Fratelli per caso
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Fratelli per caso

Il libro dei Q4

  1. 160 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Informazioni su questo libro

"È come se una mano sconosciuta, enorme, ci avesse preso sparsi, dove eravamo, e ci avesse stretto nel pugno. Uno per tutti, tutti per uno. Non potevamo più scappare. L'amicizia è imprevedibile come l'amore, quando scatta scatta. Il caso ci ha riuniti e non c'è niente che possa separarci."Quattro ragazzi divertenti sono meglio di uno. Anche di due. Quei 4 lo sanno bene, appena le loro strade si sono incrociate hanno capito che stava succedendo qualcosa di speciale. Sono diventati inseparabili, e hanno cominciato a sognare in grande: da Roma a Milano, dalla loro cameretta alla conquista del mondo intero. Adesso Diego, Gianmarco, Tancredi e Lele condividono un appartamento, i progetti e i sogni dei vent'anni. E in questo libro aprono la porta di casa per svelare alle fan tutti i loro segreti.

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2020
Print ISBN
9788817149013
eBook ISBN
9788831801669

SIAMO UNITI PERCHÉ SIAMO DIVERSI

Quattro ragazzi divertenti sono meglio di uno. Anche di due. Dicono che l’unione fa la forza, ma fa anche la bellezza. Per un tramonto bello ci vogliono il sole, il mare, la costa, l’atmosfera. Chi di noi è l’atmosfera? (Tancredi: «Io, io».) (Diego: «Io sono il mare, perché non sto mai fermo».) (Lele: «Io il sole, perché sono biondo».) (Gianmarco: «Come al solito, a me è rimasta la costa, ma va bene, perché io sono solido».) Smettiamola con la poesia, e comunque non siamo un tramonto, siamo un’alba. Dobbiamo ancora salire, e brillare ancora di più. Ma intanto vi raccontiamo come siamo nati, e come il caso ci ha fatti incontrare. Siete pronti? Via, inizio della favola.
C’era una volta… anzi, c’erano una volta. Due pischelli quindicenni che vivevano a Roma sud e conoscevano i Crookids, cioè Matteo e Lollo. Matteo Tiberia e Lorenzo Jared Paggi si erano messi insieme dopo aver partecipato a un evento romano con la presenza dei Janoskians, youtuber australiani fichissimi che passavano per l’Italia in tour. Sull’esempio dei Janoskians, pure loro hanno cominciato a fare dei prank, e degli stunts e dei challenge su YouTube. Erano dei matti, avevano voglia di scapestrarsi e di stupire: si sono chiamati Crookids e i primi video che postavano li chiamavano «esperimenti sociali». Andavano in giro per Roma a fare degli scherzi, a disturbare le persone: tipo si imbucavano a un matrimonio e cascavano lunghi distesi nella navata della chiesa, o facevano finta di fare l’annegato e il bagnino in una fontana con poca acqua. Ah, oppure un video «che cosa non fare coi vostri milk shake», prendevano il milk shake da una tipa e se lo infilavano nei pantaloni davanti a lei, o anche cose più sbagliate tipo rovesciare dei cassonetti ma sempre in allegria, senza cattiveria, solo per mostrare che non avevano paura di come li guardava la gente.
SE SEI PULITO DENTRO, PUOI ANCHE TRASGREDIRE A QUALCHE REGOLA.
Poi erano molto bravi con la musica. Matteo è una persona brillante, super-sveglia, con un nasone, sa tutto di qualsiasi cosa. Sì, però qualche volta è insopportabile perché è sociopatico, se fosse per lui vivrebbe su un’isola deserta. O addirittura si chiuderebbe in una stanza. Per noi, due quindicenni in cerca di spaccare (che poi eravamo Lele e Diego), Matteo rappresentava un po’ il fratello maggiore, aka mentore. Non sapete che cosa vuol dire «aka»? Dài, sfoggiamo un po’ di inglese: «aka», cioè «also known as», anche conosciuto come. Mentore, guida: perché era quello con più creatività, ha il marchio del leader. Noi prendevamo il modo di fare da Matteo, ma il modo di essere da Lollo. Lollo è una forza della natura, un selvaggio; è bravissimo a suonare, ma un giorno vuol fare il cantante, un giorno l’attore, un giorno i video. Ha dieci personalità differenti, guardava le serie in tivù e si immedesimava nei personaggi, si vestiva e parlava come loro, imparava a memoria le battute. Erano uno spasso vederli insieme, e loro ci hanno fatto entrare nel gruppo anche se eravamo i più piccoli. Peccato che nel 2017 si sono sciolti come Crookids, però hanno continuato a essere amici. Lollo faceva il panico pure con le ragazze, il primo Enzo Ciolini è stato lui.
