
- 174 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Una nuova epoca
Informazioni su questo libro
Una giovane maestra dei primi del '900 giunge da sola in un paesino nella remota provincia danese. Quasi un'icona di indipendenza per la gente del posto. Presto si sposa col medico condotto del paese e inizia a tenere un diario. Vent'anni dopo resta vedova. Lentamente si rende conto che durante tutto quel tempo aveva delegato la propria esistenza. Adesso, soltanto adesso, la perdita rivela quasi un sollievo, la possibilità di tornare ad essere se stessa.
Domande frequenti
Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Una nuova epoca di Ida Jessen, Bruno Berni in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Literature e Literature General. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.
Informazioni
PAPRIKA
36
ISBN 978-88-97924-27-2
Titolo originale: En Ny Tid
© Gyldendal, 2015
© 2018 Scritturapura Casa Editrice Soc. Coop.
Via XX Settembre 126, 14100 – Asti
Tutti i diritti riservati
Traduzione dal danese di Bruno Berni
In copertina illustrazione di Marco Avoletta
Impaginazione a cura di Edit 3000
Questo volume è stato tradotto con il supporto del

Il presente volume fa parte del progetto WOLO cofinanziato con il sostegno della Commissione Europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute

Creative Europe Culture
www.scritturapura.it
Scritturapura Casa Editrice
Ida Jessen
Una nuova epoca
Traduzione dal danese di Bruno Berni
Diario di L. Høy
Maestra di scuola paritaria
3 gennaio 1904
Sto andando ora. Tutti i bagagli sono pronti. Non ho nemmeno tempo di scrivere questo. Continuerò in seguito.
19 maggio 1905
Ieri è venuto…
8 ottobre 1927, Thyregod
Negli ultimi giorni hanno fatto ordine in casa, al punto che volevo vedere se non avessi anch’io qualcosa da mettere via e nascondere. Ma cosa dovrebbe essere? E per chi? Sono andata ugualmente di sopra e nell’armadio della stanza, in fondo a una vecchia cassetta di cartucce, ho trovato questo diario. Non ne ho alcuna memoria.
C’è un tempo strano per ottobre. Il termometro indica dodici gradi e l’aria è immobile, umida. Il treno si sente distintamente.
Nella stessa cassetta ho trovato anche una lampada a petrolio col piede di ottone. Quella in compenso me la ricordo e sono stata contenta di vederla. Era annerita. L’ho lucidata e l’ho messa alla finestra che dà sul giardino. Prima volevo metterla verso la strada, ma poi ho cambiato idea. Una luce un po’ segreta. Un amico segreto. Così almeno c’è qualcosa da nascondere.
Ora è accesa.
È sera.
9 ottobre
C’è uno strano senso di quiete. Non lo capisco. Forse ha qualcosa a che vedere con la lampada, il paralume rotondo opaco, una mezzaluna protesa nella stanza da una mano invisibile. Di nuovo si sente qualcosa da Kokborg, dieci minuti di vibrazione e poi il lungo strappo in ingresso verso la stazione, il fischio, le porte si chiudono. Tutta la giornata è stata mite e umida. Persino ora che è buio l’aria è grigia d’acqua. Ma non piove.
È passata della gente. Sono contenta delle loro visite e contenta anche quando smettono. Portano dolci, in modo che non debba preoccuparmene, e si sono offerti di fare il caffè, quando hanno sentito che avevo lasciato libera Line. La moglie del macellaio Schnedler aveva con sé un’intera lingua bollita e nel tardo pomeriggio, dopo che ero andata a fare una passeggiata, sui gradini c’erano dodici uova.
Mi guardo la mano e penso con severità che deve alzarsi e prendere la tazza finché il tè è caldo. Ma non vuole, non lo fa.
Ho riordinato la stanza perché volevo dormire lì. I due letti in camera da letto mi fanno sentire freddo. Hanno delle alte testiere di mogano a cassoni e mi fanno pensare alla tradizione matrimoniale in India, dove si dice che la vedova venga bruciata sul rogo insieme al marito defunto.
Ho anche acceso nella stanza. Per renderla ospitale.
