Il rumore dei baci a vuoto
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Il rumore dei baci a vuoto

  1. 152 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il rumore dei baci a vuoto

Informazioni su questo libro

Un cane regalato mette a nudo un matrimonio che fa fatica a stare su, e chissà se a Tano fare il vigile basterà. E il Matto Bedini? Esisterà davvero o saranno le solite chiacchiere di paese? Di sicuro esistono i due ragazzini che decidono di scoprire finalmente la verità. Una lettera che un chirurgo forse aprirà, forse no. Che forse gli farà aprire gli occhi su una storia di quotidiana disumanità, forse no, ma è certo che li farà aprire a noi. Un'azienda che sta morendo, anche se ha ancora qualcosa da dire, e un fiume che sta morendo, anche se ha ancora qualcosa da dire. Una vacanza nell'estate piú strana fin qui e una in pieno inverno, e la scoperta che il passato riesce a ferire nonostante i patti e le promesse, ma forse non mortalmente. Un comico all'apice del successo che compie una scelta difficile da capire. Un rapimento per errore che forse non è tanto per errore. Una moglie già anziana che si è portata dentro tutta la vita un incredibile segreto e adesso lo svela. O forse no. E quale verde aspetterà il giovane medico per oltrepassare il semaforo davanti al quale la sua vita sembra essersi tranquillamente assestata? E sarà davvero morto quel gatto tirato sotto la sera in cui un papà decide che non vuole piú parlare a suo figlio attraverso lo specchietto retrovisore? E quello scontrino pescato tra i rifiuti, e se... una delle prossime cinque macchine fosse una golf... Ma questa casa, comunque, non la vendo.
Ci sono molti tipi di amore, in queste storie. Nessuno facile. Verso i figli, verso i genitori, verso gli amici, dentro le piú diverse coppie e famiglie. Ma c'è soprattutto tenerezza, nei racconti teneri come in quelli che colpiscono dritti allo stomaco. E c'è speranza e futuro, nei finali aperti che lasciano immaginare tante soluzioni possibili. E sempre c'è tenerezza nello sguardo che l'autore rivolge alle persone, e ai suoi indimenticabili personaggi.

Domande frequenti

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2012
Print ISBN
9788806213190
eBook ISBN
9788858405864

