I sonetti
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I sonetti

  1. 400 pagine
  2. Italian
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Informazioni su questo libro

Testo a fronte*** I Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei libri di poesia piú filologicamente dibattuti, piú strutturalmente ambigui e, in definitiva, piú affascinanti. La triangolazione fra il poeta e i due interlocutori principali, il fair youth e la dark lady, produce un percorso morale e di senso niente affatto rettilineo se non addirittura misterioso. Lucia Folena ci offre diverse chiavi per interpretare questo percorso in modo consapevole e innovativo. E ci offre altresí una nuova traduzione in endecasillabi che riesce miracolosamente a conservare sia il pensiero sia gli eleganti artifici retorici che stanno dentro i pentametri giambici shakespeariani. Alcune storiche ottime traduzioni utilizzano versi lunghi di misura variabile, ma la forza dei versi di Shakespeare sta anche nella loro regolarità. Riuscire a condensare nell'endecasillabo il senso, la forma e la bellezza della poesia di Shakespeare è stata una scommessa molto impegnativa. Crediamo sia una scommessa vinta.Come un attore impreparato in scena che per paura sbagli le battute, o un animale carico di furia a cui la troppa forza fiacchi il cuore, cosí io, malfidente, non ho voce per il cerimoniale dell'amore; sembra stroncarmi la sua intensità, e sono sopraffatto dal suo peso. Siano dunque i miei scritti l'eloquenza e i muti messaggeri del mio cuore: chiedono amore e attendon ricompensa piú grande che la lingua piú verbosa. Leggi tu i segni del silente amore: è intelletto d'amore udir con gli occhi.La celebrazione iniziale della perfezione del destinatario, piú attraente e temperato di un giorno d'estate - celebrazione che sembra inizialmente essere tutta immersa nel presente (vv. 1-3, 5-6) - già al v. 4 si apre verso un domani nel quale nemmeno gli attuali difetti della bella stagione esisteranno piú, perché essa stessa sarà terminata, e, come sottolineano i vv. 7-8, sometime, cioè in un momento imprecisato ma ineluttabile, la corsa del tempo separerà dall'idea platonica del Bello le cose del mondo fisico che da quell'idea erano originariamente discese. A questo punto la perfezione del fair youth si rivela fondata, molto piú che sull'oggi, sulla futura stabilità della sua immagine attuale, la cui inalterabilità dipenderà esclusivamente dalla forza suggestiva dei «versi eterni» che l'avranno costruita. Cosí, come per un gioco di prestigio, la celebrazione iniziale del giovane si trasforma in autocelebrazione, ed è proprio un tale rovesciamento a rendere possibile la "storia" che segue, propiziando la genesi e lo sviluppo di un rapporto paritario di amicizia e amore tra due personaggi tanto lontani fra loro. L'uno possiede moltissime cose che mancano all'altro - nascita, ricchezza, gioventú, bellezza - ma l'altro ne detiene una che le sopravanza tutte. È padrone esclusivo del supremo potere della parola, senza il quale il resto, nella sua transitorietà, non è niente. Al pari di un dio minore egli può, se lo vuole, donare l'immortalità: non ai viventi, certo, ma almeno alle loro immagini.
dall'introduzione di Lucia Folena

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2021
Print ISBN
9788806249571
eBook ISBN
9788858436523
Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia

1

Ci aspettiamo che i belli abbiano figli
perché la rosa di beltà non muoia,
e quando annichilita l’avrà il tempo
fresco un virgulto ne rechi memoria.
Ma tu, sposato ai tuoi occhi lucenti,
con te stesso alimenti la tua fiamma
creando carestia dov’è abbondanza,
di te nemico, verso te crudele.
Tu che ora sei del mondo l’ornamento,
il solo araldo della primavera,
ti appaghi unicamente del tuo boccio:
dolce spilorcio, sprechi lesinando.
Abbi pietà del mondo; non mangiate,
tu e la tua tomba, ciò che gli è dovuto.

