Bibliografia
Su Cesare, nell’ambito di una letteratura evidentemente immensa, si può ancora rinviare, comunque solo a livello storiografico, al Précis des guerres de César par Napoleon, écrit par M. Marchand sous la dictée de l’Empereur (1819), Paris 1836; Napoleon IIIe, Histoire de Jules César, Paris 1866; C. Jullian, Histoire de la Gaule, III, Paris 19205. Vedi in seguito J. Carcopino, Jules César, Paris 1935 (trad. it., Giulio Cesare, Milano 2001); Id., Autour de César, in Profils de conquerants, Paris 1961, pp. 241-355; R. Syme, The Roman Revolution, Oxford 1939 (trad. it., La rivoluzione romana, Torino 1962); M. Gelzer, Caesar der Politiker und Staatsmann, Stuttgart-Berlin 1941 (Wiesbaden 19606); Chr. Meier, «Res publica amissa». Eine Studie zur Verfassung und Geschichte des späten römischen Republik, Wiesbaden 1966; D. Rasmussen (a cura di), Caesar, «Wege der Forschung», XLIII, Darmstadt 1968; Chr. Meier, Caesar, Berlin 1982 (trad. it., Giulio Cesare, Milano 2004); Z. Yavetz, Julius Caesar and His Public Image, London 1983 (trad. francese, César et son image, Paris 1990); A. Alföldi, Caesariana. Gesammelte Aufsätze zur Geschichte Caesars und seiner Zeit, Bonn 1984; P.A. Brunt, The Fall of the Roman Republic and Related Essays, Oxford 1988 (trad. it del primo saggio, La caduta della repubblica romana, Roma-Bari 1990); K. Christ, Caesar. Annäherungen an einen Diktator, München 1994; M. Jehne, Caesar, München 1997; L. Canfora, Giulio Cesare. Il dittatore democratico, Roma-Bari 20044 (I ed. 1999). È impossibile non ricordare in un simile contesto il romanzo, forse non troppo fantasioso, di B. Brecht, Die Geschäfte der Herrn Julius Caesar, Berlin 1957 (trad. it., Gli affari del signor Giulio Cesare, I ed. Torino 1959).
Una giovinezza pericolosa
Par. 1. Sulla giovinezza e sull’educazione di Cesare, vedi J. Carcopino, Giulio Cesare cit., pp. 11 sgg.; G. Zecchini, Cesare e il «mos maiorum», «Historia». Einzelschriften H. 151, Stuttgart 2001, pp. 117-135. Sul padre, T.R.S. Broughton, The «Elogia» of Julius Caesar’s Father, «American Journal of Archeology», LII, 1948, pp. 323 sgg. Le opere giovanili di Cesare, come documenta Suetonio, non furono mai pubblicate per esplicito volere di Augusto; vedi a questo proposito G. Zecchini, Gli scritti giovanili di Cesare e la censura di Augusto, in La cultura di Cesare, I, Roma 1993, pp. 191-205.
Par. 2. Sul flaminato di Giove, cfr. M. Leone, Il problema del flaminato di Cesare, in Studi Manni, Roma 1975, pp. 193-212.
Par. 3. Sul ritorno di Sulla a Roma e gli effetti che questo ritorno ebbe anche su Cesare, vedi F. Hinard, Sylla, Paris 1985, pp. 212-213. Sugli inizi della sua carriera politica, vedi L.R. Taylor, Caesar’s Early Career, «Classical Philology», XXXVI, 1941, pp. 113 sgg. Sulla prigionia che ebbe a subire da parte dei pirati mentre militava al servizio di Minucio Termo, vedi A.M. Ward, Caesar and the Pirates, «American Journal of Ancient History», II, 1977, pp. 26-36. Sulla «sedizione» di Lepido, vedi soprattutto L. Labruna, Il console sovversivo, Napoli 1975.
