Storia dell'Onu
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Storia dell'Onu

  1. 256 pagine
  2. Italian
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Storia dell'Onu

Informazioni su questo libro

Concepite per un mondo uscito stremato dalla guerra come insieme di organismi internazionali il cui fine fosse ridisegnare le regole delle relazioni tra gli Stati, ma anche i rapporti economici e sociali al loro interno, le Nazioni Unite non sono divenute il governo universale che alcuni auspicavano. Oggi dobbiamo chiederci se, con meno retorica e crescente pragmatismo, possono essere l'amministrazione di una comunità internazionale che fatica a trovare punti ideali comuni. Un'amministrazione che, nel passato, ha sempre cercato di sviluppare i fragili punti di consenso che di volta in volta è riuscita a trovare sul rispetto dei diritti umani, la diffusione della democrazia, la cooperazione economica, la ricerca di una maggiore uguaglianza tra i popoli, la fine dei conflitti.

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Documenti

Avvertenza
I documenti 1-7, 14, 35-36 riproducono testi in lingua italiana nell’originale. Gli altri documenti sono stati da me tradotti.

Documento 1

dichiarazione delle nazioni unite (1942)1

dichiarazione comune degli stati uniti d’america, il regno unito
di gran bretagna e irlanda del nord, l’unione delle repubbliche
socialiste sovietiche, la cina, l’australia, il belgio, il canadà,
la cecoslovacchia, la costa rica, cuba, la grecia, il guatemala,
haiti, l’honduras, l’india, il lussem­burgo, il nicaragua, la norvegia,
la nuova zelanda, l’olan­da, il panama, la polonia, il san domingo,
il salvador, l’unio­ne del sud africa, la jugoslavia
I Governi firmatari,
avendo aderito al programma comune di fini e di principi incluso nella Dichiarazione comune del Presidente degli Stati Uniti d’America e del Primo Ministro del Regno Unito di Gran Bretagna e dell’Ir­landa del Nord in data 14 agosto 1941, nota sotto il nome di «Carta Atlantica»,
convinti che la completa vittoria sui loro nemici è indispensabile alla difesa della vita, dell’indipendenza, della libertà civile e religiosa, ed alla salvaguardia dei diritti dell’uomo e della giustizia nei loro propri come negli altri paesi, e che essi sono ora impegnati in una lotta comune contro forze selvagge e brutali che mirano a soggiogare il mondo,
dichiarano:
1. Ciascun Governo si impegna ad impiegare tutte le proprie risorse militari ed economiche contro quei membri del Patto Tri­partito e quei suoi aderenti con i quali tale Governo sia in guerra.
2. Ciascun Governo si impegna a cooperare con gli altri Governi firmatari, ed a non concludere armistizio o pace separata con i nemici. Alla dichiarazione di cui sopra potranno aderire altre nazioni le quali diano o possano dare assistenza e contributi effettivi nella lotta per la vittoria sull’hitlerismo.
Fatto in Washington il 1° gennaio 1942
[Gli aderenti alla Dichiarazione delle Nazioni Unite, e le date delle comunicazioni di adesione, sono i seguenti:
Messico
5 giugno 1942
Equador
7 febbraio 1945
Filippine
10 giugno 1942
Perù
11 febbraio 1945
Etiopia
28 luglio 1942
Cile
12 febbraio 1945
Iraq
16 gennaio 1943
Paraguay
12 febbraio 1945
Brasile
8 febbraio 194
Venezuela
16 febbraio 1945
Bolivia
27 aprile 1943
Uruguay
23 febbraio 1945
Iran
10 settemb. 1943
Turchia
24 febbraio 1945
Colombia
22 dicemb. 1943
Egitto
27 febbraio 1945
Liberia
26 febbraio 1944
Arabia Saudita
1° marzo 1945
Francia
26 dicemb. 1944
La dichiarazione comune delle quattro grandi potenze e di un gruppo di ventidue nazioni alleate, firmata a Washington il 1° gen­naio 1942 e alla quale aderirono successivamente altri 19 Stati, fa per la prima volta uso del nome «Nazioni Unite», e crea il primo nu­cleo di quell’organizzazione che, sorta di fatto come un’alleanza a scopi esclusivamente bellici, doveva in seguito trasformarsi uffi­cialmente a San Francisco in un’organizzazione internazionale ge­nerale per il mantenimento della pace.]

