1° novembre 1535 - 19 dicembre 1548. Dagli Sforza agli Asburgo di Spagna
eBook - ePub

1° novembre 1535 - 19 dicembre 1548. Dagli Sforza agli Asburgo di Spagna

  1. 20 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

1° novembre 1535 - 19 dicembre 1548. Dagli Sforza agli Asburgo di Spagna

Informazioni su questo libro

1 novembre 1535 - 19 dicembre 1548: fra queste due date, che segnano luna la morte senza eredi di Francesco II Sforza e laltra lingresso trionfale di Filippo II a Milano, si compie la parabola del Ducato da stato autonomo a periferia della Spagna. Lestinzione della dinastia milanese apre infatti un vuoto di potere legittimo di cui profitta Carlo V, sovrano del Sacro Romano Impero, per impossessarsi della città e trasmetterla poi al figlio ed erede Filippo II, re di Spagna.Ma la perdita, definitiva, della sua indipendenza non provoca affatto leclisse civile della metropoli lombarda. Benché infatti delletà spagnola si tenda a ricordare solo le pesti, le guerre, le carestie e le ingiustizie, in quei centosettantanni Milano resta un importante snodo strategico e militare e mostra una grande vitalità economica, culturale ed artistica. I suoi ceti dirigenti, inoltre, instaurano con il governo spagnolo un rapporto di fattiva collaborazione, capace in alcuni casi di condizionare il potere regio e di assicurare ampi margini informali di autonomia locale.Se è vero allora che in quegli stessi decenni altre città italiane, come Venezia, Roma, Genova, Firenze e Torino, restano indipendenti, è vero anche che, nel suo diverso destino, Milano impara ad avere a che fare con un potere lontano e a crescere adattandosi alla mutevolezza dei contesti europei in cui di volta in volta si ritrova.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a 1° novembre 1535 - 19 dicembre 1548. Dagli Sforza agli Asburgo di Spagna di Giuseppe Galasso in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Storia e Storia del XXI secolo. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

