Emanuele nella battaglia
eBook - ePub

Emanuele nella battaglia

  1. 320 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Emanuele nella battaglia

Informazioni su questo libro

Che mistero è la realtà? Quando un regista come l'autore di Diaz si fa una domanda come questa, può venirne fuori solo un romanzo di rara forza. Al centro c'è l'assassinio di un ragazzo di vent'anni, Emanuele Morganti, fuori da una discoteca di Alatri: un fatto di cronaca di cui si è parlato molto e su cui poi è calato il silenzio. Ed è proprio a questo silenzio che dà voce Daniele Vicari, intrecciando vite, piste, testimonianze, e soprattutto le voci piú intime di chi non si è mai arreso all'idea di aver perduto cosí, nell'insensatezza, un fratello, un figlio, un amico. «Qualcuno la chiama in modo generico "provincia" ma, in alcune zone del Paese, quel mondo può diventare una sorta di aldilà». E in questo aldilà l'autore fa i conti anche con se stesso, con il cinema, con il senso di ricostruire e narrare storie, senza risparmiare niente e nessuno.Alatri, provincia di Frosinone, nel cuore della Ciociaria. Nella notte tra il 24 e il 25 marzo del 2017 un ragazzo, Emanuele Morganti, viene picchiato a morte davanti a una discoteca. Nessun movente che possa spiegare la violenza degli assassini, arrivati a sfondare il cranio a un ventenne che stava trascorrendo una serata come tante tra amici. Difficile ricostruire il groviglio delle circostanze in cui tutto è accaduto in questa cittadina che all'improvviso si ritrova catapultata su giornali, telegiornali, social, trasmissioni d'intrattenimento tra lo sconcerto, la rabbia, la voglia di denuncia, mentre l'Italia intera, commossa, famelica, o soltanto curiosa, si stringe attorno alla famiglia e alla comunità in un cocktail di dolore vero, gogne mediatiche, aggressioni via web, speculazioni... Poi, dopo tanto clamore sul «delitto di Alatri», arriva l'oblio. Ed è in questo oblio, nel cono d'ombra in cui si affollano interrogativi e ferite, che s'inabissa il romanzo-reportage di Daniele Vicari, con il pudore di chi ha intimità con quei luoghi, i boschi di castagni tanto amati da Emanuele; quella provincia in cui convive tutto (degrado, locali trendy, riti e saperi arcaici); quella famiglia Morganti di cui l'autore prende a seguire le esistenze quando sembra non ci sia piú nulla da raccontare. Perché è lí che risuona la verità piú umana e profonda, se ci si mette in ascolto, ad esempio, di Melissa, sorella di Emanuele, che non si ferma davanti a nessuna soglia, nessuna domanda, nessun pericolo pur di accertare i fatti, ovunque si possa carpire un briciolo di senso nell'insensatezza. È lí che si ritrova Emanuele vivo, il ragazzo innamorato della natura e della vitalità, se si seguono le parole di un padre come Peppe. È lí che rivive ogni memoria se si sanno cogliere i gesti e le frasi di una madre come Lucia con la sua compostezza e determinazione nel prendersi cura di quel che le resta del figlio: una tomba. Ed è lí, infine, che si dipanano fili e frammenti segreti che collegano fatti, circostanze, amici fraterni, nemici camaleontici, opportunisti, delinquenti, sbruffoni, una comunità intera che va ben oltre i confini della provincia e, con le sue contraddizioni abissali, interroga l'Italia tutta, i mass media, la gente comune, e persino chi, come Daniele Vicari - da regista e ideatore di storie in cui la verità e l'immaginazione si mescolano - contribuisce a creare mondi che, in una distorsione folle quanto imprevedibile, potrebbero anche fare da sfondo a gesti inauditi. Perché Emanuele nella battaglia è uno di quei libri in cui, alla fine, non si risparmiano domande scomode e disagi nemmeno a chi prova a ricostruire, scrivere, restituire e far durare nella memoria collettiva le pieghe piú segrete di quella stessa storia.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Emanuele nella battaglia di Daniele Vicari in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2019
Print ISBN
9788806241322
eBook ISBN
9788858431603

Il Sabba della violenza. Parte 1. L’ora delle streghe

Melissa e Lucia tengono in mano i fascicoli che l’avvocato ha preparato per loro. Centinaia di pagine che contengono documenti d’indagine e perizie. Sui frontespizi l’oggetto: Informativa circa le responsabilità penali in ordine al procedimento penale n…, responsabilità emerse a carico di Castagnacci Mario, Palmisani Paolo, Fortuna Michel e Castagnacci Franco.