GRILLo PARLANTE: «MI VOLETE SPiEGARE FINALMENTE CHE COS’È QUESTA STORiA DI ENZO CIOLiNI? È uN PERSONAGGIO CHE VI SIETE iNVENTATI?».
No no, è una persona vera: era un Bieber-boy, un brasiliano di San Paolo che faceva video. Era molto bello, le ragazze gli cadevano davanti, e allora quando uno di noi si atteggiava a conquistatore abbiamo preso l’abitudine di dire che «si metteva in modalità Enzo Ciolini». Lui si è poi staccato dai social e adesso fa il modello, a Milano e in Brasile. Comunque no, stavamo parlando dei Crookids: anche noi (Tancredi e Gianmarco) eravamo loro fan; li seguivamo, prendevamo ispirazione o idee da loro anche se non li conoscevamo personalmente.
E poi c’è stata la casa, a Milano: dopo che i Crookids si sono separati, Matteo ha creato a Milano la Why Not House, un appartamento dove abitavano in quattro o cinque, più le ragazze di due di loro. Si chiamavano la Why Not Family, c’era un clima molto libero; facevano dei video sulla casa, al posto del campanello c’era un pollo di gomma che a strizzarlo suonava. Erano tutti youtuber, più o meno, poi li hanno sfrattati e hanno dovuto trovare un altro appartamento, che è durato poco pure quello; Matteo c’è rimasto male, siamo convinti che se quella casa avesse funzionato, lui non sarebbe più sceso a Roma. In due di noi (Diego e Lele) siamo venuti a trovarli qui su a Milano, per noi era una novità grandissima, e lì abbiamo incontrato per la prima volta Valerio, Valerio Mazzei. (Tancredi: «State a fare confusione, c’ero anch’io quando avete conosciuto Valerio; è stato prima, a Roma, a una Muser Battle».) (Lele: «No, mi sa che io a Milano da Matteo ci sono venuto prima della Battle, era la mia prima volta fuori Roma e ho festeggiato qua il mio sedicesimo compleanno».) (Diego: «Mi sa che ti sbagli, fra’, nel 2015 i Crookids erano in piena attività».) Oddio, cari lettori, scusateci: stiamo a fare un po’ di casino. Ma il fatto è che il tempo è scorso via così veloce, dai sedici anni in poi le stagioni sono volate e le cose si accavallavano l’una con l’altra. Il fatto sicuro è che alla Why Not House abbiamo conosciuto Valerio per bene; lui non s’era ancora messo con Sespo, cioè con Edoardo Esposito, i #valespo non erano ancora nati. Valerio stava nella casa col suo amico Dani, cioè Daniele Montani, un altro vlogger con cui faceva coppia, Dani e Vale. Valerio è un tipo proprio specialissimo, postava video su YouTube fino da quando aveva dieci o undici anni, cose semplici da ridere tipo jumpscare, saltar fuori da un armadio e fare «buu!», – ha frequentato una scuola inglese e parla un inglese perfetto, sicché in questo è avvantaggiato. Sempre a Milano, alla palestra Zero Gravity, che è anche uno spazio multifunzionale con ludoteca, una sera ci siamo ritrovati tutti: noi due (sempre Lele e Diego) più Valerio e Dani, e c’era anche Sespo che ha intervistato Matteo per un’ora, voleva sapere come si faceva una cosa tipo Why Not House – infatti dopo poco è nato il Vlog Team, con la Vlog House: dentro ci abitavano Valerio, Dani, Sespo e Alessandro Montesi, detto Monte.
SE SIAMO COSÌ AFFIATATI, È PERCHÉ ABBiAMo LE STESSE ORIGINI.
GRILLo PARLANTE: «MI GIRA UN PO’ LA TESTA…».
Eh eh, è un tantino complicato, all’epoca c’era un fermento pazzesco ma niente sembrava preso sul serio: noi andavamo ancora a scuola, nascevano questi strumenti che non facevi in tempo a stargli dietro: oltre al vecchio YouTube, e a Vine, c’era Instagram, e adesso c’è TikTok. Gli anziani fanno fatica a capire. (Diego: «Scusa, eh…».) Ma i nostri follower invece reggono il ritmo, ci seguono dovunque ci spostiamo. Poi Valerio e Sespo hanno formato i #valespo, hanno scritto il libro e in meno di un anno sono diventati famosissimi (Tancredi: «Ma adesso vedrai…») (Lele: «Zitto!») – da Roma si sono trasferiti a Milano. A novembre del 2018, questa volta sì per il suo compleanno, Diego ha passato due settimane a Milano a casa loro, e lì Valerio gli ha spiegato.
GUARDA, FRATELLO, CON QUESTO LAVORO SI Può VIVERE, TI APRE PROSPETTIVE AssuRDE.
