SCULLY/SKULL. prima ragazza diventata primo ragazzo. feticista dei robot, punk rocker, drogata di dance dance revolution, la pedana che s’illumina a tempo di musica. ha baciato i cd misti che mi ha registrato e mi ha rubato il cuore. ha baciato le mie labbra e mi ha rubato il cervello. è diventata maschio e mi ha trasformato in etero.
GO. nemica diventata amica. abbastanza coraggiosa da prendermi per mano, troppo paurosa per ammettere ciò che vuole e ciò che odia. esagitata, drammatica, un colibrí fatto di crack armato di megafono. grafia perfetta e uova di genio strapazzate al posto del cervello.
EVE. ragazza corredata di macchina e assegno mensile. si immedesima pagandoti il gelato ogni settimana nello stesso posto. canta col cuore e con la gola, ama con le labbra e la mente. ho paura di baciarla.
MAPLE. BAR. ragazza di Eve. chioma arcobaleno e metallo sulle orecchie e il sopracciglio. quando cammina fa din din, metallo che tintinna su metallo. È andata al college a imparare i giochi di parole.
TUPPERWARE. amico del cuore buddhista. scrittore ventenne col cuore a fior di loto. il mio tranquillante, confidente e attore comico. succo d’oliva.
GRANDPA. (Il Nonno). insegnante di storia con flashback del Vietnam nemico giurato del capitalismo. vaneggia tutti i santi giorni contro Bush, la Enron, Al Qaeda e gli americani che consumano in massa qualsiasi cosa.
PAUL REVERE. un costume indossato da un ragazzo. apre bocca solo per avvisare gli altri che il British Boy sta arrivando e preghiamo tutti che non sia troppo tardi.
BRITISH BOY. una notte con le mani dentro il pigiama di Paul Revere e perde tutto. stupratore. pessimo e disgustoso.
IL VECCHIO. i cerchioni gli trapassano il cuore pneumatico. fra un po’ scoppia. per quanti chilometri potrà ancora reggere? stanco e afflitto e prova e riprova imperterrito. salva gli studenti che affogano. uomo-scialuppa di salvataggio.
MARGOT. piedini da cenerentola dentro stivali da cowboy di seconda mano e tette quasi inesistenti fasciate da micro-magliettine di cotone. labbra perfette, spaventa i maschi. conosce a memoria le battute dei tenenbaum.
POKE. ragazzo con barba e chitarra.
Partecipazioni straordinarie.
THEA HILLMAN. idolo lesbico, attivista intersessuale, bella donna, sincera fan della sottoscritta.
JUSTIN CHIN. poeta col culo abitato dagli elfi. mistico, talentuoso, somiglia e non somiglia a Tom Cruise.
15 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
La poesia non sgorgherà dalle mie labbra né dalle mie mani. Tutte le parole sono finite nel mio libriccino, che forse verrà alla luce in settembre. Non so se mi restano abbastanza parole per la poesia. Potrei premermi la penna d’oca sulla lingua provando a farla sanguinare inchiostro, invece me la graffio e basta e sento il sapore del rame.
Cubetti di ghiaccio a sciogliersi in un gran bicchiere vuoto alla mia sinistra. Li sto usando per addormentarmi la lingua cosí posso infilzarla di nuovo con la penna. Sarò di nuovo capace di scrivere, vedrete. Aspettate e vedrete.
Sottilissimo incarto per burrito
cariatide
17 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
La mia pelle bruciata è rosa acceso, meticolosamente cosparsa di chiazze marroni. Credo di essermi bruciata anche le labbra. Ora mi piace starmene seduta al buio, a guardare il sole, senza farne parte.
Ho le ginocchia e i talloni che mi fanno male a forza di camminare sul marciapiede a forma di quadratini wafer. Spugnoso quando rimbalzi. Mi fanno male le guance a forza di sorridere.
Fatto importante appreso oggi: un’ordinanza dello stato dice che le donne in topless devono coprirsi i capezzoli.
bottiglia di profumo mezza piena
cariatide
18 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
Le lesbiche tomboy, con le Adidas bianche i capelli a istrice e a volte gli occhiali mi spezzano il cuore. Forse sono solo una stupida lesbica lipstick. O bisessuale. O qualcosa. Se fossi un maschio gay, potrei essere sornione e spiritoso e maligno e gay, chissà come sarebbe divertente. In effetti un motivo ce l’avrei per partecipare all’Orgoglio invece di essere soltanto... confusa. O solo una sostenitrice. O una spettatrice. Potrei partecipare, perché, porca miseria, sarei un maschio gay! E mi vestirei di un bene. Avrei un cazzo da urlo e fianchi spettacolosi e, vaffanculo, i ragazzi mi vorrebbero!
Per cui, qual è la soluzione? Va bene, mi accontenterò della definizione «bisex» e la userò molto ma molto tranquillamente e sarò la miglior frociarola mai vista al mondo. Occhio, Margaret Cho.
Mi manchi, checca. La mia checca. La mia cara dolcissima checca. Torna a casa presto e raccontami dei cazzi che vorresti succhiare.
labbra appiccicose di tè freddo
cariatide
P.S. Sono innamorata di una tipa. Vi piacerebbe un sacco. Da morire.
19 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
Una lesbica in short cachi e polo gialla mi ha chiesto il mio girocollo di perline.
«Se te le regalo, cosa mi dài in cambio?» Il mio unico tentativo in tutto il giorno di rimorchiare qualcuno.