Dovranno avere cuore per leggere quel che c’è scritto, ma per il momento infilano le carte in una borsa di stoffa nera un po’ scassata, insieme agli altri documenti accumulati nei mesi.
Quella che brucia di piú è la perizia autoptica, che legge sul corpo di Manu il tragico geroglifico di una storia che non doveva finire cosí, la sequenza misteriosa e crudele dei colpi ricevuti, il labirinto di punti e linee di una solitudine immensa.
Ora che è stabilita la data dell’udienza preliminare, lo scorrere del tempo forse un qualche senso ce l’ha, ma l’avvocato è stato molto prudente, le ha messe in guardia: «È un procedimento complesso, lungo, ci vorrà pazienza». Per loro, comunque, sapere che il 16 febbraio del 2018, cioè tra poche settimane, a undici mesi di distanza dall’assassinio di Emanuele e a due giorni dal suo compleanno, ci sarà la prima udienza è un paletto al quale aggrapparsi, per contenere quell’angoscia quasi ininterrotta nella quale ormai vivono.
Dentro la borsa di stoffa nera il materiale probatorio ribolle, fermenta, respinge e attira.
Quando Melissa, a mesi di distanza dai nostri primi incontri, si convince a mostrarmelo, lo fa di nascosto dalla madre, perché Lucia è molto in tensione, ha paura che qualunque cosa possa turbare il percorso verso il processo che per lei è un approdo, un porto in cui finalmente trovare riparo.
Leggere quelle carte per me è sconvolgente. Non riesco nemmeno a immaginare quanto lo possa essere per loro, che s’impongono di farlo, anche se la lettura occupa giornate, serate e nottate intere. Prendono i fascicoli, li lasciano. Li leggono, li sottolineano, li scagliano con rabbia contro il muro… Quelle pagine maledette contengono il racconto minuzioso, spietato degli ultimi istanti di vita di Emanuele. Leggendo e rileggendo, vedono di nuovo il loro ragazzo muoversi, camminare, scherzare. È lí seduto, bello, parla con loro, arriva nei sogni, occupa il quotidiano, suscita emozioni violente di un lutto impossibile da elaborare. Infatti su quelle pagine e, tra poco, nelle aule del tribunale, Zainoman si appresta a combattere la sua ultima battaglia. Per capire, conoscere, bisogna però riavvolgere il nastro del tempo e rivederlo fotogramma dopo fotogramma. Cosí, sfogliando quelle carte fitte, uniformate dal linguaggio freddo e distaccato degli inquirenti, cerco anche io d’immaginare, vedere cosa è successo quel venerdí 24 marzo.
Sono le 22.30 circa. Emanuele ha fermato davanti al cancello di casa l’automobile che Peppe gli ha permesso di prendere in via del tutto eccezionale, ed è sceso. In mano ha le sigarette che suo fratello gli ha chiesto di comprare prima di andare al Miro con Ketty. Per non entrare di nuovo in casa rischiando di rimanere impigliato nella ragnatela famigliare, le lancia attraverso il cancello utilizzando la stessa tecnica con cui fa rimbalzare i sassi sul pelo dell’acqua. Un tiro preciso e calibrato. Il pacchetto fa una rotazione strana e, con un leggero effetto da frisbee, luccica e volteggia attorno alla colonnina che sostiene la veranda disegnando il profilo di una falce per poi finire esattamente nelle mani di Francesco, che sta ancora lí seduto a subire la lavata di capo dei suoi per quella stupidaggine che gli è costata il ritiro della patente e la denuncia per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Ci mette un attimo Emanuele a fare quell’operazione, poi torna alla guida e come un fulmine, prima che chiunque possa dirgli una sola parola, riparte.