Documento 2

dichiarazione di principi nota col nome di carta atlantica (1941)2

Dichiarazione comune del Presidente degli Stati Uniti d’America e del Primo Ministro Sig. Churchill, rappresentante del Governo di Sua Maestà nel Regno Unito, i quali, essendosi riuniti a convegno, ritengono opportuno render noti taluni principi comuni alla politica nazionale dei rispettivi paesi, sui quali essi fondano le loro speranze di un avvenire migliore per il mondo.
1. I loro paesi non aspirano ad ingrandimenti territoriali o di altro genere;
2. essi non desiderano vedere mutamenti territoriali che non siano conformi ai voti liberamente espressi dei popoli interessati;
3. essi rispettano il diritto di tutti i popoli a scegliersi la for­ma di governo sotto la quale vogliono vivere; e desiderano vedere restaurati i diritti sovrani e l’autonomia di coloro che ne sono stati privati con la forza;
4. essi col dovuto rispetto dei loro obblighi attuali, cerche­ranno di promuovere il godimento da parte di tutti gli Stati, grandi o piccoli, vincitori o vinti, dell’accesso, in condizioni di parità, al com­mercio ed alle materie prime del mondo che sono necessarie per la loro prosperità economica;
5. essi desiderano attuare la collaborazione più completa fra tutti i popoli nel campo economico, al fine di assicurare a tutti mi­gliori condizioni di lavoro, progresso economico e sicurezza sociale;
6. dopo la definitiva distruzione della tirannia nazista, essi sperano di veder stabilita una pace che dia a tutte le nazioni i mezzi per vivere sicure entro i loro confini, ed assicuri che tutti gli uomini, in tutti i paesi, possano vivere la loro vita liberi dal timore e dal bisogno;
7. una tale pace dovrebbe permettere a tutti gli uomini di attraversare senza ostacoli i mari e gli oceani;
8. essi sono convinti che tutte le nazioni del mondo, per ra­gioni tanto realistiche quanto ideali, debbano addivenire all’abbandono dell’impiego della forza. Poiché nessuna pace futura potrebbe essere mantenuta se armamenti terrestri, navali od aerei continuano ad essere impiegati da nazioni che minaccino o possano minacciare aggressioni fuori dei loro confini, essi ritengono che, in attesa che sia stabilito un più vasto e permanente sistema di sicurezza generale, il disarmo di tali nazioni sia essenziale. Analogamente essi aiuteranno ed inco­raggeranno tutte le altre misure attuabili che possano alleggerire il peso schiacciante degli armamenti per i popoli amanti della pace.
14 agosto 1941
Franklin D. Roosevelt Winston S. Churchill
[La Carta atlantica sorse inizialmente come una semplice dichia­razione comune di principi ispiratori della politica nazionale degli Stati Uniti d’America e della Gran Bretagna, emessa il 14 agosto 1941 dal presidente nordamericano e dal capo del governo britan­nico. Successivamente, peraltro, essa ricevette l’adesione del gruppo sempre più esteso degli Stati che costituirono l’alleanza delle Nazioni Unite, e fu da queste ufficialmente accettata e sottoscritta nella Di­chiarazione del 1º gennaio 1942. La Carta atlantica è così divenuta in qualche modo la dichiarazione fondamentale dei principi delle Na­zioni Unite, e la premessa costituzionale della loro unione per gli scopi di guerra e di pace.]

Documento 3

protocollo degli atti della conferenza di yalta (1945)3

Nel corso della Conferenza di Yalta, che si è svolta dal 4 all’11 Febbraio tra i Capi di Governo degli Stati Uniti d’America, del Regno Unito e dell’Urss, sono state raggiunte le seguenti conclusioni:
i.
organizzazione del mondo
È stato dec...

Indice dei contenuti

  1. Premessa
  2. Capitolo primo Per un mondo «libero dalla paura e dal bisogno»
  3. Capitolo secondo Agire dentro la guerra fredda
  4. Capitolo terzoAlleanza del mondo libero o organizzazione universale? Le Nazioni Unite in bilico (1949-1955)
  5. Capitolo quarto
  6. L’uscita dall’impasse
  7. Capitolo quinto
  8. La metamorfosi delle Nazioni Unite
  9. Capitolo sesto La sfida all’Occidente (1973-1987)
  10. Capitolo settimo Rinascita, illusioni e realismo(1988-2005)
  11. Capitolo ottavo Secondo millennio.La sfida per un mondo diverso
  12. Fonti e bibliografia
  13. Documenti