«Cosa vorresti?» Le sue labbra spesse si sono distese in un sorriso. Voglio che ti innamori di me e voglio che tu sappia tutto di me e voglio che mi metti la lingua in bocca, nel cuore, nel cervello. Voglio te.
Le ho dato le perline con un sorriso vigliacco e lei se ne è andata.
Vieni con me l’anno prossimo e infondimi coraggio.
pensando al tavolo dei «baci per l’Orgoglio»
cariatide
19 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
Ho fatto un sogno. Uno di quei sogni veramente sognanti. Me lo ricordo solo a sprazzi, prima della tua entrata in scena. Baciare un ragazzo con la bocca molto spigolosa. Baciarne un altro con la bocca piú morbida. È una cosa molto frustrante e mi fa prudere le mani. Quando arrivi nel mio sogno, mi avvinghio addosso a te. Mi dici che suo padre ti ha portato qui da Singapore; che è solo a un’ora di distanza ma non puoi restare per molto. Ci stendiamo sul mio letto e ti stringo forte forte.
I miei occhi continuano a gonfiarsi di lacrime ma non riesco a piangere. Ho un groppo enorme in gola che sta aspettando di esplodere. Oh signore, fa tanto male. Quante settimane ancora senza di te? Oh, Linux Shoe, tesoro. Perché lo fai? È bello essere innamorati del mondo ma non sei qui con me e questo complica le cose. Sei tu la persona che amo di piú al mondo. E non mi è costato nessuno sforzo, non ho dovuto esercitarmi, non è nemmeno qualcosa che è cresciuto o si è espanso, esiste e basta. Ho detto: «Ciao, ecco il mio cuore, te lo regalo. Sei l’unico che lo merita».
Le mie braccia e le mie labbra avvizziscono senza di te. Si accartocciano lentamente e sembrano ruvide. Il mio perfetto adorabile omosessuale... Le parole sono aride senza di te.
perdendo questo gioco,
cariatide
20 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
Eve si è offerta di comprarmi il gelato e di farmi vedere le mutandine. È amica di mio fratello ma è carina e bisessuale e ho appallottolato la carta della cannuccia e l’ho lasciata cadere dentro il vestito, proprio in mezzo alle tette. Sangue e imbarazzo esplosi sul viso di mio fratello. Dice, sgranocchiando il ghiaccio del mio bicchiere d’acqua: «Masticare il ghiaccio serve ad allentare la tensione sessuale». Dice, vestito azzurro e sandali di plastica: «Secondo me sei in gamba».
seguendoti,
cariatide
20 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
Oggi è salito sul treno un ragazzo con un piccolo tamburo di legno. Aveva i suoni avvolti intorno alla testa e una nota musicale sulla caviglia. Si era tatuato la musica sul corpo, se la portava dietro, se l’era messa in testa. Ma il suo tamburo, Linux, tesoro, era rotto. Il suo tamburo era rotto. Sulla pelle tesa del tamburo c’era uno squarcio. Poteva indossare e sentire la musica ma non farla. Mi veniva da piangere.
veniva da vomitare il felafel
cariatide
22 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
C’è questo ragazzo in biblioteca che somiglia a Harry Potter. Ha gli occhialoni tondi e i gomiti appuntiti e i capelli castani spettinati. Sono stata a guardarlo mentre riponeva i libri sugli scaffali. Mentre si sporgeva per rimetterli a posto. E mi è venuta voglia di lui.
La musica oggi è dei Gus Gus e le parole di Bukowski. Mi dice che la cosa piú importante è saper camminare sul fuoco ma sto bruciando, sto diventando croccante come bacon.
Otto e tre quarti di martedí mattina, mia madre mi metterà su un aereo e mi spedirà come un pacco postale presso una famiglia mai vista e conosciuta. Suoi amici del liceo, giura che mi troverò bene con le figlie.
A Cherry piace molto il manoscritto. Naturalmente. Mi chiama la sua Bukowski. Promette di darmi un bacio prima che io muoia.
Aspetto un sacco di cose. Aspetto. Punto.
la mano di lei su velluto nero sgualcito
cariatide
25 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
Nuoto in un mare di custodie aperte di cd, vestiti, elastici per capelli, libri, giornali e tanti altri oggetti senza nome sparsi per terra. Cosa tengo e cosa butto? Se solo riuscissi a decidermi.
L’aereo parte domani ma probabilmente non riuscirà a decollare con tutta la roba che voglio portarmi dietro.
Penne, carta, buste, indirizzi. Scriverò il piú possibile con il mio grosso blocco per appunti e le mie penne e centodieci dollari. Posso pagare qualcuno che scriva al posto mio.
Oggi mi sono masticata tutta la pelle di un dito. Non so perché. Continuavo a masticarla, anche se faceva male.
Tornerò il dieci luglio con un blocco pieno di appunti e la pelle color pomodoro.
mordicchiare l’ulcera sul labbro inferiore
cariatide
26 giugno 2001
labbra screpolate al caffè con panna,
Devo raccontarvi di questi ragazzi in aeroporto, sull’aereo, nel mio telefono. Sono seduta vicino all’uscita di emergenza e sto decollando all’indietro. Sto pensando a te mentre sei a Singapore. Stanno parlando del volo per Sacramento (sto andando nell’Ontario) e delle cose da fare casomai il mondo dovesse esplodere. Il salvagente sotto il sedile, tesoro, è tutta questione di salvagente. «In caso di Apocalisse,...