MORGANTI MARCO Ieri sera verso le 21-21.30 ho incontrato presso un bar sito sotto l’abitazione di Gianmarco Ceccani (Bar Angels), il medesimo e altri due amici: Milani Riccardo e Rossi Erminio. Insieme siamo andati al bar Bei capelli dove siamo arrivati intorno alle 22-22.15 e ci siamo trattenuti in detto bar fino alle 23.00, nel frattempo ci ha raggiunto Emanuele Morganti con Ketty1.
Ketty è contenta, finalmente raggiungeranno gli amici, Emanuele guida spensierato. Intanto sul display del telefono compare il nome di suo cugino Marco. Risponde in vivavoce.
– Cugi’.
– Oooh, ma do’ cazzo stai, Emanue’? Arrivi o no?
– Stong arriva’…
– A piedi?
– No, teng la machina de padrem, però so’ dovuto pija le sigarette pe’ fratem…
– Ce vo’ mette ’n’atr’ora?
– Ma no, un minuto.
Emanuele blocca la chiamata e fa il solletico a Ketty, approfittando del fatto che la ragazza si sta sistemando i capelli guardandosi allo specchietto retrovisore che ha orientato verso di sé. Lei tira giú le braccia di scatto ridendo. Si diverte come una bambina con Emanuele, è felice insieme a lui. Lo conosce da tanto, sono andati a scuola insieme, ma solo da qualche mese hanno scoperto di provare quel sentimento reciproco. Per tanto tempo hanno dato per scontato un sacco di cose sbagliate. Ridendo e scherzando, arrivano al bar Bei capelli di Tecchiena Castello. Salutano Erminio e Riccardo già seduti nella macchina di Marco che abbassa il finestrino e informa Emanuele: Gianmarco verrà con la macchina di Anna direttamente ad Alatri.
– Lorenzo lo portano loro, – aggiunge.
– Perfetto.
– È presto, andiamo al 91, Emanue’?
– Ok!
MILANI RICCARDO Ci recavamo tutti al Bar 91 dove abbiamo passato del tempo e consumato delle bevande. Dopo circa una mezz’ora, Ceccani Gianmarco chiamava il proprio cugino Morganti Leonardo che io avevo incontrato in centro ad Alatri. Gianmarco diceva di essere con la propria fidanzata e con Fanella Lorenzo al bar Satyricon (a Tecchiena). Io e Morganti Leonardo e altri amici decidevamo di andare a raggiungerlo per passare un po’ di tempo con loro. Nel frattempo, Ceccani Gianmarco si era spostato in centro ad Alatri […] Nel viaggio verso il Satyricon, abbiamo accompagnato a casa Rossi Erminio che da quel momento non è piú stato con noi. Verso le 1.30-2.00 il gruppo con cui mi trovavo arrivava in centro ad Alatri. Ripeto che mi trovavo con Morganti Leonardo e altri due amici che, lasciatici, se ne sono andati via. Ricevevo quindi una chiamata da Morganti Emanuele che mi chiedeva di comprargli le sigarette2.
Cosí, di bar in bar, i «giri» sembrano prendere un senso, perché in ogni luogo s’incontra qualcuno che s’aggiunge e qualcun altro che si perde, in un turbinio di messaggi, sms, whatsapp scambiati con gli amici.
Emanuele informa anche il suo compagno di pesca notturna Yuri che farà tardi, e che quindi la pescata potrebbe saltare. Riccardo, che ha accompagnato a casa Erminio, arriverà prima o poi. Gianmarco, non avendo capito il luogo dell’appuntamento, è andato al bar-caffetteria L’Incontro insieme ad Anna e Lorenzo. Dopo aver parcheggiato a piazza Santa Maria Maggiore, davanti al Municipio, manda un sms a tutti: Vabbè, ci vediamo dopo al Miro.
Da L’Incontro, Gianmarco, Anna e Lorenzo fanno pochi passi a piedi e arrivano davanti al Miro verso l’1.30. Il locale è ormai stracolmo, la fila è lunga fuori dalla porta. Nella piazza male illuminata, la musica pompa rimbalzando violenta tra le mura delle case circostanti. Dietro quelle mura, gli anziani bestemmiano le notti insonni e non di rado chiamano i carabinieri. Piazza Regina è inzeppata di automobili persino tra un albero e l’altro, ce ne sono fino alla balaustra che chiude in un sacco il piazzale e affaccia sulle mura ciclopiche.
