Mansfield Park
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Mansfield Park

  1. 512 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Mansfield Park

Informazioni su questo libro

Adottata dagli zii Sir Thomas e Lady Bertram e accolta come parente povera nella loro grande villa di Mansfield Park, Fanny Price cresce timida e insicura in un ambiente frivolo e spregiudicato che non nasconde il disprezzo per le sue umili origini. Eppure la coerente e virtuosa Fanny, rimanendo fedele ai propri principî e non lasciandosi incantare dalle apparenze, è destinata a vincere.
Pubblicato nel 1814, Mansfield Park è il romanzo piú ambizioso e discusso di Jane Austen, che, con la sua sapiente prosa e la sottile ironia, a distanza di due secoli non smette di affascinare e di stupire.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2013
Print ISBN
9788806231224
eBook ISBN
9788858408131

Mansfield Park

Capitolo primo

Una trentina d’anni fa, Miss Maria Ward di Huntingdon, con una dote di sole settemila sterline, fu tanto fortunata da conquistare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere cosí elevata al rango di moglie di baronetto, con tutti i privilegi e le comodità di una bella casa e di una cospicua rendita. Tutta Huntingdon si stupí per la grandiosità del matrimonio di Maria, e addirittura suo zio, l’avvocato, ammise che le mancavano almeno tremila sterline per esserne all’altezza. La giovane aveva due sorelle che avrebbero goduto di riflesso della sua nuova posizione, e tutti i conoscenti che trovavano Miss Ward e Miss Frances belle quanto Miss Maria non esitavano a prevedere per loro sistemazioni altrettanto vantaggiose. Ma di certo al mondo non ci sono abbastanza uomini ricchi per tutte le donne graziose che se li meriterebbero. Sei anni dopo, Miss Ward si vide costretta a legarsi al reverendo Norris, amico di suo cognato, che non possedeva praticamente nulla, e Miss Frances andò a finire ancora peggio. In effetti, alla fine il marito di Miss Ward si rivelò tutt’altro che da disprezzare, perché Sir Thomas assegnò al suo amico la canonica di Mansfield e la relativa rendita, cosí i signori Norris avviarono la loro carriera di felicità coniugale con poco meno di mille sterline l’anno. Miss Frances, invece, andò contro la volontà della famiglia, come si suol dire, e lo fece fino in fondo, sposando un luogotenente di marina privo di istruzione, soldi e conoscenze. Non avrebbe potuto fare una scelta piú infelice. Sir Thomas Bertram aveva una certa influenza che, un po’ per orgoglio e un po’ per principio, per il desiderio di agire in modo equanime e di vedere rispettabilmente sistemati tutti quelli che gli erano imparentati, avrebbe volentieri esercitato a beneficio della sorella di Lady Bertram, ma la professione del marito non rientrava nel suo raggio d’azione; oltre tutto, prima ancora che avesse il tempo di escogitare qualche altra maniera per aiutarli, fra le sorelle c’era stata una rottura definitiva. Era l’inevitabile esito del comportamento di entrambe, come quasi sempre accade quando c’è di mezzo un matrimonio decisamente imprudente. Per risparmiarsi inutili proteste, Mrs Price parlò con la famiglia solo a nozze avvenute. Lady Bertram, donna di sentimenti pacati e di indole assai pigra e conciliante, sarebbe anche riuscita a rinunciare alla sorella e a non pensarci piú, ma Mrs Norris era combattiva e non poteva rimanere con le mani in mano: scrisse a Mrs Price una lunga, furiosa lettera per proclamare la follia di quel gesto e sciorinarne tutte le possibili conseguenze. Mrs Price, a sua volta, si offese e andò in collera: la sua amara risposta, rivolta a entrambe le sorelle, conteneva commenti oltraggiosi nei confronti di Sir Thomas, tanto che Mrs Norris non poté assolutamente tenersela per sé, e questo pose fine a ogni rapporto fra loro, per molto tempo.
