
- 192 pagine
- Italian
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Informazioni su questo libro
Dopo lo spettacolo Ausmerzen e il suo successo, anche per rispondere alle domande che lo spettacolo stesso aveva creato, Marco Paolini si è immerso per un anno nella scrittura, rielaborando e tessendo in narrazione una mole enorme di dati, alcuni dei quali - tra i piú sconvolgenti - quasi sconosciuti.
L'interrogazione su eugenetica, scienza ed etica, e sulle politiche del potere si fonde nel racconto. Un narratore appassionato, pieno di sdegno e pudore, e non privo di humour, ci consegna cosí un libro di feroce potenza, destinato a diventare necessario. Per tutti. *** «Questa è la storia di uno sterminio di massa conosciuto come Aktion T4. T4 sta per Tiergartenstraße numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come "vite indegne di essere vissute"...
Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito». Marco Paolini, Ausmerzen
Domande frequenti
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Informazioni
Luogo per sanare e curare
di Mario Paolini
Uno
[…] quando io sono stato di nuovo un uomo libero, ho desiderato di incontrarlo ancora, e non già per vendetta, ma solo per una mia curiosità dell’anima umana.Perché quello sguardo non corse fra due uomini; e se io sapessi spiegare a fondo la natura di quello sguardo, scambiato come attraverso la parete di vetro di un acquario tra due esseri che abitano mezzi diversi, avrei anche spiegato l’essenza della grande follia della terza Germania.Quello che tutti noi dei tedeschi pensavamo e dicevamo si percepí in quel momento in modo immediato. Il cervello che sovrintendeva a quegli occhi azzurri e a quelle mani coltivate diceva: «Questo qualcosa davanti a me appartiene a un genere che è ovviamente opportuno sopprimere»1.
Due

Distaccamento F1F33° ECAR [terzo reggimento affari civili] - APO 6585 luglio 1945OGGETTO: Clinica di Kaufbeuren, SveviaA: SMGO, Dst F1H21. Sollecito la vostra attenzione sull’allegato rapporto e sulle fotografie riguardanti le condizioni dell’ospedale psichiatrico di Kaufbeuren.2. Dell’esistenza di tali condizioni sono stati informati l’ufficiale delle pubbliche relazioni e l’ufficio sanitario, in data 2 luglio. Due sottufficiali dell’ufficio pubbliche relazioni sono stati incaricati appositamente di investigare sui fatti. Quando è stata scoperta la situazione dell’istituto, essi hanno subito fatto i passi necessari, hanno informato l’ufficiale della polizia militare, hanno affidato il caso al distaccamento locale del governo militare e sono ritornati a Monaco con il loro rapporto.3. Alcuni rappresentanti della stampa sono venuti a conoscenza della vicenda. Sono stati informati direttamente dall’ufficio delle pubbliche relazioni sui dettagli, ed è stato consigliato loro di non mettere in risalto la logica deduzione di una noncuranza delle forze armate americane visto che tale vicenda ha continuato a svolgersi per oltre due mesi dopo l’occupazione della città. La storia ha ricevuto grande pubblicità sulla stampa americana e inglese sin dalla sera del 4 luglio. I dettagli sono stati ampiamente riferiti questa mattina alla Bbc (06:00 ora di Greenwich, 31 metri).4. Si richiede l’inoltro del presente rapporto per informazione agli interessati e per l’assunzione di appropriati provvedimenti.W.H. KurtzTenente colonnello di cavalleriaComandante2
Kaufbeuren, Baviera, 2 luglioUn vero e proprio centro di sterminio ha funzionato sino a questa data a meno di mezzo miglio dal reparto di controspionaggio del governo militare e della polizia militare in questa idilliaca cittadina sveva e in pratica ogni abitante era perfettamente informato del fatto che esseri umani venivano utilizzati come cavie e massacrati sistematicamente. I responsabili e i collaboratori passivi coinvolti non sono in alcun modo coscienti dei loro crimini, si tratta di tedeschi e non di nazisti. Tra di loro vi sono suore cattoliche. La capoinfermiera, che ha confessato senza alcuna coercizione, ha dichiarato di aver assassinato “approssimativamente” 210 bambini nel corso di due anni con iniezioni intramuscolari, e ha solo domandato: «Mi accadrà qualcosa?»