PUCA ANNA C’era molta gente che chiacchierava e notavo che molti erano fatti, vale a dire disorientati… cioè già quando sono scesa le persone non erano normali, si vedeva che l’ambiente era veramente pesante3.
Anna è inquieta. Ha intenzione di fare la carriera militare, non vuole guai di nessun genere, e non ha nessuna voglia di entrare in quel bordello di gente fuori di testa, allora Gianmarco e Lorenzo si accendono una sigaretta e restano lí con lei. I lampioncini giallognoli e scarsi, insieme agli alberi troppo fitti, rendono la piazza un po’ sinistra, con le anime dei giovani che s’inglobano indistinte nelle ombre confuse delle piante. Fumano, parlano, aspettano non si sa bene cosa. Dopo un po’, arriva anche Emanuele con Ketty. Scendono dalla parte alta della piazza per dirigersi verso il minuscolo ingresso del locale, che è un portoncino marrone di una normale abitazione, niente di piú. C’è giusto una targa sul muro a sinistra dell’ingresso con il nome a caratteri bianchi su sfondo nero: Miro Music Club.
Emanuele saluta dando il cinque a un ragazzo che fa capannello col suo gruppetto: – Ciao Alessio4 –. Pochi metri piú giú, verso l’ingresso, intravede Gianmarco che parla gesticolando. Alessio dice a Emanuele che forse loro non entreranno, c’è troppo casino, ma Emanuele e Ketty sono determinati: – Vabbè, noi entriamo per bere qualcosa –. Prima, però, vanno verso Gianmarco e Anna per capire che intenzioni hanno.
– Anna non c’ha voglia, Emanue’, – dice Gianmarco. – Noi stiamo qua… A proposito, vi presento… Anna, Emanuele, Ketty.
Gianmarco non sa che l’amico la conosce da molto tempo, la ricorda addirittura in una festa a casa di Riccardo quando avevano quattordici anni. Cosí scatta un amarcord adolescenziale fatto di quei dolci dettagli insignificanti che l’età rende via via piú piacevoli5, mitizzati da risate inestinguibili e stupidate leggere, felici.
Emanuele però già balla, fa un paio di passi danzati segnando alla perfezione il ritmo, quindi si avvia con Ketty verso la fila all’ingresso, intanto chiama Riccardo: – Oh, Ricca’, pijame le sigarette… le so’ pijate pe’ fratem, e me le so’ scordate pe’ me.
Sulla porta c’è un buttafuori con la divisa scura che fa la prima selezione agli ingressi, un ragazzone ben piazzato, Manuel Capoccetta.
Emanuele e Ketty infine arrivano in cima alle scalette interne del Miro e guardano giú, verso quella sorta di golfo mistico pieno di musica e luci. Scendendo uno scalino dopo l’altro, s’immergono man mano nel caos come entrassero in un fluido che li avvolge immediatamente.
Il locale è fatto cosí, è una sorta di grande scavo arcaico nella roccia, di forma toroidale, con al centro una colonna che sorregge l’edificio sovrastante. E lí sotto è pieno zeppo di gente. Il volume alto galvanizza, costringendo a gridare anche le cose piú intime, come accade in tutte le discoteche. Luoghi liberatori, dove si possono urlare sconcezze, parole d’amore, minacce… immersi nelle luci strobo e laser che contribuiscono a creare quell’atmosfera potente e delirante, quel limbo innaturale perfetto per lasciarsi andare. Emanuele si guarda intorno cercando uno spazio ballabile. Non va matto per le discoteche e le frequenta il meno possibile, però gli piace il ritmo, ama tutto ciò che mette in moto il corpo: correre, arrampicarsi, nuotare, lavorare e anche ballare. Prende per mano Ketty e la porta al centro della pista mimando un galateo impossibile: Emanuele è fatto cosí, scherza e gioca sempre e comunque6.
