Fra te e il mondo
eBook - ePub

Fra te e il mondo

  1. 320 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Fra te e il mondo

Informazioni su questo libro

Per quanto tempo una persona che abbiamo amato immensamente può tormentarci dopo la fine di una storia? Restare conficcata nella nostra testa sabotando ogni tentativo di lasciarci alle spalle il passato, torturarci con i ricordi, farci sentire fragili e sbagliati imprigionandoci in un loop senza uscita?
Nel caso di Luca, questo incubo a occhi aperti sembra non finire mai. La sua ex ragazza con il trascorrere dei mesi si trasforma in un'ossessione, in una presenza immaginata eppure concreta con la quale dialogare o scontrarsi ferocemente. Lei torna a trovarlo quando Luca è a casa da solo, quando gira per la città, nelle feste alle quali si lascia trascinare per sovrastare il rumore dei suoi pensieri. E resterà con lui anche dopo che avrà conosciuto Lara - a sua volta in fuga da una convivenza diventata soffocante - e iniziato a vivere con lei una passione travolgente.
Fra te e il mondo è il primo romanzo di Pifra, che dopo aver conquistato in poco tempo centinaia di migliaia di follower su Instagram con le sue brevi storie illustrate dolci e malinconiche esordisce in libreria e arriva dritto al cuore di tutti i lettori.

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2020
Print ISBN
9788817145893
eBook ISBN
9788831800082
1

