Il mastino dei Baskerville (Einaudi)
eBook - ePub

Il mastino dei Baskerville (Einaudi)

Introduzione di Enrico Solito

  1. 210 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il mastino dei Baskerville (Einaudi)

Introduzione di Enrico Solito

Informazioni su questo libro

Un'oscura leggenda vuole che tutti gli eredi maschi della famiglia dei Baskerville siano uccisi da un misterioso animale che si aggira nella brughiera: un cane mostruoso e gigantesco con gli occhi di fiamma che di notte fende la brughiera alla ricerca dell'ultimo erede di turno.
Ma che cosa si nasconde davvero dietro le apparizioni della terrificante belva? Sospeso tra racconto del terrore e giallo classico, Il mastino dei Baskerville è considerato il capolavoro di Arthur Conan Doyle, un racconto insuperabile per il senso di mistero e il fascino della suspense che lo pervadono.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2011
Print ISBN
9788806206611
eBook ISBN
9788858404461

Capitolo nono

La luce nella brughiera

(Secondo resoconto del dottor Watson)
Maniero dei Baskerville, 15 ottobre
Caro Holmes,
se nei primi giorni della mia missione ero impossibilitato a farle avere un gran numero di notizie, deve riconoscere che ora sto riguadagnando il tempo perduto e che adesso intorno a noi i fatti incalzano precipitosamente. Ho terminato il mio precedente rapporto con la segnalazione fondamentale su Barrymore alla finestra e ora ho già una serie di novità che, a meno che non mi sbagli, la sorprenderanno clamorosamente. La faccenda ha subito una svolta imprevista. Per certi versi nelle ultime ventiquattr’ore tutto si è chiarito e per altri tutto si è complicato. Ma le racconterò tutto e sarà lei stesso a giudicare.
Prima di colazione, la mattina dopo la mia avventura notturna, ho percorso il corridoio e sono andato a esaminare la stanza in cui Barrymore era entrato la notte precedente. Ho notato che la finestra rivolta a occidente attraverso la quale egli guardava come ipnotizzato, ha una particolarità rispetto alle altre finestre della casa, e cioè domina la visuale piú diretta della brughiera. C’è un’apertura fra due alberi che permette di vederla proprio dritto davanti a quella finestra, mentre dalle altre se ne ha solo uno scorcio in lontananza. Perciò, ne consegue che solo questa particolare posizione poteva servire agli scopi di Barrymore il quale evidentemente stava cercando qualcosa o qualcuno nella brughiera. La notte era molto scura e mi chiedo come potesse sperare di distinguere qualcosa. Ho anche pensato che ci fosse di mezzo qualche intrigo amoroso. Ciò avrebbe giustificato i suoi movimenti furtivi e anche il turbamento della moglie. Barrymore è un tipo interessante, dotato di quelle qualità per far perdere la testa a una ragazza di campagna. Dunque questa teoria avrebbe potuto avere qualche fondamento. Il rumore di una porta che si apriva, che avevo sentito dopo essere tornato in camera mia, poteva spiegarsi col fatto che l’uomo era uscito per andare a qualche appuntamento clandestino. Cosí ho ragionato tra me e me quella mattina e in questa direazione si orientavano i miei sospetti, che si sarebbero poi dimostrati infondati.
Tuttavia, qualunque fosse la spiegazione degli spostamenti di Barrymore, ho pensato che non avrei sopportato la responsabilità di mantenere il segreto su questi fatti fino al momento in cui non fossi stato in grado di spiegarli tutti. Cosí dopo colazione ho avuto un incontro con il baronetto nel suo studio e gli ho raccontato quello che avevo visto. Lui però mi è sembrato meno sorpreso di quanto mi sarei potuto aspettare.
– Sapevo che Barrymore camminava di notte e avevo già pensato di parlargliene, – ha detto. – Per due o tre volte ho sentito i suoi passi andare e venire nel corridoio proprio all’ora che lei mi ha riferito.
– Forse allora tutte le notti fa una visita a quella particolare finestra, – ho ipotizzato.
– Forse, e se è cosí riusciremo a sorvegliarlo e a vedere che cosa c’è dietro. Mi chiedo cosa farebbe il suo amico Holmes se fosse qui.
– Credo che farebbe proprio quello che ha appena suggerito lei, – dissi; – seguirebbe Barrymore e vedrebbe che cosa fa.
– Allora lo faremo insieme.
