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Informazioni su questo libro
Gli eventi e i segreti di Fatima continuano a suscitare interrogativi a oltre un secolo di distanza. Mons. Massimo Camisasca nella Postfazione rievoca il monito di Benedetto XVI: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa».
L'autrice ci guida passo dopo passo a rileggere quella straordinaria irruzione del cielo nell'umile quotidianità di Lucia, Francesco e Giacinta fino al misterioso intreccio con il pontificato di san Giovanni Paolo II. Le profezie affidate ai tre Pastorelli si realizzarono una per una, ma non riguardavano soltanto il «secolo breve»: nel terzo millennio Fatima resta un faro sulle sorti del mondo e chiama in causa la libera adesione di ciascuno.
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Informazioni
eBook ISBN
9788892982109La Madonna
Maggio
Giacinta aveva ormai sette anni, Francesco quasi nove e Lucia dieci. Quel 13 maggio era una domenica. Andarono a Messa molto presto al mattino, come era loro abitudine. In quel giorno, per caso – «se nei disegni della Provvidenza esiste il caso», scrive Lucia nelle sue Memorie – decisero di portare il gregge alla Cova da Iria.
Il cammino fu lungo, con le pecore che pascolavano lungo il tragitto. Arrivarono là verso mezzogiorno. Dopo il pranzo e il Rosario, giocavano a costruire «una piccola parete intorno a alcuni arbusti». Si trovavano a mezza costa, su una piccola altura, dove oggi sorge la Basilica della Madonna del Rosario.
All’improvviso videro una luce che parve loro un lampo. Pensando che stesse arrivando un temporale, cominciarono a far scendere il gregge verso valle. Mentre camminavano, vicino a una grande quercia, videro un altro lampo, e andando avanti ancora un po’, videro
sopra un leccio, una Signora, tutta vestita di bianco, più brillante del sole, che irradiava luce, più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo, pieno di acqua cristallina, attraversato dai raggi del sole più splendente.
Non fecero più un passo, presi com’erano dalla meraviglia. Lucia assicura che non ebbero la minima paura di quella Signora. Era il temporale a spaventarli: «Le apparizioni della Madonna non infondono paura né timore, ma sorpresa».
Nonostante ciò, le prime parole della Signora più brillante del sole avevano lo scopo di tranquillizzarli:
«Non abbiate paura. Non vi faccio del male».
«Da dove viene?», chiese Lucia.
«Dal Cielo».
«E che cosa vuole da me?».
«Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno ١٣, a questa stessa ora. Dopo vi dirò chi sono e cosa voglio. Quindi, tornerò qui di nuovo una settima volta».
«Anche io andrò in Cielo?».
«Sì, ci andrai».
«E Giacinta?».
«Anche lei».
«E Francesco?».
«Anche, ma deve recitare molti Rosari».
Lucia fece altre domande su persone del paeÂse che erano morte.
Pazientemente, la Signora rispose a tutte. Alla fine, giunse il momento di rivolgere loro la richiesta che l’aveva portata lì: «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Lui vi vorrà mandare, in atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?».
La risposta dei bambini, alla quale Lucia diede voce, fu immediata: «Sì, lo vogliamo».
Con dolcezza, ma senza giri di parole, la Madonna disse loro la verità , prendendo sul serio l’offerta di se stessi che avevano appena fatto: «Allora soffrirete molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto».
In quel momento dal palmo delle sue mani aperte uscì una luce intensa che li avvolse. Non ebbe bisogno di dire nulla affinché capissero con chiarezza il significato di quanto stava loro succedendo: quella luce entrò nei loro cuori e nel più intimo delle loro anime, avrebbe spiegato più tardi Lucia, «facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella luce, più chiaramente di quanto ci saremmo potuti vedere attraverso il migliore degli specchi».
«Quindi, come per una spinta intima inefÂfabile», caddero in ginocchio ripetendo denÂtro di loro: «Santissima Trinità , ti adoro. Mio Dio, mio Dio, ti amo nel Santissimo Sacramento».
Passati alcuni istanti, la Madonna aggiunse: «Recitate il Rosario tutti i giorni, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra». Poi, cominciò a elevarsi serenamente, salendo in direzione dell’oriente, fino a scomparire nell’immensità della distanza.
Con la stessa serenità se ne andava la Signora che, arrivando, aveva detto loro: «Non abbiate paura. Non vi faccio del male».
Era venuta dal Cielo, irrompendo in maniera inaspettata e sorprendente nella vita di quei bambini; aveva chiesto loro una consegna totale, che – Lei non lo nascose – avrebbe implicato molta sofferenza. Ma aveva detto con dolcezza: «Non vi faccio del male». Come poteva parlar loro così? Perché diceva che non avrebbe fatto loro alcun male, se questo non escludeva dubbi, persecuzioni, malattie e una morte prematura?
Senza paura, né dubbi, né esitazioni, i Pastorelli di Aljustrel si fidarono e si affidarono. Quel «sì, lo vogliamo», che dissero con una spontaneità sorprendente, non fu il frutto di un impulso infantile. Fu una decisione matura, scaturita da un anno di convivenza con l’Angelo, resa fedele dalla preghiera, irrobustita dalla penitenza e santificata dall’Eucaristia. Fu un passo pieno di consapevolezza, che loro fecero con gli occhi fissi su quella Signora che prometteva di portarli in Cielo.
Gli istanti che seguirono la partenza della Madonna in quel 13 maggio furono segnati da una pace e una gioia contagiose, anche se questo, come racconta Lucia, non impediva di parlare tra di loro.
I Pastorelli non sperimentavano la stessa prostrazione fisica provocata dalle apparizioni dell’Angelo: «L’apparizione della Madonna ci fece di nuovo concentrare sul soprannaturale, ma in maniera più soave», diceva Lucia.
L’unica cosa riguardo alla quale non riuscivano a dire nulla era quella luce che veniva dalle mani della Madonna: «Sentivamo dentro qualcosa che ci impediva di parlarne».
Raccontarono a Francesco tutto quello che la Madonna aveva detto. Anche questa volta aveva visto tutto, ma non...
Indice dei contenuti
- Prefazione
- In famiglia
- Lucia
- Francesco
- Giacinta
- Uguali a tutti, uguali a noi
- L’angelo
- La Madonna
- Dopo le apparizioni
- «Giacinta e Francesco li porto tra poco»
- «Tu resterai qui ancora un po’ di tempo»
- La pedagogia del Cielo
- Amare Cristo, così come siamo
- Perché Dio sceglie di parlare ai piccoli?
- Indice