2

Quando, scavati da quaranta inverni
solchi profondi su quel tuo bel viso,
l’ammirata livrea di gioventú
sarà uno straccio privo di valore,
a chi domanda dove sia il tuo incanto,
dove il tesoro dei giorni migliori,
dire in risposta «in questi occhi infossati»
sarà millanteria, vile vergogna.
Con piú lode il tuo bello sfrutteresti
se potessi affermar «questo bel figlio
quadra il conto e compensa gli anni miei»,
attestando il passato in un erede.
Sarebbe, vecchio, nascere di nuovo
e riscaldare un sangue ormai gelato.

3

Guarda lo specchio e di’ al viso che vedi
che è giunto il tempo di formarne un altro;
se quella sua freschezza non rinnovi
frodi il mondo e una madre non appaghi:
dov’è la donna il cui grembo inviolato
possa spregiare l’aratura tua?
Non c’è sciocco che miri ad esser tomba
dell’amore di sé, senza una stirpe.
Tu sei lo specchio di tua madre, e lei
richiama in te il suo florido aprile:
cosí tu, da finestre di vecchiaia,
non vedrai rughe ma il tuo tempo d’oro.
Ma se vivi per essere obliato,
muori solo, e con te muor la tua immagine.

4

Perché, o prodigo incanto, su te spendi
l’intero lascito di tua beltà?
Non regala Natura, bensí presta;
e, liberale, presta ai generosi.
Perché dunque, bel tirchio, tu stravolgi
la dovizia donatati per dare?
Perché, strozzino senza tornaconto,
usi un’enorme somma, e non ne vivi?
Tu, commerciando solo con te stesso,
da solo ti defraudi di te stesso.
Cosí, al momento della dipartita,
che valido bilancio lascerai?
Con te morrà la sterile bellezza
che, usata, istituirebbe il tuo legato.

