Factory
eBook - ePub

Factory

  1. 192 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Factory

Informazioni su questo libro

La Factory è uno stabilimento di animali sottoposti alla più grigia routine produttiva. Da molte stagioni Scorza, un ratto solitario, ha scoperto il modo di entrarvi, aprendosi un varco in una grata di ferro arrugginito. È così che riesce a rubare il foraggio destinato agli animali d'allevamento. La Factory è diventata la sua dispensa privata: cibo a volontà e tepore anche in inverno. Ma un giorno il ratto cade sul tapis roulant che riempie i trogoli e si ritrova muso a muso con A550, un vitello chiazzato da una macchia bianca proprio al centro della fronte. Scorza scopre così che quel corpo fumante di vapore è in grado di parlare e di provare emozioni. È l'inizio di un'amicizia e l'amicizia, si sa, fa la rivoluzione.

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2020
Print ISBN
9788817144124
eBook ISBN
9788831800242
CAPITOLO 1. A550
Trascorsero alcuni giorni prima che la fame convincesse Scorza a tornare allo stabilimento.
Non era stata la caduta sul nastro trasportatore a spaventarlo, non così tanto, e nemmeno la fuga tra gli zoccoli, cercando di non essere schiacciato.
A sconvolgerlo era stata quella macchia di pelo bianchissimo che brillava sulla fronte del vitello, lo sguardo pieno di curiosità, la voce gentile e amichevole. Rivedeva le stesse immagini ogni volta che chiudeva gli occhi: il muso che scendeva verso di lui, le grosse narici umide e, poco più su, quella macchia bianca, come una luce nel cupo grigiore dello stabilimento.
Per un po’ andò a caccia di scarafaggi e lombrichi, che di notte si avventuravano tra le scatole di latta; ma il ricordo del mangime che sgorgava dal distributore lo convinse presto a tornare.
Quando giunse al condotto di ventilazione, riconobbe subito l’odore del foraggio e dello sterco trasportato dall’aria.
Scorza si infilò nel tubo, risalì fino alla grata e spiò all’interno, facendo sporgere il muso aguzzo attraverso le sbarre arrugginite.
Ogni cosa sembrava immutata dentro lo stabilimento: i bovini ondeggiavano lenti al ritmo del battito meccanico che scrollava i recinti, il vapore risaliva dai loro corpi e si addensava nell’aria come una nebbia densa e fumosa.
Tutto tranquillo” sibilò Vibrissa, con la sua voce sottile come uno squittio. “Via libera.
Scorza superò la grata con un guizzo e puntò dritto verso il condotto del foraggio, zampettando sul grosso tubo che correva lungo la parete di lamiera.
I bovini sfilavano sotto di lui, tutti uguali, con le teste sprofondate nell’ombra che colmava i trogoli.
Scorza giunse al condotto, sbirciò con un occhio alle proprie spalle e si mise in attesa.
Non ci volle molto perché il mangime cominciasse a scendere, accompagnato dal ronzio del nastro trasportatore.
Il ratto afferrò un truciolo di foraggio e lo rosicchiò con avidità. Poi ne prese un altro, un altro ancora e continuò finché si sentì sazio.
Ora sì che si ragiona!” disse Vibrissa. “Il mondo è tutto diverso con la pancia piena.
Mentre percorreva il tubo nella direzione contraria, Scorza pensò che era stato uno stupido. Non c’era davvero nessuna ragione di avere timore; lo stabilimento era sempre lo stesso, immutabile. Arrivò persino a dubitare di ciò che ricordava. Forse era stato vittima di una specie di allucinazione, uno strano sogno a occhi aperti. Il mangime lo aveva travolto, facendolo cadere sul nastro, questo lo ricordava bene; e forse uno di quei bovini lo aveva davvero sfiorato con il suo muso enorme, ma il resto… il resto era frutto di suggestione. Quelle creature non sapevano certo parlare e di sicuro non ve n’era nessuna tra loro che avesse una macchia bianca sul muso, una macchia bianchissima che splendeva nel grigiore fumoso dello stabilimento come una…
«Eccoti qua! Sei tornato, finalmente!»
Scorza saltò sul tubo per la sorpresa. Poi, lentamente, voltò lo sguardo verso il recinto.
Il vitello teneva il muso all’insù e lo fissava con un’espressione piena di entusiasmo, sventolando le grandi orecchie. La macchia bianca splendeva come una lanterna.
Non fermarti!” disse Vibrissa. “Scappa, dai retta a me!
Scorza esitò, come se una forza invisibile gli avesse invischiato le zampe.
