Appunti sul dolore
eBook - ePub

Appunti sul dolore

  1. 96 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Informazioni su questo libro

La morte improvvisa dell'amatissimo padre nel giugno 2020, in piena pandemia, getta Chimamanda Ngozi Adichie in uno stato di rabbiosa prostrazione. Le consuete parole della consolazione la irritano, il formalismo dei riti la esaspera, il dolore la dilania. Ma i suoi pensieri e le sue sensazioni, l'analisi dei diversi modi di affrontare il lutto, quello nigeriano e quello occidentale, diventano occasione per una lucida e penetrante meditazione sulle cose ultime, oltre che un canto d'amore per colui che per primo le ha insegnato a non temere il giudizio degli uomini.Cosa significa morire in tempo di pandemia? Può significare che la notizia, addirittura l'immagine di un padre senza vita, arrivi tramite una call su Zoom; se si vive in continenti diversi e il lockdown inchioda il mondo intero alla propria abitazione, può significare anche attendere spasmodicamente la riapertura degli aeroporti per poter raggiungere la città natia e celebrare finalmente l'indispensabile rito del funerale. La Chimamanda che apprende della morte improvvisa del padre per una malattia silente è la bambina inconsolabile del suo amatissimo papà, ma è anche la donna che vive a cavallo di due mondi, con le loro enormi differenze nell'avvicinare le fasi piú salienti dell'esistenza umana; è la scrittrice che medita sul senso dei rituali; è la femminista che vorrebbe sottrarre la madre a quelli piú umilianti, ma al contempo si rende conto del loro potere catartico. Il lutto è violento e fisico, è un ladro che strappa via i ricordi lasciando paura e furia. Eppure porta con sé un monito che in qualche modo spinge avanti: «Una voce nuova si fa strada nella mia scrittura, carica della vicinanza che avverto con la morte, della consapevolezza capillare e acutissima della mia stessa caducità. Un'urgenza nuova. Un senso di incombente precarietà. Devo scrivere tutto adesso, perché chissà quanto tempo mi resta».

Domande frequenti

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2021
Print ISBN
9788806250744
eBook ISBN
9788858437278

1.

Dall’Inghilterra mio fratello organizzava una chiamata su Zoom ogni domenica; era il nostro chiassoso rituale in tempi di lockdown: due di noi si collegavano da Lagos, tre dagli Stati Uniti, e i miei genitori, a volte con l’audio disturbato e gracchiante, da Abba, nostra cittadina avita nella Nigeria sudorientale. Il 7 di giugno, ecco apparire mio padre, visibile solo dalla fronte in su, come sempre, perché non aveva ancora imparato come tenere il cellulare durante le videochiamate. «Sposta un po’ il telefono, papà», gli diceva qualcuno di noi. Mio padre intanto prendeva in giro mio fratello Okey per un suo nuovo soprannome, poi ci spiegava che non aveva cenato perché avevano pranzato tardi e poi si metteva a parlare del miliardario della città vicina che avanzava pretese sulla terra del nostro antico villaggio. Non stava molto bene, ultimamente faceva fatica a dormire, ma non dovevamo preoccuparci. L’8 di giugno, Okey andò ad Abba a trovarlo e disse che aveva l’aria stanca. Il 9 di giugno ridussi la nostra consueta chiacchierata al telefono per lasciarlo riposare. Si fece una bella risata per la mia solita imitazione scherzosa di una parente. «Ka chi fo», disse. Buona notte. È l’ultima cosa che mi ha detto. Il 10 di giugno se n’era andato. Mi ha chiamata mio fratello Chuks per dirmelo, e sono andata in pezzi.

2.

La mia bambina di quattro anni dice che l’ho spaventata. Si butta in ginocchio per farmi vedere, con i piccoli pugni stretti che vanno su e giú, e la sua mimica mi restituisce l’immagine di me, completamente distrutta, che grido e batto i pugni a terra. La notizia è una specie di brutale sradicamento. Mi sento strappata via dal mondo che ho conosciuto sin dall’infanzia. E mi ribello: mio padre ha letto il giornale quel pomeriggio; ha scherzato con Okey del fatto che si doveva depilare per la visita dal nefrologo l’indomani a Onitsha; per telefono ha discusso gli esiti dei suoi esami clinici con mia sorella Ijeoma, che è medico, perciò, come può essere? Eppure, eccolo lí. Okey sta tenendo il telefono sopra il viso di mio padre, che sembra addormentato, rilassato, bello e molto tranquillo. La nostra chiamata su Zoom è al di là del surreale, con tutti noi che non riusciamo a far altro che piangere e piangere, in diverse parti del mondo, osservando increduli il nostro adorato padre inerte in un letto d’ospedale. È successo qualche minuto prima della mezzanotte, ora nigeriana; c’era Okey accanto a lui, e Chuks collegato in vivavoce. Io continuo a fissare mio padre. Mi manca il respiro. Deve essere cosí che si manifesta uno shock: con l’aria che si trasforma in colla. Mia sorella Uche dice di averlo appena comunicato a un amico di famiglia con un messaggio e mi ritrovo quasi a urlare: «No! Non dirlo a nessuno. Se lo diciamo agli altri diventa vero». Mio marito intanto mi dice: «Respira lungo, bevi un sorso d’acqua». Ammucchiata a terra c’è la mia vestaglia, compagna fedele di tutto il lockdown. Qualche tempo dopo, mio fratello Kene mi dirà scherzando: «Meglio che tu non riceva mai notizie scioccanti in pubblico, visto che reagisci strappandoti i vestiti di dosso».

3.

Quella del dolore è una scuola crudele. Insegna quanto possa essere violento il lutto, quanta rabbia possa contenere. Insegna quanto possano sembrare vuote le condoglianze. Insegna quanto il dolore abbia a che fare con le parole, con il loro fallimento e con il nostro bisogno di trovarle. Perché sono tutta indolenzita e dolorante? Per via del pianto, mi dicono. Non sapevo che fossero coinvolti dei muscoli, nel pianto. Non è il male a sorprendermi, ma la sua manifestazione fisica, la bocca amarissima, come se avessi mangiato un pasto ripugnante e avessi scordato di lavarmi i denti; un peso atroce sul petto e la sensazione che dentro...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Appunti sul dolore
  4. 1.
  5. 2.
  6. 3.
  7. 4.
  8. 5.
  9. 6.
  10. 7.
  11. 8.
  12. 9.
  13. 10.
  14. 11.
  15. 12.
  16. 13.
  17. 14.
  18. 15.
  19. 16.
  20. 17.
  21. 18.
  22. 19.
  23. 20.
  24. 21.
  25. 22.
  26. 23.
  27. 24.
  28. 25.
  29. 26.
  30. 27.
  31. 28.
  32. 29.
  33. 30.
  34. Il libro
  35. L’autrice
  36. Della stessa autrice
  37. Copyright