Il funzionario
eBook - ePub

Il funzionario

  1. 20 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Il funzionario

Informazioni su questo libro

Con il funzionario egiziano e con gli amministratori statali dell'epoca dei faraoni il mondo fece conoscenza assai prima che un geniale francese decifrasse i geroglifici; il merito va agli ultimi capitoli del libro della Genesi, che contengono un mirabile romanzo storico dell'epoca della XIX dinastia il cui protagonista un forestiero ebreo, figlio di uno di quei pastori di pecore che erano particolarmente invisi agli Egiziani (un tabù religioso, un «abominio»), divenuto in forza di straordinarie circostanze e di straordinarie capacità quasi il capo dell'amministrazione egiziana, una sorta di «numero due» dello Stato. Tale carriera è così prodigiosa da meritare appieno l'onore di concludere il libro della Scrittura dedicato ad avvenimenti di gigantesca portata (la creazione del mondo, la creazione dell'uomo, il diluvio universale, la formazione dei popoli e dei regni, il patto con Dio, ecc.), giacché l'Egitto di quel tempo non è semplicemente uno degli Stati del Medio Oriente, bensì uno Stato sommo per potenza, per ricchezza, per dimensioni. Tuttavia quella carriera ci interessa qui solo sul piano dello studio del funzionario egiziano. A costui viene attribuita una vigoria eccezionale, capace di opporsi alle implacabili forze della natura e di trasformare radicalmente il regime di vita sociale ed economico di un popolo di molti milioni di persone. Naturalmente, l'autore del romanzo presenta tutto ciò come l'operato di una personalità straordinaria (proprio di un romanzo si tratta, d'altronde), ma qualsiasi lettore non prevenuto vede chiaramente che ad agire non è solo una personalità, ma anche la posizione di quella personalità, la carica che riveste, i suoi legami, i contatti, ossia che il funzionario ha alle spalle un'intera gerarchia di funzionari, cosicché tutte le sue imprese sono assolutamente effettuabili.Acquista l'ebook e continua a leggere!

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Il funzionario di Oleg Berlev, Fabio Molin in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Storia e Storia antica. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Argomento
Storia
Categoria
Storia antica