Abitavano cosí lontane e frequentavano ambienti talmente diversi che per gli undici anni seguenti non ebbero nemmeno la possibilità di sentirsi nominare; infatti, Sir Thomas si stupiva molto che sua moglie gli avesse detto, e ogni tanto raccontasse a qualcuno in tono sferzante, che Mrs Price aveva avuto un altro bambino. Ma dopo undici anni Mrs Price non poté piú permettersi né l’orgoglio né il rancore, e tanto meno di perdere l’unica possibile fonte di assistenza. Una famiglia numerosa che continuava a crescere, un marito inabile al lavoro ma sempre incline alla compagnia e a un buon bicchiere, l’incapacità di soddisfare le necessità quotidiane la costrinsero a cercare di riannodare l’amicizia che aveva cosí incautamente sacrificato. Scrisse dunque a Lady Bertram una lettera contrita e avvilita in cui raccontava di un tale eccesso di figli e di una tale penuria di ogni altra cosa, da non poter non indurre tutti a una riconciliazione. Si stava preparando al nono parto e, dopo essersene lamentata e avere implorato il loro intervento come protettori del nascituro, sottolineava l’importanza del loro aiuto per il mantenimento degli altri otto. Il maggiore aveva dieci anni, era intelligente e sognava di vedere il mondo, ma che cosa avrebbe mai potuto fare lei? Forse il ragazzo poteva essere utile in qualche modo a Sir Thomas nella sua proprietà nelle Indie Occidentali? Suo figlio avrebbe svolto benissimo qualsiasi incarico. E che ne pensava Sir Thomas di Woolwich1? Forse si sarebbe potuto mandare il ragazzo in Oriente?
La lettera diede i suoi frutti, ristabilendo la pace e la cortesia. Sir Thomas inviò consigli amichevoli e indicazioni utili, Lady Bertram mandò denaro e biancheria per il nipotino in arrivo, e Mrs Norris scrisse le lettere.
Questi furono gli effetti immediati, ma entro l’anno Mrs Price ottenne un beneficio ancor piú sostanziale. Mrs Norris ripeteva spesso di non riuscire a togliersi dalla testa la disgraziata sorella e la sua famiglia e che, nonostante fosse già intervenuta in suo aiuto, voleva fare di piú. Alla fine, venne fuori che desiderava vedere l’infelice Mrs Price completamente sollevata dalla responsabilità e dall’onere di almeno uno dei suoi molti figli.
– E se ci facessimo carico della figlia maggiore, che ha nove anni? A quell’età, richiede piú attenzioni di quante la sua povera madre possa dedicarle. Il disturbo e le spese non sarebbero nulla, rispetto alla generosità del gesto –. Lady Bertram si dichiarò subito d’accordo: – Credo che non potremmo fare di meglio. Mandiamo a prendere la bambina.
Sir Thomas non poteva dare un consenso cosí immediato e senza riserve. Rifletteva ed esitava. Era un compito impegnativo: a una ragazza cosí ben educata da loro si sarebbe poi dovuto provvedere adeguatamente, altrimenti allontanarla dalla sua famiglia sarebbe stato indice di crudeltà e non di buon cuore; pensava ai suoi quattro figli, ai suoi due maschi, ai cugini che s’innamorano e quant’altro. Ma non appena cominciò a esporre le proprie obiezioni, Mrs Norris lo interruppe con una risposta già pronta per tutte, comprese quelle che non aveva ancora manifestato.
– Mio caro Sir Thomas, io la comprendo perfettamente e riconosco la generosità e la delicatezza delle sue osservazioni, che sono del tutto conformi alla sua consueta condotta, e concordo pienamente con lei sul fatto che sia indispensabile provvedere al futuro di una bambina che si accoglie nella propria casa, e senza dubbio io sono l’ultima persona al mondo che si tirerebbe indietro di fronte a questo dovere. Non avendo bambini miei, a chi dovrei dare quel poco che ho, se non ai figli delle mie sorelle? E sono sicura che Mr Norris sarà d’accordo… Insomma, lei sa che io sono una donna di poche parole. Ma non tiriamoci indietro di fronte a una buona azione per delle quisquilie. Se si dà un’educazione a una ragazza e la si introduce come si deve in società, si può star certi che troverà il modo di sistemarsi al meglio, senza che si debbano spendere altri soldi per lei. Una nipote nostra, Sir Thomas, o meglio, una nipote sua, crescerebbe in questo ambiente traendone molti vantaggi. Non dico che diventerebbe incantevole come le sue cugine, questo no, ma entrerebbe nella società di questa contea in circostanze molto favorevoli, che con ogni probabilità le assicurerebbero una sistemazione di prestigio. Lei pensa ai suoi due figli… ma non sa che, fra tutte le cose che potrebbero accadere, quella è la piú improbabile, visto che crescerebbero insieme come fratelli e sorelle? È moralmente impossibile. A quanto ne so, non è mai successo. Anzi, questo è l’unico modo sicuro per evitare una relazione di quel genere. Ci rifletta: se fosse una ragazza attraente e Tom o Edmund la vedessero fra sette anni, allora sí che potrebbero esserci dei guai. Solo l’idea che tutti noi l’abbiamo lasciata vivere lontana, povera e dimenticata, basterebbe a quei ragazzi cosí cari e sensibili per innamorarsene. Ma li faccia crescere insieme, e anche se lei dovesse essere bella come un angelo, per loro non sarà mai altro se non una sorella.
