Il signor Puntila e il suo servo Matti
eBook - ePub

Il signor Puntila e il suo servo Matti

Rappresentazione popolare

  1. 144 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il signor Puntila e il suo servo Matti

Rappresentazione popolare

Informazioni su questo libro

« Il signor Puntila e il suo servo Matti, malgrado l'apparenza "disimpegnata", è uno dei maggiori lavori teatrali di Brecht [...]. Vi è rappresentato, in una serie di quadri di ortodosso andamento "epico", il rapporto fra il proprietario terriero finlandese Puntila e il suo autista Matti (il traduttore ha giustamente preferito conservare il termine chauffeur, tipico degli anni del primo dopoguerra, epoca nella quale il lavoro appare situarsi). Nel soggetto, e nel titolo stesso, è quindi chiaramente ravvisabile un riferimento letterario, quello al celebre racconto di Tolstoj; altre reminiscenze evidenti sono quella strindberghiana (la signorina che s'incapriccia del domestico), quella della servetta di Mörike e quella, additata da Brecht stesso, del Mercante di Venezia di Shakespeare».

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2015
Print ISBN
9788806064297
eBook ISBN
9788858420713
IX.
Puntila concede la mano di sua figlia a un essere umano.
Saletta da pranzo con piccoli tavolini e un enorme buffet. Il pastore, il giudice e l’avvocato, in piedi, bevono il caffè e fumano. A destra, Puntila trinca in silenzio. Nella stanza accanto si balla al suono di un grammofono.
PASTORE È raro trovare una vera fede. Di solito quel che si trova è dubbio e indifferenza; c’è da disperare del nostro popolo. Non faccio che ripetere che, se non fosse per la Sua volontà, non nascerebbe neanche un mirtillo, e invece loro guardano i prodotti della natura come qualcosa di perfettamente naturale, e se ne ingozzano come se gli spettassero di diritto. Per me tanta miscredenza in parte si spiega col fatto che la domenica non vengono in chiesa e mi lasciano predicare ai banchi vuoti. Come se non avessero biciclette a sufficienza; ce ne ha una ogni sguattera! Ma la ragione soprattutto è che sono cattivi d’animo, questa è la verità! Altrimenti non mi saprei spiegare come mai la settimana scorsa mi trovavo in casa di un moribondo e gli stavo spiegando le bellezze che aspettano gli uomini nell’aldilà, e lui mi domanda tutt’a un tratto: «Cosa ne dice, quest’anno il raccolto delle patate sarà rovinato dalla pioggia?» Davanti a esempi simili c’è da chiedersi se tutto quello che si dice e si fa non è fatica buttata al vento.
GIUDICE La capisco, reverendo. Eh, bonificare questa gramigna non è un’impresa agevole.
AVVOCATO Anche per noi avvocati è diventata una vita difficile. Abbiamo vissuto sempre delle beghe dei contadini, cocciuti come muli, che andrebbero a chiedere l’elemosina piuttosto che rinunciare a un loro diritto. Hanno sempre il gusto di litigare, ma è l’avarizia che li trattiene. Morirebbero dalla voglia di prendersi a coltellate, di ingiuriarsi, di farsi ogni sorta di dispetti: eppure, appena capiscono che i processi costano fior di quattrini, ecco che si calmano di botto, e ti lasciano in tronco la piú bella causa del mondo solo per amore del dio Mammona!
GIUDICE È il nostro tempo. Un secolo commerciale. Tutto si livella e il buon tempo antico scompare. A trattare con il popolo ci si sente cascar le braccia, a volte: ciononostante bisogna tentare tutte le vie per civilizzarlo un pochino.
AVVOCATO A Puntila, i campi gli crescono in mano da soli, per cosí dire; mentre un processo è una creaturina maledettamente delicata, e per tirarlo su come si deve, c’è da farsi venire i capelli bianchi. Quante volte si teme che tutto sia finito! Sembra che non possa piú continuare, che non ci sia piú possibilità di nuove testimonianze, e invece eccolo che si riavvia, che si riprende. Specialmente quando è appena nato e non è che un lattonzolo, bisogna davvero procedere coi piedi di piombo: perché la mortalità è altissima. Ma una volta che, a furia di pappe e pappine, lo si sia portato fino all’adolescenza, allora sa cavarsela da solo e cammina coi suoi piedi. Se poi tocca i quattro o cinque anni d’età, è quasi certo che potrà raggiungere un’onorata vecchiaia. Ma prima d’arrivarci...! Ah, che vita da cani!
Entrano l’attaché e la pastoressa.
PASTORESSA Signor Puntila, dovrebbe occuparsi un po’ piú dei suoi ospiti. Il signor ministro sta ballando con la signorina Eva, ma ha già domandato di lei.
Puntila non risponde.
ATTACHÉ Sai, poco fa la pastoressa ha dato al ministro una risposta brillante, deliziosa! Lui le aveva chiesto se le piaceva il jazz: io ero impaziente, come mai finora nella mia vita, di vedere come se la sarebbe cavata. Lei invece, dopo un attimo di riflessione, gli ha risposto: dal momento che non si poteva ballare al suono dell’organo di chiesa, ha detto, qualunque altro strumento per lei andava bene. A sentire questo il ministro è mezzo morto dal ridere. Cosa ne dici, Puntila?
