I Malavoglia (Einaudi)
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I Malavoglia (Einaudi)

Testo critico e commento di Ferruccio Cecco

  1. 496 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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I Malavoglia (Einaudi)

Testo critico e commento di Ferruccio Cecco

Informazioni su questo libro

Nei Malavoglia (1881) Verga si immerge nella realtà locale di un paese siciliano, Aci Trezza, e racconta la semplice e rissosa quotidianità in cui vivono i Toscano, detti appunto i Malavoglia. Avvertendo come poco espressive le realtà borghesi, Verga cerca di rompere l'impianto romanzesco classico, reinventando le regole del gioco narrativo per dare spazio alla coralità dei personaggi, ritratti nella loro vitale specificità. Questa edizione mette in luce la storia e la formazione del testo attraverso i successivi progetti e abbozzi dell'autore. L'ampio commento a piè di pagina, oltre a spiegazioni letterali e notazioni intertestuali, sottolinea l'organizzazione delle sequenze e la funzione dei motivi, individua le voci principali del romanzo e i controcanti interni, fornisce gli elementi per comprendere i congegni della macchina narrativa.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2014
Print ISBN
9788806177805
eBook ISBN
9788858412244

I Malavoglia

[PREFAZIONE]

Questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle piú umili condizioni, le prime irrequietudini pel benessere; e quale perturbazione debba arrecare in una famigliuola vissuta sino allora relativamente felice, la vaga bramosía dell’ignoto, l’accorgersi che non si sta bene, o che si potrebbe star meglio.1
Il movente dell’attività umana che produce la fiumana del progresso è preso qui alle sue sorgenti, nelle proporzioni piú modeste e materiali. Il meccanismo delle passioni che la determinano in quelle basse sfere è meno complicato, e potrà quindi osservarsi con maggior precisione. Basta lasciare al quadro le sue tinte schiette e tranquille, e il suo disegno semplice. Man mano che cotesta ricerca del meglio di cui l’uomo è travagliato cresce e si dilata, tende anche ad elevarsi, e segue il suo moto ascendente nelle classi sociali.2
Nei Malavoglia non è ancora che la lotta pei bisogni materiali. Soddisfatti questi, la ricerca diviene avidità di ricchezze, e si incarnerà in un tipo borghese, Mastro don Gesualdo, incorniciato nel quadro ancora ristretto di una piccola città di provincia, ma del quale i colori cominceranno ad essere piú vivaci, e il disegno a farsi piú ampio e variato. Poi diventerà vanità aristocratica nella Duchessa de Leyra; e ambizione nell’Onorevole Scipioni, per arrivare all’Uomo di lusso, il quale riunisce tutte coteste bramosíe, tutte coteste vanità, tutte coteste ambizioni, per comprenderle e soffrirne, se le sente nel sangue, e ne è consunto.3 A misura che la sfera dell’azione umana si allarga, il congegno delle passioni va complicandosi; i tipi si disegnano certamente meno originali, ma piú curiosi, per la sottile influenza che esercita sui caratteri l’educazione, ed anche tutto quello che ci può essere di artificiale nella civiltà. Persino il linguaggio tende ad individualizzarsi, ad arricchirsi di tutte le mezze tinte dei mezzi sentimenti, di tutti gli artifici della parola onde dar rilievo all’idea, in un’epoca che impone come regola di buon gusto un eguale formalismo per mascherare un’uniformità di sentimenti e d’idee. Perchè la riproduzione artistica di cotesti quadri sia esatta, bisogna seguire scrupolosamente le norme di questa analisi; esser sinceri per dimostrare la verità, giacchè la forma è cosí inerente al soggetto, quanto ogni parte del soggetto stesso è necessaria alla spiegazione dell’argomento generale.4
Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l’umanità per raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell’insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l’accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l’egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtú, tutte le debolezze che aiutano l’immane lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. Il risultato umanitario copre quanto c’è di meschino negli interessi particolari che loproducono; li giustifica quasi come mezzi necessari a stimolare l’attività dell’individuo cooperante inconscio a beneficio di tutti. Ogni movente di cotesto lavorío universale, dalla ricerca del benessere materiale, alle piú elevate ambizioni, è legittimato dal solo fatto della sua opportunità a raggiungere lo scopo del movimento incessante; e quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell’attività umana, non si domanda al certo come ci va. Solo l’osservatore, travolto anch’esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall’onda per finire piú presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede brutale dei sopravvegnenti, i vincitori d’oggi, affrettati anch’essi, avidi anch’essi d’arrivare, e che saranno sorpassati domani.5
