La cucina è una tra le zone della casa maggiormente vissute, in cui trascorriamo gran parte del nostro tempo e alla quale ognuno, a proprio modo, si sente legato. È un ambiente dal duplice ruolo: qui prepariamo i nostri cibi, quindi deve essere uno spazio funzionale, ma è anche il fulcro della vita sociale e familiare, e ha un fortissimo valore emozionale: la cucina deve essere pronta ad accoglierci per iniziare al meglio la giornata e passare del tempo felice dedicandoci alla preparazione dei pasti, anche quando invitiamo gli amici per cena.
Sempre più di frequente si tende a spostare l’attività domestica da zone statiche come il soggiorno o la sala da pranzo, ad altre più vissute e dinamiche, proprio come la cucina; per questo motivo spesso si sceglie di progettarla a vista nella zona giorno facendo in modo che gli ambienti pranzo/cucina/soggiorno siano riuniti.
Considerando questo aspetto, riuscire a tenere la cucina in ordine e libera è fondamentale per permetterci di trascorrere il nostro tempo in un’atmosfera leggera e piacevole, infattibile nel caso di un ambiente carico di oggetti e, di conseguenza, opprimente.
Inoltre, dal punto di vista della funzionalità, una cucina organizzata ci permette di rendere visibile e accessibile tutto il suo contenuto, riducendo i tempi e semplificando le attività a chiunque debba servirsene. I principi da seguire sono gli stessi della cucina di un ristorante, dove l’organizzazione è fondamentale:
- lavorare sempre nel pulito: gli spazi di lavoro ordinati e puliti consentono di muoversi con più facilità e velocità, con meno fatica e con più concentrazione;
- rimettere a posto: pulire e riporre ogni oggetto quando non serve più, per avere il piano di lavoro sgombro e ritrovare tutto all’occorrenza.
Iniziare il percorso di decluttering e di riordino partendo dalla cucina è particolarmente semplice, perché riusciamo a distinguere alla prima occhiata quali sono gli oggetti indispensabili e quelli non necessari. Cosa dobbiamo guardare?
- Innanzitutto, la loro posizione: ciò che è nascosto corrisponde a ciò che non usiamo.
- Poi il livello di deterioramento: gli oggetti immacolati sono quelli che non usiamo mai.
Se ci accorgiamo di tenere irraggiungibili cose indispensabili significa che dobbiamo cambiare la loro posizione.
CONSIGLI GENERALI PER ORGANIZZARE LA CUCINA
- trovare una collocazione idonea per ogni categoria, che renda gli oggetti facilmente accessibili
- sfruttare tutta l’altezza dei pensili con ripiani aggiuntivi o sotto-mensole
- in mancanza di spazio, utilizzare l’interno delle ante per riporre utensili, presine, guanti o coperchi
- cercare di mantenere il piano di lavoro sgombro per semplificare le pulizie e permettere lo svolgimento delle attività
- utilizzare i pensili angolari per riporre elettrodomestici o elementi voluminosi
- fissare binari e ganci nella zona del paraschizzi per avere a portata di mano ciò che si usa spesso
Le posate e gli utensili fanno parte degli elementi essenziali di questo ambiente e dobbiamo riuscire a sistemarli in modo comodo e funzionale; per un’organizzazione efficace bisogna tenere conto di due aspetti connessi fra loro, la frequenza di utilizzo e la facilità di presa: ciò che non vediamo non si usa e viene dimenticato, quindi per prima cosa rendiamo visibili, oltre che organizzati, questi oggetti.
Tutti i pensili ad altezza occhi e i cassetti ad altezza mano sono quelli che vengono aperti più spesso e agevolmente, senza dover ricorrere a scalette o sgabelli: è qui che possiamo collocare il necessario.
PRIMI PASSI
Per iniziare occorre svuotare completamente ripiani e cassetti nei quali, finora, sono stati posizionati questi oggetti, radunandoli tutti insieme su una superficie libera (il tavolo o il piano di lavoro andranno benissimo); così riusciamo a vedere esattamente tutti gli elementi che possediamo e a individuare quelli che sono finiti qui per sbaglio, persi o completamente dimenticati. Grazie a questa presa di coscienza, riusciamo a fare una valutazione oggettiva in funzione della reale necessità e utilità di ogni oggetto.
Ora è importante dedicarsi alla pulizia accurata delle zone che abbiamo svuotato, operazione necessaria e alla base di qualsiasi azione di riordino. Sfiliamo dai cassetti e dai ripiani eventuali tappetini, scegliendo di sostituirli (qualora fossero usurati) o di dare loro una bella pulita: rimuoviamo macchie, polvere e briciole.
Terzo passo indispensabile per rendere posate e utensili ben visibili e facilmente raggiungibili: fare decluttering. In cucina ci accorgeremo di avere oggetti in sovraccarico, spesso per un’apparente e infondata necessità: quanto può essermi utile avere tre pelapatate?!
Iniziamo a raggrupparli in base alla loro funzione (le macrocategorie di “utensili” e “posate”), e successivamente suddividiamoli in sottocategorie: nel caso delle posate, abbiamo la sottocategoria delle forchette, quella dei cucchiai, e così via; nel caso degli utensili abbiamo i mestoli per cucinare, le posate da insalata e gli attrezzi vari.
