Decapitate
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Tre donne nell'Italia del Rinascimento

  1. 368 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Tre donne nell'Italia del Rinascimento

Informazioni su questo libro

Tra il 1391 e il 1425 tre donne sono decapitate per ordine dei loro mariti. Spose di tre fra i piú importanti signori dell'Italia del Rinascimento - di Mantova, Milano, Ferrara - Agnese Visconti, Beatrice di Tenda e Parisina Malatesta sono condannate a morte per adulterio. Eppure nessuna donna infedele subiva allora un tale castigo; inoltre, altra stranezza, invece di dissimulare tale condanna alla pena capitale, i tre signori la resero, al contrario, pubblica. Si tratta di un enigma storico che Élisabeth Crouzet-Pavan e Jean-Claude Maire Vigueur intendono svelare. Certamente queste tre donne hanno tradito i loro mariti, ma sono soprattutto colpevoli di aver tentato di prendere parte alle grandi innovazioni culturali e politiche del loro tempo. Sono punite per aver voluto trasgredire lo statuto tradizionalmente scialbo di «sposa del signore». Condannandole a morte, i loro mariti riaffermano simbolicamente il loro potere di principi.Questo libro è nato da un'osservazione, o piuttosto, come spesso accade nell'esistenza dello storico, da un'intuizione. Essa indicava che era davvero sorprendente che tre donne, spose tutte e tre di signori, in quanto ritenute adultere fossero state giustiziate dai loro mariti nell'arco di un periodo relativamente breve, poco piú di trent'anni, tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo. E quell'intuizione suggeriva invece che, nella storia dell'Italia del Nord al tempo del primo Rinascimento, con queste tre morti erano avvenuti tre eventi singolari. Chi erano dunque queste tre donne? La prima si chiamava Agnese Visconti e fu decapitata nel 1391; la seconda, Beatrice di Tenda, morí nel 1418; la terza, Parisina Malatesta, fu giustiziata nel 1425. Quanto ai loro mariti, figuravano tra i personaggi piú importanti dell'Italia del tempo. Agnese, infatti, aveva sposato Francesco Gonzaga, signore di Mantova; il marito di Beatrice non era altri che il duca di Milano, Filippo Maria Visconti; Parisina era invece la seconda sposa di Niccolò III d'Este, signore di Ferrara. Il crimine che le aveva condotte alla morte era lo stesso per ognuna di loro: aver commesso adulterio con un uomo che, riconosciuto colpevole del medesimo crimine, venne giustiziato assieme a colei che era, o sarebbe stata, la sua amante. Lo scopo del libro è non tanto ricostruire la loro vita - esercizio in ogni caso quasi impossibile - quanto cercare di comprendere ciò che poté legittimare, nella storia di queste coppie signorili, un simile evento: tre morti per decapitazione.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2019
Print ISBN
9788806242565
eBook ISBN
9788858432150
Argomento
Storia

