Dal 1880, quasi tutti i presidenti americani hanno utilizzato la scrivania Resolute, nello Studio Ovale o nel proprio ufficio privato. La vicenda di come arrivò alla Casa Bianca è un’affascinante nota a piè di pagina negli annali della storia. Nel 1854, la HMS Resolute, nave della marina britannica attrezzata per le esplorazioni polari, restò incagliata nei ghiacci dell’Artico canadese. Fu data per dispersa finché, diciotto mesi dopo, una baleniera americana si imbatté in un vascello abbandonato, che pendeva di lato tra i banchi di ghiaccio. Era la Resolute! Era andata alla deriva verso est per circa milleseicento chilometri, riuscendo chissà come a superare indenne la Baia di Buffin per dirigersi verso la Groenlandia.1 Dopo il recupero, il Congresso americano la acquistò, la riparò a sue spese e la restituì alla regina. Successivamente, quando il vascello venne dismesso, dal suo fasciame si ricavarono vari mobili, tra cui la scrivania che, in segno di ringraziamento, la regina Vittoria donò al presidente Rutherford B. Hayes.2
Per un simbolo tanto illustre della potenza americana, la vicenda delle sue origini sembrerebbe comunicare il contrario esatto delle qualità che ci si aspetta da un presidente. Il vascello si era incagliato, era stato trascinato dalle correnti e per oltre un anno era andato alla deriva, per poi essere salvato da un’imbarcazione molto più piccola. Un leader che si comportasse così sarebbe un incubo. Ma proprio questa incongruenza rende tanto eloquente la scrivania come metafora delle prove che toccano a tutti i presidenti. Non sempre gli uomini (e un giorno le donne) che siedono alla Resolute si dimostreranno perfettamente risoluti o giudiziosi. Anche loro sono esseri umani e commettono errori. Perciò devono restare vigili, resistere alla tentazione di seguire la folla o temporeggiare nell’azione. E dovranno trovare l’umiltà necessaria a chiedere aiuto. Dovranno impegnarsi a fondo a prendere decisioni, sapendo che le loro scelte condizionano le vite di milioni, se non addirittura miliardi di persone. Nessuna scrivania, nemmeno quella dello Studio Ovale, può rendere più facile un compito simile. Anche se merita precisare che Richard Nixon preferì non usare la Resolute. Chissà , magari fu quello l’inizio dei suoi guai.
Imparare a essere risoluti
In questa parte del libro, punteremo lo sguardo sulle cause di FOMO e FOBO, esplorando una serie di strategie che vi aiuteranno prima a gestirle e poi a neutralizzarle. Ingaggerete una battaglia ad ampio raggio, che abbraccerà sia la vita lavorativa sia quella privata. Data la crescente integrazione tra questi due ambiti un tempo così distinti, serve un approccio a tutto tondo per riuscire nell’impresa. Scoprirete che non esiste una formula magica per sconfiggere le due FO. La chiave per superarle consiste nell’identificarle con chiarezza, portarle in piena luce e poi affrontarle, nelle situazioni grandi e piccole. La buona notizia è che tutto questo è possibile. Le strategie che adotteremo saranno squisitamente pragmatiche e potrete iniziare a implementarle fin da oggi. Per quanto forte sia la presa di FOMO, FOBO o entrambe su di voi, con un impegno costante presto anche voi potrete sedere alla scrivania Resolute.
Bene. Ora che l’obiettivo è chiaro è il momento di tradurlo in soluzioni pratiche. Per prevalere sulle due FO e persino volgerle a vostro vantaggio, bisogna colpirle alla radice: cambiare il nostro modo di prendere decisioni. Perché, a pensarci bene, la FOMO comincia proprio da una decisione: quella di lasciarci ossessionare dal timore di perdere qualcosa. Dal dubbio se agire o non agire. Dalla scelta tra essere uno gnu oppure no. In modo analogo, alla base della FOBO c’è la paura di prendere decisioni. Siete capaci di accettare un esito che non soddisfa alla perfezione tutti i vostri criteri? Sapete scegliere con convinzione quando sembra più facile spalmare le scommesse su più tavoli? E infine, siete pronti a esaminare con lucidità le conseguenze del vostro comportamento su voi stessi e su chi vi circonda?