– Ma ci sentirà di sicuro.
– È un po’ sordo e a ogni modo dobbiamo rischiare. Questa sera ci siederemo in camera mia e attenderemo finché lo sentiremo passare. Sir Henry si è fregato le mani tutto contento ed è evidente che quest’avventura rappresenta per lui un diversivo alla vita piuttosto monotona che conduce nella brughiera.
Il baronetto è in contatto con l’architetto che aveva preparato i progetti di sir Charles e con un impresario edile di Londra, quindi tutti qui ci aspettiamo al piú presto radicali cambiamenti. Sono venuti dei decoratori e dei mobilieri da Plymouth ed è chiaro che il nostro amico ha grandi idee e non intende risparmiare sforzi o spese pur di risuscitare lo splendore della sua famiglia. Quando la casa sarà stata rimessa a nuovo per completare l’opera mancherà soltanto una moglie e, detto fra noi, credo che questo matrimonio sarà presto celebrato se la signorina Stapleton sarà d’accordo, perché raramente ho visto un uomo piú infatuato di lui. Tuttavia, in amore le cose non vanno sempre cosí lisce come ci si aspetterebbe. Per esempio oggi l’armonia è stata rotta da un’increspatura inattesa che ha infastidito il nostro amico e gli ha procurato notevoli perplessità.
Dopo la conversazione che ho citato su Barrymore, sir Henry si è messo il cappello e si è preparato per uscire, naturalmente seguito da me.
– Ma come, viene anche lei, Watson? – ha chiesto guardandomi con curiosità.
– Intende andare nella brughiera? – ho risposto io.
– Sí, sto andando proprio là.
– Be’, lei conosce quali sono le mie istruzioni al riguardo. Mi spiace fare l’intruso, ma ha sentito quanto Holmes abbia insistito affinché non la lasci mai da solo, particolarmente se si reca nella brughiera.
Sir Henry mi ha appoggiato una mano sulla spalla con un grande sorriso.
– Mio caro amico, – disse, – Holmes, con tutta la sua saggezza, non poteva prevedere certe cose che sono successe da quando mi trovo qui nella brughiera. Mi capisce? Sono sicuro che lei è l’ultimo uomo al mondo che vorrebbe passare per guastafeste. Devo uscire da solo.
Cosí dicendo mi ha messo in una situazione imbarazzante. Non sapevo piú cosa dire o cosa fare, ma prima che mi decidessi, ha preso il bastone ed è uscito.
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Tuttavia, non appena ho riflettuto su questa faccenda, nella mia coscienza mi sono subito pentito amaramente per avergli permesso, qualunque fosse il pretesto, di uscire da solo. Immaginavo come mi sarei sentito se avessi dovuto raccontarle che, per non aver seguito i suoi ordini, era accaduta una disgrazia a sir Henry. Sono arrossito per la vergogna al solo pensiero. Ora, non era ancora troppo tardi per raggiungerlo e quindi sono uscito subito alla volta di Merripit House. Mi sono affrettato lungo la strada il piú velocemente possibile senza riuscire a scorgere la minima traccia di sir Henry, finché sono arrivato a un punto in cui il sentiero della brughiera si divide. Lí, temendo soprattutto di essermi incamminato nella direzione sbagliata, sono salito su una collina dalla quale potevo dominare il panorama circostante... la stessa collina scavata per ricavarne una cava di granito nero. Appena giunto in cima l’ho subito visto. Era sul sentiero della brughiera a circa quattrocento metri di distanza, accompagnato da una donna, che non poteva essere altri che la signorina Stapleton. Era chiaro che i due si erano dati appuntamento. Stavano camminando lentamente, assorti nella loro conversazione e vedevo la signorina Stapleton gesticolare nervosamente per sottolineare quel che stava dicendo mentre sir Henry la ascoltava attentamente e ogni tanto scuoteva la testa in segno di disapprovazione. Io li guardavo dalla collina, non sapendo come comportarmi. Seguirli e interrompere la loro intima conversazione mi sembrava inopportuno e d’altro canto mi ero assunto il preciso compito di non perdere mai di vista sir Henry. Trovavo odioso spiare un amico, d’altra parte non vedevo una soluzione migliore che continuare a tenerlo d’occhio dall’alto della collina; gli avrei confessato piú tardi quello che avevo fatto. È anche vero che se fosse stato minacciato da qualche pericolo sarei stato troppo lontano per intervenire, ma tuttavia sono sicuro che anche lei converrà con me che la situazione era molto delicata e che non c’era altro che potessi fare.
