Ossessione
eBook - ePub

Ossessione

  1. 480 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Ossessione

Informazioni su questo libro

Cacciato dalla Confraternita del Pugnale Nero dopo avere compiuto un gesto folle e crudele, Murhder ha trascorso gli ultimi anni nella solitudine più nera, ossessionato dal ricordo della femmina che non è riuscito a salvare. Ora ha deciso di tornare a Caldwell per rimediare agli errori commessi. Ma il destino ha preparato per lui un incontro inaspettato: quello con la dottoressa Sarah Watkins, una giovane donna distrutta dal dolore per la recente morte del fidanzato e che di lì a breve, a seguito di un'indagine dell'FBI, vede la propria vita sconvolta da un nuovo, insopportabile macigno. I federali hanno infatti scoperto che l'azienda biomedica per cui lavora come ricercatrice sta conducendo atroci esperimenti illegali, nei quali potrebbe essere coinvolto l'uomo che lei credeva di conoscere e amare.
Murhder e Sarah non tarderanno a scoprirsi vicini, complici, e poi innamorati. Ma saranno in grado di affrontare il futuro, di costruire un ponte capace di annullare le differenze che separano un vampiro da un essere umano? E quando la Confraternita si troverà a dover combattere un nuovo nemico, Murhder si ricongiungerà ai Fratelli oppure cercherà rifugio in una vita solitaria e più normale?

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2020
Print ISBN
9788817146548
eBook ISBN
9788831800143