1º novembre 1535-19 dicembre 1548. Dagli Sforza agli Asburgo di Spagna

di Giuseppe Galasso
Due eventi di grande rilievo spiccano nella storia di Milano, e non solo nella storia della città lombarda. Il primo è costituito dalla morte del suo ultimo duca indipendente, Francesco II Sforza, nella notte tra 1° e il 2 novembre 1535; il secondo è l’ingresso dell’allora ancora principe e poi re di Spagna Filippo II d’Asburgo nella città, il 19 dicembre 1548, durante il viaggio che allora faceva in Italia. Due avvenimenti, uno funerario, l’altro trionfale, che, tuttavia, erano strettamente legati fra loro, tanto che li si può considerare come un unico evento, o, meglio ancora, come le due facce di uno stesso evento.
Cominciamo dal primo, dalla morte del duca. Chi era Francesco II? Secondogenito di Ludovico il Moro e di Beatrice d’Este, era nato il 4 febbraio 1492. Poiché la successione nella sovranità su Milano toccava al fratello maggiore Massimiliano, il padre gli assegnò come appannaggio alcuni feudi posseduti dagli Sforza nel Regno di Napoli, tra i quali Bari, per cui Francesco portò a lungo il titolo di duca di Bari. Conquistata Milano dai francesi nel 1499, andò esule col padre e col fratello nelle terre imperiali e asburgiche del Trentino e del Tirolo. Poi l’anno dopo il padre tentò la riconquista del suo ducato, ma fallì miseramente e fu portato prigioniero in Francia, dove si spense nel 1508. I due fratelli restarono nelle terre degli Asburgo, ridotti quasi senza mezzi, malgrado le ingenti somme e i valori portati con sé nel partire da Milano.
Francesco pareva destinato alla carriera ecclesiastica e – secondo il costume del tempo – a diventare cardinale. Poi la ruota della fortuna girò. Nel 1512, nelle intricate vicende della politica italiana ed europea di quegli anni, il fratello Massimiliano riottenne il trono paterno e divenne duca di Milano. Il suo governo fu, peraltro, molto agitato sia per le pressioni esterne, nascenti dalla costante aspirazione francese a riprendersi Milano, sia per il malcontento interno, per cui egli si vide costretto a rinunciare ad alcuni tributi e ad altre prestazioni finanziarie. Quando nel 1515 i francesi rinnovarono il loro tentativo, Massimiliano poté, tuttavia, arruolare ben 30.000 svizzeri. Questi il 13 e 14 settembre combatterono per lui a Melegnano contro un esercito franco-veneziano di forza doppia in quella che fu definita la «battaglia dei giganti» per l’asprezza e il valore con cui dalle due parti si combatté. Gli Sforzeschi persero e, come il padre, Massimiliano dové prendere la via dell’esilio in Francia, dove morì nel 1530.
Con l’esilio di Massimiliano, Francesco, che già aspirava a sostituire il fratello nella successione al padre, divenne, in pratica, il titolare dei diritti degli Sforza su Milano, e già ormai si firmava dux Mediolani et Barii. Si spiega che su di lui puntasse il papa Leone X, il figlio di Lorenzo il Magnifico, che voleva evitare che Milano cadesse in signoria di stranieri, francesi o spagnoli o tedeschi che fossero, e voleva ristabilirvi un signore italiano che vi avesse un chiaro diritto, come appunto era il caso di Francesco, che così nel 1521 poté cingere, di nuovo per la sua Casa, la corona ducale. Secondo il cronista degli Sforza Scipione Barbuò Soncino, egli fu allora «molto amorevolmente richiamato» anche dai milanesi, «i quali, odiando il dominio superbo de’ Francesi, molto di più amavano quello del lor natural signore, e perciò discacciarono i Francesi».
A Milano Francesco II arrivò solo il 4 aprile 1522. Nel frattempo aveva affidato il governo del ducato a Girolamo Morone quale suo luogotenente e poi come cancelliere e membro del Senato istituito in Milano dai francesi nel 1500. Il Morone era partito da posizioni filofrancesi, ma si era poi accostato al partito imperiale, ritenendo che senza un tale appoggio l’indipendenza milanese non si sarebbe potuta mantenere. Carlo V era, dal 1516, sovrano dei reami spagnoli di Castiglia e d’Aragona e, dal 1519, del Sacro Romano Impero, ormai ristretto alla Germania, che però conservava molti titoli di diritto in Italia (tra questi titoli era anche quello della sovranità imperiale su Milano). La politica dell’imperatore cominciava ora a seguire un suo disegno di egemonia in Italia e in Europa di cui ben presto si sarebbero visti tutti i contorni.
Intanto, però, fu l’appoggio imperiale a proteggere il duca dai ritorni offensivi dei francesi fino a quando nel 1524 essi si impadronirono di Milano, anche se Francesco riuscì a tenere nelle sue mani il Castello della città. La lotta era ormai apertamente tra Carlo V e il re di Francia, Francesco I, e fu decisa, sostanzialmente, nella grande battaglia che si svolse il 24 febbraio 1524 sotto le mura di Pavia. Assediata, la guarnigione spagnola, comandata da Antonio de Leyva, resisteva, ma era ormai allo stremo quando sopravvenne un esercito di soccorso al comando di Alfonso d’Avalos. I francesi, presi in mezzo tra il de Leyva e il d’Avalos, subirono una delle più grandi sconfitte della loro storia militare. Lo stesso re Francesco I fu preso prigioniero, e appunto in quella occasione egli avrebbe scritto alla madre Luisa di Savoia: «tutto è perduto, fuorché l’onore».
Il trionfo di Pavia delineò chiaramente l’egemonia spagnola in Italia. Preoccupati, gli Stati italiani, intorno al papa Clemente VII, tentarono un’intesa con la Francia. A questa lega antispagnola stretta nel 1526 tra il re di Francia, il papa, Venezia e Firenze contro Carlo V partecipò anche Francesco Sforza, nonostante fossero stati gli spagnoli a riportarlo a Milano, dopo la grande rotta francese di Pavia. Gli spagnoli avevano avanzato, però, enormi pretese in cambio dell’appoggio che così gli avevano dato, fra cui anche la cessione dei diritti di Francesco sul ducato di Bari nel Regno di Napoli. Francesco aveva tentato di resistere, e si spiega così il suo indulgere al tentativo della lega antispagnola, di cui Girolamo Morone fu gran parte. La reazione di Carlo V fu poderosa e violenta. Il Morone fu fatto arrestare dal d’Avalos, e fu sul punto di pagare con la vita la sua condo...

Indice dei contenuti

  1. Galasso