– C’è molta verità nelle sue parole, – rispose Sir Thomas, – e non è certo mia intenzione ostacolare un progetto che sarebbe cosí adeguato alle nostre rispettive situazioni. Intendevo soltanto far notare che non possiamo prenderlo alla leggera e che per venire davvero incontro alle esigenze di Mrs Price, e averne noi qualche merito, dobbiamo garantire alla bambina, o almeno considerarci impegnati a farlo in futuro, una rendita da gentildonna, se non dovesse presentarsi la sistemazione ottimale che lei cosí fiduciosamente si aspetta.
– Capisco benissimo! – esclamò Mrs Norris. – Lei è la generosità e la premura in persona, e sono certa che non saremo mai in disaccordo sulla questione. Lei sa bene che sono sempre pronta a fare tutto quello che posso per i miei cari e, anche se non dovessi mai provare per questa bambina la centesima parte dell’affetto che sento per i suoi cari ragazzi, né considerarla in alcun modo mia, non mi perdonerei mai di averla abbandonata. Non è forse la figlia di una sorella? E potrei mai sopportare di vederla in miseria, finché ho un pezzo di pane da offrirle? Mio caro Sir Thomas, nonostante tutti i miei difetti ho il cuore tenero e, per quanto povera sia, preferirei privarmi anche del necessario, piuttosto che essere egoista. Perciò, se lei non ha nulla in contrario, domani scriverò alla mia povera sorella per farle la proposta; appena tutto sarà sistemato, organizzerò io il viaggio della piccola fino a Mansfield; lei non dovrà preoccuparsi di niente. Lei sa bene che non mi risparmio mai. Manderò Nanny a Londra; alloggerà da suo cugino, il sellaio, e faremo in modo che la bambina sia portata lí. Possono benissimo farle prendere la diligenza da Portsmouth e affidarla a una persona perbene che si trovi sulla carrozza. Immagino ci sia sempre un’onesta moglie di un qualche commerciante che viene in città.
Sir Thomas fece obiezione solo sul cugino di Nanny; una volta individuato un luogo d’incontro piú consono, anche se meno economico, il progetto era ormai messo a punto e suscitava già in tutti quel senso di piacere che deriva dalla generosità. A ben guardare, la soddisfazione non andava distribuita in parti uguali: Sir Thomas era determinato a essere il vero ed effettivo protettore della bimba prescelta, mentre Mrs Norris non aveva alcuna intenzione di sostenere la benché minima spesa per il suo mantenimento. Era sempre la prima, quando si trattava di parlare, accalorarsi e combinare, e nessuno meglio di lei sapeva come imporre la munificenza agli altri, ma amava il denaro almeno quanto il comando, ed era abile nel risparmiare i propri soldi quanto nello spendere quelli dei suoi amici.
Dopo essersi sposata con una rendita inferiore a quella che sperava, dapprima aveva adottato un sistema di rigidissima economia; poi quell’iniziale misura di prudenza era diventata la norma, come se la donna riversasse sul denaro quell’accorta sollecitudine che non poteva dedicare a figli suoi.