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. INTRODUZIONE. di Lucia Folena
  4. Nota alla traduzione
  5. Nota bibliografica
  6. Sonetti
  7. 1. Ci aspettiamo che i belli abbiano figli
  8. 2. Quando, scavati da quaranta inverni
  9. 3. Guarda lo specchio e di’ al viso che vedi
  10. 4. Perché, o prodigo incanto, su te spendi
  11. 5. Quelle ore che han foggiato con dolcezza
  12. 6. Non lasciar che l’inverno in te sfiguri
  13. 7. Quando l’astro benigno a oriente leva
  14. 8. Perché, o musica, triste ascolti musica
  15. 9. È perché temi il pianto di una vedova
  16. 10. Tu dimostri che non ami nessuno
  17. 11. Mentre decresci tu ricrescerai
  18. 12. Quando odo rintoccare il suon dell’ore
  19. 13. Se te stesso tu fossi, amore! Invece
  20. 14. Non traggo dalle stelle il mio giudizio
  21. 15. Quando penso che tutto ciò che cresce
  22. 16. Perché non muovi guerra piú efficace
  23. 17. Chi crederà ai miei versi nel futuro
  24. 18. Devo io compararti a un giorno estivo
  25. 19. Taglia le unghie al leone, o tempo edace;
  26. 20. Viso femmineo tinto da Natura
  27. 21. Alla mia non somiglia quella musa
  28. 22. Non misuro i miei anni con lo specchio
  29. 23. Come un attore impreparato in scena
  30. 24. Come un pittore l’occhio mio tracciò
  31. 25. Chi è prediletto dalle proprie stelle
  32. 26. Signore del mio amore a cui, vassallo
  33. 27. Sfinito corro a letto all’agognato
  34. 28. Come tornare ad essere sereno
  35. 29. Quando, inviso a fortuna e ad occhi umani
  36. 30. Quando alle mute assise del pensiero
  37. 31. Fan prezioso il tuo cuore tutti i cuori
  38. 32. Se sopravvivi a quando, non sgradita
  39. 33. Molte radiose mattinate ho visto
  40. 34. Perché hai promesso una bella giornata
  41. 35. Non rimpiangere piú quello che hai fatto
  42. 36. Noi due distinti dobbiam rimanere
  43. 37. Come un anziano padre compiaciuto
  44. 38. Come posso mancare di argomenti
  45. 39. Come cantare i tuoi meriti ammodo
  46. 40. Rubami, amore mio, tutti gli amori
  47. 41. Le piccole licenze che ti prendi
  48. 42. Che tu abbia lei non mi dà estrema pena
  49. 43. Chiusi, i miei occhi vedon molto meglio
  50. 44. Se pensier fosse la mia carne ottusa
  51. 45. L’aria sottile e il fuoco che raffina
  52. 46. Il cuore e gli occhi miei si fanno guerra
  53. 47. Alleati son ora l’occhio e il cuore
  54. 48. Con che cura al momento di partire
  55. 49. Per quel tempo – se mai verrà quel tempo
  56. 50. Quanto mi pesa il viaggio quando quello
  57. 51. Cosí il mio amore scusa la lentezza
  58. 52. Io sono come il ricco la cui chiave
  59. 53. Di che sostanza puoi essere fatto
  60. 54. Quanto piú bella sembra la bellezza
  61. 55. Né il marmo, né i dorati monumenti
  62. 56. Fatti piú forte, amore, per non essere
  63. 57. In quanto schiavo tuo, che posso fare
  64. 58. Non voglia il dio che schiavo tuo mi ha fatto
  65. 59. Se niente c’è di nuovo, e ciò che esiste
  66. 60. Come onde verso riva ciottolosa
  67. 61. Sei tu a volermi spalancare gli occhi
  68. 62. Di vanità peccano gli occhi miei
  69. 63. Per quando come me sarà il mio amore
  70. 64. Vedo il tempo disfare crudelmente
  71. 65. Non c’è bronzo, né pietra, o terra, o mare
  72. 66. Stanco di tutto questo, invoco morte
  73. 67. Perché lui vive in questi tempi infetti
  74. 68. La sua guancia è la mappa di un passato
  75. 69. Quelle parti di te che il mondo vede
  76. 70. Che ti si biasimi non è tua colpa
  77. 71. Non stare in lutto quando sarò morto
  78. 72. Perché non ti sia imposto di spiegare
  79. 73. Quella stagione puoi tu in me vedere
  80. 74. Sii sereno, ché quando il truce arresto
  81. 75. Per me sei come il cibo per la vita
  82. 76. Perché il mio verso è cosí disadorno
  83. 77. Lo specchio mostra il logorio del bello
  84. 78. Cosí spesso per musa ti ho invocato
  85. 79. Quando ero solo a chiedere il tuo aiuto
  86. 80. Di te scrivendo mi sento mancare