Tutte le gare

Quando entrarono nello stesso bungalow di quattro mesi prima sorrisero nel ritrovare alle pareti del salottino quelle stampe di posate e, in camera, quel letto molle come non ne fanno piú.
Il facchino posò i trolley e, tanto per assicurarsi la mancia, spiegò il funzionamento dei vari comandi che conoscevano già. Quindi si ritirò sotto la pioggia battente.
Lei si tuffò sul letto. Lui aprí la valigia.
– Non ti sembra che là fuori sia tutto molto ma molto piú scuro?
– È novembre anche in Calabria, – rispose lui dal bagno mentre poggiava sul ripiano del lavello il suo beauty.
– Ho il tempo per una doccia?
– E me lo chiedi? Hai tempo per tutto –. Si stava sciacquando la faccia.
– Sí, ma fino a che ora si può cenare?
– Tranquilla.
Lei entrò in bagno e lui si mise a disfare la valigia. Schiacciò il pulsante non disturbare. Dal bagno arrivava il rumore dell’acqua che scorreva. Poi lei si presentò nuda con in mano una cartina di viagra.
– E questo?
– Ti metti a frugare anche nel mio beauty, adesso?
– Certo che sí, – disse lei sorridendo. – L’hai già usato con me?
– No.
– Allora non ne hai bisogno.
– Posso averne voglia.
Un’ora dopo correvano ridendo sotto la pioggia fino alla sala ristorante. Si sedettero allo stesso tavolo di sette colazioni e sette cene quattro mesi prima. Il cameriere raccomandò piú volte vini della regione ma lui si era impuntato su un piú potente chardonnay siciliano. Scampi e gamberoni sbucciati a mano e a mano portati alla bocca l’uno dell’altra. Dopo aver notato quanto a lui scappasse l’occhio sulla scollatura della tipa in rosso lei gli chiese se per caso volesse chiamare la mamma. Risero tutti e due mentre lui chiedeva scusa.
Durante l’amore si fissarono a lungo negli occhi.
Una volta finito, mentre lui si sforzava di non addormentarsi, lei corse a rispondere al cellulare, sotto carica nel salottino, chiedendo scusa nel tragitto: c’era Mara nei guai. Fu una lunga telefonata.
Nel frattempo lui seppe dalla tele, con qualche mese di ritardo, che un’italiana aveva vinto i cinque e i dieci chilometri di nuoto ai mondiali. Aveva avuto conferma di quali sono i fattori di rischio per il cuore. Aveva visto un vuoto orrendo nella faccia da anfibio di un critico cinematografico che blaterava fuori dalla vita.
Dopo un paio d’ore, erano a letto:
– Ma scusa… ci eravamo detti che lasciavamo il passato lí dov’è…
Lei gli rimaneva sdraiata di fianco, la bocca sulla sua spalla destra. Qualche schiocco. Stava insistendo nella richiesta.
– Dài, sta’ a vedere che mi metto a fare il ragioniere. Vuoi che faccia la conta? Non ricordo bene –. Ma lo sapeva che la cosa non finiva lí. Aveva già provato a cambiare argomento piú volte ma lei non cedeva. Adesso giocava a fare gli occhioni, non c’era verso, voleva sapere.
– Va bene: circa una ventina.
– Siamo stati con una ventina di donne, – ripeté lei un po’ giocosa senza far capire se le sembrasse un numero basso, alto o giusto.
Lui si alzò a prendere una san pellegrino dal minibar.
– Oh, fa freddo qui dentro.
Da sotto il piumone lei annuí. L’uomo verificò che i termosifoni emanavano appena un filo di calore. Tornò a letto e compose il nove.
– Pronto. Salve, guardi purtroppo qui il riscaldamento funziona male. No, no, è già regolato al massimo.
Lei stava controllando la rottura di qualche capillare sulle cosce.
– Fino a domattina niente? Ma non ha qualcuno che possa venire a dare anche solo un’occhiata? Sí, è mezzanotte ma… Ho capito che le dispiace, pensi quanto dispiace a noi.
Lei lo guardò invitandolo a mollare il colpo.
– C’è un altro piumone nell’armadio?… Be’… Buonanotte.
Mise giú il telefono. Appoggiò la testa sul cuscino girandosi verso di lei. Ironizzò:
– C’è un altro piumone nell’armadio.
La donna gli stava dando il profilo.
– E tu?
– Io cosa?
– Quanti uomini?
Fece finta di pensarci un po’ su. Giocò a contarne tanti. Poi:
– Dodici. Riporto due.
Entrambi sembrarono provare un senso di sollievo. Poco lontano due gatti si stavano miagolando addosso il rito del calore. Lui giocava con un capello rosso che lei aveva perso sul cuscino. Chiese:
– Sei mai stata con un altro in questi quattro mesi?
Il no di risposta suonò eccessivamente sbrigativo. Lei scelse di non fargli la stessa domanda.
– Neanch’io, – fece lui comunque. – Be’, oh: quattro mesi non sono pochi.
– Dici per non tradirsi?
– Per non tradirsi e per stare insieme come stiamo noi.
– Vuoi dire che stiamo insieme in modo speciale?
Lui non capiva se stesse scherzando o no, e non riuscí a coprire il proprio fastidio.
– Perché tu cosa dici?
Il bacio che lei gli diede era decisamente piú un sí che un modo per non rispondere. Mara la richiamò al telefonino.
– Dimmi Mara. Smettila di chiedere se disturbi, dimmi e basta.
Lui finí la san pellegrino. Accese di nuovo la tele. Schiacciò il mute.
– Ma ti senti mentre stai parlando? Riesci a capire com’è tutto assurdo? E allora…
Girò dodici canali e spense.
– Senti Mara una cosa cosí non succede e basta capisci? Lasciati in pace. Prova a dormire, leggi, guarda un film. Cambia pensiero. Dov’è Livio?
Lui andò in bagno. Curiosò tra flaconcini e tubetti. Non c’era niente di nuovo. Si sedette sulla tazza senza avere nessun bisogno. Aprí il rubinetto della vasca. Lei aveva portato da casa qualche candelina galleggiante. Pensò di preparare un bagno insieme. Solo che, scoprí, non scendeva acqua calda. Rimase comunque per un po’ a guardare il flusso uscire, cadere, andarsene da qualche parte là sotto. Tornò in camera.
– Sei proprio una rimbambita –. Lo stava dicendo e rideva. Si sentiva ridacchiare anche nell’apparecchio.
– Va bene, adesso mettiti buona lí e non ci pensare piú. Prometti. Sí, te lo saluto. Buonanotte. No, non li prendo i giornali domani, perché non è successo hai capito? Piantala per favore. Ciao. Ciao.
Mise ancora il telefonino in carica. Rientrò sotto le lenzuola.
– Ti saluta la Mara.
Lui fece un cenno con la testa.
– L’ultima è che oggi ha urtato con la macchina un furgone per la consegna di bottiglie d’acqua. Lo sai com’è, in realtà l’avrà sí e no sfiorato. Lei, invece, si è fissata che per via della botta si è di sicuro incrinata una bottiglia, un po’ di vetro è finito nell’acqua e qualcuno morirà perché lo ingoierà. Ti rendi conto? Si è messa a cercare il furgone per tutta Torino, dimmi te. Ovviamente non l’ha trovato. Ha già telefonato a sei case produttrici di acqua per sapere se avessero sentito di qualche incidente. Vedrai, stanotte non dorme e domani compra tutti i giornali per vedere se viene riportata la morte di qualcuno sventrato internamente da un vetrino finito in una bottiglia. E anche quando non avrà letto niente e sarà stata rassicurata da chiunque, continuerà a sentirsi un’assassina.
– Che peccato.
– La cosa incredibile è che è lucida quando ti racconta queste fisse. Addirittura ne ride. Ride e si angoscia: non può farne a meno. Comunque ha promesso di cominciare le medicine.
Si era accorta che lui stava pensando ad altro.
– Dove l’hai trovato?
– Che cosa?
– Il viagra.
– Lo spacciano all’Ottantotto.
Lei si mise seduta, la schiena contro la testiera. Il movimento aveva lasciato uscire il loro odore da sotto le lenzuola.
– Tu sei mai stato con un uomo?
Lui si girò di scatto verso di lei, incredulo, le sopracciglia alzate.
– Ancora? Ma ce lo siamo giurati, no? Dobbiamo lasciare stare il passato.
– Non l’abbiamo mai lasciato stare il passato. Solo quello sessuale.
– Senti, proprio qui, in questo letto, soltanto quattro mesi fa tu mi hai fatto promettere che non avremmo mai rivangato. Ti...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Il rumore dei baci a vuoto
  4. Cane in ritardo
  5. Livello: facile
  6. Lo vuole vedere?
  7. La puzza non passa
  8. L’estate piú calda fin qui
  9. Ristretto vuol dire ristretto
  10. Il rumore dei baci a vuoto
  11. Isola Verde
  12. Tutte le gare
  13. Non guardo
  14. Le ragioni del silenzio
  15. Medici contro resto del mondo
  16. Pioggia di stelle
  17. Il libro
  18. L’autore
  19. Dello stesso autore
  20. Copyright