Storie della fantascienza Volume III, 1949-1953
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Storie della fantascienza Volume III, 1949-1953

  1. 1,020 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Storie della fantascienza Volume III, 1949-1953

Informazioni su questo libro

In questo volume sono riunite alcune delle più belle storie di fantascienza scritte nel Novecento, ordinate anno per anno, mese per mese, e introdotte da una premessa di Isaac Asimov. Racconti che possono essere considerati oggi non solo caposaldi del genere, ma veri classici della letteratura. Narrazioni che, immaginando tempi e luoghi lontanissimi, ci parlano del nostro mondo presente. Questo terzo volume raccoglie storie pubblicate tra il 1949 e il 1953.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2022
Print ISBN
9788804730521
eBook ISBN
9788835717881
Argomento
Letteratura
Categoria
Fantascienza

1952

Introduzione

Nel mondo al di fuori della realtà fu un altro anno molto violento, segnato dalle guerre e dalle rivoluzioni. Il 6 febbraio re Giorgio VI d’Inghilterra morì e sua figlia Elisabetta divenne regina con il nome di Elisabetta II. Alla fine di questo stesso mese la Gran Bretagna annunciò di aver prodotto la propria bomba atomica; il 30 marzo il presidente degli Stati Uniti, Harry S. Truman, confermò che non si sarebbe ricandidato alle elezioni, e più tardi annunciò che gli Stati Uniti avevano sperimentato la loro prima bomba all’idrogeno nell’Oceano Pacifico.
Il 28 aprile Matthew Ridgway divenne il comandante supremo delle forze alleate della NATO, sostituendo il generale Dwight D. Eisenhower, che aveva sentito il richiamo della politica. L’Egitto visse il suo primo, e fino a oggi unico, colpo di Stato militare, in luglio, quando i “liberi ufficiali” sotto la guida di Muhammad Nagīb e Gamal Abdel Nasser rovesciarono la monarchia; re Fārūq salpò verso il tramonto sullo yacht reale, portando con sé quella che era ritenuta essere la più grande collezione di pornografia esistente al mondo. Inoltre, nel Medio Oriente, il principe Husayn divenne re di Giordania quando suo fratello maggiore, Talāl, venne dichiarato infermo di mente. L’11 settembre l’Etiopia acquisì ufficialmente la fascia costiera conosciuta con il nome di Eritrea, scenario di primaria grandezza di una tragica guerra civile nel momento in cui queste parole vengono scritte.
Ottobre vide la dichiarazione dello stato d’emergenza in Kenya, quando alcuni membri della tribù dei Kikuyu, organizzati sotto la sigla dei Mau Mau, cominciarono a lanciare attacchi contro i cittadini e le proprietà britanniche. Il 4 novembre si assistette alla soverchiante vittoria repubblicana nella contesa presidenziale allorché Eisenhower sconfisse Adlai Stevenson dell’Illinois per 442 voti contro 89.
L’anno terminò con un processo farsa ai capi del partito comunista cecoslovacco, compreso Rudolf Slánský, per tradimento, e la visita del neopresidente Eisenhower in Corea, adempiendo così a una promessa fatta durante la campagna elettorale. I combattimenti in quella terra lacerata dalla guerra continuarono per tutto il 1952.
Durante il 1952 Ernest Hemingway pubblicò Il vecchio e il mare, gli statunitensi Felix Bloch e Edward M. Purcell vinsero il premio Nobel per la Fisica per le loro ricerche sui campi magnetici e Eddie Arcaro, in sella a Hill Gail, vinse il Kentucky Derby. Jacob Epstein scolpì Madonna con Bambino, Ralph Ellison pubblicò Uomo invisibile e per la prima volta vennero usati i test al carbonio 14 per la datazione dei manufatti antichi. Fra le canzoni di successo di quell’anno vanno elencate Your Cheatin’ Heart, Jambalaya, Wheel of Fortune e I Saw Mommy Kissing Santa Claus.
Nel 1952 vennero prodotte le prime pillole contraccettive. Rocky Marciano batté Jersey Joe Walcott per il titolo dei pesi massimi, Selman A. Waksman fu premiato per la sua scoperta della streptomicina con il premio Nobel per la Medicina e Chagall dipinse La notte verde. Marianne Moore vinse il premio Pulitzer per le sue Collected Poems. Gli Stati Uniti vinsero la maggior parte delle medaglie d’oro alle Olimpiadi estive nel 1952, ma la stella dei giochi fu il fondista cecoslovacco Emil Zátopek. I film più popolari dell’anno, e altri altrettanto buoni ma non popolari, erano: Mezzogiorno di fuoco, con Gary Cooper nel suo ruolo più celebre, Il più grande spettacolo del mondo, Luci della ribalta, Otello e This Is Cinerama, il tentativo di Hollywood di arginare la marea in apparenza irresistibile della televisione e i suoi effetti sul pubblico americano.