Note

I. Punire al maschile.

1. É. CROUZET-PAVAN, Enfers et paradis. L’Italie de Dante et de Giotto, Albin Michel, Paris 2001, pp. 43-45, 205-52 [trad. it. Inferni e Paradisi. L’Italia di Dante e Giotto, Fazi, Roma 2007, pp. 24-31]; FR. MENANT, L’Italie des communes (1100-1350), Belin, Paris 2005, pp. 7-125; G. MILANI, I comuni italiani. Secoli XII-XIX, Laterza, Roma-Bari 2005, passim.
2. J.-CL. MAIRE VIGUEUR (a cura di), Signorie cittadine nell’Italia comunale, Viella, Roma 2013.
3. É. CROUZET-PAVAN, Renaissances italiennes. 1380-1500, Albin Michel, Paris 2007, pp. 139-203 [trad. it. Rinascimenti italiani. 1380-1500, Viella, Roma 2012, pp. 105-53]; MAIRE VIGUEUR (a cura di), Signorie cittadine nell’Italia comunale cit.
4. F. COGNASSO, I Visconti, Dall’Oglio, Milano 1966, pp. 271-74; A. CERESATTO, La Lombardia alla ricerca di uno Stato, in G. ANDENNA, R. BORDONE, F. SOMAINI e M. VALLERANI, Comuni e signorie nell’Italia settentrionale: la Lombardia, in G. GALASSO (a cura di), Storia d’Italia, vol. VI, Utet, Torino 1998, pp. 550-53.
5. COGNASSO, I Visconti cit., pp. 393-94; CERESATTO, La Lombardia alla ricerca di uno Stato cit., pp. 377-79.
6. L. CHIAPPINI, Gli Estensi. Mille anni di storia, Corbo, Ferrara 2001, pp. 97-100; A. MENNITI IPPOLITO, Este, Niccolo’ d’, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 1960 sgg. d’ora in poi DBI, 43, 1993, pp. 396-97.
7. G. CONIGLIO, I Gonzaga, Dall’Oglio, Milano 1967, pp. 25-29; I. LAZZARINI, Gonzaga, Ludovico, in DBI, 57, 2001, p. 799.
8. D. M. BUENO DE MESQUITA, Giangaleazzo Visconti, Duke of Milan (1351-1402). A Study in the Political Career of an Italian Despot [1941], Cambridge University Press, Cambridge 2011; A. GAMBERINI, Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, in DBI, 54, 2000, pp. 383-91.
9. G. CHITTOLINI, La formazione dello Stato regionale e le istituzioni del contado, Einaudi, Torino 1979, pp. 37-40.
10. F. COGNASSO, Filippo Maria Visconti e la ricostituzione dello Stato milanese, in Storia di Milano, VI, Fondazione Treccani degli Alfieri per la storia di Milano, Milano 1955, pp. 154-383; F. DEL TREDICI, Lombardy under the Visconti and the Sforza, in A. GAMBERINI e I. LAZZARINI (a cura di), The Italian Renaissance State, Cambridge University Press, Cambridge 2012, pp. 156-76.
11. Per esempio Rinaldo degli Albizzi nella sua corrispondenza: Commissioni di Rinaldo degli Albizzi per il comune di Firenze dal 1399 al 1433, a cura di C. Guasti, 3 voll., M. Cellini e C., Firenze 1867-73.
12. É. CROUZET-PAVAN, Venise triomphante. Les horizons d’un mythe, Paris, Albin Michel 1999, pp. 179-84 [trad. it. Venezia trionfante. Gli orizzonti di un mito, Einaudi, Torino 2001, pp. 143-55].
13. Un semplice colpo d’occhio all’inventario in due volumi dell’Archivio Gonzaga è sufficiente per avere un’idea della ricchezza di questo fondo d’archivio: P. TORELLI, L’Archivio Gonzaga di Mantova, vol. I, Officine grafiche A. Mondadori, Ostiglia 1920 [rist. anast. Arnaldo Forni, Sala Bolognese 1988]; A. LUZIO, L’Archivio Gonzaga di Mantova: II sezione, la corrispondenza familiare, amministrativa e diplomatica dei Gonzaga, Officine grafiche Mondadori, Verona 1922 [rist. anast. Grassi, Mantova 1993], vol. II. Gli atti del processo di Agnese e Scandiano sono conservati in copia semplice in un registro di questo fondo: Archivio di Stato di Mantova [ASmn], Archivio Gonzaga, serie U, busta 351, ff. 273r-284v [= Processo, seguito dall’indicazione del folio].
14. La storia di Agnese e del suo amante è stata nel XIX secolo oggetto di due racconti storici, il secondo ancor piú romanzato del primo, che presentano entrambi il pregio di citare qualche passaggio degli atti del processo: L. CIBRARIO, Degli amori e della morte di Agnese Visconti moglie di Francesco Gonzaga, in ID., Opuscoli storici e letterari editi e inediti, Visai, Milano 1835, pp. 16-28, e G. B. INTRA, Agnese Gonzaga, signora di Mantova: racconto storico [1871], Editoriale Padus, Mantova 1974. L’articolo di R. NAVARRINI, Agnese Visconti: vittima o adultera?, in «Postumia», XXV (2014), n. 2-3, pp. 63-83, non aggiunge niente a ciò che già si sapeva.
15. Pr...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Introduzione. Agnese, Beatrice e Parisina
  4. Decapitate
  5. I. Punire al maschile
  6. II. Morire al femminile
  7. III. Affari matrimoniali
  8. IV. Diventare donna
  9. V. Spose e padrone di casa
  10. VI. Pratiche culturali. Consumare per distinguersi
  11. VII. Un potere al femminile?
  12. VIII. Alla ricerca della coppia
  13. Conclusioni
  14. Note
  15. Ringraziamenti
  16. Appendici
  17. Fonti e bibliografia
  18. Il libro
  19. Gli autori
  20. Degli stessi autori
  21. Copyright