  87. 81. Ch’io viva per comporre il tuo epitaffio
  88. 82. Poiché non sei sposato alla mia musa
  89. 83. Mai ti vidi mancare di colore
  90. 84. Cosa può dire d’altro chi piú dice
  91. 85. Il mio verso, educato, sta in silenzio
  92. 86. La gonfia altèra vela del suo verso
  93. 87. Addio! Tu troppo caro sei per me
  94. 88. Quando stabilirai di svalutarmi
  95. 89. Di’ che per colpa mia tu mi hai lasciato
  96. 90. Odiami quando vuoi: se vuoi, adesso
  97. 91. Chi vanta nascita, chi abilità
  98. 92. Fa’ pure del tuo peggio per sfuggirmi
  99. 93. Fidandomi di te, come un marito
  100. 94. Chi può fare del male e non ne fa
  101. 95. Quanto attraente e dolce rendi l’onta
  102. 96. C’è chi di gioventú o di leggerezza
  103. 97. Come un inverno è stata la mia assenza
  104. 98. Da te son stato assente in primavera
  105. 99. Cosí ho sgridato la precoce viola
  106. 100. Dove sei, musa, che da tanto scordi
  107. 101. Come ti scuserai, musa indolente
  108. 102. Anche se pare indebolito, cresce
  109. 103. Ahimè, che povertà nella mia musa
  110. 104. Mai per me sarai vecchio, o dolce amico
  111. 105. Non si chiami il mio amore idolatria
  112. 106. Quando in annali del tempo passato
  113. 107. Le mie paure e l’anima profetica
  114. 108. Con che pensiero che si possa scrivere
  115. 109. Non dire che il mio amore è stato falso
  116. 110. È vero che ho vagato un po’ dovunque
  117. 111. Per amor mio rimprovera Fortuna
  118. 112. Pietà ed amore tuoi tolgono il marchio
  119. 113. Da te lontano, vedo con la mente
  120. 114. Coronata da te, forse la mente
  121. 115. Nei versi che scrivevo io mentivo
  122. 116. Al matrimonio di anime leali
  123. 117. Accusami di avere lesinato
  124. 118. Come per stimolare l’appetito
  125. 119. Lacrime di sirene per pozione
  126. 120. Mi aiuta il tradimento tuo passato
  127. 121. È meglio essere iniqui che tacciati
  128. 122. In mente tengo il dono tuo, un taccuino
  129. 123. No, non vantarti, Tempo, di cambiarmi
  130. 124. Se fosse figlio delle circostanze
  131. 125. Che senso ha prodigarsi in cerimonie
  132. 126. Dolce ragazzo che hai nel tuo potere
  133. 127. Un tempo il nero non sembrava bello
  134. 128. Quando, o musica mia, tu esegui musica
  135. 129. Spreco di spirito in deserto d’onta
  136. 130. Gli occhi di lei non sono come il sole
  137. 131. Una tiranna sei, pur quale sei
  138. 132. Amo i tuoi occhi, che per compassione
  139. 133. Sia maledetto il cuor che il mio fa gemere
  140. 134. Ora che ho ammesso che lui ti appartiene
  141. 135. Tutte hanno ciò che vogliono, tu un Will
  142. 136. Se ti sgrida perché sono pressante
  143. 137. Amore cieco e sciocco, cosa fai
  144. 138. Quando proclama la sua buona fede
  145. 139. Non domandarmi di giustificare
  146. 140. Sii crudele ma saggia; non pressare
  147. 141. Io non t’amo con gli occhi, in fede mia
  148. 142. Il mio peccato è amor, la tua virtú
  149. 143. Come attenta massaia corre dietro
  150. 144. Due amori ho per conforto ed afflizione
  151. 145. Quelle labbra che amor con le sue mani
  152. 146. Povera anima, centro della terra
  153. 147. Come febbre è il mio amor, che sempre brama
  154. 148. Ahimè, quali occhi mi ha donato amore
  155. 149. Puoi tu, crudele, dire che non t’amo
  156. 150. A che potenza devi il tuo potere
  157. 151. Troppo giovane è Amore per conoscere
  158. 152. Tu sai che amando te sono spergiuro
  159. 153. Cupído per dormir posò la torcia
  160. 154. Il dio d’amor bambino un dí dormiva
  161. 1. From fairest creatures we desire increase
  162. 2. When forty winters shall besiege thy brow
  163. 3. Look in thy glass and tell the face thou viewest
  164. 4. Unthrifty loveliness, why dost thou spend
  165. 5. Those hours that with gentle work did frame
  166. 6. Then let not winter’s ragged hand deface
  167. 7. Lo, in the orient when the gracious light
  168. 8. Music to hear, why hear’st thou music sadly
  169. 9. Is it for fear to wet a widow’s eye