Poi, insieme, s’abbandonano alla cadenza tech-house, mentre lo speaker annuncia entusiasta: – Per chi si ama, per chi si vuole… The Age of Love… Sooooolomun! – Guardandosi negli occhi, sorridono e agitano le mani come ali di uccelli dispiegate per sfruttare il vento, cosí fluttuano nella musica e la musica fluttua nei loro desideri. Ed è come volare, in un sommovimento di sensi. Infatti ora Emanuele e Ketty si corteggiano, lanciandosi sguardi ammiccanti, avvicinandosi e allontanandosi, prendendosi e lasciandosi, sfiorandosi e aggrappandosi l’uno all’altra, in un’eccitazione forte. Occhi chiusi, occhi aperti. Buum buum buum. I bassi profondi scuotono dal di dentro i corpi tesi e tonici, fanno vibrare le viscere. Lei muove i fianchi flessuosa, poi scioglie le braccia seguendo i vocalizzi sensuali della canzone, si tira su i capelli miele, con quel gesto provocante che piace a Emanuele, e lui gioca con la sua forza fisica sollevandola e riportandola a terra con delicatezza. Prendersi. Riprendersi. Lasciarsi andare, lasciar fluire sensazioni, emozioni, la vita pura dei sensi.
Nemmeno lo vedono quel tipo a torso nudo che importuna tutte le coppie sulla pista, e balla in maniera scomposta, forse in preda all’alcol o magari fatto. Solo quando passa in mezzo a loro, con quei gesti sgraziati, intuiscono le intenzioni. Niente di grave, c’è sempre qualcuno in discoteca che rompe, qualcuno solo, disperato o semplicemente fatto, che si sfoga cosí. È una tassa che bisogna pagare. Il tipo non è uno sconosciuto però, è noto come «l’Albanese», ma non tutti sanno che è un italiano d.o.c.: Memmo Paniccia7. Vicino a lui ci sono Michel Fortuna, Paolo Palmisani, un italiano scambiato per «albanese col cappello», Michele Volpe, che indossa un cappello da baseball alla rovescia, e altri ragazzi completamente sballati. Memmo sfiora una ragazza, che si scansa per non essere travolta, anzi se ne va proprio fuori dalla pista. La ragazza si chiama Giusy e sa bene chi è Memmo, visto che un paio di settimane fa ha avuto un problema con lui, le ha bruciato il braccio con un mozzicone, mentre faceva il pazzo.
Emanuele intanto decide di andare a prendere le sigarette, ha ricevuto un sms da Riccardo che finalmente sta arrivando. Prima però va in bagno. Quando torna, fa cenno a Ketty di seguirlo fuori. Cambiare aria, fumare, via da lí, via.
Mentre Emanuele e Ketty salgono su per la scaletta ed escono, quei tre, quattro: Memmo, Michel, Paolo, l’«albanese col cappello» insieme a Julian Tila e Rustemi Krijos, altri due appartenenti al gruppo, che indossano degli occhiali verdi, continuano a fare un bel po’ di casino nel locale.
Allora, immaginiamo di fare un fermo immagin...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Emanuele nella battaglia
  4. Arresto del sistema
  5. Fotografare sorrisi
  6. Il dubbio
  7. La sconfitta e la lotta
  8. L’ispirazione
  9. In via del Convento
  10. Meno uno
  11. Omertà e dintorni
  12. Angeli e demoni
  13. Melissa furiosa
  14. Da piazza Regina ai carabinieri
  15. Ciao Zainoman
  16. Segreti e sospetti
  17. Processo alla città
  18. All’attacco
  19. Il cinghiale e l’anello
  20. La guerra nel cervello
  21. I vivi e i morti
  22. Piano inclinato
  23. Giustizia dalla legge
  24. Il rifugio di Peppe
  25. Mondodimerda
  26. Fuochi d’artificio
  27. Sostiene l’avvocato
  28. Doppio sogno
  29. È tutta colpa di Gianmarco
  30. Analisi del film
  31. Ma che c’entra Zavattini?
  32. Strategia della cugina
  33. La teoria del magistrato
  34. Facebook delle mie brame
  35. Il sacro e il profano
  36. L’esodo
  37. Il Sabba della violenza. Parte 1. L’ora delle streghe
  38. Il Sabba della violenza. Parte 2. Sospeso in un istante
  39. Il Sabba della violenza. Parte 3. Lo spettacolo
  40. La via del ritorno
  41. Solo la rosa lo sa
  42. Piú uno
  43. … Piú uno
  44. Note
  45. Il libro
  46. L’autore
  47. Copyright