Diego ha osservato come Valerio lavorava e si è fomentato talmente tanto che ha girato dei video con lui, Marta che allora era la sua ragazza e Rosalba, l’attuale fidanzata di Sespo, una bravissima ragazza, è un’amica nostra. Rosalba Andolfi, anche lei fa la vlogger di moda e make-up, ha i capelli di tutti i colori. Marta poi, Marta Losito, è inutile che ve lo diciamo, è ormai famosissima anche se è la più piccolina, ha diciassette anni ma già milioni di follower su TikTok; anche lei ha scritto un libro che si intitola #nonostante. (Gianmarco: «Ne ha scritto pure un altro intitolato C’è molto di più, e le hanno pubblicato anche un diario».)
GRILLo PARLANTE: «È TUTTO uN MONDO ENDoGAMiCO…».
Cioè? Endocosa? Non usare parole difficili con noi, stai attento che ti schiacciamo al muro con una ciabatta, come ha fatto Pinocchio. Non conosciamo le parole difficili da professori, ma siamo ragazzi intelligenti.
GRILLo PARLANTE: «LO SO, ALTRIMENTI NON SARESTE DOVE SiETE. COMUNQUE QUELLA PAROLA STRANA SI USA QUANDO iN UN GRUPPO LE PERSONE TENDONO A SPOSARSI o A METTERSI iNSiEME TRA DI LORO, ESCLUDENDO IL MONDO ESTERNo».
Be’, è normale: ci incontriamo ai Romics, alle Battles, siamo giovani, frequentiamo le stesse agenzie, è come quelli che lavorano nello stesso ufficio o che frequentano la stessa università. Però siamo molto aperti a tutti, le new entry ci piacciono; tra le nostre follower, quelle che ci scrivono o che ci mandano i video, ce ne sono di talmente carine – quando ci ringraziano, loro a noi, e si emozionano, o quando si mettono la mano davanti alla bocca perché si vergognano di ridere, viene voglia di coccolarle. Qualcuna è dotata e diventa influencer pure lei.
LA CoNoSCENZA ATTRAVERSo I VIDEO È SoLo L’ANTICAMERA DELLA VITA VERA, È IMPoRTANTE NoN CoNFoNDERLE.
(Tancredi: «Su, smettiamola di parlare di ragazze, stavamo raccontando come ci siamo conosciuti e come si è formato il nostro quartetto».) D’accordo, e proprio Tancredi è stato l’elemento che era più difficile da assimilare, perché lui aveva già un percorso suo. Veniva da una realtà diversa. A un certo punto sembrava che al posto suo nel quartetto ci sarebbe stato Dani, cioè Montani, poi ha deciso il caso. Sì, ci eravamo incontrati in qualche evento, o anche sulla spianata dell’Ara Pacis dove si andava a fare skate: ma erano conoscenze così, di gente più o meno interessata alle stesse cose. La frequentazione vera con Tancredi è cominciata solo nel 2019, quando noi con Dani avevamo già parecchi follower, ma Tancredi ne aveva di più; andavamo da lui a fare i video perché lui aveva quella bella villa sull’Appia. In maggio del 2019 ci fu una puntata, per noi importante, di Ciao Darwin, il programma di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis. La puntata si intitolava «web contro tv», i capitani della nostra squadra erano il Pancio ed Enzuccio; noi del web eravamo una cinquantina, è stato come un raduno – lì Gian ha conosciuto Diego (Gian: «In versione Enzo Ciolini…»), vabbè, la sera in hotel, ma poi tramite Dani ha conosciuto pure Lele. Il primo giorno che si sono presentati, Lele ha invitato Gian a fermarsi a dormire da lui, insieme si sono trovati subito bene.
Prima, a scuola, venivamo visti come quelli strani, che avevano le fisse con l’America, che si vestivano da coglioni e caricavano dei video pieni di buffonate. I professori ci disapprovavano pure in classe, davanti agli altri, e i nostri genitori vedevano il percorso sui social come una perdita di tempo. Pensavano che stare tutte quelle ore a postare scemenze non ci avrebbe portato a nulla, non credevano che fosse una forma di espressione e di spettacolo. Invece la società stava ormai prendendo coscienza del fenomeno, pure le aziende si rendevano conto delle possibilità pubblicitarie che noi potevamo offrire, insomma gli youtuber e instagrammer e tiktoker stavano diventando di moda, l’hobby si stava trasformando in mestiere.
SENTIVAMo CHE ERA ARRIVATo IL SEGNALE DELLA NoSTRA RISCoSSA.
A giugno del 2019 abbiamo pensato che fosse il momento di fare all in: abbiamo lasciato scuola e abbiamo investito in fiducia. In tre (senza Tancredi) siamo venuti a Milano ospiti di Valerio. Gian veramente in quel periodo stava più che altro a Cuneo, dove provava a fare dei video con un amico, ma senza troppa fortuna; i motorini del futuro gruppo, come sempre, erano Diego e Lele, diciamo il nu...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Fratelli per caso
  4. LETTERE
  5. DIEGO
  6. LELE
  7. GIAN
  8. TANCREDI
  9. SIAMO UNITI PERCHÉ SIAMO DIVERSI
  10. Copyright