Ognuno di noi dovrebbe fare una valutazione in base alle proprie esigenze (i tipi di piatti che si preparano con più frequenza), alla propria passione per l’arte culinaria e alle vere e proprie necessità, per distinguere tra oggetti che hanno un’utilità reale e oggetti che hanno un’utilità solo potenziale e non rispondono a nessuno dei nostri bisogni.
Facciamo una riflessione anche sui servizi di posate, spesso in sovrannumero, analizzando la necessità di possederne una certa quantità: bisogna senz’altro tenere conto sia della propria vita sociale (se facciamo frequentemente inviti con un numero cospicuo di persone abbiamo la necessità di possedere un servizio di posate numeroso o due servizi, uno d’uso quotidiano e uno per gli eventi) sia del valore di ciò che possediamo: sarebbe un peccato decidere di eliminare un servizio di posate d’argento o uno antico, anche se poco usato. Potremmo piuttosto scegliere di dargli il giusto valore, mettendolo in uso per certe occasioni sostituendolo a un servizio di poco valore, che magari utilizziamo in un’occasione speciale come il pranzo di Natale.
A CASA MIA
Io ho bisogno di pochi attrezzi e un solo servizio di posate da dodici. Questa è la mia suddivisione.
Posate: cucchiai, forchette, coltelli da tavola, coltelli da bistecca, coltelli per pizza, coltelli da cucina, cucchiaini da caffè, cucchiaini da tè, forchette da dolce.
Utensili: mestoli, posate per insalata, attrezzi vari (pelapatate, rotella tagliapizza, frullino manuale, cucchiaio porzionatore per gelato, schiaccianoci, colino, grattugia, scavino, bacchette riutilizzabili per il sushi), filtro per il tè.
COSA TENERE CON NOI
- servizio di posate utilizzato quotidianamente ma in buone condizioni (perché devo utilizzare qualcosa di trasandato ogni giorno? Dare il giusto valore anche ai gesti quotidiani)
- servizio di posate di valore, tramandato e apprezzato (mettiamolo in uso per le occasioni speciali)
- utensili comodi e molto utilizzati (se in cattive condizioni, sostituiamoli)
COSA LASCIARE ANDARE
- posate appartenenti a servizi differenti, singoli o spaiati
- utensili non necessari, mai usati o scomodi da utilizzare
- utensili doppi o tripli
- posate o utensili in cattivo stato (come quei mestoli anneriti dalla cottura che insistiamo a tenere!)
- piccoli oggetti inutili o deteriorati, che nel tempo tendono ad accumularsi nei cassetti (tappi, elastici, chiusure per sacchetti)
COME E DOVE SISTEMARE
La scelta della posizione dovrà far riferimento a due fattori: la suddivisione in sottocategorie e la frequenza d’uso.
Per le posate è necessario aiutarsi con dei contenitori che consentono la separazione in settori, in modo da poterle distribuire in comparti diversi a seconda delle tipologie; inoltre, visto che sono di uso quotidiano, posizioniamole a portata di mano.
Per gli utensili, invece, possiamo preferire gli spazi in prossimità del piano di lavoro (per gli attrezzi impiegati per la preparazione dei cibi) e a ridosso dei fuochi (per i mestoli utili in fase di cottura).
Consideriamo sempre lo spazio di cui disponiamo: possiamo trovare delle soluzioni ottimali anche in mancanza di alcuni cassetti o di determinate comodità. Ecco quelle che vi consiglio.
CASSETTO
Uno degli spazi più facili da ottimizzare, grazie a divisori che consentono di suddividere posate e utensili, è il cassetto. Se disponiamo di due cassetti contigui, decidiamo di utilizzare il primo (dall’alto) per disporre le posate e il secondo per gli utensili.
È possibile acquistare portaposate o portautensili da cassetto già pronti all’uso oppure realizzarli da sé a un costo molto basso, utilizzando dei semplici listelli di legno grezzo da tagliare su misura, reperibili presso i negozi di bricolage (sul web si trovano facilmente moltissimi tutorial).
Nel caso di utensili lunghi oltre i limiti dello spazio di cui disponiamo, è possibile sfruttare la lunghezza diagonale del cassetto, realizzando, anche in questo caso, dei separatori su misura con i nostri listelli di legno grezzo.
CASSETTIERA DA BANCO
La cassettiera da banco (o cassettiera da scrivania) è un’ottima soluzione per organizzare le posate, quando non abbiamo la possibilità di sfruttare i cassetti. In questo caso utilizziamo una parte del piano di lavoro o un ripiano della cucina facilmente raggiungibile.
Possiamo destinare ogni cassetto della cassettiera a una sottocategoria differente o suddividere il cassetto a metà, per inserirne due; in questo caso, l’ideale sarebbe etichettare la parte frontale di ogni cassetto, per poterne conoscere il contenuto dall’esterno.
PARASCHIZZI
Il paraschizzi, o schienale della cucina, è lo spazio compreso tra le basi e i pensili e che viene rivestito scegliendo tra numerose possibilità di materiali; per praticità, o se ci manca un po’ di spazio in più, è possibile impiegare questa zona per organizzare tutti o alcuni dei nostri utensili. Fissiamo un binario con i suoi ganci e appendia...