Nel 1952 Samuel Beckett diede alle stampe Aspettando Godot. Albert Schweitzer vinse il premio Nobel per la Pace. Il grande Julius Boros vinse gli U.S. Open di golf, mentre i Brooklyn Dodgers avrebbero dovuto aspettare fino all’anno seguente, avendo perso le World Series per 4 a 3 contro gli Yankees. La valle dell’Eden, di John Steinbeck, Il calice d’argento, di Thomas B. Costain, e Il gigante, di Edna Ferber, furono dei bestseller, mentre Norman Vincent Peale pubblicava Come vivere in positivo.
La morte si portò via Eva Perón, George Santayana, Alfred Einstein (il musicologo), John Dewey e Chaim Weizmann.
Mel Brooks forse era ancora Melvin Kaminsky, ma noi cominciamo a dubitarne.
Nel mondo reale fu un altro anno eccellente, mentre la fantascienza si preparava all’esplosione del paperback e Donald Day vi contribuì con una valida opera erudita di ricerca nel campo di questo genere letterario con il suo The Index of The Science Fiction Magazine, 1926-1950.
Fra i libri di rilievo pubblicati nel 1952 vanno ricordati: Limbo di Bernard Wolfe; La legione del tempo (The Legion of Time), di Jack Williamson (apparso a puntate molto tempo prima); Murder in Millennium VI, di Curme Gray; il magnifico Anni senza fine (City), di Clifford D. Simak; You Shall Know Them, di Vercors; Piano meccanico (Player Piano), di Kurt Vonnegut Jr; Mondi invisibili (Jack of Eagles), di James Blish; e Il richiamo del corno (The Sound of His Horn), di Sarban. Tre importanti romanzi furono pubblicati a puntate nel 1952: I mercanti dello spazio (Gravy Planet, più tardi reintitolato The Space Merchants), di Frederik Pohl e C.M. Kornbluth; L’uomo disintegrato (The Demolished Man), di Alfred Bester; e Le correnti dello spazio (The Currents of Space), di Isaac Asimov. Motivi di lunghezza ci impediscono di inserire in questo volume dedicato al 1952 tre splendidi romanzi brevi: Tensione superficiale (Surface Tension), di James Blish; Anniversario fatale (Bring the Jubilee), di Ward Moore; e Baby Is Three, di Theodore Sturgeon.
Nuove riviste di fantascienza venivano sfornate dalle rotative in numero sempre crescente nel 1952, che vide il suo punto di massimo fulgore con la comparsa di «If», sotto la direzione del sottovalutato Paul Fairman, e «Fantastic», un compagno di «Amazing Stories». Lester del Rey sedeva sullo scranno del curatore di altre due imprese editoriali: «Space Science Fiction» e «Science Fiction Adventures». I lettori inglesi ebbero un altro prodotto cresciuto in casa, con la nascita di «Nebula Science Fiction», mentre «Space Stories», «Dynamic Science Fiction» e «Fantastic Science Fiction» (non il «Fantastic» citato sopra) contribuirono a riempire le edicole negli Stati Uniti, malgrado quest’ultima rivista cessasse le pubblicazioni in quello stesso anno, come capitò anche a «Marvel Science Fiction», che era stata fondata un po’ di tempo prima.
Nel mondo reale altre persone importanti intrapresero il loro viaggio inaugurale nella realtà; nel mese di marzo, Daniel F. Galouye con Rebirth; in aprile, Frank Herbert con Looking for Something e Ron Goulart con Letters to the Editor; in maggio (un mese davvero grande), Daniel Keyes con Precedent, Robert Sheckley con Final Examination e Mark Clifton con Cosa ho fatto? (compreso in questo volume dedicato al 1952); in giugno, L’ispettore fantasma (The Specter General), di Theodore Cogswell; in luglio, Ora tocca al wub (Beyond Lies the Wub), di Philip K. Dick; in agosto, il rivoluzionario Gli amanti di Siddo (The Lovers), di Philip José Farmer; in novembre, Walk to the World, di Algis Budrys; e in dicembre, The Reluctant Weapon, di Howard L. Myers.
I film fantastici (“fantastici” intesi come genere, non sempre in senso qualitativo) comprendevano: Captive Women; Invasione USA; Red Planet Mars; il film che alberga eternamente nei nostri cuori, Bela Lugosi e il gorilla di Brooklyn; il delizioso Il magnifico scherzo; e il migliore dell’anno, Lo scandalo del vestito bianco, con Alec Guinness nel ruolo del protagonista.
La Famiglia si riunì a Chicago per la decima World Science Fiction Convention.
Si udiva altresì un lontano frullare d’ali poiché nascevano Douglas Adams e Lisa Tuttle.
Torniamo a quell’onorato anno 1952 e godiamoci le migliori storie che il mondo reale ci ha lasciato in eredità.

