In vacanza col buon samaritano
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In vacanza col buon samaritano

  1. 168 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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In vacanza col buon samaritano

Informazioni su questo libro

Dalle vacanze di oggi, protette da un moderno samaritano, alle apparizioni di Alessio, un personaggio leggendario ed elusivo, segnato dal male misterioso e innominabile che avrà il conforto di un'altra samaritana, anch'essa capace di pietà vera, Lalla Romano ci regala una storia «doppia»: tragica e rasserenata. Dal tempo e dalla memoria. A fare da sfondo una cittadina ligure di villeggiatura, con i suoi alberghi dagli arredi un po' vecchiotti, le ville costrui-te dagli inglesi, le siepi di gelsomino, la spiaggia di sassi, la sede della Società di Mutuo Soccorso fra Pescatori, i tramonti sulle colline e montagne che segnano il confine con la Francia. Un romanzo sapienziale, ma anche di contemplazione della realtà. Una parabola sulla vita, in cui Lalla Romano concentra - in una scarna essenzialità - il suo stile di poeta e di pittore, la sua sensibilità per la musica e per il silenzio.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2017
Print ISBN
9788806210038
eBook ISBN
9788858426494

Appendice biobibliografica

a cura di Antonio Ria

Cronologia della vita e delle opere

1906

Lalla (Graziella) Romano nasce a Demonte (Cuneo) l’11 novembre, da genitori cuneesi, primogenita di altre due sorelle, Silvia e Luciana. Il padre Roberto, geometra, capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Demonte, era amante della pittura e della musica e un buon «dilettante fotografo». La madre, Giuseppina Peano, era nipote del famoso logico-matematico Giuseppe Peano, che tanto influsso poi ebbe sulla giovane Lalla.

1912-16

Frequenta le scuole elementari a Demonte.

1916-24

Frequenta il ginnasio e il liceo classico «Silvio Pellico» a Cuneo, dove la famiglia si era trasferita.

1924

Conseguita la maturità classica, si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Frequenta soprattutto le lezioni di Filosofia teoretica di Annibale Pastore, di Letteratura francese di Ferdinando Neri e di Storia dell’arte di Lionello Venturi. Ha già iniziato a dipingere: i primi autoritratti sono datati 1923.

1925-28

Frequenta lo studio del pittore Giovanni Guarlotti. In questi anni compie numerosi viaggi con lunghi soggiorni a Parigi: scopre gli impressionisti e post-impressionisti, spesso guidata da Venturi nei musei e nelle gallerie parigine. Incontra Sborowsky, Menzio, Severini.

1928

Si laurea in Lettere, con una tesi su Cino da Pistoia. Su consiglio di Lionello Venturi, entra nella scuola di pittura di Felice Casorati, dove incontra – fra gli altri – Daphne Maugham, Nella Marchesini, Paola Levi-Montalcini, Giorgina Lattes.

1929

Insegna Italiano e Storia alle Magistrali di Cuneo, continuando a frequentare la scuola di Casorati a Torino, dove espone alcuni quadri in una mostra collettiva.

1930

Insegna Storia dell’arte al liceo di Cuneo.
Partecipa a varie mostre collettive a Torino.
Su invito di Lionello Venturi, scrive per «L’Arte» un saggio su La scuola di Casorati. Scrive anche racconti, fra cui Le cronache della sartoria, pubblicati nel 1975 ne La villeggiante.
Diventa direttrice della Biblioteca Civica di Cuneo: compila il catalogo degli Incunaboli.

1932

Sposa a Cuneo Innocenzo Monti, impiegato di banca, il quale in seguito, scoperto da Raffaele Mattioli, farà un’importante carriera fino a diventare presidente della Banca Commerciale Italiana.

1933

Nasce l’unico figlio Pietro, detto Piero.

1935

Raggiunge il marito a Torino; insegna Lettere all’Istituto Magistrale «Regina Margherita» e poi al ginnasio-liceo «Cavour».

1937

Continua a dipingere e ad esporre: una «personale» a Palazzo Lascaris di Torino e altre mostre collettive a Cuneo, Napoli e Milano. Conosce Ardengo Soffici e lo frequenta a Forte dei Marmi.

1938-40

Su invito di Soffici, scrive tre racconti sulla vita degli artisti e sul mondo dell’arte in quegli anni a Torino (Una cena di artisti, Visita al collezionista, Inaugurazione di una «personale»), pubblicati nel 1993 in Lalla Romano pittrice. Espone in varie mostre collettive. Scrive altri racconti, fra cui L’aria di Roma, pubblicati ne La villeggiante.

1941

Pubblica la raccolta di poesie Fiore. Recensendola su «La Stampa», Ferdinando Neri loda «un’arte schietta, che si accorda con un dono nativo di sensibilità, [...] cosa nuova per un’intima forza, scevra d’ogni maniera». In una lettera all’autrice, Gianfranco Contini nota: «In piú momenti par di trovarsi nel clima dei frammenti saffici o di certe poetesse del cinquecento».
Partecipa a mostre collettive a Milano e Torino.

