Essere uomini è uno sbaglio
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Essere uomini è uno sbaglio

Aforismi e pensieri

  1. 136 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Essere uomini è uno sbaglio

Aforismi e pensieri

Informazioni su questo libro

La penna al vetriolo del celebre autore satirico, che meglio di tutti seppe mettere a nudo l'uomo e le sue contraddizioni, si confronta in questo volume con i temi piú scottanti della sua attualità, che è anche la nostra: la politica e la religione, i vizi e le virtú umane, l'arte e la morale, in una folgorante raccolta di aforismi senza tempo.
Maestro del «pensare breve», Kraus appare qui in tutta la sua arte, con uno stile unico, capace di racchiudere in una frase il mondo intero.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2012
Print ISBN
9788806209902

I pensieri sono esentasse. Ma dànno delle noie

Quando mi faccio tagliare i capelli, ho paura che il parrucchiere mi tagli via anche un pensiero.
Aphorismen, p. 64.
Le chiacchiere dal barbiere sono la prova irrefutabile che le teste stanno lí solo per via dei capelli.
Aphorismen, p. 64.
In una testa vuota entra molto sapere.
Aphorismen, p. 86.
Chi ha il cuore vuoto, ha la bocca che trabocca.
Aphorismen, p. 156.
Tormento della vita, piacere del pensiero.
Aphorismen, p. 11.
Giornalisti di terza pagina e barbieri hanno entrambi a che fare con la testa.
Aphorismen, p. 117.
Scrivere articoli di cultura equivale a fare ricci su una testa pelata. Ma questi ricci piacciono al pubblico piú di una criniera leonina di pensieri.
Untergang der Welt durch schwarze Magie, p. 188.
[La lingua] è la sedia a sdraio dei pensieri. Il cervello piú normale non è sicuro delle proprie idee quando ha a che fare con lei.
Untergang der Welt durch schwarze Magie, pp. 186-87.
È permesso fare un pediluvio alla fonte della lingua tedesca? Allora si dovrebbe proibire di farne una bibita rinfrescante!
Aphorismen, p. 117.
L’uomo propone, ma il prossimo dispone. E non pensa neppure di poter pensare che un altro possa pensare.
Aphorismen, p. 62.
Il pensiero regola il mondo come l’amaro aggiusta lo stomaco rovinato: non ha nulla contro l’organo.
Aphorismen, p. 289.
I puntini di sospensione in genere sospendono il pensiero.
Aphorismen, p. 246.
L’evoluzione è un passatempo per l’eternità. Non è da prendere sul serio.
Aphorismen, p. 281.
Il dolore del mondo è la gotta dello spirito. Ma almeno si sente quando viene il cattivo tempo.
Aphorismen, p. 281.
La vita austriaca ha un indennizzo: il cadavere eccellente.
Aphorismen, p. 258.
Simbolo moderno: la morte col clacson.
Aphorismen, p. 158.
È incredibile come spesso risulti difficile trasformare un atto in un pensiero!
Aphorismen, p. 162.
Le religioni contano sul fatto che credere vuol dire non sapere niente.
«Die Fackel», 2 luglio 1907.
La famiglia è quella cosa che va superata a tutti i costi. Gli affetti familiari si indossano solo in occasioni speciali. I parenti vanno amati solo quando hanno combinato qualcosa. Ma avere rapporti con persone perbene diventa compromettente se si tratta di familiari.
Aphorismen, p. 462.
La famiglia deve essere molto numerosa. Non ha un buon odore, ma è pittoresca.
Die chinesische Mauer, p. 181.
Il tradimento è piú di un legame: crea legami.
«Die Fackel», 30 novembre 1908.
La scuola senza voti deve averla inventata uno che si ubriacava con gli analcolici.
Aphorismen, p. 345.
Ecco come appare la generazione che risponde ai padri: fornisce fondamento filosofico a un profitto illecito. Ci si guarda attorno disperati in cerca di un’altra gioventú. Ma questa è del tipo usa e getta!