I Malavoglia, Mastro don Gesualdo, la Duchessa de Leyra, l’Onorevole Scipioni, l’Uomo di lusso sono altrettanti vinti che la corrente ha deposti sulla riva, dopo averli travolti e annegati, ciascuno colle stimate del suo peccato, che avrebbero dovuto essere lo sfolgorare della sua virtú. Ciascuno, dal piú umile al piú elevato, ha avuta la sua parte nella lotta per l’esistenza, pel benessere, per l’ambizione dall’umile pescatore al nuovo arricchito – alla intrusa nelle alte classi – all’uomo dall’ingegno e dalle volontà robuste, il quale si sente la forza di dominare gli altri uomini; di prendersi da sè quella parte di considerazione pubblica che il pregiudizio sociale gli nega per la sua nascita illegale; di fare la legge, lui nato fuori dalla legge – all’artista che crede di seguire il suo ideale seguendo un’altra forma dell’ambizione.6 Chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo; è già molto se riesce a trarsi un istante fuori del campo della lotta per studiarla senza passione, e rendere la scena nettamente, coi colori adatti, tale da dare la rappresentazione della realtà com’è stata, o come avrebbe dovuto essere.7
Milano, 19 gennaio 1881.
1 Questo racconto...: una seconda redazione della prefazione, rifiutata dall’autore, datata 22 gennaio 1881, è integralmente riprodotta nell’Appendice I di questo volume. – studio sincero e spassionato: termini-chiave che qualificano l’opera d’arte come un’indagine assimilabile, almeno nelle premesse, al procedimento scientifico, con la programmatica esclusione di ogni partecipazione e coinvolgimento da parte dello scrittore. – irrequietudini: cfr. Fantasticheria, in Vita dei campi, p. 136: «Parmi che le irrequietudini del pensiero vagabondo s’addormenterebbero [...]». – vaga bramosía dell’ignoto... star meglio: cfr. ibid.: «allorquando uno di quei piccoli [...] volle staccarsi dal gruppo per vaghezza dell’ignoto, o per brama di meglio [...]». Vedi anche Mastro-don Gesualdo, III, II, p. 326: «Le cadeva addosso [...] un desiderio vago di cose ignote».
2 fiumana del progresso: fiumana propriamente «l’impeto del fiume crescente; ma dicesi anche per ‘allagamento di molte acque’: voce d’uso non comune» (Rigutini-Fanfani). Quel tanto di violenza e di forza incontrollata che il termine porta con sé attenua la componente positiva del secondo elemento del sintagma. L’immagine dà avvio a una metafora continuata che percorre tutto il testo della prefazione (c. 6: «immensa corrente»; c. 7: «travolto anch’esso dalla fiumana», «si lasciano sorpassare dall’onda»; c. 8: «la corrente ha deposti sulla riva, dopo averli travolti e annegati»), sottolineando con insistenza il risvolto di brutalità, di violenza sui singoli, che l’entusiastico perseguimento delle mete del progresso comporta. – di cui l’uomo è travagliato: aggiunto in bozze.
3 Mastro don Gesualdo: una prima versione era apparsa nel 1888 a puntate (dal 1° luglio al 16 dicembre) sulla rivista «La Nuova Antologia»; successivamente il romanzo fu pubblicato in volume per i tipi di Treves nel 1889. – incorniciato nel quadro... i colori... il disegno: in serie coi precedenti «quadro», «tinte» e «disegno». Vedi lettera a Treves del 19 luglio 1880: «[...] Lo stile, il colore, il disegno, tutte le proporzioni del quadro devono modificarsi gradatamente in questa scala ascendente, e avere ad ogni fermata un carattere proprio. Questa è l’idea che mi tormenta e che vorrei riuscire ad incarnare [...]». – Duchessa de Leyra: ancora indicato nel ms col titolo di Duchessa delle Gargantas. Avrebbe dovuto essere il terzo romanzo del Ciclo dei Vinti, ma non rimangono che schemi preparatori, una stesura del primo capitolo e un breve frammento del secondo, pubblicati nella rivista «La Lettura», a. XXII, 1° giugno 1922 e successivamente da F. De Roberto in Casa Verga, a cura di C. Musumarra, Le Monnier, Firenze 1964. Vedi anche G. Verga, Tutti i romanzi, a cura di E. Ghidetti, Sansoni, Firenze 1983. – Onorevole Scipioni: sarebbe stato il figlio illegittimo della Duchessa de Leyra, ma il romanzo non fu mai realizzato. – Uomo di lusso: come l’Onorevole Scipioni anche questo romanzo non fu realizzato; rimane il seguente appunto inserito fra le carte preparatorie relative ai Malavoglia: «Per l’Uomo di lusso – Precocità originaria d’isolano – Istinti voluttuosi – Fiacchezza dell’organismo – Leggerezza della mente – Esaurimento – Voluttà d’indole e perciò d’immaginazione – Eretismo intellettuale» (vedi Appendice III).
4 congegno delle passioni: riprende il precedente «meccanismo delle passioni», con allusione ai rapporti deterministici fra cause ed effetti; vedi L’amante di Gramigna, in Vita dei campi, p. 202: «Noi rifacciamo il processo artistico [...] con metodo diverso, piú minuzioso e piú intimo; sacrifichiamo volentieri l’effetto della catastrofe, del risultato psicologico, intravvisto con intuizione quasi divina dai grandi artisti del passato, allo sviluppo logico, necessario di esso, ridotto meno imprevisto, meno drammatico, ma non meno fatale [...]». – ad individualizzarsi: nel ms segue: «a perfezionarsi». – esatta: per giungere cioè a uno «studio sincero e spassionato». – la forma... argomento generale: in un rapporto di inscindibile interdipendenza fra il piano delle scelte tematiche e quello corrispettivo delle scelte formali, cosí come parti che compongono il «soggetto» sono strutturalmente vincolate all’«argomento generale». L’ambiente da rappresentare impone gli strumenti linguistico-formali necessari per l’indagine.
5 osservatore: nel ms «artista». – ha il diritto di: corregge nel ms «deve».
6 vinti: I Vinti fu il titolo, in sostituzione del precedente La Marea, del ciclo progettato da Verga che doveva includere i romanzi indicati, quasi a comporre un affresco sociale di vaste proporzioni sul modello del ciclo dei Rougo...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. I Malavoglia
  3. Introduzione di Ferruccio Cecco
  4. Cronologia
  5. Bibliografia essenziale
  6. Nota al testo
  7. Abbreviazioni bibliografiche
  8. I Malavoglia
  9. Appendici
  10. Indici
  11. Il libro
  12. L’autore
  13. Dello stesso autore
  14. Copyright