[omissis][…] Il direttore, dottor Valentin Faltlhauser, alto consigliere medico – grado civile comparabile grosso modo a quello di colonnello – sin dal 1919, di sessantanove anni d’età, è stato arrestato. Il dottor Lothar Gärtner, suo vice, di quarantatre anni e dal 1° gennaio 1930 in servizio presso l’istituto, si è tolto la vita impiccandosi con il cavo elettrico della sua lampada da letto. Sono stati arrestati altri tre medici, l’addetto all’approvvigionamento alimentare, Franziska Vill, segretaria del dottor Faltlhauser e amante del dottor Gärtner. L’impiegata Tilde Reichert, iscritta al Partito nazista, non è rintracciabile.La capoinfermiera del reparto infantile, sorella Wörle, ha ammesso di aver avvelenato o ucciso, con iniezioni intramuscolari, «almeno 211 bambini», e di avere ricevuto per questa attività un’indennità mensile di trentacinque marchi tedeschi. Anche la sorella Olga Rittler è stata arrestata: con un gelido ghigno stampato sul viso, ha ammesso di aver avvelenato «almeno dalle 30 alle 40 persone». Alla domanda se fosse cristiana e credente, ha risposto sfrontata: «Sono luterana, e questa è una faccenda privata che non vi riguarda affatto».L’ultimo bambino è stato ucciso da Wörle il 29 maggio 1945, trentatre giorni dopo che le truppe americane ebbero occupato Kaufbeuren. La cartella clinica di questo bambino di quattro anni, Richard Jenne, è allegata (Richard era figlio di un operaio di Ihringen, in Baviera. La causa di morte ufficialmente dichiarata fu la polmonite. Dai registri la polmonite è risultata come la piú frequente causa di morte).I principali metodi di sterminio praticati sia a Kaufbeuren sia nella sede distaccata di Irsee, che conteneva un reparto speciale femminile, sono:1. la denutrizione indotta scientificamente;2. la somministrazione di farmaci.La prima categoria può essere articolata ancora come segue: i pazienti venivano suddivisi in due gruppi, quelli a cui veniva somministrata una dieta di rapido deperimento e quelli a cui veniva somministrata una dieta di lento deperimento. La dieta di rapido deperimento uccideva i pazienti in tre mesi, mentre il metodo lento comportava un tempo considerevolmente piú lungo.L’avvelenamento consisteva principalmente nell’iniezione intramuscolare di scopolamina, seguita dall’assunzione tramite cibo e bevande di Luminal oppure di Veronal. Entrambi questi farmaci sono dei sedativi e l’assunzione in dosi massicce provoca la morte in due o cinque giorni. In questo lasso di tempo di solito i pazienti contraevano la polmonite o altre malattie polmonari. In tal caso venivano registrate queste ultime come causa di morte. Ai pazienti piú resistenti venivano somministrate dosi rinforzate di entrambi i veleni. In altre parole, chi sopravviveva all’assunzione del Luminal riceveva subito un’iniezione di scopolamina. Cosí è stato spontaneamente confessato dalla Wörle.I farmaci venivano consegnati al dottor F. direttamente da Berlino.I pazienti provenivano da ogni angolo della Germania, e nella maggior parte dei casi erano di nazionalità tedesca. Nelle cartelle cliniche dei pazienti sono state trovate alcune lettere strazianti di richieste di informazioni provenienti da genitori e parenti. Come metodo l’istituto, poco prima che fosse commesso l’omicidio, inviava un telegramma al parente piú prossimo informandolo sulle peggiorate condizioni cliniche del paziente. Alcuni giorni piú tardi, l’istituto informava il parente che il paziente era stato seppellito nel vicino cimitero di Kaufbeuren, o che era stato cremato nel crematorio adiacente all’obitorio.L’ammontare esatto delle vittime «trattate» nell’istituto e nella sezione staccata non è quantificabile, dato che Faltlhauser e Reichert, il cassiere dell’istituto, hanno bruciato i documenti prima dell’arrivo delle truppe americane […]3.
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