Il nostro debutto nella vita

Patrick Modiano, Emanuelle Caillat

• Editore: EINAUDI
• Anno: 2020
• ISBN:
  9788858433355
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Teatro europeo

Jean vaga nella penombra di un teatro vuoto. Immerso nei suoi ricordi, insegue contorni di visi, echi di voci, suggestioni fallaci che fluttuano nel passato. A guidarlo nella sua ricerca, solo la mappa dai confini imprecisi che la memoria disegna per lui. Rischiarata dalle luci di scena, riemerge allora l'immagine sfuggente dell'amata Dominique, che all'epoca interpretava la parte di Nina ne Il gabbiano di Čechov. E insieme a lei tornano gli anni della giovinezza, sullo sfondo malinconico di una Parigi in bianco e nero. Scrittore alle prime armi lui, attrice in attesa del successo lei, a vent'anni erano entrambi alle prese con il debutto piú importante. Ma chi muove ora i fili del loro destino? Forse Jean, dietro cui si intuisce l'identità dello stesso Modiano? Oppure sono i ricordi, restituiti in forma di sogno, a stabilire le regole del dramma?

Personaggi

DOMINIQUE, 20 anni

JEAN, 20 anni

ELVIRE, sua madre, sulla cinquantina

CAVEUX, sulla cinquantina

ROBERT LE TAPIA, direttore di scena, 75 anni

Penombra. La sagoma di Jean, di spalle. Rimane immobile.

JEAN

Non voglio contare gli anni… Mi sembra ancora tutto cosí vivo… Non appartiene al passato… Ma quando ci ripenso, provo un’improvvisa sensazione di vuoto… Piú nessuno con cui parlarne… E comunque avrei voluto parlarne solo con te… Temo di avere dimenticato certi particolari… Dopo la stanzina dove stava il direttore di scena…

Piú forte, come se si rivolgesse a qualcuno:

Si chiamava Bob Le Tapia, vero? (Pausa) Non puoi rispondermi… Indossava sempre un completo di velluto nero a coste… Dopo quella stanzina, c’era una scala che saliva fino al corridoio dei camerini… Il tuo camerino si trovava sul lato destro… Ma non ricordo piú se fosse la prima o la seconda porta… La prima o la seconda porta? Solo tu avresti potuto dirmelo…

A poco a poco, la luce. In un angolo del palcoscenico, un camerino visto di fianco. Un giovane è seduto su un divano molto basso contro la parete. Sul lato della specchiera e del tavolino da trucco, un altoparlante che permette di seguire le prove che si svolgono in teatro. Si tratta del Gabbiano di Čechov. Si sente la voce di Dominique che interpreta la parte di Nina.

NINA

Mio padre e sua moglie non mi lasciano venire qui. Dicono che vivete da bohémien… Temono che io voglia fare l’attrice.

TREPLËV

Siamo soli.

NINA

Sembra che ci sia qualcuno…

TREPLËV

Nessuno.

VOCE DI SAVELSBERG, IL REGISTA

A questo punto vi baciate.

NINA

Che albero è questo?

TREPLËV

Un olmo.

NINA

Perché fa cosí scuro?

VOCE DI SAVELSBERG

No. «Perché è cosí scuro…»

TREPLËV

È già sera, scuriscono tutti gli oggetti. Non te ne andare prima del tempo, ti imploro.

NINA

Non si può.

TREPLËV

E se venissi io da te, Nina? Starei tutta la notte in giardino a guardare la tua finestra.

NINA

Non si può, ti scorgerebbe il guardiano. Trésor non si è ancora abituato a te…

TREPLËV

Io ti amo.

VOCE DI SAVELSBERG, IL REGISTA

Dominique, hai saltato un pezzo di frase: «…Trésor non si è ancora abituato a te, e si metterebbe ad abbaiare».

Va bene… Ottimo, ragazzi… Facciamo una pausa…

Dopo poco Dominique entra nel camerino. Si lascia cadere sulla sedia del tavolino da trucco, come se fosse sfinita.

DOMINIQUE

Non ce la farò mai…

JEAN

Ma sí… ce la farai…

DOMINIQUE

Ho l’impressione che Savelsberg non sia soddisfatto di me…

JEAN

Ti sbagli… Ho ascoltato le prove… È solo una persona molto meticolosa… Vuole che gli attori diano il massimo…

Si gira verso Jean.

DOMINIQUE

Credi? Davvero?

JEAN

Devi anche pensare che è meglio seguire le indicazioni di Savelsberg piuttosto che quelle di Caveux…

Vicino a lui, sul divano, una valigetta alla cui maniglia è fissato, tramite una catenella, un bracciale che ricorda un paio di manette. Lo mostra a Dominique.

Vedi?... Tengo il mio manoscritto qui dentro… Durante i miei spostamenti, mi porto sempre dietro la valigetta attaccata al polso… Ho una gran paura che Caveux trovi il mio manoscritto quando non ci sono… come la settimana scorsa… Sarebbe capace di stracciarlo…

DOMINIQUE

Ma perché è cosí severo con te?

JEAN

Me lo chiedo spesso.

DOMINIQUE

Ne hai parlato con tua madre?

JEAN

Lei gli dà sempre ragione. Sono dieci anni che vivono insieme… (Pensoso) Una coppia strana…

DOMINIQUE

Poco fa, prima delle prove, ho incrociato tua madre per strada… Mi ha lanciato uno sguardo accigliato… Aveva un ombrello in mano… Ho avuto paura che mi colpisse in faccia…

JEAN

Rischiamo di incrociarla spesso… A Parigi ci sono piú di cinquanta teatri, e sfortuna vuole che reciti in quello accanto al tuo… Due teatri cosí vicini e cosí diversi… E infatti, tu reciti nel Gabbiano di Čechov e lei in Buon weekend, Gonzales… per questo ce l’ha con te…

DOMINIQUE

M...