La Madonna col cappotto di pelliccia
eBook - ePub

La Madonna col cappotto di pelliccia

  1. 210 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

La Madonna col cappotto di pelliccia

Informazioni su questo libro

Il romanzo-simbolo che ha unificato il popolo turco, un classico riscoperto dalle nuove generazioni di un paese in cerca di identità. Una storia d'amore degli anni '30 del novecento, di una modernità straordinaria, tra Ankara e Berlino. Due anime che si conoscono davanti a un ritratto e si riconoscono simili per l'eternità.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a La Madonna col cappotto di pelliccia di Sabahattin Ali, Rosita D'Amora in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Letteratura e Classici. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2018
Print ISBN
9788897924586
eBook ISBN
9788897924418
Argomento
Letteratura
Categoria
Classici
RISERVA
5
ISBN 978-88-97924-41-8
Titolo originale: Kürk Mantolu Madonna
© Istanbul, 1943
© 2017 Scritturapura Casa Editrice Soc. Coop.
Via XX Settembre 126, 14100 – Asti
Tutti i diritti riservati
Traduzione dal turco di Rosita D’Amora
La prefazione Amore a ultima vista: La Madonna con il cappotto di pelliccia di Feride Çiçekoğlu
è tradotta dall’inglese da Francesca Ferrua
In copertina illustrazione di Marco Avoletta
Impaginazione a cura di Scritturapura Casa Editrice
Opera pubblicata con l’appoggio del TEDA
vrwww.scritturapura.it
Scritturapura Casa Editrice
Amore a ultima vista:
La Madonna col cappotto di pelliccia
Saranno stati cinque o sei anni anni fa. Su un battello di quelli che uniscono la parte asiatica e quella europea di Istanbul, ricordo di essermi sorpresa nel vedere un giovanotto che leggeva il romanzo La Madonna col cappotto di pelliccia. Non solo i giovani avevano smesso di leggere sui battelli, tutti intenti a controllare le loro pagine facebook sugli smartphone, ma anche Sabahattin Ali, come scrittore, sembrava una scelta piuttosto improbabile per uno studente universitario con uno zaino in spalla.
Presto scoprii che il breve romanzo di Sabahattin Ali, La Madonna col cappotto di pelliccia, era rimasto nelle classifiche dei bestseller per un periodo piuttosto lungo, dopo essere stato ripubblicato nel 2002. Questo era un mistero per me, ma non mi posi la questione. Non fino al giugno del 2013.
Durante gli ultimi giorni di maggio 2013, le proteste contro la nascita di un nuovo centro commerciale, che doveva sorgere al posto di Gezi Park in Piazza Taksim a Istanbul, hanno dato vita a una contestazione senza precedenti nella storia della città. Direngezi (“Resisti Gezi Park”) è diventato uno slogan di resistenza civile, e il sit-in a Gezi Park è diventato un campo stile occupy, con migliaia di manifestanti in tenda che hanno messo su una biblioteca e un centro medico, e si sono organizzati per la distribuzione di cibo e la comunicazione tramite i loro media. È stato durante questi giorni che ho scoperto che le copie di La Madonna col cappotto di pelliccia erano tra le più popolari tra quelle della biblioteca di Gezi Park. L’età media degli occupanti era inferiore ai trent’anni. La nuova generazione era alla ricerca di un amore romantico e di una causa comune. Così, hanno riscoperto Sabahhattin Ali, come eroe tragico e come scrittore di una toccante storia d’amore.
Sabahattin Ali è un eroe tragico, simile a Walter Benjamin; entrambi in termini di visione del mondo e di destino. Entrambi sono uomini con opinioni politiche critiche ed entrambi hanno affrontato la morte vicino a un confine. A Sabahattin Ali fu negato un passaporto dopo lunghi anni di prigionia e fu ucciso mentre stava per attraversare il confine tra Turchia e Bulgaria il 2 aprile del 1948. Walter Benjamin si suicidò il 25 settembre del 1940, quando il governo di Franco annullò tutti i visti di transito mentre lui stava scappando dall’occupazione nazista in Francia e stava provando a raggiungere il Portogallo passando dalla Spagna, per poi attraversare l’oceano.
Per me, questi due eroi tragici risuonano l’uno nell’altro, non solo a causa del loro tragico destino, ma anche della loro devozione per l’amore a ultima vista. “Amore a ultima vista” – l’espressione coniata da Benjamin in riferimento alla poesia di Baudelaire A una passante – descrive gli incontri che accadono in mezzo alle folle delle grandi città: “La gioia dell’abitante della città è l’amore – non a prima vista, ma a ultima vista” (Walter Benjamin, Illuminazioni).
La Madonna col cappotto di pelliccia ha forse un’atmosfera orientale a causa della sua ossessione per una storia tragica di un amore immortale (come Leyla e Majnum), ma probabilmente deve di più all’“amore a ultima vista” dell’abitante della città. Ciò che lo rende una storia d’amore immortale è il suo senso di eterna soglia, il passo sospeso di una vittima tragica sull’orlo di un confine, sia esso una nuova vita, un nuovo Paese o un nuovo amore.
Feride Çiçekoğlu
LA MADONNA
COL CAPPOTTO DI PELLICCIA
Traduzione dal turco di Rosita D’Amora
