Che cos'è il giudizio di gusto?
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Che cos'è il giudizio di gusto?

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Che cos'è il giudizio di gusto?

Informazioni su questo libro

Esistono delle regole per decidere ciò che è bello e ciò che non lo è? Quanto conta il giudizio dei critici e degli esperti? E perché a volte non riusciamo a spiegare come mai un'opera d'arte, un film o un romanzo ci sono piaciuti? La discussione sul canone di bellezza attraverso le tesi di Hume, Leibniz e Kant.

Domande frequenti

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Informazioni

Che cos’è il giudizio di gusto?

La domanda

Tante azioni quotidiane esprimono le nostre preferenze di gusto
Ad esempio:
un vestito che ci piace lo indossiamo spesso;
non ci stanchiamo mai di ascoltare un brano musicale che ci commuove;
evitiamo una persona che ci dispiace;
spendiamo molti soldi per comprarci un quadro;
rimaniamo a bocca aperta di fronte a un ghiacciaio;
non riusciamo a staccare gli occhi da una persona;
uscendo da un cinema, diciamo che il film era bello;
spostiamo i mobili finché non troviamo una disposizione che vada bene;
prima di appendere un dipinto a una parete, guardiamo a che altezza appenderlo («più su… più giù… un po’ più a destra… ecco, ora va bene!»);
scegliamo di acquistare un certo motorino e non un altro, anche se magari costa di più del modello che abbiamo scartato e che ha la stessa meccanica;
decidiamo di farci fare un piercing o un tatuaggio, anche se siamo costretti a soffrire un po’.
Questi sono solo alcuni esempi – tra gli infiniti possibili – di giudizi, scelte e comportamenti quotidiani, che potrebbero essere determinati dalle nostre preferenze di gusto. Durante una giornata compiamo molte scelte di questo genere e, spesso, l’unica cosa che potremmo dire per giustificarle è: «perché mi piace». Quando parliamo di ‘giudizio di gusto’ (o di giudizio estetico) ci riferiamo a giudizi o scelte di questo genere. Il giudizio di gusto, infatti, si può presentare come una proposizione, un’esclamazione, un gesto, un discorso, un’azione con cui esprimiamo, in modi più o meno articolati, il sentimento di piacere o dispiacere che proviamo per qualcosa.
Perché parliamo di giudizio di gusto? In molte lingue, il termine ‘gusto’ denota sia uno dei cinque sensi (grazie a cui distinguiamo il dolce e il salato, l’amaro e il piccante; ma anche ciò che ci piace e ciò che non ci piace mangiare e bere), sia, per estensione, il sentimento di piacere o dispiacere, di appagamento o insoddisfazione, di compiacimento o scontento che proviamo verso le cose più disparate: un film e un paesaggio, una persona e un vestito, un’espressione e un quadro. Talvolta, per esprimere simili esperienze, usiamo le parole ‘bello’ e ‘brutto’, ma più spesso, come si è visto, esprimiamo il nostro giudizio in modi diversi.
Non è facile dire, però, che cosa determini quelli che si presentano come giudizi di gusto. Solitamente, le nostre preferenze sono determinate da un insieme di motivazioni diverse e non analizzate, e non ci poniamo la domanda se sia proprio una questione di gusto a farci scegliere in un modo e non in un altro. Potremmo dire che, se una nostra scelta non è determinata da altri fattori (di tipo economico, pratico, morale, utilitaristico, fisiologico, psicologico, ecc.), può darsi che sia determinata dal nostro gusto.
Ma un giudizio di gusto, che cos’è? La domanda sorge, solitamente, quando un nostro giudizio di gusto entra in conflitto con quello di un’altra persona. Da questo conflitto, infatti, scaturiscono molte questioni interessanti.

Quanto conta la tecnica?

Luca Bello. Veramente bello.
Francesca Stai scherzando? Stavo per addormentarmi… Vorrei proprio sapere che cosa ci hai trovato!
Luca Beh… era fatto benissimo: una fotografia perfetta, un montaggio impeccabile…
Francesca Grazie, ci mancava pure che fosse fatto male! Che ci vuole oggi a fare bene un film! Tecnica e professionalità: le stesse doti di un bravo dentista. Ma andare dal dentista continua a non piacermi.

