III. Cronache dal paese della cicuta
Una volta c’era lo scemo e la pazza del paese.
Adesso tutti gli abitanti
stanno chiusi nell’armadio e portano in giro
una controfigura,
un sosia deprimente, un lampadario.
Al mio paese si parla male di tutti
ci sono poche vacche e il grano
è avvelenato dai concimi.
La piazza è in mano ai meschini
manca la gioia
la noia è tanta.
Al mio paese si è vivi fino a sei anni
e dopo gli ottanta.
1. Dicerie
Da come chiude la portiera della sua Fiesta targata Pisa si capisce che ha litigato con la moglie. Dopo questi litigi la cosa che gli piace di più è pronunciare il nome del suo cane.
Federico fa il meccanico. La moglie fa quello che le pare.
Sono più di trent’anni che quelle mollette stanno ferme sul balcone di Mariolina Cianci.
Un fruttivendolo in pensione, un muratore in pensione, un idraulico convalescente, un operaio della forestale, un giovane che ha il fratello geometra, un uomo che è stato in Svizzera erano davanti al bar e parlavano tra loro.
A Michele Mucci gli piaceva correggere più che aiutare.
Saverio Nigro era cattivissimo e doveva fare molti sforzi per diventare cattivo.
Ottavio Russo si diverte a parlar male del sindaco, però alla fine dice sempre che sono amici. Fabrizio Mosca si diverte a parlare male del farmacista, però alla fine dice sempre che sono amici. Linuccio Latessa si diverte a parlare male del prete, però alla fine dice sempre che sono amici. Qui tutti parlano male dei loro amici.
In un anno ha speso tremila lire nel bar dove va tutte le sere.
Nino Zichella non fa un lavoro preciso, è sempre inserito in qualche progetto pilota.
Lucia Ambrosecchia ebbe un’agonia ciarliera.
La maestra Cianciulli dormiva con una rosa di plastica tra le lenzuola.
Il poeta voleva sapere se era un genio e lo chiedeva a Ninetta Forgione.
Da ragazzo faceva le seghe ai compagni di scuola. Cinquanta lire per quelli che ancora non avevano i peli. Cento lire per gli altri.
Il negoziante di elettrodomestici che per trovare un fono deve spostare due lavatrici e tre televisori.
Gerardino Cardone pensava che il suo cazzo fosse piccolo, invece era semplicemente timido.
Vende mobili e mozzarelle.
Si vede in giro solo quando incolla i manifesti dei morti.
Quando la bidella gli porta la posta, vorrebbe chiudere la porta e metterla a gambe aperte sul tavolo, ma il massimo che gli riesce, una volta ogni tanto, è farsi sentire il polso per vedere se ha la febbre.
Pasquale Pisa si è tolto il porto d’armi e si è comprato un’enciclopedia sugli uccelli.
Ormai quest’anno è la terza volta che fa finta di saldarmi la marmitta. Voglio vedere dove vuole arrivare.
Ha novantadue anni. Quando parla con qualcuno è sempre un po’ commosso.
Ugo Fusco si è sentito bene nel 1976, tra maggio e giugno.
Tra i molti regali che le ha fatto il marito, ne usa solo due, l’Audi A4 e il telefonino.
Lavorava nelle poste a Milano. Nel tempo libero studiava come avere il trasferimento. Tornato al paese, nel tempo libero lava la macchina.
Possibile che mai, neanche per un momento, Saverio riesce a vivere senza sentirsi costretto a rimproverare sua moglie? Ieri se l’è presa per le sottilette che lei ha conservato nel frigo nella posizione sbagliata.
Quelli come Nicola Cefalo danno l’idea che hanno avuto molte occasioni di morire e non le hanno sapute sfruttare.
Vito Pastore dice che a Milena Vigorito, durante l’orgasmo, il grido si alzava dalle gambe.
Antonella Prisco da quando è tornata da Milano mangia solo verdure di campo, non guarda la televisione. Si masturba col sesso rivolto a nord.
L’impiegato del Comune sostiene che il numero delle cose a cui non crede supera il numero delle cose esistenti.
Tommaso Cocozzella abitava in un paese vicino. Si è sposato ed è venuto a insegnare qui. Conosceva molte cose dei paesi socialisti. Si vantava di conoscere il reddito pro capite dei tedeschi dell’Est e i piani economici di Ceaus¸escu. Adesso parla un po’ a vanvera.
Nino Ambrosecchia arrivava sempre in anticipo agli appuntamenti. Morì piuttosto giovane.
Maddalena Bove il pomeriggio se la faceva con l’ingegnere e la sera andava all’Azione Cattolica.
Teodoro Tartaglia è sempre il primo a rispondere al telefono, ma le telefonate sono sempre per la sorella.
La figlia di Anna Crincoli, ventisei anni, si è fatta baciare una sola volta, quando faceva la terza media.
Uno fa l’elettrauto, ma non sa fare il suo mestiere. L’altro fa il meccanico, ma non sa fare il suo mestiere. Tutti e due quando si ubriacano sanno farsi uscire il fumo dalle orecchie.
A furia di non essere baciato la bocca gli è andata indietro e ora parla col mento. Ovviamente ha smesso di ridere, ma di questo nessuno se n’è accorto.
Quando va a pisciare gli dà fastidio la leggerezza del suo cazzo, è come tenere tra le mani una foglia.
Ha una bocca enorme. Quando parla le si vede il cuore.
Almeno una volta nel corso della notte si alza e va nella stalla ad accarezzare le sue vacche.
Una che è rimasta zitella perché voleva sposare il professionista ricco sta parlando con una che si è sposata con un poveraccio e voleva restare zitella.
Lui fa il dentista, lei l’avvocato. Sono gli unici in paese a farsi portare la pizza a casa.
Michele Bozza faceva il direttore dell’Inps a Savona. Adesso vive con la figlia a Roma e quando viene qui un paio di giorni all’anno tutti hanno qualche carta da fargli vedere.
Fabrizio il carrozziere era triste perché pesava cento chili e aveva un cazzo di trenta grammi.
Nicola vive a Milano vendendo un po’ di fumo. Quando viene qui sta sempre a giocare a biliardo. Dopo ogni tiro si sistema i capelli come se fosse appena sceso da un elicottero.
È andato in pensione con la pensione di sua madre.
Giovanna Di Cecca lavorava in un ristorante nel centro di Vancouver in Canada. Lavorava nella cucina, ma subito si affacc...