Tra le persone che ho incontrato nel corso della mia vita, ce n’è una che forse mi ha influenzato più di ogni altra. Sebbene da allora siano ormai passati alcuni mesi, il suo ricordo rimane vivo dentro di me. Ogni volta che resto da solo con me stesso riappare davanti ai miei occhi il viso candido di Raif Efendi1 e il suo modo di guardare un po’ distante dal mondo eppure desideroso di sorridere quando, per caso, incrociava lo sguardo di qualcun altro. Tuttavia Raif Efendi non era un uomo fuori dal comune. Anzi era una persona alquanto ordinaria, senza alcuna peculiarità, uno di quegli uomini che vediamo ogni giorno a centinaia intorno a noi e a cui passiamo accanto senza neanche degnarli di uno sguardo. Indubbiamente sia i lati noti che quelli ignoti della sua vita non suscitavano alcun interesse. Quando vediamo gente così, molto spesso ci viene da pensare “Perché esistono queste persone? Che cosa trovano di interessante nella vita? Secondo quale logica, per quale motivo respirano e si aggirano sulla terra?” In tal modo, però, ci limitiamo a guardare solo l’aspetto esteriore di questi individui. Non ci viene mai in mente che ciascuno di essi possieda una testa e al suo interno un cervello costretto, volente o nolente, a funzionare e, quindi, a dare vita a un mondo interiore che li rispecchia. Invece che soffermarci sul fatto che il mondo di queste persone non si manifesta esteriormente e dedurne, pertanto, che esse non abbiamo una vita interiore, se ci lasciassimo semplicemente incuriosire da questo universo sconosciuto, forse potremmo vedere qualcosa di insperato e trovare delle ricchezze inaspettate. Gli uomini, tuttavia, per qualche motivo, preferiscono cercare piuttosto ciò che credono di poter trovare. È di sicuro più semplice che ci sia un eroe disposto a calarsi in un pozzo dentro cui tutti sanno che vive un drago, piuttosto che trovare un uomo che mostri il coraggio di scendere in un pozzo le cui profondità celano un mistero. Anche il fatto che io abbia conosciuto più da vicino Raif Efendi è semplicemente frutto del caso.
Dopo essere stato licenziato dal mio piccolo lavoro impiegatizio in una banca – ancora adesso non so perché mi avessero licenziato, a me dissero che era semplicemente per risparmiare, ma la settimana successiva presero un altro al mio posto – cercai per lungo tempo lavoro ad Ankara. I quattro soldi che avevo da parte mi assicurarono la sopravvivenza per i mesi estivi, ma l’avvicinarsi dell’inverno imponeva ormai che la smettessi di dormire sui divani delle stanze dei miei amici. Non mi erano rimasti nemmeno i soldi per rinnovare il carnet per la trattoria, che sarebbe finito la settima successiva. Facevo dei colloqui di lavoro pur sapendo che non sarebbero andati a buon fine, ma quando l’esito risultava negativo me ne dispiacevo comunque. Senza dirlo ai miei amici, vedevo respinte le domande da commesso che presentavo ai grandi magazzini e, preso dallo sgomento, vagavo fino a notte fonda. Non riuscivo a dimenticare quanto disperata fosse la mia situazione neppure quando, di tanto in tanto, qualche conoscente mi invitava a bere un bicchiere. La cosa strana era che più aumentava la mia disperazione, e la consapevolezza di potermi ritrovare dall’oggi al domani impossibilitato a soddisfare persino i miei bisogni più elementari, maggiore era la timidezza e la vergogna che provavo. Quando incontravo per strada alcuni conoscenti cui in precedenza mi ero rivolto affinché mi trovassero un lavoro, e dai quali non ero neanche stato trattato male, chinavo un po’ il capo e acceleravo il passo. Ero cambiato anche nei confronti di quegli amici che in passato non si erano rifiutati di offrirmi qualche pasto o da cui, senza troppo imbarazzo, mi ero fatto prestare dei soldi. Quando mi chiedevano: “Come vanno le cose?” con un sorriso maldestro, rispondevo: “Niente male… trovo dei lavoretti saltuari” e poi subito filavo via. Quanto più avevo bisogno degli altri, tanto più cresceva in me la necessità di scappare da loro.
Un giorno, verso sera, camminavo a passi lenti nella strada deserta tra la stazione e la Sergievi2 e, respirando a pieni polmoni la deliziosa aria autunnale di Ankara, cercavo di infondere nel mio animo una ventata di ottimismo. Il sole riempiva di chiazze color sangue l’edificio di marmo bianco che si rifletteva nei vetri della Casa del Popolo; un fumo dalla consistenza incerta – non era chiaro se fosse polvere o vapore – si levava sopra gli alberi di acacia e sui giovani pini; degli operai di ritorno da qualche cantiere camminavano silenziosi e un po’ ingobbiti nei loro vestiti sbrindellati; e poi l’asfalto su cui, qua e là, si allungavano i segni degli pneumatici delle automobili…
Ogni cosa sembrava contenta di sé e pareva accettare il mondo così com’era. In quella situazione anche a me non restava altro da fare. Proprio in quel momento una macchina mi passò velocemente accanto. Girai la testa a guardare ed ebbi l’impressione di ricono...

Indice dei contenuti

  1. MADONNA