Untergang der Welt durch schwarze Magie, p. 451.
Quando il cavallo montò sul marciapiede, il vetturino disse: «Sa, è giovane, deve ancora imparare». «Ma non a mie spese», replicai.
Quando un’altra volta il cavallo montò sul marciapiede, il vetturino disse: «Sa, è cieco». Mai che mi capiti il cavallo giusto!
Aphorismen, p. 200.
Su Pegaso molti puledri fondano oggi le loro speranze.
Aphorismen, p. 269.
Le piccole stazioni ferroviarie sono molto fiere che i rapidi le debbano attraversare.
Aphorismen, p. 268.
La prima volta che ho sentito parlare di liberi pensatori, ho creduto fossero giornalisti che, quando si presentavano in direzione, ricevevano i pensieri gratis come i biglietti del teatro.
Aphorismen, p. 360.
Conoscevo uno che teneva la cultura nel taschino del gilet perché c’era piú posto lí che nella testa.
Aphorismen, p. 359.
Anche un galantuomo, sempre che non si sappia in giro, può guadagnarsi oggigiorno un nome rispettabile.
Aphorismen, p. 67.
Con quale superiorità l’imbecille tratta il tempo! O lo fa passare o lo ammazza. E il tempo lascia fare. Difatti non si è mai sentito che il tempo abbia fatto passare o abbia ammazzato un imbecille.
Aphorismen, p. 58.
Incontrassi almeno una volta un imbecille modesto che, non comprendendo il mio linguaggio, dubiti del suo udito!
Aphorismen, p. 294.
Anche la stupidità ha il senso dell’onore e si difende dallo scherno perfino con maggiore violenza di quanto la cattiveria non si difenda dal biasimo. Questa sa, infatti, che il rimprovero è giusto; quella, invece, non ci crede.
Aphorismen, p. 58.
Se in una città scoppia la stupidità, bisogna dichiararla infettiva. Ma poi non è lecito nascondere nessun caso. Con quale facilità, infatti, può capitare che un imbecille entri ed esca da una casa in cui ci sono bambini! In periodi del genere è consigliabile la chiusura delle scuole, e non, come si potrebbe pensare, l’apertura.
Aphorismen, p. 84.
Il piú intelligente cede, ma solo se è uno di quelli che sono diventati piú intelligenti a proprie spese.
Aphorismen, p. 169.
Credetemi, voialtri variopinti, nelle civiltà in cui ogni imbecille possiede una personalità, le personalità rimbecilliscono.
Untergang der Welt durch schwarze Magie, p. 185.
Sono per la dispersione della stupidità. Non va bene che si concentri per intere settimane in un punto solo.
«Die Fackel», 19 giugno 1908.
Tutte le piú grosse bestialità avvengono di mattina: il borghese si dovrebbe svegliare solo quando è terminato l’orario di ufficio.
«Die Fackel», 19 giugno 1908.
Che brutta situazione quando si sta a terra calpestati dagli zoccoli della stupidità e non si vedono soccorsi all’orizzonte!
«Die Fackel», 13 luglio 1908.
Conoscevo un uomo che, mentre parlava, metteva le dita nel naso. Fosse stato almeno il suo!
«Die Fackel», 13 luglio 1908.
Il cane senza dubbio è fedele. Ma dobbiamo prendere esempio da lui? È fedele all’uomo, non al cane.
Aphorismen, p. 57.
Ci sono persone che diventano rauche se per otto giorni di seguito non hanno parlato co...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Essere uomini è uno sbaglio
  3. Copyright
  4. Introduzione - di Paola Sorge
  5. Cronologia della vita e delle opere
  6. Bibliografia essenziale
  7. Essere uomini è uno sbaglio
  8. I pensieri sono esentasse. Ma dànno delle noie
  9. Le donne sono casi limite
  10. L’arte serve ad asciugarci gli occhi
  11. Vizi e virtú sono imparentati come diamante e carbone
  12. A Vienna si vive per mangiare, ma si fa la fame
  13. La politica dà le stesse emozioni di un romanzo giallo
  14. Sono già tanto popolare che chi mi insulta diventa piú popolare di me