Dimenticherò tutto

Camminavano vicini, quasi sfiorandosi le mani, Melissa cercava in tutti i modi di trovare qualche contatto, non tanto fisico quanto mentale con quel ragazzo. Aveva immaginato spesso come sarebbe stato incontrarlo, parlargli, per lei era sempre stato un mistero che moriva dalla voglia di scoprire, e adesso stava camminando insieme a lui.
Si chiamava Luca, non parlava molto, era uno di quei ragazzi che sembrano tormentati da demoni che vengono da chissà dove e che impediscono di vivere con serenità. A lei questo piaceva, alla gente piace quasi sempre un carattere così, attira l’attenzione. Melissa continuava a chiedersi cosa ci fosse nella testa di Luca mentre camminavano insieme sul lungomare, mentre una leggera brezza agitava i capelli lunghi di entrambi.
Sapevano che avrebbero fatto sesso quella sera, anche se non se l’erano detti esplicitamente. Avevano preso una camera in un bed & breakfast e avrebbero passato la notte insieme, e la cosa eccitava Melissa. Provava a scrutare Luca cercando di capire cosa stesse pensando, ma aveva uno sguardo spento che a tratti si perdeva nel vuoto, un atteggiamento che iniziava a darle un po’ di fastidio.
«A che pensi?» chiese Luca all’improvviso rompendo il silenzio.
Melissa avvertì una scossa al cuore appena sentì la sua voce, bastava davvero qualche sua parola per provocarle quelle reazioni?
«Penso che sto bene» rispose, «mi piace il mare, mi piace passeggiare qui, qui con te.»
Per lei Luca era quasi uno sconosciuto, non sapeva niente della persona che aveva accanto in quel momento, e lo stesso valeva per lui. Erano due sconosciuti che stavano camminando insieme, che stavano condividendo del tempo e che tra non molto si sarebbero trovati da soli in una stanza. Poteva succedere qualsiasi cosa lì dentro, e a lei stava bene così.
«Piace anche a me stare qui, mi piace passare del tempo con persone che non conosco» disse Luca. «Di solito le persone tendono a essere più sincere quando parlano con uno sconosciuto, e non sono mai riuscito a capire perché.»
«E tu pensi che sarò sincera con te?» ribatté Melissa.
«Perché non dovresti? Non ci conosciamo, io non so niente di te e tu non sai niente di me. Poi passeremo la notte insieme, lo sai.»
Luca si fermò e fissò Melissa negli occhi. Lei sentì uno strano fremito, quello sguardo era stranamente serio e sembrava scavare dentro di lei.
«Lo sai» disse di nuovo lui spostandole una ciocca di capelli che le era finita sulla faccia.
«Lo so… lo so» ripeté lei.
La serata proseguì in modo piacevole, tra qualche birra e qualche passo in riva al mare con la spiaggia illuminata solo dalla luna. Luca si rivelò di compagnia, a tratti simpatico, anche se aveva un carattere completamente diverso da quello di Melissa. Lei era solare ed estroversa, lui riservato e taciturno. Risero e scherzarono per un bel po’, non curandosi del tempo che passava, e quando stai con qualcuno che ti fa perdere la cognizione del tempo significa che ci stai bene.
«Adesso sai di cosa ho voglia?» disse Luca.
«Di cosa?»
«Di andare in camera.»
Lei annuì, era arrivato il momento, lo stava aspettando, lo stavano aspettando entrambi. Erano seduti sulla sabbia, lui le diede una mano e l’aiutò ad alzarsi. Era uno dei rari contatti fisici che avevano avuto, lei sentì quella presa forte e si alzò facendosi accompagnare da un movimento del suo braccio.
Si allontanarono dalla spiaggia e a poco a poco il rumore delle onde del mare lasciò il posto al suono dei loro passi sulla strada che li avrebbe portati al bed & breakfast.
Dopo pochi minuti arrivarono.
Mentre saliva le scale accanto a Melissa, Luca ripercorreva alcuni momenti del suo passato, i più belli, ma anche qualcuno dei più brutti, e si sentì strano, come se non stesse davvero vivendo il presente, come se non si trovasse davvero accanto a quella ragazza. Luca viveva nel passato, era troppo legato al ricordo di quella lei che tormentava i suoi sogni la notte e lo ossessionava di giorno.
“È arrivato il momento, funzionerà e dimenticherò tutto” pensò.
Melissa gli camminava accanto, ignara di ciò che stava avvenendo nella testa di Luca, finché arrivarono davanti alla porta della loro stanza. Girò la chiave nella serratura e dopo due scatti si aprì.
Entrarono nel buio della stanza, Melissa cercò a tentoni l’interruttore della luce ma sentì la mano di Luca stringerle il polso. Poi sentì stringere anche l’altro e si ritrovò contro il muro. Non vedeva niente, poteva solo sentire il respiro di lui, ne percepiva persino il calore sul volto. Sentì le labbra di Luca poggiarsi sulle sue, piano, dolcemente, quasi con malinconia.