Gli inizi della carriera politica
Parr. 1 e 2. Sul gruppo degli ottimati all’inizio della carriera di Cesare, L.A. Burckhardt, Politische Strategien der Optimaten in der späten römischen Republik, Stuttgart 1988. Per la difesa della propria «dignità» da parte di questo stesso gruppo è evidentemente fondamentale K. Raaflaub, «Dignitatis contentio», München 1975. In particolare su Cicerone, D.R. Shacketon Bailey, Cicero, London 1971. Sul tribunato militare di Cesare, T.R.S. Broughton, More Notes on Roman Magistrates, 1: A Legateship of Julius Caesar, «Transactions of the American Philological Association», LXXIC, 1948, pp. 63-67. Su Mitridate, P. Desideri, Mitridate e Roma, in A. Schiavone (a cura di), Storia di Roma, I: L’impero mediterraneo, 1: La repubblica imperiale, Torino 1990, pp. 725 sgg. Sulla proquestura in Spagna, l’«imitazione di Alessandro» e il sogno che ebbe nel tempio di Ercole a Cadice, vedi O. Weippert, «Alexander-imitatio» und römische Politik in republikanischer Zeit, Augsburg 1972; L. Braccesi, Cesare e l’«imitatio Alexandri», in Id., Alessandro e la Germania, Roma 1991, pp. 11-26 (quindi in La cultura di Cesare cit., I, pp. 149-162). Sull’edilità di Cesare e i suoi rapporti con la plebe urbana, vedi Z. Yavetz, Plebs and Princeps, Oxford 1969 (trad. francese, La plèbe et le prince: foule et vie politique à Rome sous le haut-empire romain, Paris 1983), anche per quanto riguarda rinvii a epoca cesariana; H. Brenner, Die Politik des P. Clodius Pulcher. Untersuchungen zur Denaturierung des Klientelwesen in der ausgehenden römischen Republik, «Historia». Einzel-
schriften H. 50, Stuttgart 1987, pp. 77 sgg.; A. Nippel, Auf-
ruhr und «Polizei» in der römischen Republik, Stuttgart 1988, p. 77. Sull’oggettiva scarsità di lavoro libero, vedi S. Treggiari, Urban Labor in Rome: «mercenarii» and «tabernarii», in P. Garnsey (a cura di), Non-Slave Labour in the Greco-Roman World, Cambridge 1980, pp. 48 sgg.; C.R. Whittaker, Il povero, in A. Giardina (a cura di), L’uomo romano, Roma-Bari 1989, pp. 301 sgg. Sul discorso funebre pronunciato per Giulia, L. Canfora, Giulio Cesare cit., pp. 16-18. Per il rinnalzamento dei trofei di Mario, Chr. Maier, Giulio Cesare cit., p. 154.
Par. 3. Sul pontificato massimo di Cesare, vedi G. Huber, Untersuchungen zu Caesars Oberpontifikat, Tübingen 1971; S. Weinstock, Divus Julius, Oxford 1971, p. 31. Sulle «due» congiure di Catilina, nel 65 e nel 63, quanto alla prima, vedi E. Gruen, Notes on the «First Catilinarian Conspiracy», «Classical Philology», LXIV, 1969, pp. 20 sgg. Quindi sulla «seconda», vedi C. Nicolet, «Amicissimi Catilinae» (à propos du «Commentariolum petitionis»), «Révue des études anciennes», L, 1972, pp. 163-186; E.J. Philipps, Catiline’s Conspiracy, «Historia», XXV, 1976, pp. 441-448. Cfr. anche S. Mazzarino, Il pensiero storico classico, II, 1, Bari 1966, pp. 377 sgg., anche per quanto riguarderebbe in questo caso l’«obiettività» di Sallustio. A proposito della congiura del 63 la letteratura è tanto ampia da rendere indispensabile una sua drastica selezione: B.A. Marshall, Cicero and Sallust on Crassus and Catiline, «Latomus», XXXIII, 1974, pp. 804-813; J. Carcopino, Giulio Cesare cit., pp. 153 sgg.; L. Canfora, Giulio Cesare cit., pp. 45 sgg.; Chr. Meier, Giulio Cesare cit., pp. 163 sgg. La ricostruzione di A. Piganiol è presente in La conquête romaine,1er ed. Paris 1967 (trad. it., Le conquiste dei Romani, Milano 1971, pp. 453 sgg.).
La pretura
Par. 1. Naturalmente l’episodio più importante della pretura di Cesare consiste nella profanazione da parte di Publio Clodio della casa del pontefice massimo nel corso dei misteri della Bona Dea. Vedi a questo proposito soprattutto Ph. Moreau, Clodiana religio, Paris 1982; T.W. Hillard, P. Clodius Pulcher 62-58 B.C.: «Pompeii adfinis et sodalis», «Papers of the British School at Rome», L, 1982, pp. 34-44; H. Brenner, Die Politik des P. Clodius Pulcher cit., pp. 38 sgg. Su Servilia vedi le pagine molto belle di J. Carcopino, Autour de César cit., pp. 388 sgg.
Par. 2. Sui debiti immensi di Cesare, per cui i suoi creditori lo trattenevano a Roma, vedi in genere M.W. Frederiksen, Caesar, Cicero and the Problem of Debt, «Journal of Roman Studies», LV, 1966, pp. 128 sgg. Per la sua acclamazione a Imperator per le vittorie conseguite durante la propretura nella Spagna Ulteriore, S. Weinstock, Divus Julius cit., p. 60. Per la proposta di richiamare Pompeo dall’Oriente, R. Syme, La rivoluzione romana cit., pp. 34-35.