La missione potrà sembrare impossibile, ma non temete. L’indecisione ha da sempre effetti catastrofici su carriere, aziende e nazioni: è un dato di fatto. Ma per quanto sia sempre in agguato, pronta a tenderci un’imboscata, non è insormontabile. Possiamo imparare a sfuggire alla trappola della FOMO e al pantano della FOBO. Per riuscirci bisogna essere risoluti. E cosa ci aspetta alla fine del cammino? La libertà . Quando troverete la forza di scegliere ciò che desiderate davvero, e il coraggio di rinunciare al resto, sarete finalmente liberi dall’indecisione e dalla compulsione a volere tutto. Certo, dovrete voltare le spalle a molte opzioni possibili, lasciar perdere potenziali esperienze e opportunità , e in generale limitare l’ampiezza di quanto vi è accessibile nella vita, ma il vostro orizzonte sarà più sgombero e luminoso. Sarete rilassati, capaci di immergervi nel flusso, e liberi di avanzare verso il futuro senza rimpianti. E soprattutto, una volta imparato a essere risoluti, sarete liberi dalla paura.
Perché è questo l’aspetto di FOMO e FOBO che spesso viene trascurato. Sono paure. Gli acronimi offuscano la parola, eppure lei è sempre lì, nascosta in piena vista, anche se tendiamo a dimenticarlo. Ma appena ci rendiamo conto che il nostro stato mentale è determinato da paura ed emotività , le cose cambiano. Nessuno vuole vivere una vita dominata da ansia e apprensione. Per questo è importante scendere in campo e dichiarare guerra.
Una guerra non si vince da soli. Serve un esercito per prevalere nel vivo della battaglia. Nell’ingaggiare la mia crociata contro le due FO, ho radunato un intero schieramento di esperti, ciascuno dei quali mi ha offerto intuizioni cruciali per chiarire e modulare la mia visione delle cose. Nel mio programma in podcast, FOMO sapiens, e per scrivere questo libro, ho intervistato un’ampia rassegna di persone affascinanti, le cui competenze abbracciavano sia la teoria sia le applicazioni pratiche. Tra gli altri, ho consultato un neurologo e maestro di meditazione buddista, uno psicoterapeuta laureato in business administration, un mucchio di imprenditori, un prete cattolico, vari operatori nel campo degli investimenti, un esperto di benessere digitale, uno studioso di psicologia, la mia mamma, un analista di social network, un consulente coniugale, un terapista cognitivo-comportamentale, persino un ragazzino di dodici anni! Tutte queste persone, e ora anche voi, si sono unite alla crociata per sconfiggere FOMO e FOBO e conquistare la libertà dalla paura.
Quando la convinzione incontra la concentrazione
Ora sapete che la risolutezza è il traguardo, e immagino vi starete chiedendo: già , ma come ci si arriva? Imparare ad agire con decisione è un processo multifase. Primo, dobbiamo addestrarci a riconoscere e diagnosticare le due FO, e poi a capire come ci manipolano, minando il nostro potere decisionale. La buona notizia è che avete già svolto questo lavoro nelle due parti precedenti del libro. Adesso vi concentrerete nel scegliere ciò che volete davvero e rinunciare a tutto il resto. Sono le due azioni fondamentali per sconfiggere sia la FOMO sia la FOBO, e le affronteremo armati di un kit specifico di strategie che comincerete ad apprendere e a mettere in pratica da subito.
- Per scegliere ciò che vogliamo davvero dobbiamo distinguere ciò che conta per noi dai bisogni indotti, stabilire le priorità e poi agire nel modo più efficace per realizzarle. Impegnandoci a fondo nel necessario invece di lasciarci ossessionare dal possibile, vivremo con convinzione. La convinzione è l’antidoto sia alla FOMO, che spinge al tentativo di scegliere tutto, sia alla FOBO, che induce alla tentazione di non scegliere affatto. I Capitoli 9, 10 e 11 si concentreranno su questo obiettivo.
