Via dei colibrì
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Via dei colibrì

  1. 288 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Via dei colibrì

Informazioni su questo libro

"Saranno pure quattro mura e un tetto, ma quelle non sono case, sono scatole piene di ricordi. I nostri ricordi. Nessun bulldozer è autorizzato a radere al suolo la nostra memoria."Dopo un'esistenza costellata di progetti, tempeste, gioie immense e piccoli grandi dolori, Marceline e Anatole, ottant'anni suonati per entrambi, si imbarcano in un'avventura inattesa: insieme a un gruppo di (ex?) amici si lanciano in una lotta senza esclusione di colpi per difendere il quartiere in cui vivono, minacciato dalle ruspe e da nuovi progetti urbanistici.
Tra exploit surreali, manifestazioni spregiudicate, scomposte comparsate televisive, le avventure che si succedono costringeranno il gruppo di vecchietti a tornare sui nodi del passato e a rivivere esperienze gioiose e traumatiche per ritrovare il senso di ciò che li ha tenuti e ancora li tiene legati.
Una storia commovente e divertente, eccezionale ma profondamente veritiera, un lungo viaggio nei ricordi alla scoperta di una meravigliosa storia d'amore lunga una vita, dei segreti di una famiglia e della forza che sostiene l'amicizia.

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Informazioni

Print ISBN
9788891584021
eBook ISBN
9788865976920

Capitolo 1

È lunedì mattina e in TV danno Motus. Sto frullando i porri quando bussano alla porta. Può essere soltanto la postina, non ho dubbi: solo lei sa che abbiamo disattivato il campanello per scoraggiare i venditori di tapparelle o verità rivelate. Mi asciugo le mani sul grembiule, vado ad aprire e davanti mi ritrovo il faccione rubicondo di Gustave che mi sorride.
«Cosa vuole?»
«Certo che è sempre gentile lei, Marceline.»
«Mi alleno molto.»
«Avrei fatto volentieri a meno di passare, mi creda, ma sta succedendo qualcosa di molto grave che ci riguarda tutti.»
Valuto la possibilità di chiudergli la porta in faccia, ma ormai la mia curiosità è stata solleticata.
«La ascolto.»
Il vicino assume un’espressione da annuncio della fine del mondo e si china verso il mio orecchio, immagino lo faccia per assicurarsi che i merli del giardino non sentano nulla.
L’espressione non era sbagliata. La fine del nostro mondo è vicina.
Quando Gustave se ne va, mi rimetto a preparare il passato di porri. Le mani lavorano, ma la testa è altrove.
Via dei Colibrì è una viuzza in cui va solo chi ci abita, un vicolino cieco tranquillo e appartato. Ci sono sei case le cui facciate, adornate ciascuna da una porta e due finestre, sembrano volti impassibili. Dietro quei muri scorrono delle vite.
Quella di Gustave al 2.
Quella di Rosalie al 3.
Quella di Joséphine al 4.
Quella di Marius al 5.
Al 6 non c’è nessuno.
Quella mia e di Anatole all’1.
Le nostre vite abitano in via dei Colibrì da sessantatré anni.
Anatole è chino sulle parole crociate.
Da qualche giorno la sua mano destra ha iniziato a irrigidirsi. Lui ci scherza su, dice che finalmente la sinistra si renderà utile, dopo una vita passata nell’ombra.
Ogni volta che tenta di sdrammatizzare, io mi sforzo di sorridere, ma oggi proprio non ce la faccio. Mio marito se ne accorge.
«Gustave ti ha fatta arrabbiare?»
«Gustave fa arrabbiare anche il suo specchio, fa’ un po’ tu…»
«Che cosa voleva? È da anni che non mette piede qui, avrà avuto delle buone ragioni.»
Esito. Temo che la cattiva notizia possa peggiorare il suo stato. Ma il suo sguardo non mi lascia scelta. Gli appoggio davanti il piatto colmo di passato di porri e dico con tono distaccato: «Vogliono radere al suolo via dei Colibrì».