Il «primo triumvirato»
Par. 1. Sul «primo triumvirato», nell’ambito di una letteratura evidentemente immensa, ci si limita a indicazioni essenziali: P.A. Brunt, «Amicitia» in the Late Roman Republic, «Papers of the British School at Rome», XI, 1965, pp. 1-20; E. Lepore, La decisione politica e l’«auctoritas» senatoria: Pompeo, Cicerone, Cesare, in A. Schiavone (a cura di), Storia di Roma, I: L’impero mediterraneo, 1: La repubblica imperiale, Torino 1990, pp. 773 sgg.; J. Carcopino, Giulio Cesare cit., pp. 220 sgg.; L. Canfora, Giulio Cesare cit., pp. 69 sgg.; Chr. Meier, Giulio Cesare cit., pp. 197 sgg. Su Pompeo vedi M. Gelzer, Pompeius, München 19492; R. Seager, Pompeius: a Political Biography, Oxford 1979; P. Greenhalgh, Pompey, the Roman Alexander, London 1980. Sulle sue idealità politiche, cfr. E. Lepore, Il «princeps» ciceroniano e gli ideali politici della tarda repubblica, Napoli 1954. Su Crasso, vedi A. Garzetti, Marco Licinio Crasso, «Athenaeum», XX, 1942, pp. 12-49; ivi, XXII-III 1944-45, pp. 41-114 e pp. 1-62; A.M. Ward, Marcus Crassus and the Late Roman Republic, Columbia 1977.
Par. 2. Per le leggi emanate durante il consolato di Cesare basti il rinvio a L. Pareti, Storia di Roma e del mondo romano, III, Torino 1953, pp. 861-867; F. De Martino, Storia della costituzione romana, Napoli 19732, pp. 166-173. Sul consolato di Cesare, vedi naturalmente J. Carcopino, Giulio Cesare cit., pp. 221 sgg.; L. Canfora, Giulio Cesare cit., pp. 87 sgg.; Chr. Meier, Giulio Cesare cit., pp. 211 sgg.; cfr. anche G. Zecchini, L’opposizione a Cesare nel 59 a.C. nella storiografia ottimate, «Contributi dell’Istituto Storia antica dell’Università cattolica di Milano», V, 1978, pp. 98 sgg. Vedi inoltre L.R. Taylor, Cesars’ Agrarian Legislation and His Municipal Policy, in Studies Johnson, Princeton 1961, pp. 68 sgg.; Chr. Meier, Zur Chronologie und Politik im Caesars ersten Konsulat, «Historia», X, 1961, pp. 68 sgg. Si osservi, a dare l’importanza della fondazione della colonia di Capua, che la dedusse nel 58 lo stesso console di quell’anno, Calpurnio Pisone Cesonino: A. Fraschetti, La «pietas» di Cesare e la colonia di Pola, «Annali di Archeologia e Storia Antica del Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli», V, 1983, pp. 91-93; per la fondazione della colonia, M. Frederiksen, Roman Campania, a cura di e con aggiunte di N. Purcell, Hertford 1984, pp. 265 sgg.; in precedenza Fr. Vittinghoff, Römische Kolonisation und Bürgerrechtspolitik unter Caesar und Augustus, Wiesbaden 1952, p. 1296.
Par. 3. Sui «boschi e le regioni montuose» come contrapposte al mondo della città, vedi A. Giardina, L’Italia romana. Storia di un’identità incompiuta, Roma-Bari 1997, pp. 139 sgg. L’ipotesi che si tratti di due regioni del Meridione è stata avanzata, come si è detto, da J. Carcopino, Giulio Cesare cit., p. 231. Sulla legge proposta da Vatinio basti il rinvio a M. Gelzer, Die «lex Vatinia de imperio Caesaris», «Hermes», LVIII, 1928, pp. 117 sgg., quindi in Kleine Schriften II, Wiesbaden 1963, pp. 206 sgg. Sulle «quattro leggi perniciosissime» fatte approvare da Clodio, A. Nippel, Aufruhr und «Polizei» cit., pp. 110 sgg.
La guerra gallica
Par. 1. Sui Commentarii de bello Gallico vedi, nell’ambito di una letteratura quasi sterminata, G. Pascucci, I mezzi espressivi e stilistici di Cesare nel processo di deformazione storica dei «Commentarii», «Studi classici e orientali», VI, 1957, pp. 134 sgg. (quindi in Scritti scelti, II, Firenze 1983, pp. 717-759; O. Seel, «C. Iulii Caesaris Commentarii», I: «Bellum Gallicum», Leipzig 1961; L. Canali, Personalità e stile di Cesare, Roma 19662; M. Rambaud, L’art de la déformation historique dans les Commentaires de César, Paris 19662; J. Harmand, Une composante scientifique du «Corpus Caesarianum»: le portrait de la Gaule dans le «De bello Gallico» I-VII, «Aufstieg und Niedergang der römischen Welt», I, 3, Berlin-New York 1973, pp. 523 sgg.; L. Loreto, Pensare la guerra in Cesare, in La cultura di Cesare cit., I, pp. 239 sgg.; J.H. Michel, Le «Be...