Il funzionario

La storia di Giuseppe

Con il funzionario egiziano e con gli amministratori statali dell’epoca dei faraoni il mondo fece conoscenza assai prima che un geniale francese decifrasse i geroglifici; il merito va agli ultimi capitoli del libro della Genesi, che contengono un mirabile romanzo storico dell’epoca della XIX dinastia il cui protagonista un forestiero ebreo, figlio di uno di quei pastori di pecore che erano particolarmente invisi agli Egiziani (un tabù religioso, un «abominio»), divenuto in forza di straordinarie circostanze e di straordinarie capacità quasi il capo dell’amministrazione egiziana, una sorta di «numero due» dello Stato. Tale carriera è così prodigiosa da meritare appieno l’onore di concludere il libro della Scrittura dedicato ad avvenimenti di gigantesca portata (la creazione del mondo, la creazione dell’uomo, il diluvio universale, la formazione dei popoli e dei regni, il patto con Dio, ecc.), giacché l’Egitto di quel tempo non è semplicemente uno degli Stati del Medio Oriente, bensì uno Stato sommo per potenza, per ricchezza, per dimensioni. Tuttavia quella carriera ci interessa qui solo sul piano dello studio del funzionario egiziano. A costui viene attribuita una vigoria eccezionale, capace di opporsi alle implacabili forze della natura e di trasformare radicalmente il regime di vita sociale ed economico di un popolo di molti milioni di persone. Naturalmente, l’autore del romanzo presenta tutto ciò come l’operato di una personalità straordinaria (proprio di un romanzo si tratta, d’altronde), ma qualsiasi lettore non prevenuto vede chiaramente che ad agire non è solo una personalità, ma anche la posizione di quella personalità, la carica che riveste, i suoi legami, i contatti, ossia che il funzionario ha alle spalle un’intera gerarchia di funzionari, cosicché tutte le sue imprese sono assolutamente effettuabili.
Il funzionario in possesso di un simile potere salva il Paese da una settennale, catastrofica carestia. Ma, a dire il vero, per l’amministrazione egiziana e per i suoi funzionari, questo rientrava nell’ordine delle cose. Chi non conosce il famoso giudizio di Strabone sull’efficienza dell’amministrazione egiziana? Dopo aver rilevato la dipendenza esistente tra l’altezza della piena del Nilo, appositamente misurata ogni anno, ed il raccolto – abbondanza con il Nilo alto e carestia con il Nilo in magra –, egli osserva (17, 1, 3) che con una buona amministrazione (nella narrazione di Strabone essa viene personificata dal governatore romano dell’Egitto, Petronio) non esiste carestia neppure con il Nilo in magra. Per quel che riguarda il ruolo attivo assolto dai funzionari, il sistema conosciuto dagli scrittori antichi era considerato dagli Egiziani stessi non come il frutto di un naturale processo storico, bensì come il risultato di un’introduzione dall’alto, il prodotto di riforme. Essi però ascrivevano quelle riforme ad un’epoca molto anteriore alla XIX dinastia e, per l’ideologia loro propria, le attribuivano non ad un funzionario, per quanto elevato fosse il suo rango, ma esclusivamente al re e nella fattispecie a Sesostri, ossia al primo re con questo nome all’inizio della XII dinastia.
Una buona amministrazione! C’è qualche altra gerarchia di funzionari del mondo antico, e non solo antico, che abbia meritato questo appellativo? A quanto pare, no. Solo in Egitto i funzionari salvavano realmente il popolo dalla carestia e fungevano realmente da forza produttiva. Un semplice compendio di notizie sugli anni di carestia (il più completo è quello di Vandier, 1936) dimostra che essi furono ignoti nei cosiddetti periodi felici della storia egiziana, quando il potere del centro era assoluto (buona amministrazione). Chi scrive è riuscito, per la verità, ad identificare la celebre carestia dell’anno 25 (il nome del re non è indicato) con la magra del Nilo del regno di Sesostri («Bibliotheca Orientalis», 38, pp. 318-19), ma si tratta solo dell’eccezione che conferma la regola.
Nei periodi di cattiva amministrazione (centro debole) l’incarico di opporsi alle forze della natura dovevano assumerlo i singoli amministratori; le loro iscrizioni (il genere dell’«autobiografia») sono per noi preziose nella misura in cui ci informano sull’intero arsenale di mezzi che una buona amministrazione doveva impiegare. Il metodo delle scorte, scelto da Giuseppe, è solo uno di essi.
In generale è interessante osservare come la beneficienza privata dei singoli – che sostituiva quella, per così dire, di Stato e che veniva ricordata nelle autobiografie che accompagnano le tombe dei funzionari – costituisca un indice di un periodo storico «sfavorevole», una testimonianza dell’inefficienza di una determinata amministrazione. Si tratta di qualcosa che è avvicinabile a quei reportages dal fronte che vengono dedicati all’eroismo sovrumano dei soldati quando non si possono vantare successi militari.