Non la usiamo mai. Le tende sono solo una piagnucolosa striscia in alto. Sul davanzale c’erano delle grosse mosche impolverate che hanno strisciato ronzando mentre morivano lentamente, e quando credi che sia finita, muoiono di nuovo. Le ho spazzate su un giornale e le ho gettate via. Ho anche pulito le finestre e ho cambiato aria e lavato il pavimento. Il tappeto l’ho portato nel giardino bagnato e l’ho appeso su un cespuglio. È pulita, odora di fresco, ma non ho voglia di andare lassù. È una stanza sconosciuta. Un acre odore di sapone.
Credo che rimarrò un po’ seduta.
10 ottobre
La singolare pesantezza, la strana pace, arriva la sera, quando le case si chiudono su se stesse e la gente va a letto. Ho cominciato a farci affidamento, aspettarla con gioia. Richiede molto poco. Che io sia sola e che l’oscurità sia calata. Che accenda la lampada. Che guardi la lampada. Non penso alla giornata. Ma non è vero. Anche se io sono grasso rappreso, lì in fondo pulsa comunque un flusso di sangue.
Ma la giornata è un guaito. Di giorno non riesco a stare nella mia casa. Vado in giro con dei grandi scialli, il freddo entra di soppiatto all’altezza dei polsi. Le mani sono livide! Sono andata alla stazione e sono salita sul treno. Il capostazione Haldbo mi ha aiutata a salire, ha detto: “Dobbiamo sperare, speriamo e preghiamo Dio”. Mi ha aiutata fino a quando mi sono seduta, prima di dare il fischio di partenza. La gentilezza delle persone è quella di cui mi nutro e anche quella che mi stanca. Perché non è abbastanza? Io ne ho più della maggior parte delle persone.
La mia casa è sulla collina. È grande e rossa, con il tetto di tegole rosse e un bordo bianco. Il capomastro Iversen l’ha costruita otto anni fa. Tra la casa e la stazione c’è il campo di Vestergaard, l’erba è cosparsa di escrementi di mucca e mucchi di terra sollevati dalle talpe. Ma ora le mucche sono al coperto. E oltre la casa, sotto la collina, comincia l’abitato con Johannes il ciabattino, il caseificio, l’emporio, il grande negozio rosso del bottegaio Hansen, quello un po’ più piccolo del bottegaio Rosenstand. La Borgergade diventa sempre più lunga. Quando sono arrivata qui, venti anni fa, praticamente non c’era niente. È pensabile che la cittadina continui a crescere? Questo pensiero occupa i membri dell’associazione artigiani. Che aspetto avrà questo luogo tra cinquant’anni? Tra cento?
Ho preso il treno per Give alle 11.32 ed è stata una cosa rapida, già tre quarti d’ora dopo ero all’ospedale. “Non è cosciente”, ha detto l’infermiera. “Ma si sieda dentro. Ha fame? Le porto qualcosa”.
“Grazie”, ho detto, “ho mangiato a casa prima di prendere il treno”.
Mi ha guardata – ha detto: “È importante mangiare, glielo voglio dire”.
Mi sono seduta su una sedia accanto al letto e ho posato la mano sulla sua, sopra il piumino. Era gelida. Le belle unghie inarcate si erano ingiallite, le punte delle dita erano lucide. Ora non sarebbe in grado di lasciare delle impronte digitali, i suoi segni distintivi si stanno ritirando. Così si erano ritirati anche gli occhi, erano scesi, e le palpebre si erano chiuse sopra di essi. La bocca e le guance cadute nella testa. Il dolce grasso è scomparso, e gli dèi sanno che già prima non ce n’era molto.
Gli ho infilato la mano sotto il piumino. Poco dopo l’ho tirata di nuovo fuori per scaldarla e l’ho presa tra le mie, che erano gelide anch’esse. Ho avvolto lo scialle intorno alle nostre mani.
È tardi. Poco fa sono uscita. I lampioni sono spenti, è spenta anche la lampada sulla facciata della stazione. Senza saperlo si potrebbe credere che non ci sono strade, ...
Indice dei contenuti
- Una nuova epoca_epub