Lui le passò una mano tra i capelli e la strinse a sé, e a quel punto il bacio si fece più intenso. Era quasi immobilizzata contro la parete, e questa cosa la faceva impazzire, tutto il corpo di Luca era appoggiato sul suo, e sentiva che lui iniziava a eccitarsi. Liberò una mano con uno scatto e gli accarezzò la testa. Erano ancora in piedi contro il muro, al buio, e senza poter vedere le si stavano intensificando gli altri sensi.
«Dobbiamo restare qui ancora per molto?» gli disse.
Pochi secondi dopo erano sul letto, i loro occhi si erano abituati all’oscurità e adesso potevano distinguere i contorni di tutto ciò che avevano intorno, illuminati dalla luce di un lampione che filtrava attraverso la finestra. Lei vedeva i contorni del viso di Luca, e lui vedeva i contorni del viso di Melissa, e le sembrò bellissima mentre le stava sopra.
A Luca piaceva tenerla ferma, stringerle i polsi o afferrarle il collo e baciarla, e a lei piaceva sentire addosso a lei tutto il suo peso che la premeva contro il letto. A un tratto lui si staccò, e Melissa udì il rumore della cintura che veniva slacciata, era una delle cose che la facevano eccitare di più, e anche lei iniziò a spogliarsi. In poco tempo si ritrovarono nudi nella penombra della stanza, ed era come se entrambi fossero fuori dal mondo.
Si trovavano in una stanza sconosciuta di un luogo sconosciuto accanto a una persona sconosciuta. Le loro menti non avevano punti di riferimento, non avevano certezze a cui aggrapparsi, e in quel momento scivolarono via anche i pensieri più terribili che angosciavano entrambi. L’unica cosa che contava in quel momento era il sesso, non c’era nient’altro nella loro testa. Luca si sentì afferrare e si ritrovò con la schiena sul letto, riuscì a intravedere la sagoma di Melissa che gli baciava il petto, poi la pancia, finché se lo mise in bocca.
Era da tanto, troppo tempo che non provava quella sensazione, che non sentiva delle labbra e una lingua attorcigliarsi intorno a lui in quel modo, fino ad allora aveva vissuto di ricordi, in un luogo dove contava solo il passato e non c’era troppo spazio per il presente. In quel limbo Luca aveva trovato la sua dimensione e pensava che non ne sarebbe mai più uscito. Ma mentre la luce del lampione illuminava la testa di Melissa che si muoveva su di lui, gli sembrò che quelle labbra lo liberassero di qualcosa, di un peso che lo opprimeva da tanto tempo, ed ebbe l’impressione che un po’ di luce iniziasse a filtrare in quel limbo in cui era imprigionato.
“Forse sta arrivando il momento, oppure è già arrivato, forse sono riuscito a dimenticarla e sono di nuovo libero, posso iniziare a vivere in modo diverso.”
Mise una mano sulla testa di Melissa e gliela portò sempre più giù, lei emise un leggero gemito, le piaceva.
“Cazzo, è davvero questo quello che serve? È possibile? La sto facendo davvero uscire dalla mia mente?”
In quel momento però non contava, non contava nulla, era una cosa con cui avrebbe dovuto fare i conti dopo. Fece sdraiare Melissa e le si mise sopra, lei aprì le gambe, e a quel punto Luca entrò dentro di lei. Iniziò a scoparla, e Melissa sentì in lui lo stesso velo di malinconia del primo bacio. Era come se ogni suo movimento fosse dettato da qualcosa che non le era dato sapere, ma dopo un po’ smise di pensarci, non c’era spazio per nessun pensiero in quel momento.
Luca la scopava, sempre più forte, e a ogni colpo la sentiva sussultare e gemere. Era come se si stesse liberando, non stava scopando solo quella ragazza, stava scopando i ricordi, stava scopando tutte le giornate passate a piangere e a chiedersi cosa gli sarebbe successo, stava scopando tutte le opportunità che aveva perso in quei mesi perché era troppo depresso per fare qualsiasi cosa che non fosse ricordare. In quella scopata ci stava mettendo tutto se stesso, tutta la forza di cui era capace, e stava pensando soltanto a godere. Ben presto sentì che Melissa stava venendo, e allora andò ancora più forte finché non venne anche lui.
A volte i ricordi possono fare brutti scherzi, possono essere talmente opprimenti da condizionare il nostro presente facendoci agire come se ne fossimo controllati. Ma possono anche uscire dalla nostra testa e interagire col mondo reale, e tutto ciò che abbiamo intorno, e Luca ebbe la dimostrazione di tutto questo nel momento in cui gli sembrò di vedere la faccia della sua ex al posto di quella di Melissa, proprio a pochi centimetri dalla sua. Lo stava guardando, aveva gli occhi tristi e pieni di rassegnazione, come se fosse distrutta da ciò che era appena successo. Quegli occhi sembravano dirgli: “Cos’hai fatto? Così mi hai persa per sempre!”. Luca rimase per un attimo immobile a fissare Melissa, convinto di guardare la sua ex, gli pareva davvero di averla lì davanti, dopo tanto tempo. La baciò e, senza parlare, usando solo gli occhi, le disse: “Ti amo”.