Se avesse avuto una famiglia da mantenere, forse Mrs Norris non sarebbe stata cosí parsimoniosa; non avendo però preoccupazioni di tal genere, nulla le impediva di essere frugale e ogni anno aggiungeva con soddisfazione una certa somma alla rendita che, in ogni caso, non si godevano appieno. Con questi saldi principî e priva di un autentico affetto per la sorella, non poteva certo mirare a qualcosa di piú del merito di avere organizzato e predisposto un atto benefico cosí oneroso. Tuttavia, conosceva se stessa cosí poco che, dopo quelle conversazioni, tornava a casa con la beata convinzione di essere la sorella e la zia piú generosa del mondo.
Quando si affrontò di nuovo l’argomento, Mrs Norris spiegò meglio le sue intenzioni. Alla domanda di Lady Bertram: «Da chi verrà prima la bambina, sorella, da te o da noi?», Sir Thomas sentí rispondere, non senza sorpresa, che era assolutamente impossibile per lei farsi carico della piccola. Lui pensava che la ragazzina sarebbe stata la benvenuta alla canonica, una gradita compagnia per la zia senza figli, ma scoprí di essersi sbagliato. Mrs Norris era desolata; data la situazione in cui si trovavano, era fuori questione che la bambina stesse da loro. Lo stato di salute di Mr Norris non lo permetteva: chiedergli di sopportare il baccano di un bambino era come chiedergli di volare. Se i dolori della gotta fossero migliorati, allora sarebbe stato diverso; sarebbe stata contenta di prendersi quell’impegno, senza curarsi dell’incomodo. Ora come ora, però, il povero Mr Norris occupava tutto il suo tempo, e anche solo menzionare una simile possibilità lo avrebbe turbato, ne era certa.
– Allora sarà meglio che venga da noi, – disse Lady Bertram con la massima compostezza.
Dopo una breve pausa, Sir Thomas aggiunse gravemente: – Sí, che questa sia la sua casa. Faremo il nostro dovere verso di lei, e qui potrà avere compagni della sua età e un’istitutrice regolare.
– Verissimo! – intervenne Mrs Norris. – E sono due aspetti molto importanti. Per Miss Lee sarà lo stesso insegnare a tre ragazze invece che a due, non può esserci differenza. Vorrei tanto poter essere piú utile, ma, come vedete, faccio tutto il possibile. Non sono certo una che si risparmia. E Nanny andrà a prenderla, nonostante il disagio che può derivarmi da un’assenza di tre giorni della mia principale consigliera. Immagino, sorella, che metterai la bambina nella soffitta bianca, dove ci sono le vecchie stanze da gioco. È la sistemazione migliore per lei, cosí vicina a Miss Lee, non lontana dalle ragazze, e proprio accanto alle cameriere, che potrebbero aiutarla a vestirsi e a tenere in ordine il suo guardaroba. Perché certo non troverai giusto pretendere che Ellis sia anche a sua disposizione. Sí, penso proprio che questa sia l’unica sistemazione possibile.
Lady Bertram non replicò.
– Spero che si riveli una bambina di buon carattere, – proseguí Mrs Norris, – e che si renda conto della rara fortuna di avere amici come noi.
– Se dovesse avere davvero un cattivo carattere, – disse Sir Thomas, – non dobbiamo tenerla con noi, per il bene dei nostri ragazzi, ma non c’è motivo di aspettarsi una simile catastrofe. Probabilmente ci sarà molto in lei che vorremmo cambiare: prepariamoci a una grossolana ignoranza, a una certa ristrettezza di idee e a comportamenti penosamente volgari. Ma questi non sono difetti incorreggibili né, credo, pericolosi per chi le sta accanto. Se le mie figlie fossero state piú piccole di lei, avrei trovato molto rischioso dare loro una simile compagna; cosí, invece, penso che in questa vicinanza non ci sia nulla da temere per loro e tutto da sperare per lei.
– È esattamente ciò che penso anch’io, e lo stavo proprio dicendo a mio marito questa mattina! – esclamò Mrs Norris. – Per quella bimba sarà già un’ottima educazione, dicevo, il solo stare in compagnia delle cugine; anche se Miss Lee non le insegnasse nulla, imparerebbe da loro a essere perspicace e buona.
– Spero che non tormenti il mio cucciolo, – disse Lady Bertram, – sono appena riuscita a convincere Julia a lasciarlo in pace.