- Per rinunciare al resto dobbiamo conservarci vigili, così da cogliere subito le innumerevoli sollecitazioni, distrazioni e deviazioni che rischiano di sabotarci e di scuotere le nostre certezze. A dispetto di tutti i nostri sforzi, la loro esistenza è una costante inevitabile sia della vita moderna sia della natura umana. Perciò è essenziale concentrarci su ciò che conta davvero e lasciar perdere il resto. Il Capitolo 12 vi insegnerà a realizzare questo obiettivo.
Per agire con risolutezza nel contesto di FOMO e FOBO serve un atteggiamento mentale diverso rispetto ai normali processi decisionali. Il problema di chi soffre delle due FO consiste nell’avere di fronte un vasto assortimento di opzioni, tutte sostanzialmente accettabili. È il contrario di quel gioco in cui ogni scenario è peggiore dell’altro: «Preferiresti essere bollito vivo o divorato da un boa?». Scegliere il male minore non è mai troppo difficile, mentre è ben più dura accontentarsi di un’unica opzione da un intero bacino di alternative altrettanto invitanti. Ma se non riusciamo a decidere, la situazione degenera e le opportunità cominciano a sfumare. Per questo non bisogna procrastinare. Dobbiamo scegliere con risolutezza uno solo tra i tanti candidati a nostra disposizione, e poi impegnarci a tener fede a quella decisione.
Nei prossimi capitoli, mentre imparate ad agire con convinzione, a ignorare le distrazioni e a potenziare la concentrazione, dovrete anche affrontare i vostri demoni. Perché anche una volta stabilito di vivere con risolutezza, sarete comunque assediati dalle stesse forze che in passato ve lo avevano impedito. Potrebbe essere lo strascico dei tanti anni in cui avete convissuto con FOMO e FOBO. Quando l’indecisione diventa una seconda natura, cambiare richiede uno sforzo di volontà . È fin troppo facile ricadere negli automatismi della mandria, nella paralisi da eccesso di analisi, nell’asservimento allo status quo. Opporsi al cambiamento è un istinto naturale, per questo le strategie che vi proporrò saranno improntate a puro pragmatismo. La concretezza è il nemico mortale della paura. Quando un nuovo comportamento è radicato nel buonsenso, sarà più semplice da comprendere e da implementare, e i progressi saranno tangibili, permettendovi di godere subito dei benefici, che a loro volta vi daranno la spinta a proseguire.
Agendo in modo risoluto non vi limiterete a eliminare i comportamenti distruttivi, ma potenzierete la vostra produttività . Convinzione e concentrazione sono la chiave per spalancare un enorme serbatoio di risorse. Al fondo, le due FO sono uno spaventoso spreco di tempo e di energie. Dopo esservele scrollate di dosso, affronterete la vita con una scioltezza e un’efficienza ben superiori a quanto avreste creduto possibile. Come un atleta professionista o un grande artista, lascerete la categoria dilettanti per salire al rango dei campioni, perché il vostro impegno, il vostro tempo e le vostre energie produrranno risultati senza precedenti.
Mia cognata, Davalois Fearon, è una ballerina e coreografa di New York. Guardandola danzare si resta sbalorditi dall’economia dei suoi gesti. Non c’è un solo movimento di troppo, e ogni passo realizza un perfetto equilibrio di grazia e potenza. È un circolo virtuoso che unisce efficienza e concentrazione, un’impeccabile combinazione di finalità ed esecuzione ottenuta in anni di esercizio e duro lavoro. Applicheremo questa stessa precisione al nostro operato nel mondo. Agendo con risolutezza, ogni minima azione contribuisce al conseguimento della strategia complessiva. Più è stretto l’allineamento tra decisioni e obiettivi e più il nostro operato acquisisce efficacia. Un maggiore allineamento incrementa anche le probabilità di riuscita, riducendo il rischio di inciampi e infortuni. Attraverso la pratica e l’impegno, creerete un circolo virtuoso che produce risultati migliori, potenziando il vostro contributo positivo alla vita in famiglia, sul lavoro e nella vostra comunità . E soprattutto il viaggio sarà bellissimo, perché, abbandonato finalmente il sedile posteriore, al volante ci sarete voi.