PUNTILA Niente. Io non critico i miei ospiti. (Chiama a sé con un cenno il giudice) Federico, ti piace quella faccia?
GIUDICE Quale faccia?
PUNTILA Quella dell’attaché. Dimmi, in coscienza!
GIUDICE Sta’ attento, Giovanni, il ponce è piuttosto forte.
ATTACHÉ (ripete a bocca chiusa la melodia della stanza accanto e accenna passi di danza) Un ritmo irresistibile, vero?
PUNTILA (fa un nuovo cenno al giudice, che tenta di non notarlo) Federico, sii sincero, ti piace? Pensa che mi costa un bosco!
Gli altri invitati canticchiano in coro: «Io cerco la Titina...»
ATTACHÉ (che non si accorge di nulla) Le parole non le ricordo mai, neanche a scuola riuscivo a tenerle a mente; ma il ritmo, quello ce l’ho nel sangue.
AVVOCATO (vedendo che i cenni di Puntila si fanno sempre piú espliciti) Fa un po’ caldo, qui! Perché non andiamo in salotto? (Cerca di portare via l’attaché).
ATTACHÉ Un verso, però, son riuscito a ricordarmelo: «We have no bananas». Meno male, divento piú ottimista riguardo alla mia memoria.
PUNTILA Federico! Guardalo e poi giudica! Federico!
GIUDICE Conosce la storiella dell’ebreo che ha dimenticato il cappotto al caffè? No? Eccola. Un pessimista commenta: lo ritroverà. E un ottimista: no che non lo ritroverà.
Gli altri ridono.
ATTACHÉ Be’, e l’ha ritrovato poi?
Nuove risate.
GIUDICE Forse lei non ha afferrato del tutto l’arguzia della storiella.
PUNTILA Federico!
ATTACHÉ Mi spieghi allora, per favore. Secondo me, bisogna scambiare le risposte. Cioè è l’ottimista che deve dire: sí, lo ritroverà.
GIUDICE No, il pessimista! Lo spirito sta appunto qui: perché il cappotto è vecchissimo, ed è meglio averlo perso.
ATTACHÉ Ah, il cappotto è vecchio: ma questo non l’aveva detto! Ah, ah, ah! È la barzelletta piú formidabile che abbia mai sentita!
PUNTILA (si alza, torvo) È il momento d’intervenire. Non sono poi obbligato a sopportare un uomo simile! Federico: tu non hai voluto rispondere alla domanda che ti ho fatto in tutta serietà, e dirmi che cosa ne pensi di questo muso che dovrebbe entrare nella mia famiglia. Ma sono uomo abbastanza da prendere io una decisione. Una persona senza spirito è come se non esistesse. (Con dignità) Esca da questa casa, sí, dico a lei: è inutile che si volti come se parlassi a qualcun altro!
GIUDICE Puntila, stai esagerando.
ATTACHÉ Signori, vi prego, dimenticate completamente questo incidente. Voi non immaginate nemmeno quanto sia delicata la posizione dei membri del corpo diplomatico. Basta il piú piccolo neo dal punto di vista morale, perché venga rifiutato il gradimento. A Parigi, per esempio, a Montmartre, la suocera del segretario della legazione rumena ha preso a ombrellate l’amante, e lo scandalo è stato immediato.
PUNTILA Locusta in frac! Locusta mangiaboschi!
ATTACHÉ (con fervore) Capite: non perché avesse un amante, si sa che ce l’hanno tutte. Non perché l’avesse bastonato, è una cosa normalissima. Ma con l’ombrello, no, è volgare... È la sfumatura che conta.
AVVOCATO Puntila, qui ha ragione lui. In fatto di onore è sensibilissimo: fa parte del corpo diplomatico.
GIUDICE Giovanni, quel ponce è troppo forte per te.
PUNTILA Federico, tu non ti rendi conto della gravità della situazione.
PASTORE Il signor Puntila è un po’ eccitato, Anna: vuoi andare a dare un’occhiata in salotto?
PUNTILA Signora, la prego, non abbia timore, sono nel pieno possesso delle mie facoltà. Il ponce è normalissimo. Quella che invece non riesco a mandar giú, è la faccia di questo signore: mi desta una ripugnanza che lei, immagino, non avrà difficoltà a condividere.
ATTACHÉ A proposito del mio spirito si è espressa in termini lusinghieri la principessa Bibesco, la quale, in presenza di Lady Oxford, ha osservato che io s...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Il signor Puntila e il suo servo Matti
  3. PERSONAGGI
  4. Prologo (recitato dall’attrice che interpreta Lisu la vaccara)
  5. I. Puntila trova un uomo.
  6. II. Eva.
  7. III. Puntila si fidanza con le mattiniere.
  8. IV. Il mercato delle braccia.
  9. V. Scandalo a Puntila.
  10. VI. Si parla di gamberi.
  11. VII. La lega delle fidanzate di Puntila.
  12. VIII. Racconti di Finlandia.
  13. IX. Puntila concede la mano di sua figlia a un essere umano.
  14. X. Notturno.
  15. XI. Il signor Puntila e il suo servo Matti scalano il monte Hatelma.
  16. XII. Matti volge la schiena al signor Puntila.
  17. Osservazioni sulla musica
  18. Appunti sulla prima rappresentazione del «Puntila» avvenuta a Zurigo (1948)
  19. Il libro
  20. L’autore
  21. Dello stesso autore
  22. Copyright