  170. 10. For shame, deny that thou bear’st love to any
  171. 11. As fast as thou shalt wane, so fast thou grow’st
  172. 12. When I do count the clock that tells the time
  173. 13. O, that you were yourself; but, love, you are
  174. 14. Not from the stars do I my judgement pluck
  175. 15. When I consider everything that grows
  176. 16. But wherefore do not you a mightier way
  177. 17. Who will believe my verse in time to come
  178. 18. Shall I compare thee to a summer’s day
  179. 19. Devouring Time, blunt thou the lion’s paws
  180. 20. A woman’s face, with Nature’s own hand painted
  181. 21. So is it not with me as with that Muse
  182. 22. My glass shall not persuade me I am old
  183. 23. As an unperfect actor on the stage
  184. 24. Mine eye hath played the painter and hath stelled
  185. 25. Let those who are in favour with their stars
  186. 26. Lord of my love, to whom in vassalage
  187. 27. Weary with toil, I haste me to my bed
  188. 28. How can I then return in happy plight
  189. 29. When, in disgrace with Fortune and men’s eyes
  190. 30. When to the sessions of sweet silent thought
  191. 31. Thy bosom is endearèd with all hearts
  192. 32. If thou survive my well-contented day
  193. 33. Full many a glorious morning have I seen
  194. 34. Why didst thou promise such a beauteous day
  195. 35. No more be grieved at that which thou hast done
  196. 36. Let me confess that we two must be twain
  197. 37. As a decrepit father takes delight
  198. 38. How can my Muse want subject to invent
  199. 39. O, how thy worth with manners may I sing
  200. 40. Take all my loves, my love, yea, take them all
  201. 41. Those pretty wrongs that liberty commits
  202. 42. That thou hast her, it is not all my grief
  203. 43. When most I wink, then do mine eyes best see
  204. 44. If the dull substance of my flesh were thought
  205. 45. The other two, slight air and purging fire
  206. 46. Mine eye and heart are at a mortal war
  207. 47. Betwixt mine eye and heart a league is took
  208. 48. How careful was I when I took my way
  209. 49. Against that time – if ever that time come
  210. 50. How heavy do I journey on the way
  211. 51. Thus can my love excuse the slow offence
  212. 52. So am I as the rich whose blessèd key
  213. 53. What is your substance, whereof are you made
  214. 54. O, how much more doth beauty beauteous seem
  215. 55. Not marble, nor the gilded monuments
  216. 56. Sweet love, renew thy force; be it not said
  217. 57. Being your slave, what should I do but tend
  218. 58. That god forbid that made me first your slave
  219. 59. If there be nothing new, but that which is
  220. 60. Like as the waves make towards the pebbled shore
  221. 61. Is it thy will thy image should keep open
  222. 62. Sin of self-love possesseth all mine eye
  223. 63. Against my love shall be as I am now
  224. 64. When I have seen by Time’s fell hand defaced
  225. 65. Since brass, nor stone, nor earth, nor boundless sea
  226. 66. Tired with all these, for restful death I cry
  227. 67. Ah, wherefore with infection should he live
  228. 68. Thus is his cheek the map of days outworn
  229. 69. Those parts of thee that the world’s eye doth view
  230. 70. That thou art blamed shall not be thy defect
  231. 71. No longer mourn for me when I am dead
  232. 72. O, lest the world should task you to recite
  233. 73. That time of year thou mayst in me behold
  234. 74. But be contented when that fell arrest
  235. 75. So are you to my thoughts as food to life
  236. 76. Why is my verse so barren of new pride
  237. 77. Thy glass will show thee how thy beauties wear
  238. 78. So oft have I invoked thee for my Muse
  239. 79. Whilst I alone did call upon thy aid
  240. 80. O, how I faint when I of you do write
  241. 81. Or I shall live your epitaph to make
  242. 82. I grant thou wert not married to my Muse
  243. 83. I never saw that you did painting need