Forse vi state chiedendo quando troverete il tempo di esercitarvi fino a padroneggiare tutte le strategie. Su questo fronte ho un’ottima notizia. Ogni giorno avete centinaia se non migliaia di occasioni di prendere decisioni più o meno importanti. In molti casi si tratta di scelte di poco conto, che non richiedono grande riflessione, ma alcune scatenano comunque crisi di incertezza. D’ora in poi potete accogliere ciascuno di quei momenti come un invito a ingaggiare un corpo a corpo con FOMO e FOBO, e imparare dall’esperienza. In questo modo potrete affinare le vostre competenze di giorno in giorno, senza particolari scossoni alle vostre routine. Continuerete a migliorare, scoprendo processi decisionali completamente diversi da quelli adottati in passato. E al contempo vi starete preparando per i momenti davvero cruciali, quando le conseguenze di un’azione più o meno risoluta hanno un peso maggiore. È un po’ come allenare un muscolo: più decisioni prendete e più rafforzate la vostra capacità decisionale. Continuando con l’esercizio, un giorno solleverete bilancieri che in passato vi avrebbero schiacciato.
E ora cominciamo. Come con tutte le dipendenze – e sia la FOMO sia la FOBO danno una tremenda assuefazione – il primo passo per disintossicarsi è ammettere di avere un problema. Nel nostro caso, significa riconoscere il manifestarsi delle due FO nella vostra vita e identificarle con chiarezza. Oltre che ai test diagnostici proposti nei capitoli precedenti, vi affiderete al buonsenso. Se ogni giorno avete l’impressione di dover prendere venti decisioni gigantesche, allora il problema esiste. Salvo che siate un capo di Stato o un cardiochirurgo d’emergenza, non avete motivo di dannarvi tanto. State sprecando tempo, energia e concentrazione in scelte di scarsissima rilevanza.
Se invece solcate con relativa facilità le acque tranquille della vita quotidiana, avrete maggiori possibilità di tenere testa alla bufera. Con tutti i suoi difetti, resta innegabile che la HMS Resolute aveva resilienza. È stata questa qualità a renderla unica, a catturare l’immaginazione dei leader mondiali e a farne una leggenda ancora oggi, un secolo e mezzo dopo. Come vedremo nel prossimo capitolo, per guarire dalle due FO dobbiamo cominciare a esercitarci con le piccole decisioni. Superata questa fase iniziale, avremo acquisito la forza e la resistenza necessarie ad agire con convinzione anche di fronte a scelte di ben altra portata.
I grandi leader sono noti per la risolutezza. Pensate ai personaggi che hanno cambiato il corso della storia, giganti come Abramo Lincoln, Rosa Parks o il Mahatma Gandhi. Tutti si trovarono di fronte una o più scelte cruciali e scelsero una strada precisa, a prescindere dai rischi personali. Se avessero passato in rassegna un lungo elenco di alternative, tentennato o rifiutato di prendere posizione, oggi nessuno ricorderebbe i loro nomi. Invece, agendo con decisione, scatenarono ondate rivoluzionarie che hanno mutato il volto del mondo.
Il nostro giudizio su questi leader si basa sulle loro decisioni miliari, ma ciascuno dei tre dovette compiere anche un numero incalcolabile di scelte più piccole che in genere passano inosservate. Invece contano anche queste, perché se non riusciamo a gestire le scelte ordinarie, se ci lasciamo stressare da ogni sciocchezza, non avremo le risorse necessarie ad affrontare le questioni che fanno davvero la differenza. Sia chiaro, non sto dicendo che dobbiate trascurare i dettagli. Steve Jobs era persino famigerato per la meticolosità con cui gestiva Apple, ma parte della sua forza consisteva nella capacità di identificare i dettagli che richiedevano davvero la sua attenzione. Per esempio, considerava vitale l’aspetto estetico dei suoi prodotti, mentre non attribuiva alcuna importanza all’estetica del proprio guardaroba. Come noto, indossava ogni giorno un dolcevita nero, un paio di jeans e sneaker marca New Balance, per risparmiare tempo prezioso da convogliare altrove. Per alcuni la scelta della mise quotidiana è una forma di espressione personale; per Jobs era irrilevant...