1943

Durante la guerra, danneggiato in un bombardamento l’alloggio di Torino, si rifugia a Cuneo col figlio presso i genitori; l’anno dopo viene trasferita all’Istituto Tecnico di Cuneo. Amica di Dante Livio Bianco, aderisce al Partito d’Azione e partecipa alla Resistenza come incaricata dei «Gruppi di difesa della donna» (poi U.D.I.).

1944

Su invito di Cesare Pavese, traduce i Trois contes di Flaubert, avvenimento decisivo per il suo passaggio dalla pittura alla scrittura. «La traduzione di questa prosa semplice ed essenziale, – ha dichiarato, – mi consentí la straordinaria scoperta che la prosa può essere altrettanto rigorosa della poesia, che prosa e poesia, anzi, sono la stessa cosa. Dovevo a Flaubert il mio passaggio dalla pittura alla narrativa. Un cuore semplice per me era stato decisivo, la fine del pregiudizio che nutrivo verso il romanzo».

1945

Cura una scelta e la traduzione dal Journal di Delacroix.
Tiene a Cuneo una mostra «personale».

1946

Con altri artisti partecipa a Cuneo a una mostra a favore del Partito d’Azione. Ritorna a Torino, dove vive col figlio; intanto il marito si è trasferito a Milano. Matura l’abbandono dell’attività pittorica.

1947

Si trasferisce a Milano. Insegna alla scuola media «Arconati» dove resterà fino al 1959, anno del congedo.

1948

Scrive il racconto La Signora, pubblicato poi ne La villeggiante.

1951

Con Le metamorfosi inizia la lunga serie di opere in prosa. Questo primo libro, composto di sogni, era piaciuto a Pavese e poi a Vittorini che lo inserisce come secondo testo nella sua collana «I gettoni» e ne scrive la presentazione.

1953

Pubblica Maria, sempre nei «Gettoni»: nel risvolto Vittorini presenta il romanzo come «una storia di rapporti umani che si realizzano come rapporti ritmici e che tuttavia tendono a mostrare, malgrado il loro ripetersi, quanto di unico e di insostituibile, di dato una volta per tutte, vi sia in ogni individuo». Nella recensione sul «Corriere della Sera» Montale pone all’attenzione generale la «poesia dei petits riens» insita nel libro, la sua «semplice perfezione».

1954

Vince a Lugano il Premio Internazionale Veillon per Maria. Traduce il romanzo di Béatrix Beck Léon Morin, prêtre.

1955

Pubblica la raccolta di poesie L’Autunno, con una Nota di Carlo Bo.

1957

Esce il romanzo Tetto Murato, ambientato negli anni della Resistenza: il manoscritto aveva vinto lo stesso anno il Primo Premio Pavese riservato agli inediti.

1960

Pubblica Diario di Grecia, relazione di un viaggio che diventa una scoperta della Grecia come «modo di vivere nell’eternità» (Montale).

1961

Pubblica il romanzo L’uomo che parlava solo, unico suo libro in cui l’io narrante è un personaggio maschile.

1964

Pubblica il romanzo La penombra che abbiamo attraversato. Calvino nel risvolto scrive: «L’immagine proustiana del titolo significa qui l’infanzia, età in sé folgorante, ma ombrosa, oscura per chi la guarda dall’altra sponda, quella della maturità; ma è anche la vita stessa, lo spazio che deve essere riattraversato per ritrovare la tormentosa età, nella quale a nostra insaputa tutto era stato giocato una volta per tutte». Elsa Morante definisce il libro «incantata poesia». Vince il Premio dei Librai milanesi, ma fa scalpore la non attribuzione del Premio Viareggio, nonostante l’appoggio – fra gli altri – di Bobbio, Longhi, Piovene, Sapegno, Ungaretti e Montale il quale, per protesta, si dimette dalla giuria.

1967

Esce una nuova edizione – rinnovata nella struttura e con un saggio sul sogno – de Le metamorfosi, che nel 1968 vince il Premio Soroptimist: alla premi...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Prefazione di Giulio Ferroni
  4. In vacanza col buon samaritano
  5. L’antefatto
  6. Bordighera
  7. Il buon samaritano
  8. Alessio
  9. Fatalità
  10. Frieda
  11. Antonio
  12. F. von Kleudgen
  13. Intermezzo
  14. Breve avventura
  15. Antonio
  16. Mutuo Soccorso
  17. L’amore difficile
  18. Umiltà
  19. Ringraziamento
  20. Congedo
  21. Appendice biobibliografica. a cura di Antonio Ria
  22. Il libro
  23. L’autore
  24. Dello stesso autore
  25. Copyright