  244. 84. Who is it that says most which can say more
  245. 85. My tongue-tied Muse in manners holds her still
  246. 86. Was it the proud full sail of his great verse
  247. 87. Farewell, thou art too dear for my possessing
  248. 88. When thou shalt be disposed to set me light
  249. 89. Say that thou didst forsake me for some fault
  250. 90. Then hate me when thou wilt; if ever, now
  251. 91. Some glory in their birth, some in their skill
  252. 92. But do thy worst to steal thyself away
  253. 93. So shall I live, supposing thou art true
  254. 94. They that have power to hurt and will do none
  255. 95. How sweet and lovely dost thou make the shame
  256. 96. Some say thy fault is youth, some wantonness
  257. 97. How like a winter hath my absence been
  258. 98. From you have I been absent in the spring
  259. 99. The forward violet thus did I chide
  260. 100. Where art thou, Muse, that thou forget’st so long
  261. 101. O truant Muse, what shall be thy amends
  262. 102. My love is strengthened, though more weak in seeming
  263. 103. Alack, what poverty my Muse brings forth
  264. 104. To me, fair friend, you never can be old
  265. 105. Let not my love be called idolatry
  266. 106. When in the chronicle of wasted time
  267. 107. Not mine own fears nor the prophetic soul
  268. 108. What’s in the brain that ink may character
  269. 109. O, never say that I was false of heart
  270. 110. Alas, ‘tis true, I have gone here and there
  271. 111. O, for my sake do you with Fortune chide
  272. 112. Your love and pity doth th’impression fill
  273. 113. Since I left you, mine eye is in my mind
  274. 114. Or whether doth my mind, being crowned with you
  275. 115. Those lines that I before have writ do lie
  276. 116. Let me not to the marriage of true minds
  277. 117. Accuse me thus: that I have scanted all
  278. 118. Like as to make our appetites more keen
  279. 119. What potions have I drunk of Siren tears
  280. 120. That you were once unkind befriends me now
  281. 121. ‘Tis better to be vile than vile esteemed
  282. 122. Thy gift, thy tables, are within my brain
  283. 123. No, Time, thou shalt not boast that I do change
  284. 124. If my dear love were but the child of state
  285. 125. Were’t aught to me I bore the canopy
  286. 126. O thou, my lovely boy, who in thy power
  287. 127. In the old age black was not counted fair
  288. 128. How oft, when thou, my music, music play’st
  289. 129. Th’expense of spirit in a waste of shame
  290. 130. My mistress’ eyes are nothing like the sun
  291. 131. Thou art as tyrannous, so as thou art
  292. 132. Thine eyes I love, and they, as pitying me
  293. 133. Beshrew that heart that makes my heart to groan
  294. 134. So, now I have confessed that he is thine
  295. 135. Whoever hath her wish, thou hast thy Will
  296. 136. If thy soul check thee that I come so near
  297. 137. Thou blind fool Love, what dost thou to mine eyes
  298. 138. When my love swears that she is made of truth
  299. 139. O, call not me to justify the wrong
  300. 140. Be wise as thou art cruel; do not press
  301. 141. In faith, I do not love thee with mine eyes
  302. 142. Love is my sin and thy dear virtue hate
  303. 143. Lo, as a careful housewife runs to catch
  304. 144. Two loves I have, of comfort and despair
  305. 145. Those lips that love’s own hand did make
  306. 146. Poor soul, the centre of my sinful earth
  307. 147. My love is as a fever, longing still
  308. 148. O me, what eyes hath love put in my head
  309. 149. Canst thou, O cruel, say I love thee not
  310. 150. O, from what power hast thou this powerful might
  311. 151. Love is too young to know what conscience is
  312. 152. In loving thee thou know’st I am forsworn
  313. 153. Cupid laid by his brand and fell asleep
  314. 154. The little Love-god lying once asleep
  315. Note
  316. Il libro
  317. L’autore
  318. Dello stesso autore
  319. Copyright