1

Eliahu Rathboone House
Sharing Cross, South Carolina

«Lo uccido, ecco che cosa faccio.»
Rick Springfield – no, non il cantante e, a proposito, i suoi genitori non potevano scegliere un po’ meglio? – si alzò in piedi sul lettone queen-size e arrotolò a mo’ di arma l’ultimo numero di «Vanity Fair». Era un bene che Internet si ciucciasse le pubblicità rendendo più sottili le riviste, così dalle pagine striminzite era riuscito a ottenere uno stretto tubo.
«Non potremmo semplicemente lasciarlo uscire dalla finestra?»
Quel sensato suggerimento fu avanzato dalla «Jessie’s Girl»1 sulla quale voleva fare colpo – si chiamava Amy Hongtao –, e fino a quel momento il fine settimana era andato bene. Avevano lasciato Filadelfia il venerdì a mezzogiorno, prendendosi entrambi il pomeriggio libero dal lavoro, e il traffico non era stato terribile. Erano arrivati all’Eliahu Rathboone B&B intorno alle otto, erano crollati nel letto sul quale al momento lui cercava di stare in equilibrio e la mattina seguente avevano fatto sesso tre volte.
Era domenica notte, ormai, e sarebbero ripartiti nel primo pomeriggio del giorno dopo, salvo l’arrivo di qualche tormenta di neve lungo la costa…
Il pipistrello avanzò mirando alla testa, con un volo simile a quello di una falena, un battito d’ali confuso in una traiettoria aerea da ubriaco. Rispolverando i ricordi di quando giocava a baseball da bambino, Rick si mise in posizione da battitore, tirò indietro la «Vanity Fair»-mazza e sferrò un bel colpo.
Quel dannato pipistrello svolazzò ondeggiando fuori portata, ma il braccio di Rick prolungò la sua traiettoria, tutto potenza senza bersaglio, trascinandolo in un tuffo degno del Concussion Handbook2.
«Rick!»
Amy lo afferrò aggrappandoglisi alla coscia e tirando, e lui allungò di scatto una mano per afferrarsi all’appiglio più vicino… la sua testa. Quando le strattonò i capelli con il palmo umido, si levarono delle imprecazioni. Da lui e da lei.
Il pipistrello tornò indietro, fiondandosi su di loro con l’aria da e-adesso-che-mi-dici-stronzo. E in un impeto di mascolinità, Rick strillò, balzò indietro e rovesciò una lampada. Quando questa si frantumò a terra, svanì quasi tutta la luce della stanza, lasciandoli con solo uno spiraglio sotto la porta come sistema di riferimento per la retina.
E a proposito di atterraggi rapidi: Rick crollò sul letto come un piumone, cadendo piatto e trascinando Amy con sé. Avvolti uno tra le braccia dell’altra, respiravano affannati, anche se non c’era nulla di romantico in quel contatto.
No. Era piuttosto un esercizio aerobico sul vecchio tema di I Will Survive.
«Deve essere sceso per il camino» disse lui. «Non portano la rabbia?»
Sopra le loro teste, il flagello della camera 214 volava in tondo a livello delle modanature del soffitto. E tutto quello sbattere di ali e strillare era sorprendentemente sinistro, dato che la dannata bestia non poteva pesare più di una fetta di pane. L’oscurità, poi, aggiungeva una minaccia di morte di tipo primordiale: anche se la sua parte virile avrebbe voluto risolvere il problema e comportarsi da eroe – così da fare una figura migliore di quella agli occhi della donna che aveva appena iniziato a frequentare –, la sua paura esigeva che lui desse in appalto quella sciagura.
Prima che il loro primo fine settimana fuori porta insieme si trasformasse in una storia virale su come guardarsi dai pipistrelli per non finire a un corso intensivo di battuta.
«È ridicolo.» L’alito di Amy sapeva di dentifricio. Lo sentiva sul suo viso, e avere il suo corpo addosso era una bella sensazione, nonostante fossero tenuti in scacco dal pipistrello. «Corriamo fuori dalla porta e giù per le scale fino alla reception. Non può essere la prima volta che succede questo, e non è come se Dracula…»
Si spalancò la porta.
Nessun bussare. Nessun rumore di cardini. Nessun indizio sul come si fosse aperta, dato che non c’era nessuno dall’altra parte.
La luce del corridoio piombò all’interno come una mano salvifica quando si annega, ma il sollievo ebbe vita breve. Nell’aria fine si materializzò una forma a bloccare l’illuminazione. Un momento non c’era nulla tra gli stipiti, e quello dopo era apparsa la sagoma enorme di un maschio dai capelli lunghi, le spalle possenti come quelle di un peso massimo, le braccia lunghe e muscolose, le gambe piantate a terra come colonne d’acciaio. Poiché aveva la luce alle spalle, non c’era modo di vedergli la faccia, e Rick ne fu lieto.
Perché tutto in quell’arrivo, in quella mole e nel profumo nell’aria – colonia, ma non artificiale, non di bottiglia – suggeriva che si trattasse di un sogno.
O di un incubo.
La figura si portò una mano alla bocca… o così parve. Forse stava estraendo un pugnale da un fodero sul petto?
Ci fu una pausa. Poi tese un indice in avanti.
Contro ogni logica e probabilità, il pipistrello andò da lui come richiamato dal padrone, e mentre la creatura alata atterrava come un uccello, una voce profonda e accentata penetrò nel cervello di Rick come se gli fosse stata spinta nel cranio non attraverso le orecchie, ma dal lobo frontale.
Non mi piace che nella mia proprietà vengano uccisi esseri, e lui è più gradito di voi.
Dal dito gli gocciolava qualcosa. Qualcosa di rosso e spaventoso. Sangue.
La figura sparì nello stesso modo in cui era arrivata, con lo scatto improvviso di un cuore martellante per il panico. Con l’illuminazione del corridoio non più bloccata dalla sua figura, la scia di vivace luce gialla sottrasse al buio il tappeto decorato della camera, le loro valigie aperte e in disordine e l’antico comò che Amy aveva tanto ammirato al loro arrivo.
Così normale, così consueto.
Solo che la porta si richiuse da sola.
Come se le fosse stato ordinato di tornare a posto.
«Rick?» disse Amy con una vocina flebile. «Che cos’era quello? Sto sognando?»
Sopra le loro teste, dei passi lenti e pesanti attraversarono le assi del pavimento della soffitta. Che avrebbe dovuto essere vuota.
Ed ecco un altro ricordo d’infanzia, e non dei giardinetti con il diamante della Little League di baseball e dell’uniforme a righe da mini-Yankees indossata con orgoglio. Questo era della fattoria della nonna, con le sue scale scricchiolanti e il corridoio del primo piano che gli faceva rizzare sull’attenti i capelli della nuca… perché conduceva alla stanza sul retro in cui la bambina era morta di consunzione.
