
- 96 pagine
- Italian
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La sostituzione
Informazioni su questo libro
Terzo atto di una distillata produzione poetica (tre volumi di versi in 13 anni), la nuova raccolta di Enrico Testa dà spazio a una pluralità di figure e voci: viventi e trapassati che, con diversi accenti, affermano la loro radicale ed eterna separazione, anche se sono vive in tutto il libro una solidarietà e una complicità che legano gli uni agli altri in maniera non meno radicale ed eterna. Fra questi colloqui, a volte veri dialoghi, spicca quello tra un figlio e un padre: "Quante volte sono stato / (per qualche istante) tuo padre! / per tornare, poco dopo, / nuovamente tuo figlio /... / Ora nulla e nessuno / siamo ad entrambi / seppure lambiti dal coraggio / e avvolti nel sospetto del bene; / che fu e che resta, / nell'esaurirsi della conta, /la sfolgorante moneta del passaggio". In questo caso l'angoscia della perdita trova a poco a poco, come in una lenta elaborazione del lutto, la via di un piú mansueto senso di colpa da parte di chi è sopravvissuto, sfociando in quel tono malinconico che peraltro era già tipico di Testa nelle raccolte precedenti, seppure piu lievi e, talvolta, addirittura scherzose. E fra i vivi e i morti, altri. Altri, quasi presenze angeliche, una selva di piccoli animali, un bestiario poetico fatto di talpe, marmotte, topi, serpenti, presenze annunciatrici di eventi, o muti testimoni. Animali umili, come lo stile non da ora scelto da Testa, che richiama, per lingua e sostanza poetica, quello di Caproni e di Sereni.
Domande frequenti
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Informazioni
La sostituzione
la calura, le nuvole ammassasu queste cime di scogli e pinastrie acre, come di febbre, un tremore(brivido a luglio) preme e agghiacciain folate di lontani piovaschilaggiú, dietro il vallonetra afflizione e fragore:ha i tempi dispari del vuotonel rio la minaccia di serpe a topo
al gonfiore delle tue bracciao – se voi lo preferite –al livido e gelidoarcobaleno della nostra fineso che devo risponderenon sapendo cosa rispondere:ho soltanto una misera piccola storia,la balbettante (nel buio fluorescente)preghiera della tua gloria
«guarda come passa fieroper i viali del San Martino!inerme come ogni mattinama con forza ancorae baldanzoso quasinella sua rovina!»
non ne ha nemmeno mai vistoi volti cosà da vicinoben rasati e netti nel biancodi questi prati glaciali– le grinfie già pronte allo slancioper sfilacciarele frange e i nodi amaritessuti nella veglia domenicale.Credono qui che ragione e errorefacciano conto pari.Chiudo gli occhi:ti prendo sulle spallee siamo nella vallespopolata del tramontodi fronte ai monti chiarie ai campi di giacinti
e verranno le piogge solennidi novembre e le visite noiose(querule o silenziose)e le insolenti mie preghiererecitate a mezza voceper i viali e sulle crose
avrei dovuto invece portarloalla piana dei giosperitenuta dai tuoi avi,mostrargli come il fruttoche sparge a terra il suo colorenon abbia piú ricordodella guerra degli insettiintorno al fioree che, quando va in frantumi,la porcellana vibra ancoradel gesto che la fecee niente resta invecedell’antica forma e della sua durezza;e oppormi all’agrezza degli amicie provare, nel buio, a far feliciloro e tutti noi per te!
«sin qui sei statoattento ad ogni cosae indulgente – certo –anche piú del dovuto.Ma di fronte a questo mareche ora si spalancalévati di tornolasciami! ti prego.Non vedi come si sgranasul filo delle labbrail requiem aeternamche recito per menella mia mente?Sulla riga frusciante del nientesi sente ora solo il tuo saluto»
ed io la guardai e il suo visosul mio non si fermava piú:a poco a poco e poi all’improvvisosi slanciava – dio mio! – indietro e lontanoinsieme, nel vanocorridoio della notte:nel ristagno del pianto.Sul rovescio una lucemeridiana – uno schianto –e nel parco, arido e bianco,frotte di bambini in corsa
«per distrarsi gli basta una coppia di rondoniin volo verticale sui cipressio lo zampettÃo del merlo lungo il murodi questo fortino d’ombreche scoscende oscuronell’azzurro sino al mare.E anche il pregarespesso gli resta a metÃcome se il fiato fossesolo fuga o urgenza...Ma qui dove il senzas’è tramutato in tutto,al ...
Indice dei contenuti
- Copertina
- La sostituzione
- Quattro battute
- Fuga
- La sostituzione
- Anatole
- L’eden
- Nota
- Il libro
- L’autore
- Dello stesso autore
- Copyright