La marcia su Roma
eBook - ePub

La marcia su Roma

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

La marcia su Roma

Informazioni su questo libro

Una brillante sintesi della marcia su Roma: le prime ore d'insurrezione nel paese, la titubanza del Re, la lentezza del governo, le trattative fallite, le contraddizioni del contesto politico e sociale.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a La marcia su Roma di Emilio Gentile in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Storia e Storia del XXI secolo. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

La marcia su Roma

Inizia l’insurrezione

Le avvisaglie del moto insurrezionale divennero frequenti nelle prime ore del 27 ottobre, ma già nella notte fra il 26 e il 27, scriveva il prefetto di Brescia, si notava «principio panico per incertezza situazione», per cui chiedeva il rientro urgente di tutti i militari in licenza1. Alle 2 di mattina del 27 il ministero dell’Interno veniva a sapere dal prefetto di Napoli, che a sua volta l’aveva saputo da un «fiduciario attendibile», che esistevano «quattro piani differenti» per l’azione fascista: «primo, marcia convergente su Roma, occupazione pubblici uffici, edifici etc. Secondo, occupazione simultanea uffici e servizi pubblici principali città che si deterrebbero in ostaggio. Terzo, finta manovra convergente su Roma per obbligare radunarsi maggiori contingenti fine attuare invece piano secondo. Quarto, mobilitazione ordinata solo scopo impressionare pubblica opinione e premere sui governanti e raggiungere così propri obbiettivi senza colpo ferire. Ha aggiunto però avere qualche elemento credere trattasi ora piano numero tre»2.
L’allarme di un’imminente mobilitazione fascista si stava diffondendo rapidamente. Da varie prefetture furono sollecitati chiarimenti sull’azione da intraprendere, secondo le disposizioni date col telegramma n° 23727 di resistere ai tentativi insurrezionali anche con le armi, «esperito ogni altro mezzo», e soprattutto per segnalare, in riferimento a questo ordine, la scarsità o l’inadeguatezza della forza militare di cui disponevano. Alle 10, il prefetto di Grosseto chiedeva «se eventuale cessione poteri all’Autorità militare debba essere fatta al Comandante di questo presidio oppure, come riterrei, Comandante Divisione militare anche battaglione mobile Livorno da cui questo presidio dipende. Nel caso che dovesse farsi Colonnello Comandante questo presidio, compio dovere informare V.E. essere egli assolutamente impari al bisogno e che fra presidio locale e Orbetello, gli unici della provincia, potranno oggigiorno mettere insieme sì e no 50 uomini truppe. Attendo urgenza disposizioni». Alla stessa ora il prefetto di Lucca faceva sapere che «Carabinieri che ho potuto concentrare qui a poca truppa disponibile non bastano fronteggiare possibili atti insurrezionali. Poiché da tempo è stata assegnata questa provincia una compagnia R. Guardia non ancora venuta perché locali non pronti. Prego inviare corrispondente per ordine pubblico normale».
Alle 12.40 giungeva da Firenze notizia della «gravità situazione e mobilitazione fascista in atto». A Pisa i fascisti presero l’iniziativa, con notevole anticipo rispetto all’ora stabilita dal piano insurrezionale3. Alle 13 Taddei apprendeva dal prefetto di Pisa che la mobilitazione era iniziata alle 12.10 «con interruzioni varie linee telefoniche e telegrafiche specialmente verso Firenze e requisizione spontanea o coattiva autovetture. Giunge pure notizia numerosi fascisti alla spicciolata sono stati visti su treni diretti Roma. In questo momento mi si segnala che giungono camions con fascisti armati pronti ad ogni evento. Ritengo quindi necessario cedere poteri Autorità Militare con la quale sono stati già presi accordi del caso»4. Alle 16.15 giungeva da Pisa la conferma che l’insurrezione era in corso: «fascisti hanno occupato numerosi Uffici Postelegrafici rurali e provincia» distribuendo un manifestino a mano «diretto ad Ufficiali, Soldati e cittadini a firma ‘I Fascisti’ i quali dicono che marciano su Roma per ridare all’Italia e la libertà concludendo: Viva Esercito, Viva il Re, Viva l’Italia. Comando Presidio assumendo poteri ore 11.30 ha pubblicato manifesto in cui vieta assembramenti, circolazione autoveicoli, porto d’armi e bastoni, limita orario esercizi oltre altre limitazioni».
Intanto, alle 15.15 il ministero dell’Interno apprendeva da Genova che «in previsione moti insurrezionali da parte fascista di cui momento non è prevedibile ed anche per dare impressione tanto al Partito che alla città Governo è pronto affrontare con risolutezza situazione», il prefetto aveva disposto che fossero «convenientemente presidiati gli uffici governativi più importanti con forza pubblica e truppa marina disponibile», prendendo inoltre accordi con le autorità militari «perché a primo accenno insurrezionale assuma immediatamente poteri». Intanto da Venezia il prefetto riferiva di aver saputo da informazioni confidenziali che «moto insurrezionale fascista avrebbe inizio stasera in tutta Italia».
Anche a Cremona il moto insurrezionale iniziò su ordine di Farinacci prima dell’ora prevista. Il segnale fu l’improvviso spegnimento dell’illuminazione pubblica alle ore 18. Con l’oscurità, un’ora dopo, settanta fascisti penetrarono a sorpresa nella questura e nella prefettura, riferiva il prefetto, «senza che i carabinieri e regie guardie di servizio facessero alcuna resistenza. Contemporaneamente venivano occupati uffici telegrafici e telefonici. Alle mie proteste opposero che questa azione si compie contemporaneamente in tutta Italia. Intervenuto subito Comando Presidio gli ho ceduto poteri ed egli ha fatto sgombrare con sopravvenuti rinforzi mio ufficio e ritirare i fascisti in una stanza ove sono guardati a vista. Si prevede ora sgombro ufficio postelegrafico. Si nota affluenza fascisti della provincia dietro ordini segretissimi ricevuti. Avverto che qui si dispone poca forza insufficiente gravi esigenze che si potrebbero presentare». Mentre in città proseguiva il concentramento dei fascisti dalla campagna, in un paese vicino tre fascisti rimasero uccisi in un conflitto a fuoco con i carabinieri durante un assalto alla caserma. In altre località gli assalti alle caserme ebbero successo. La sera del 27, alle 23.30, riferiva il prefetto il giorno successivo, «un forte nucleo fascista tentava nuovo assalto Prefettura a mezzo scale di corda cercando vincere resistenza forza pubblica con automobili lanciati contro di essa. Esaurito ogni mezzo persuasione desistere vennero dati squilli tromba dopo di che verificossi conflitto nel quale si ebbero quattro morti ed alcuni feriti fascisti e sette feriti forze dell’ordine. Pressione continua. Si nota minaccioso concentramento fascisti. In Prefettura permangono circa 40 fascisti asserragliati in mia anticamera. Ufficio Postelegrafico e telefonico ancora occupato da fascisti. Forza inadeguata bisogni»5.
Intanto si se...

Indice dei contenuti

  1. La marcia su Roma
  2. L’autore