Il nostro amico, sir Henry, e la signorina si erano fermati lungo il sentiero profondamente assorti nella loro conversazione, quando d’un tratto mi sono reso conto di non essere l’unico testimone del loro incontro. La mia attenzione è stata catturata da un ciuffo d’erba verde che si sollevava per aria e con un’altra occhiata mi sono accorto che era stato il bastone di un uomo che si stava muovendo sulla terra spaccata a far saltare quella zolla. Era Stapleton, munito della sua rete acchiappafarfalle. Era molto piú vicino di me alla coppia e mi è sembrato che si stesse dirigendo verso di loro. Proprio in quel momento, sir Henry ha stretto a sé la signorina Stapleton, circondandola con il braccio, ma lei ha cercato di staccarsi dalla presa e ha girato il viso dall’altra parte. Sir Henry ha inclinato la testa verso la sua, ma lei ha alzato una mano per schernirsi. Un momento dopo li ho visti separarsi di colpo e girarsi di scatto. Si erano interrotti a causa di Stapleton che correva come un pazzo verso di loro con quella sua stupida retina che gli dondolava dietro. Gesticolava ed era cosí agitato che sembrava stesse danzando di fronte agli innamorati. Non sono riuscito a cogliere il senso di quella scena, ma mi è sembrato che Stapleton stesse insultando sir Henry, il quale dapprima ha cercato di dare delle spiegazioni, ma poi ha perso il controllo di sé, quando l’altro le ha rifiutate. La donna era impietrita e chiusa in un silenzio altero. Alla fine, Stapleton si è voltato e con un cenno perentorio ha richiamato la sorella; lei, dopo aver lanciato uno sguardo incerto a sir Henry, si è allontanata al fianco del fratello. Dai gesti adirati di Stapleton era chiaro che fosse in collera anche con la sorella. Il baronetto si è fermato un attimo a guardarli, poi è ritornato lentamente lungo la strada da cui era venuto con la testa china... era la tipica immagine dello scoramento. Non sapevo che cosa potesse significare tutto questo, ma mi vergognavo profondamente di avere assistito a una scena cosí privata senza che il mio amico ne fosse a conoscenza. Allora sono sceso di corsa dalla collina per andare incontro al baronetto. Il suo viso era paonazzo per la collera e accigliato come uno che non sa piú cosa fare:
– Ehi, Watson! Da dove sbuca? – ha esclamato. – Non mi dirà che nonostante tutto mi ha seguito?
Gli ho spiegato ogni cosa: il fatto che avevo ritenuto impossibile restare a casa, come lo avevo seguito e in che modo mi ero trovato a essere involontario testimone di ciò che era accaduto. Per un attimo i suoi occhi mi hanno fissato con ira, ma la mia franchezza ha disarmato la sua rabbia ed è scoppiato a ridere, anche se amaro.
– Pensavo che questo fosse il posto ideale per essere al sicuro da sguardi indiscreti, – ha detto, – ma per Giove! sembra che tutto il paese fosse qui ad assistere al mio corteggiamento... un ben misero corteggiamento! Dove aveva riservato il suo posto a sedere?
– Ero su quella collina.
– Nell’ultima fila, allora? Ma il fratello della signorina Stapleton era proprio davanti. Ha visto come ci è piombato addosso?
– Sí.
– Non ha mai pensato che sia pazzo... questo fratello?
– In realtà no.
– Nemmeno io. Fino a oggi ho sempre creduto che fosse sano di mente, ma ora può ben capire che uno di noi due dovrebbe essere rinchiuso in una camicia di forza. Be’, cosa mi sta succedendo? Lei, Watson, ha vissuto con me alcune settimane; dunque mi dica, chiaro e tondo, c’è qualcosa che può impedirmi di diventare un bravo marito per la donna che amo?
– Direi proprio di no.
– Non può aver niente da obiettare sulla mia posizione sociale, quindi è proprio con me che ce l’ha. Ma che cosa gli ho fatto? Per quanto ne so, in vita mia non ho mai fatto male a nessuno, né uomini né donne. Eppure non vuole che sfiori nemmeno la punta delle dita di sua sorella.
– Le ha detto questo?