Non c’è dubbio che la Bibbia rifletta con esattezza la dialettica del fenomeno della «buona amministrazione». Per quanto benefica essa fosse, il popolo ne reggeva il peso a fatica. Questa è una delle ragioni per cui alla buona amministrazione ne subentrava talora una cattiva ed il potere del centro si indeboliva.
Infatti, la buona amministrazione impersonata da Giuseppe è foriera di una grande sventura per gli Egiziani: nel salvarli dalla morte per fame, finisce per soggiogarli e per creare un regime di asservimento, trasformando il popolo in schiavo del faraone. L’acuto senso della realtà di cui era in possesso suggerì all’autore degli ultimi capitoli della Genesi la possibilità di utilizzare la storia di Giuseppe per spiegare il regime egiziano, così diverso da quelli che gli Ebrei avevano instaurato nella loro terra oppure osservato nei paesi vicini, dimostrando che esso era sorto in circostanze catastrofiche e che l’amministrazione aveva sfruttato una calamità naturale a vantaggio del faraone. Viceversa, è ben noto che quel regime era stato creato dagli Egiziani stessi e neppure a seguito di una catastrofe naturale. L’autore, insomma, finì per sottovalutare gravemente l’amministrazione egiziana.
Questo regime è caratterizzato da:
– assenza di metalli che circolino come denaro (tutti i prezzi, anche i più elevati, sono espressi in argento ma trovano un equivalente in oggetti – nella Bibbia ciò viene spiegato con il fatto che tutto l’argento era stato consegnato all’erario);
– assenza di bestiame o terra di proprietà del popolo (l’uno e l’altra erano stati dati all’erario negli anni di carestia);
– uguaglianza generalizzata che trae fondamento dalla schiavitù generalizzata rispetto al faraone (una sorta di vendita di se stessi durante la carestia – nella storia di Giuseppe viene tratteggiata a parte soltanto la posizione dei sacerdoti).
Accanto alla versione antico-ebraica (biblica) della storia dei sette anni di carestia, esisteva anche un racconto egiziano, risalente già ai tempi dei Tolomei, in forma di rescritto del re della III dinastia Djoser al nomarca di Elefantina relativo all’assegnazione di 12 miglia egiziane a Khnum, dio delle fonti della piena del Nilo. Il testo, però, non presenta interesse ai fini della storia dei funzionari egiziani. Qui la carestia settennale non solo non viene scongiurata, ma è già stata addirittura superata: essa serviva soltanto a far sì che il faraone si interessasse di sapere quale dio presiedesse alla piena. Il Giuseppe egiziano, Imhotep, compare qui non nelle vesti di funzionario – per quanto sicuramente lo fosse e dirigesse, perciò, la costruzione della famosa piramide e del complesso dei relativi edifici del faraone – bensì come sacerdote-ritualista, quale rimase in prevalenza nella memoria popolare. In questo caso, d’altra parte, il legame tra il titolo e la vicenda è estremamente diretto, dal momento che il ritualista ha accesso ai libri sacri e li conosce. In essi egli rintraccia la risposta alla domanda su chi sia il dio della piena. Il sogno del faraone interviene a darne piena conferma: il dio gli appare e gli assicura benevolenza.
Non sarebbe neppure valsa la pena di soffermarci su questa storia se non fosse per il destinatario del rescritto, il nomarca. In effetti è al tempo di Djoser che incontriamo per la prima volta in maniera attendibile la suddivisione amministrativa del Paese, i cosiddetti nomoi; proprio i nomarchi – che al tempo di Giuseppe erano verosimilmente i capi di città o di importanti villaggi (cfr. l’Onomasticon di Amenope, n. 101; per questo documento si veda oltre) – si assunsero il compito di provvedere alle scorte durante i sette anni di abbondanza, visto che secondo la Bibbia esse vennero raccolte nelle città. Si tratta dell’accenno all’amministrazione locale di più antica datazione (anno 19 di Djoser), anche se post factum. I titoli dei capi dei nomoi sono peraltro attestati sui vasi del complesso piramidale di quel re, anche se senza data e senza il nome del sovrano.

Il manuale della gerarchia

Come era fatta, poi, questa onnipotente amministrazione? Per rispondere alla domanda daremo una scorsa al relativo «manuale». Questo è il nome dato da Maspero all’opera da lui pubblicata cento anni fa sulla base dell’unica redazione del papiro Hood. Poco dopo tale edizione venne scoperta un’altra versione assai più completa, che è anche la più dettagli...

Indice dei contenuti

  1. Il funzionario