Via, Scorza!” insisté Vibrissa. “Alla grata, muoviti!
Ma il ratto sembrava perplesso, quasi intontito. Quella creatura goffa, che lo fissava dallo stallo con gli occhi pieni di curiosità, era almeno un migliaio di volte più grande di lui. E tuttavia Scorza sapeva per certo che si trattava di un cucciolo, un gigantesco cucciolo di bovino.
«Come ti chiami?» chiese il vitello, inclinando delicatamente il capo da un lato.
Scappa, Scorza!” ripeté Vibrissa con tutta la voce che riuscì a trovare. “Prima che sia troppo tardi!
Il ratto scrollò la testa, come se volesse allontanare un pensiero molesto, distolse lo sguardo e riprese a zampettare sul tubo.
«No, aspetta!» lo supplicò il vitello, allungando il collo verso la condotta. «Dimmi almeno come ti chiami!»
All’udire il suono dolcissimo di quella voce, il ratto sembrò rabbrividire ed esitò ancora.
No! Non farlo!” lo implorò Vibrissa.
Ma anche nella vita di un roditore esiste un destino a cui non ci si può sottrarre.
«Scorza. Mi chiamo Scorza.»
***
Il vitello saltellò nel recinto per l’eccitazione, andando a sbattere contro la barriera metallica.
«Io mi chiamo A550» si affrettò a dire, fissando il ratto con i grandi occhi color nocciola.
Scorza rispose senza neppure voltarsi.
«Bene. Allora… buona giornata, A550.»
«Dove stai andando?» lo incalzò il vitello.
«Via» rispose il ratto.
«“Via”? E dove?»
Scorza si voltò e fece un paio di saltelli verso il recinto.
A550 sventolò le orecchie per la contentezza.
«Me ne vado!» ripeté il ratto in modo brusco. «Via! Fuori di qua!»
«Fuori?» chiese il vitello. «E dov’è fuori?»
Scorza lo fissò in silenzio.
Il vitello sventolò di nuovo le orecchie e sembrò sorridere.
«Io abito qui, nella corsia 500 della Factory» disse. «Dentro questo stallo di ferro.»
«La… Factory?» chiese il ratto. «E cosa accidenti è la Factory
Il vitello lo fissò stupito.
«Questa è la Factory» rispose, guardando i recinti allineati nelle corsie, le pareti di lamiera, le travi di ferro che reggevano il soffitto. «Lei è ogni cosa e noi siamo parte di lei.»
Il bovino che stava nel recinto di fianco alzò il capo e ripeté in modo automatico: «Lei è ogni cosa e noi siamo parte di lei». Poi rimise la testa nel trogolo e continuò a mangiare.
Scorza era attonito.
«Lui è A549» disse A550 facendo un cenno con il capo «e non parla molto; anzi… non parla quasi mai. Mentre lui» il vitello accennò con il capo dall’altra parte, «è A551. Lui mangia solo e non parla proprio.»
«Vuoi dire che non sa parlare?»
«Oh, no! Certo che sa parlare. Gioca anche a passaparola!»
«Passaparola?»
«Non dirmi che non hai mai giocato a passaparola?»
Il ratto scosse la testa.
«Qualcuno pensa una parola e la dice al compagno che gli sta di fianco: Factory, stallo, foraggio… Quello la prende e la passa al compagno che sta dall’altra parte e così via, così via… Capito?»
«Però!» commentò Scorza in tono sarcastico. «Dev’essere divertente!»
«Insomma…» rispose A550, che non sembrava molto convinto.
«Bene. Ora devo proprio andare» tagliò corto il ratto, puntando il muso verso la grata.
«Aspetta!» cercò di trattenerlo A550. «Ho così tante cose da chiederti!»
Te lo avevo detto” sibilò Vibrissa.
«Cosa vuoi sapere?!»
«Io… io…»
Il vitello sembrava avere troppe domande in testa e, temendo che il ratto se ne andasse, non sapeva quale far uscire per prima.
«Da dove vieni?» chiese infine.
Scorza sbuffò rumorosamente.
«Da fuori.»
«E dove si trova questo “fuori”?» chiese ancora A550. «Laggiù in fondo alla corsia?»
Il ratto scosse la testa.
«Dall’altra parte, allora? Vieni dalla...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Prologo
  4. Capitolo 1. A550
  5. Capitolo 2. Una luce nel crepuscolo
  6. Capitolo 3. Un oggetto molto prezioso
  7. Capitolo 4. Una porta di ferro
  8. Capitolo 5. Un nome vero
  9. Capitolo 6. La produzione
  10. Capitolo 7. Grasso e sazio
  11. Capitolo 8. L’aurora
  12. Capitolo 9. Stupido roditore
  13. Capitolo 10. Il destino di scorza
  14. Capitolo 11. Una sorpresa per fiore
  15. Capitolo 12. Il mondo di fuori
  16. Capitolo 13. Un piccolo imprevisto
  17. Capitolo 14. Duecento code di ratto
  18. Capitolo 15. Nel ventre della Factory
  19. Capitolo 16. Il cuore della Factory
  20. Capitolo 17. Una luce nell’ombra
  21. Epilogo
  22. Copyright