Rantoli. Respiro affannoso. Pianti soffocati.
Si era svegliato per quei rumori ogni notte alle 2:39. E ogni volta, nonostante fosse stato destato dall’ansimare spettrale, nonostante la lotta alla ricerca d’aria che udiva nelle orecchie e nella mente, appena dopo essere scattato a sedere era consapevole soltanto del silenzio, un buco nero di silenzio che consumava gli echi del passato e minacciava di ingoiare anche lui, con la sua attrazione gravitazionale, senza lasciare dietro nessuna traccia del suo sé più giovane, se non un lettino vuoto con un avvallamento caldo dove il suo corpo vivente aveva giaciuto.
Rick aveva sempre saputo, con l’affilata sicurezza di autoconservazione di un bimbo, che quel silenzio, quell’orribile tranquillità, era il momento della morte del fantasma della bambina, il culmine dell’infinita e ciclica tortura che lei riviveva ogni notte nell’istante esatto in cui era trapassata, quando la sua volontà perdeva la lotta e le funzioni del suo corpo venivano meno, la sua lunga discesa verso la tomba finiva e la fine arrivava senza nemmeno un lamento, con una spaventosa assenza di suono, assenza di vita.
Roba terrificante per il bambino di nove anni che era allora.
Non si sarebbe mai aspettato, da adulto, di sentirsi ancora così vicino a quella confusione e a quel terrore. Ma la vita aveva un modo tutto suo di consegnare pacchi speciali suonando agli indirizzi emotivi delle persone, e non c’era modo di rifiutare il servizio, né di non firmare per accettazione.
Il passato era indelebile proprio come il futuro era sempre ipotetico, due estremi di uno spettro di cui uno era concreto e l’altro etereo, e il presente, il solo momento reale, era il punto fisso al quale il fardello della vita era appeso a oscillare.
«È un sogno?» chiese di nuovo Amy.
Quando ritrovò la voce, Rick sussurrò: «Non so se voglio saperlo».
Di sopra, nella soffitta del vecchio maniero, Murhder riprese forma e si avvicinò a uno degli abbaini. In quanto vampiro, supponeva che il fatto di salvare il pipistrello che ora gli stava leccando il sangue dall’indice, inconsapevole della portata del soccorso appena ricevuto, potesse essere definito come cortesia professionale.
Sempre che si desse credito alla mitologia umana.
In realtà, non c’erano molti punti in comune per poterlo fare. I vampiri avevano bisogno del sangue di un loro simile di sesso opposto per essere al massimo della forza e della salute… un nutrimento che lui non aveva avuto per molti anni e un’esigenza che era stato costretto a soddisfare da fonti inferiori. La maggior parte dei pipistrelli, invece, viveva di insetti, anche se chiaramente andava fatta un’eccezione per ciò che aveva offerto al mammifero lì presente. Le due specie erano distinte come cani e gatti, sebbene l’Homo sapiens le avesse collegate in tutti i modi in libri, film, TV e così via.
Aprendo un’anta della finestra sormontata da un arco, tese il braccio scuotendolo per liberare il pipistrello e la creatura volò via nella notte, attraversando la faccia luminosa della luna crescente.
Quando, circa un secolo e mezzo addietro, aveva acquistato l’Eliahu Rathboone B&B dal padrone originario, l’aveva fatto con l’intenzione di trascorrerci il suo declino in solitudine. Non era andata così. Un ventennio prima, come conseguenza del suo crollo, si era trovato ancora nel fiore degli anni con sprazzi di follia, spossato e quasi impazzito, propenso a vagare per le stanze vuote nella speranza che la sua mente ne seguisse l’esempio e rimuovesse le immagini devasta-anima che si raggruppavano sulle sponde della memoria.
Non aveva avuto tanta fortuna. Sul fronte della solitudine, si intende. La casa gli era arrivata con del personale che aveva bisogno di quel lavoro, ospiti abituali che volevano la stessa stanza ogni anno per il loro anniversario e prenotazioni per matrimoni già accettate da mesi.
In una precedente incarnazione di sé avrebbe mandato tutto quanto affanculo, ma con tutto quello che era successo non sapeva neanche più chi fosse. La sua personalità, il suo carattere, la sua anima erano passati attraverso la prova del fuoco e avevano fallito. Come risultato, la sua sovrastruttura stava crollando, la sua costituzione cedendo, la sua un tempo forte e risoluta indole frantumandosi in macerie.
Così aveva lasciato che gli umani continuassero ad arrivare e a lavorare e a dormire e a mangiare e a far l’amore e a vivere intorno a lui. Era la tipica mossa di uno perso nel mondo, un’Ave Maria insolita e disperata, il forse-questo-mi-terrà-sulla-Terra di una persona per cui la gravità non aveva più molto interesse.
Santissima Vergine Scriba, essere pazzi era di un’orribile leggerezza. Sentirsi come un palloncino attaccato a un filo, senza terra sotto i piedi, con solo un laccio sottile a legarti a una realtà dalla quale eri sempre sul punto di scivolare via.
Chiuse la finestra e raggiunse il tavolo su cui trascorreva così tante ore. Nessun computer sulla vecchia superficie scheggiata, niente telefono o cellulare, nessun iPad o TV a schermo piatto. Solo un candelabro dalle candele di cera… e tre lettere… e una busta piatta etichettata FedEx.
Murhder sedette sulla vecchia sedia di legno, le cui gambe sottili protestarono con uno scricchiolio sotto il s...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Ringraziamenti
  4. Ossessione
  5. 1
  6. 2
  7. 3
  8. 4
  9. 5
  10. 6
  11. 7
  12. 8
  13. 9
  14. 10
  15. 11
  16. 12
  17. 13
  18. 14
  19. 15
  20. 16
  21. 17
  22. 18
  23. 19
  24. 20
  25. 21
  26. 22
  27. 23
  28. 24
  29. 25
  30. 26
  31. 27
  32. 28
  33. 29
  34. 30
  35. 31
  36. 32
  37. 33
  38. 34
  39. 35
  40. 36
  41. 37
  42. 38
  43. 39
  44. 40
  45. 41
  46. 42
  47. 43
  48. 44
  49. 45
  50. 46
  51. 47
  52. 48
  53. 49
  54. 50
  55. 51
  56. 52
  57. 53
  58. 54
  59. 55
  60. 56
  61. 57
  62. 58
  63. 59
  64. 60
  65. 61
  66. 62
  67. 63
  68. 64
  69. 65
  70. 66
  71. 67
  72. 68
  73. Glossario dei nomi comuni e dei nomi propri
  74. Copyright