– Sí e anche dell’altro. Le confesso, Watson, che pur conoscendola solo da poche settimane, fin dalla prima volta che l’ho vista ho sentito che era fatta per me e che... era felice quando stava con me, potrei giurarlo. In certi momenti negli occhi di una donna c’è una luce che dice tutto piú chiaramente delle parole. Lui però non ci ha mai permesso di stare da soli e oggi per la prima volta ho avuto la possibilità di scambiare qualche parola con lei in privato. Era felice di vedermi, ma non era d’amore che voleva parlarmi e nemmeno voleva sentirne parlare da me se fosse riuscita a interrompermi. Continuava a ripetere che questo luogo era pericoloso e che non si sarebbe sentita tranquilla finché non me ne fossi andato. Le ho risposto che, da quando l’ho incontrata, non ho nessuna fretta di ripartire e che se vuole davvero convincermi del contrario, il suo unico mezzo è di venire via con me. Cosí le ho chiesto di sposarmi, ma prima che potesse rispondermi è spuntato questo suo fratello, che si è messo a correre verso di noi come un pazzo. Era livido di rabbia e i suoi occhi chiari fiammeggiavano dalla furia. Che cosa stavo facendo con sua sorella? Come osavo manifestarle delle attenzioni che la infastidivano? Pensavo forse, per il fatto di essere un baronetto, di potermi permettere tutto quello che mi passava per la testa? Se non fosse stato suo fratello avrei saputo bene come rispondergli. Sta di fatto che gli ho detto che non mi vergognavo affatto di palesare i sentimenti che provavo verso sua sorella e che anzi speravo che lei volesse farmi l’onore di diventare mia moglie. Le mie parole non sembravano affatto migliorare la situazione, e cosí anch’io ho perso la calma e gli ho risposto con un tono piú acceso di quanto avrei dovuto, considerando il fatto che lei era lí presente. Poi se ne sono andati ed eccomi qui... l’uomo forse piú profondamente perplesso e imbarazzato di tutta la contea. Mi dica solo cosa significa tutto questo, Watson, e le sarò debitore sino alla fine dei miei giorni.
Ho tentato una o due spiegazioni, ma in realtà ero anch’io molto disorientato. Il titolo nobiliare del nostro amico, la sua fortuna, la sua età, il suo carattere e il suo aspetto sono tutti elementi che giocano a suo favore e non mi viene in mente niente contro di lui, a meno che non consideriamo l’oscuro destino che incombe sulla sua famiglia. È davvero incredibile che le sue proposte matrimoniali siano state rifiutate cosí bruscamente senza minimamente tenere in conto i desideri della ragazza la quale, tra l’altro, pare accettare la situazione senza alcuna protesta. Comunque, le nostre congetture sono state interrotte da una visita dello stesso Stapleton, proprio quel pomeriggio. È venuto per scusarsi del suo comportamento a dir poco maleducato della mattina e dopo un lungo colloquio nello studio di sir Henry i rapporti sono tornati cordiali tanto che, in segno della ricostruita amicizia, siamo stati invitati a cena a Merripit House venerdí prossimo.
– Ora non dico che non sia pazzo, – ha detto sir Henry. – Non dimenticherò mai l’espressione dei suoi occhi quando è corso verso di me questa mattina, ma devo riconoscere che nessuno avrebbe saputo scusarsi in modo piú elegante.
– Le ha dato qualche spiegazione per il suo comportamento?
– Dice che sua sorella rappresenta tutto per lui. Questo è abbastanza comprensibile e anzi sono contento che ne apprezzi l’importanza. Hanno sempre vissuto insieme e, stando a quello che dice, ha condotto una vita molto solitaria con lei come unica compagnia, perciò il pensiero di perderla gli è davvero insopportabile. Non aveva capito, almeno cosí dice, che mi stavo affezionando a lei, ma quando ha visto con i suoi occhi che le cose stavano proprio cosí e che avrei potuto portargliela via, ne ha ricevuto un colpo tale che per un po’ non è stato piú responsabile di ciò che diceva o faceva. È veramente dispiaciuto per tutto ciò che è successo e si rende conto di essere stato stupido ed egoista a immaginare di poter tenere accanto a sé per tutta la vita una donna bella come sua sorella. Se proprio deve separarsi da lei preferisce saperla con un vicino come me piuttosto che con qualcun altro. Ma a ogni modo questo è un duro colpo per lui e gli ci vorrà un po’ di tempo prima di riuscire ad accettare la situazione. Ritratterà ogni opposizione purché gli prometta di soprassedere per tre mesi accontentandomi durante questo periodo della semplice amicizia della signorina Stapleton, senza pretenderne l’amore. Ho promesso e per ora è cosí.