Mi devo affidare alla maggioranza, agli esperti, o a me stesso?

Luca Guarda che è candidato a quattro Oscar! Forse è il più grande film dell’ultimo decennio. Li leggi o no i giornali?
Francesca Che me ne importa a chi è piaciuto! A me non è piaciuto! E poi io le recensioni le leggo dopo aver visto il film, non prima. Tu mi sembri come quei turisti che girano per una città con la guida in mano, che viaggiano esclusivamente per verificare di persona quello che hanno letto nella guida! Così ritrovano ovunque quello che sapevano già, che gli hanno detto gli altri. Non hai neppure il coraggio di andare controcorrente, di dire finalmente che questo film è brutto, di pensare con la tua testa! Ma come sei fatto? Non hai i tuoi occhi per vedere?
Luca Certo che ce l’ho! Ma almeno non sono presuntuoso come te. Mi faccio guidare da chi ne sa di più.

Il piacere di mangiare un gelato e il piacere di guardare un film sono piaceri diversi?

Francesca Tu fatti pure guidare da chi vuoi. Io ragiono con la mia testa e non ho bisogno degli altri per sapere quello che provo. E poi, senti: nell’intervallo tu hai preso un ghiacciolo al limone, io un cremino. Mica hai fatto tutte queste storie, no? A me il film non è piaciuto, a te sì. Facciamola finita.
Luca Ma che c’entra il gelato! Ho preso il ghiacciolo al limone perché avevo sete, e poi mi ricorda quando venivo al cinema da bambino con mia nonna… Se tu preferisci il cremino, chi ti dice niente! Ma non è possibile che non ti sia piaciuto questo film! Ti deve piacere!

Conoscere e sentire sono la stessa cosa?

Francesca Senti, invece di offendermi, prova a dirmi che cosa ci trovi di tanto bello.
Luca Ma non capisci? Rivela quello che resta nascosto nei rapporti familiari. Una famiglia apparentemente perfetta… e invece è fatta di una complessità di rapporti che…
Francesca Ma che bella scoperta! E sarei io che dovrei leggere i giornali… Le inchieste sulle famiglie si sprecano, e non ho certo bisogno di andare al cinema per sapere che i rapporti nelle famiglie sono più complessi di quello che sembrano a prima vista.
Luca Che c’entrano le inchieste! Certo che le so già le cose sulla famiglia, come so anche il significato della parola ‘pietà’; ma quando vedo la Pietà di Michelangelo è un’altra cosa! Ma possibile che sei così insensibile?
Francesca Non ti scaldare troppo. Dico solo che se ti fossi informato meglio sullo stato delle famiglie o riflettessi un po’ di più sul concetto di pietà non avresti bisogno di fare l’amante dell’arte. È che sei pigro e vanitoso, o forse sei semplicemente limitato. Scusa se te lo dico: preferisci vedere riassunte nelle immagini o nelle sculture cose che potresti capire anche meglio se ti informassi a fondo e facessi lavorare un po’ di più la tua testolina. Comunque, ognuno ha i suoi metodi.
Luca Lasciamo stare, proprio non capisci. Anzi, secondo me fai finta di non capire. Ci saranno pure delle cose che ti entrano dentro, che ti cambiano, che ti emozionano, che restano con te, che ti fanno pensare… Potrei essere l’uomo più informato del mondo, sulla famiglia o sulla pietà, e potrei stare a pensare ore e giorni interi; ma ti assicuro che se non avessi visto questo film, o La pietà, mi mancherebbe comunque qualcosa.
Francesca Se lo dici tu.
Nel dialogo appena letto ci troviamo di fronte a un disaccordo su una questione che sembra avere una certa importanza, visto che la discussione assume presto i toni accesi di un litigio. Mentre sulla scelta di un gelato (ghiacciolo al limone/cremino) Luca e Francesca accettano facilmente la differenza di gusto, sull’apprezza...

Indice dei contenuti

  1. Che cos’è il giudizio di gusto?
  2. L’autore