SCENA PRIMA
Sala d’aspetto della clinica. Tom seduto con Theodora.
TOM Vorrei che ti facessi riportare in città da Bessie. Dico sul serio.
THEO Smetti di ripeterlo, fammi questo favore! (Breve pausa). Ho bisogno di parlargli... Non lo rivedrò mai piú. Non posso prendere e andarmene via cosí. Mi trema la testa?
TOM Forse, un pochino. Se ti facessi dare un’occhiata da un medico?
THEO Mi passa subito, la mia famiglia ha una predisposizione ai tremori. Sono anni che mi vengono, quando sono tesa. Che ore sono?
TOM Dàgli ancora qualche minuto. Sei pallida.
THEO (si preme le dita contro le tempie per stabilizzarsi) Quando hai parlato con quella donna... si riusciva a capire... che intenzioni ha?
TOM È sotto choc almeno quanto te. Pensava soprattutto al figlio.
THEO Davvero. Pensa, non lo avrei detto.
TOM Credo che sia tutto per lei.
THEO (un po’ a malincuore) Be’, le fa onore. I pasticci come questo sono fondamentalmente comici, no, finché non si arriva ai bambini. Bessie mi preoccupa molto. Se ne sta distesa sul letto a fissare il soffitto. Non riesce a parlare senza piangere. Lui era il suo... il suo mondo. (Comincia ad averne abbastanza) Hai ragione; penso che me ne andrò. È solo che sembrava incompiuto, in qualche modo... ma forse è meglio finirla qui... (Fa per prendere la borsa, si ferma) Non so cosa fare. Un momento potrei ucciderlo, il momento dopo mi domando se non sia stato vittima di qualche... aberrazione...
Entra Leah. Non si aspettavano di vedersi. Una pausa momentanea.
LEAH (si siede) Buongiorno.
TOM Buongiorno.
Silenzio imbarazzato.
LEAH (interrogativa) Non è in camera sua.
THEO (le risulta difficile rivolgersi a Leah, cosí si volta verso di lei solo lentamente) Gli stanno curando l’occhio.
LEAH L’occhio?
TOM Niente di serio, durante la notte ha cercato di arrampicarsi sul davanzale della finestra. Nel sonno, probabilmente. Si è un po’ graffiato una palpebra contro un rododendro.
THEO (un tentativo di comunicazione) Non si sarà reso conto che è a pianterreno.
Breve pausa.
LEAH Hm! È interessante, perché ieri sera è venuto un nostro amico, Ted Colby: è il comandante locale della polizia di Stato. Quando si era ghiacciata la strada di Mount Morgan l’avevano chiusa con una transenna, e secondo lui Lyman l’ha spostata.
TOM Come fanno a sapere che è stato lui?
LEAH C’era una sola traccia di pneumatici sulla neve.
THEO Oh mio Dio!
LEAH È preoccupato per lui. Sono amici, vanno a caccia insieme.
THEO Lyman va a caccia?
LEAH Eccome. (Theo scuote la testa, incredula). ... Ma non riesco a immaginarmelo depresso fino a questo punto, e voi?
TOM Veramente... sí, io forse ci riesco.
LEAH Davvero. Sembrava sempre cosí... su di giri con me, cosí felice. (Theo le lancia un’occhiata, infastidita, poi guarda altrove. Leah guarda l’ora) Devo solo sistemare una piccola questione di affari con lui, roba di pochi minuti. Non le darò fastidio.
THEO Quale fastidio? Per quanto mi riguarda, lei è libera di fare tutto quello che vuole.
LEAH (un po’ smontata) Sí... anche lei per me... è liberissima. (Una pausa). Dico, per quanto mi riguarda. (L’ostilità la spinge a consultare una seconda volta l’orologio) Volevo dirle... in qualche modo mi dispiace ancora piú per lei che per me.
THEO (una risata dura) E perché? Le sembro cosí vecchia? (Il secondo rimbrotto irrigidisce Leah). Non avrei dovuto. Chiedo scusa. Sono sfinita.
LEAH (passandoci sopra) E sua figlia come sta? È ancora qui?
THEO (con una sfumatura di ostilità nonostante tutto) Al motel. È distrutta.
TOM Suo figlio l’ha presa bene?
LEAH No, lo ha sconvolto, è terribile. (A Theo) Pensavo che Lyman avrebbe potuto avere qualche idea su come trattarlo, quel ragazzino lo ha sempre talmente idolatrato. Io non so veramente piú che pesci pigliare.
THEO (con amara irritazione, ma contenendosi) Noi siamo la sua polvere; ci alziamo al suo passaggio e dopo ricadiamo giú. Billie Holiday... (Si tocca la fronte) Non mi ricordo piú quando è morta, è stato un bel po’ di tempo fa, vero?
TOM Billie Holiday? Perché?
Tom e Leah la osservano, perplessi, mentre Theo fissa nel vuoto in silenzio. Poi...
LEAH Magari torno fra un paio d’ore, alle nove ho una telefonata di lavoro e si sta facendo tardi... (Si alza, va da Theo, e tendendole la mano) Bene, se non ci rivediamo...
THEO (toccandole brevemente la mano, superando per un momento l’ostilità) ... Lei questo lo capisce?
LEAH Non è facile. Ha fatto la corsa in...