Quindi uno dei nostri piccoli misteri è stato chiarito. È già qualcosa aver toccato il fondo, almeno in un punto di questa palude in cui stiamo annaspando. Ora sappiamo perché Stapleton guardasse con disappunto al corteggiatore di sua sorella... persino se il corteggiatore è un partito invidiabile come sir Henry. E ora passerò a un altro filo che ho dipanato da questa grande matassa aggrovigliata e cioè il mistero dei gemiti notturni, delle lacrime dissimulate della signora Barrymore e del segreto pellegrinaggio del maggiordomo alla finestra con la grata. Si congratuli con me, caro Holmes, e mi dica che non l’ho delusa come agente... che non rimpiange di aver avuto fiducia in me quando mi ha mandato qui. Ho chiarito completamente tutto questo con il lavoro di una sola notte.
Ho detto «con il lavoro di una sola notte», ma in realtà ce ne sono volute due, perché durante la prima non abbiamo concluso un bel niente. Sono stato in camera di sir Henry fino quasi alle tre di mattina ma non abbiamo sentito nessun genere di rumore, a parte i rintocchi dell’orologio in cima alle scale. È stata una veglia molto triste, e si è conclusa con noi due entrambi addormentati sulla sedia. Per fortuna non ci siamo persi d’animo e abbiamo deciso di riprovare. La notte successiva abbiamo abbassato la lampada e siamo rimasti svegli a fumare senza fare il minimo rumore. È incredibile come le ore si susseguano lentamente, ma tuttavia ci sentivamo stimolati da quella sorta di interesse paziente che prova il cacciatore mentre osserva la trappola in cui spera possa cadere la preda. Un rintocco, poi due… stavamo quasi per rinunciare una seconda volta, delusi, quando in un attimo siamo sobbalzati sulle sedie, piú svegli che mai. Avevamo sentito lo scricchiolio di un passo in corridoio.
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Qualcuno avanzava furtivamente, poi il rumore si è spento in lontananza. Allora il baronetto ha aperto delicatamente la porta della sua camera e ci siamo lanciati all’inseguimento. Il nostro uomo aveva già oltrepassato la galleria e il corridoio era totalmente al buio. Pian piano abbiamo proseguito in silenzio finché non siamo giunti all’altra ala, giusto in tempo per vedere di sfuggita l’alta figura barbuta, con le spalle un po’ curvate in avanti mentre camminava in punta di piedi lungo il corridoio. È entrato nella stessa porta della notte precedente e la luce della candela lo ha incorniciato nell’oscurità, lanciando un unico sprazzo di luce giallastra nelle tenebre del corridoio. Abbiamo strisciato cautamente verso di essa, tastando col piede ogni asse del pavimento prima di poggiarci sopra tutto il nostro peso. Avevamo avuto cura di lasciare gli stivali in camera, ma anche cosí le vecchie assi gemevano e scricchiolavano sotto i nostri passi. Talvolta sembrava quasi impossibile che non ci sentisse avvicinare. Ma, per nostra fortuna, l’uomo è piuttosto sordo ed era troppo assorbito da ciò che stava facendo. Quando alla fine abbiamo raggiunto la porta e abbiamo lanciato furtivamente un’occhiata al suo interno, lo abbiamo visto accovacciato davanti alla finestra con la candela in mano e il viso pallido e attento premuto contro il vetro, esattamente come l’avevo visto io due notti prima.
Non avevamo predisposto nessun piano, ma il baronetto è decisamente un uomo d’azione. È entrato nella stanza e subito Barrymore si è allontanato dalla finestra emettendo un sibilo acuto, bloccandosi in piedi, livido e tremante, di fronte a noi. I suoi occhi sc...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Introduzione
  5. Il mastino dei Baskerville
  6. Il signor Sherlock Holmes
  7. La maledizione dei Baskerville
  8. Il problema
  9. Sir Henry Baskerville
  10. Tre false piste
  11. Il maniero dei Baskerville
  12. Gli Stapleton di Merripit House
  13. Primo resoconto del dottor Watson
  14. La luce nella brughiera
  15. Estratto dal diario del dottor Watson
  16. L’uomo sulla collina
  17. Morte nella brughiera
  18. Gettando la rete
  19. Il mastino dei Baskerville
  20. Uno sguardo retrospettivo