1955

Ho vent’anni. Anatole porta le due valigie in cui è racchiusa la nostra vita. Lui ha fretta. Io sono impaziente.
Finora abbiamo vissuto da sua madre, per la quale la nostra privacy non era precisamente una priorità. Ogni mattina, Geneviève veniva a grattare alla porta di camera nostra per ricordare a me che era ora di mettersi ai fornelli. Guidata dai suoi consigli, preparavo la colazione per il figlio e il pranzo che si sarebbe portato al lavoro. Ogni sera, quando mio marito tornava a casa, ero un po’ più dotta del giorno prima in materia di cucito, cucina o pulizia dell’argenteria.
Mia sorella Lucie si stupiva che io accettassi quella presenza. Non sono mai riuscita a confessarle che in realtà mi rassicurava: l’idea di vivere da sola con Anatole mi terrorizza.
Ormai camminiamo da dieci minuti buoni e lui ha la fronte imperlata di sudore.
«L’ultima volta mi sembrava che la fermata del bus fosse più vicina» sospira.
«Vuoi che prenda una valigia?»
«Non ci pensare nemmeno, tesoro.»
Non ho mai visto la casa nella quale stiamo per traslocare. Anatole non ha avuto tanto tempo per rifletterci: c’erano molti più potenziali acquirenti che case disponibili. Ha firmato subito dopo la visita e ci ha dato la notizia la sera stessa, a cena. Sua madre ha voluto sapere le dimensioni della cucina.
Anatole ha fatto uno schizzo, in modo che potessi farmi un’idea. Il soggiorno affaccia su un giardino dove vorrebbe allestire una veranda. Ci metterò un tavolo per i giorni di bel tempo. Al piano di sopra ci sono le stanze, la più grande delle quali dà sulla piazza.
La piazza, eccola qui di fronte a me. Un immenso tappeto verde di erba e pratoline, al centro del quale tre enormi abeti si lasciano accarezzare dal vento primaverile. Tutt’intorno i pruni danzano in un’esplosione di fiori rosa.
«Ti piace?»
«È bellissimo!»
«La nostra casa è giusto lì.»
Via dei Colibrì. Il civico 1 è all’angolo: un cubo bianco posato su un quadrato di verde. Sento lo sguardo di mio marito su di me. Spia la mia reazione. Io ordino al mio cervello un sorriso, ed ecco che quell’infame mi spedisce delle lacrime. Anatole posa le valigie e mi prende delicatamente per le spalle.
«Che succede, tesoro?»
Per tutta risposta tiro su col naso facendo un delicato grugnito.
«Non vuoi più vivere con me?»
«Certo che sì!» riesco ad articolare tra un singhiozzo e l’altro.
«E allora perché piangi?»
Prendo dalle sue mani il fazzoletto con le iniziali ricamate e mi asciugo lacrime e naso.
«Voglio vivere con te, Anatole. È solo che ho una paura terribile. Non sono sicura che sarò una moglie alla tua altezza.»
Anatole aggrotta le sopracciglia. Avrei fatto meglio a tacere. Mio padre lo diceva sempre che parlavo a sproposito.
Senza dire una parola, mio marito va verso la porta di casa e la apre. Mi lascia entrare per prima. Il soggiorno è più piccolo di come me lo aspettavo, ma è inondato di luce. Il linoleum beige è accogliente. Passo tutte le stanze, ripetendomi che quella è casa mia, senza però riuscire ancora davvero a sentirlo. Nell’aria c’è un odore di pittura e di colla che presto scomparirà, sostituito dal nostro. A poco a poco mi rilasso. Immagino i mobili, visualizzo le tende, mi figuro le risate dei bambini. Saremo felici, qui.
La voce di Anatole mi riporta al presente.
«Non devi preoccuparti, tesoro.»
Gli appoggio la testa sulla spalla. Di fronte a noi la finestra è aperta, spalancata sulla piazza fiorita, e il suo braccio mi stringe dolcemente le spalle.
«Non devi preoccuparti, tesoro» ripete. «Se non sei una moglie all’altezza, lo diventerai.»

Capitolo 2

Arriviamo per ultimi perché Anatole ci teneva a venire senza la sedia a rotelle. Naturalmente, Gustave non può esimersi dal commentare: «Ah! Eccovi qui! Ancora un minuto e mi addormentavo».
«Allora torno tra un minuto» rispondo, girandomi verso l’uscita.
Mio marito mi trattiene per un braccio: ha passato due giorni a convincermi a venire, ma non certo per vedermi andare via a un metro dal traguardo.
Marius ha stabilito che fosse necessario incontrarsi e così eccoci qui ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Via dei Colibrì
  4. Prologo
  5. Capitolo 1
  6. 1955
  7. Capitolo 2
  8. Capitolo 3
  9. 1955
  10. Capitolo 4
  11. 1956
  12. Capitolo 5
  13. Capitolo 6
  14. 1959
  15. Capitolo 7
  16. Capitolo 8
  17. 1960
  18. Capitolo 9
  19. Capitolo 10
  20. 1963
  21. Capitolo 11
  22. Capitolo 12
  23. 1965
  24. Capitolo 13
  25. 1967
  26. Capitolo 14
  27. Capitolo 15
  28. 1968
  29. Capitolo 16
  30. 1969
  31. Capitolo 17
  32. 1971
  33. Capitolo 18
  34. 1973
  35. Capitolo 19
  36. 1975
  37. Capitolo 20
  38. 1975
  39. Capitolo 21
  40. 1976
  41. Capitolo 22
  42. 1977
  43. Capitolo 23
  44. 1978
  45. Capitolo 24
  46. 1979
  47. Capitolo 25
  48. 1981
  49. 1982
  50. Capitolo 26
  51. 1983
  52. Capitolo 27
  53. Capitolo 28
  54. 1984
  55. Capitolo 29
  56. Capitolo 30
  57. 1986
  58. Capitolo 31
  59. Capitolo 32
  60. 1987
  61. Capitolo 33
  62. 1988
  63. Capitolo 34
  64. 1989
  65. Capitolo 35
  66. 1990
  67. 1990
  68. Capitolo 36
  69. 1995
  70. 23 luglio 1995
  71. Capitolo 37
  72. Capitolo 38
  73. 1996
  74. Capitolo 39
  75. Capitolo 40
  76. 1997
  77. Capitolo 41
  78. 1998
  79. Capitolo 42
  80. 2000
  81. Capitolo 43
  82. 2001
  83. Capitolo 44
  84. 2005
  85. Capitolo 45
  86. Capitolo 46
  87. Capitolo 47
  88. Capitolo 48
  89. Capitolo 49
  90. Capitolo 50
  91. Capitolo 51
  92. Capitolo 52
  93. Capitolo 53
  94. Capitolo 54
  95. 1954
  96. Epilogo
  97. Ringraziamenti
  98. Copyright