Qualche ora dopo Melissa dormiva, Luca poteva sentire il suo respiro regolare rompere il silenzio della stanza. Era seduto sul bordo del letto e aveva voglia di fumare, guardava la luce del lampione entrare dalla finestra e disegnare delle sagome irregolari fino al soffitto. La luce illuminava anche le sue mani, le fissò per alcuni secondi, non toccavano il corpo di una ragazza da un anno, e questa cosa lo fece sentire strano, iniziò a riflettere.
Prima di vedersi con Melissa si chiedeva continuamente se quell’appuntamento l’avrebbe aiutato a dimenticare, ad andare avanti, e se l’era chiesto fino al momento prima di scopare. Adesso era tutto finito, e si ritrovava seduto sul letto con quella ragazza che dormiva accanto a lui, ma non riusciva ancora a pensare a niente, o forse non voleva farlo. Aveva appena finito di scopare con una ragazza che non era la sua ex, e come si sentiva? Provò a chiederselo un paio di volte, ma aveva paura della risposta. La sua ex gli mancava? Stava ancora male per lei? Non voleva rispondersi, voleva godersi ancora per un po’ quel momento di ignoranza in cui non era consapevole dei propri sentimenti, perché comunque stava bene, non soffriva. Aveva accanto un’estranea, una sconosciuta che non aveva niente a che fare con la sua ex, per lei non provava nulla, per lui non significava nulla e probabilmente dopo quella sera non l’avrebbe mai più rivista.
Gli mancava ancora? Faceva ancora male?
Continuava a domandarselo ma fermava i pensieri un attimo prima di arrivare alla risposta. A un certo punto il cuore cominciò a battergli forte, molto forte, e sentì delle gocce di sudore scendergli sulla fronte. Si sdraiò e presto ebbe la sensazione di essere paralizzato, era paralizzato dal panico e le pareti sembravano restringersi sempre di più. Avrebbe voluto uscire, andare via, scappare lontano da quel posto e non vedere mai più Melissa, che nel frattempo dormiva ignara di ciò che stava succedendo nella testa di Luca.
“Mi manca ancora? Fa ancora male?”
Sì, cazzo, sì, faceva ancora male, troppo male. Il dolore non era andato via, anzi, pareva essersi accentuato. Iniziò a odiare Melissa e quello che avevano fatto. Era in preda a una crisi di panico, lì, sul letto di una stanza sconosciuta, in un posto sconosciuto, accanto a un’estranea, con la mente piena di vecchi demoni.
Luca lasciò la stanza molto presto quella mattina, fece in silenzio, senza far rumore per evitare di svegliare Melissa. Prima di uscire le gettò un’ultima occhiata: era bella, davvero bella. Guardò le sue lunghe gambe scomparire sotto il lenzuolo e il suo viso con un’espressione serena mentre dormiva.
Chiuse la porta e si lasciò tutto alle spalle, senza salutarla, senza darle nemmeno un bacio. Si sentì in colpa, ma non sarebbe riuscito a guardarla negli occhi dopo la notte che aveva passato, quindi probabilmente era la cosa migliore per entrambi: lui avrebbe evitato di cercare la luce degli occhi della sua ex in quelli di Melissa, e lei avrebbe evitato di svegliarsi accanto a lui, cosa che dopo la notte passata insieme avrebbe potuto far nascere qualche strano legame.
Il sole era sorto da poco, e Luca stava tornando a casa in autobus. Guardava attraverso il finestrino la città che si svegliava, in lontananza intravedeva grandi sbuffi di fumo dell’Etna. Si sentì terribilmente solo. Non aveva mai temuto troppo la solitudine, d’altronde l’aveva affrontata per la maggior parte della sua vita, non era più un problema da tanto tempo. Tutta la sua infanzia, tutta la sua adolescenza, gli anni più importanti dell’esistenza di una persona li aveva passati da solo, come se fosse isolato da tutti.
La solitudine era una vecchia amica con la quale aveva una certa confidenza, ma quella che provò mentre stava seduto sull’autobus sembrava diversa. Aveva l’impressione di essersi allontanato definitivamente dalla sua ex, fino a quel momento non era riuscito a stare con nessun’altra ragazza, e questo andava avanti da un anno. Anche se la loro storia era finita continuava a sentirsi legato a lei. Luca non l’aveva mai percepita così lontana come in quel momento, non ebbe mai la sensazione di averla persa per sempre come l’aveva su quell’autobus, e si rassegnò.
Stava lì seduto sul sedile aspettando di arrivare alla sua fermata, e nel frattempo guardava le persone che salivano e scendevano. Quelle persone con gli occhi stanchi di chi ha appena lasciato a malincuore il letto per buttarsi nel modo di tutti i giorni, fatto di routine, lavori che si odiano e gente...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Fra te e il mondo
  4. 1. Dimenticherò tutto
  5. 2. Vent’anni
  6. 3. Sei solo
  7. 4. Sono una dea
  8. 5. La lezione del dolore
  9. 6. Piacere di conoscerti
  10. 7. Richiesta inviata
  11. 8. Eccoti
  12. 9. Una cosa bella
  13. 10. Le fossette ai lati della bocca
  14. 11. Lontana
  15. 12. Benvenuto a Bologna
  16. 13. Un sorriso che spacca in tre
  17. 14. Addio
  18. 15. Arrivederci
  19. Copyright