Il pedone

di Ray Bradbury
(1920-2012)
È diventata quasi una moda indirizzare colpi bassi a Ray Bradbury e sminuire la sua posizione nella storia della fantascienza moderna. Non sono d’accordo con quei critici che spesso fanno notare la mancanza di accurate basi scientifiche nelle sue storie. Bradbury, come Harlan Ellison, si affida molto alla fantasia; è uno scrittore che ti afferra per la gola e per il cuore e non molla. Inoltre, si dà il caso che la sua filosofia sociale coincida con la mia.
I primi anni Cinquanta sono stati dei buoni anni per lui, dal punto di vista professionale, con premi meritati e applausi dalla critica. I suoi L’uomo illustrato (The Illustrated Man, 1950) e Le auree mele del sole (The Golden Apples of the Sun, 1953) contengono gran parte dei suoi migliori lavori di quegli anni e dovrebbero trovarsi sullo scaffale di chiunque abbia a cuore la science fiction.
Il pedone è una delle sue storie più famose, un esempio davvero da manuale del genere di estrapolazione sociale nel quale la fantascienza eccelle e, con l’avvento della televisione via cavo e dei videoregistratori, è altresì un inquietante monito su ciò che potrebbe accaderci. [M.H.G.]
Una volta Ray venne fermato da un poliziotto per aver commesso il crimine di essere un pedone e, di conseguenza, un tipo sospetto, ed è perciò che questo racconto ha l’impronta di una personale amarezza.
Io e Ray Bradbury siamo della stessa epoca; entrambi ricordiamo com’era il mondo prima della Seconda Guerra Mondiale, quando le macchine erano in numero molto minore e l’aria condizionata, salvo che nei cinema, non esisteva. Nelle città le strade erano piene di gente in ogni momento (giorno e notte, a New York). Per di più, nelle sere d’estate, la popolazione usava sedere, in massa, davanti alle porte di casa, poiché dentro faceva un caldo insopportabile.
Il risultato? Si poteva camminare dappertutto senza pericolo, giacché si era sempre circondati dalla folla.
Man mano che le automobili sono cresciute di numero e l’aria condizionata è diventata sempre più comune, i marciapiedi si sono spopolati. Le circostanze in cui commettere crimini, nelle strade, si sono fatte più facili, e di conseguenza i marciapiedi si sono spopolati ancora di più.
Adesso, al di fuori delle ore lavorative, le strade delle città sono cavernose ed echeggianti.
La mia ricetta per controllare il crimine urbano, allora? Facile! Fate tornare il pedone! Spegnete l’aria condizionata! [I.A.]
Entrare in quel silenzio che era la città alle otto d’una brumosa serata di novembre, mettere i piedi sulla superficie deformata di quel marciapiede di cemento, passare sopra i cordoni invasi dall’erba e camminare con le mani in tasca in mezzo a quell’assenza di suoni… era questo che, soprattutto, il signor Leonard Mead amava fare. Si fermava all’angolo di un incrocio e scrutava nelle quattro direzioni i nastri dei marciapiedi illuminati dalla luna, per decidere da quale parte andare. Ma in realtà non faceva alcuna differenza; era solo, in questo mondo del 2053 dopo Cristo, praticamente solo e, presa una decisione finale, scelto un sentiero, si sarebbe incamminato a grandi passi, smuovendo davanti a sé piccoli turbin...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Storie della fantascienza
  4. 1949
  5. 1950
  6. 1951
  7. 1952
  8. 1953
  9. Copyright