– Ci saranno alcuni ostacoli sul nostro cammino, Mrs Norris, – osservò Sir Thomas, – riguardo alle distinzioni che sarà opportuno mantenere fra le ragazze man mano che cresceranno: come rinsaldare nelle mie figlie la consapevolezza di ciò che sono senza che disprezzino la cugina, e come far ricordare a lei, senza mortificarla, che non è una Miss Bertram. Vorrei vederle diventare care amiche, e non permetterei in nessun caso alle mie ragazze il minimo segno di arroganza verso la loro parente; tuttavia, non possono essere alla pari. Il loro grado, la loro posizione economica, i loro diritti e le loro aspirazioni saranno sempre diversi. Questo è un punto delicatissimo e lei deve aiutarci a trovare la miglior linea di condotta.
Mrs Norris era a sua disposizione e, sebbene concordasse pienamente con lui sulla difficoltà della questione, lo incoraggiò a sperare che unendo i loro sforzi ci sarebbero riusciti facilmente.
Era facile prevedere che Mrs Norris non scrivesse invano alla sorella. Mrs Price rimase piuttosto stupita che avessero scelto una bambina, quando aveva tanti bei ragazzi, ma accettò la proposta con gratitudine, assicurando che sua figlia era docile e allegra e non avrebbe mai dato loro motivo per rimandarla a casa. Descriveva il padre come un uomo piuttosto delicato e debole, però era sicura che il cambiamento d’aria sarebbe stato di giovamento alla figlia. Povera donna! Probabilmente pensava che un cambiamento d’aria avrebbe fatto bene a tutti i suoi figli.
1 La Royal Military Academy di Londra si trovava nel quartiere di Woolwich.

Capitolo secondo

La bambina arrivò sana e salva dopo un lungo viaggio; a Northampton la aspettava Mrs Norris, che si assicurò cosí il merito di essere la prima ad accoglierla e l’importante compito di presentarla agli altri, raccomandandola alla loro generosità.
Fanny Price aveva compiuto da poco dieci anni e, per quanto a un primo sguardo nel suo aspetto non ci fosse nulla che i suoi parenti trovassero particolarmente attraente, almeno non aveva niente che potesse scontentarli. Era piccola per la sua età, un po’ smunta, non particolarmente bella, molto timida, ritrosa e schiva; i suoi modi, per quanto goffi, non erano volgari; la voce era dolce, e quando parlava il suo viso diventava piú grazioso. Sir Thomas e Lady Bertram la accolsero con grande gentilezza. Sir Thomas, vedendola cosí spaventata, fece di tutto per rassicurarla, ma si trovò di fronte un ostinato riserbo; Lady Bertram, invece, non si agitò e, dicendo una parola ogni dieci del marito, con un sorriso caloroso divenne subito il personaggio meno terrificante dei due.
I giovani erano tutti a casa e fecero la loro parte durante le presentazioni con molta delicatezza, molta allegria e nessun imbarazzo, per lo meno da parte dei maschi: con i loro sedici e diciassette anni, e cosí alti di statura, agli occhi della cuginetta avevano tutta l’imponenza di uomini adulti. Le due ragazzine erano piú a disagio, un po’ perché erano piú giovani, un po’ perché erano già state ammonite dal padre, che poco saggiamente aveva insistito molto con loro in quell’occasione. Ma erano troppo abituate a stare in compagnia e ai complimenti per essere davvero timide e, di fronte all’insicurezza della cugina, riacquistarono baldanza e ben presto cominciarono a scrutarla da capo a piedi con disinvolta indifferenza.
Era una splendida famiglia: due bei ragazzi e due bambine deliziose, tutti alti e precoci per la loro età. La differenza fra i cugini era dunque evidente tanto nel fisico quanto nei modi. Nessuno avrebbe creduto che le ragazzine fossero quasi coetanee: tra la piú giovane e Fanny, infatti, c’erano solo due anni di differenza. Julia Bertram aveva...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Mansfield Park
  3. Introduzione di Roberto Bertinetti
  4. Nota bibliografica
  5. Mansfield Park
  6. Il libro
  7. L’autore
  8. Dello stesso autore
  9. Copyright