
eBook - ePub
Disponibile fino al giorno 5 Dec |Scopri di più
Due spie perfette (I Romanzi Classic)
- 288 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Disponibile fino al giorno 5 Dec |Scopri di più
Due spie perfette (I Romanzi Classic)
Informazioni su questo libro
Dopo i lunghi anni delle guerre napoleoniche, l'ufficiale e spia Simon Duval può finalmente tornare a casa. Giunto a Londra, va in cerca della moglie di un suo cugino, Suzanne, contessa di Chambron, nel frattempo rimasta vedova e in gravi ristrettezze. Duramente provati dalle tragedie vissute e ormai convinti di essere incapaci di provare ancora desiderio, i due decidono di sposarsi con l'unico scopo di farsi compagnia e sostenersi a vicenda. Ma il sentimento che li unisce farà miracoli, travolgendo entrambi in un inaspettato vortice di passione. Intanto Napoleone è fuggito dall'Elba e Simon deve tornare in missione, ma questa volta ad affrontare il pericolo saranno in due...
Domande frequenti
Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Due spie perfette (I Romanzi Classic) di Mary Jo Putney in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.
Informazioni
eBook ISBN
97888357176521
Londra, febbraio 1815
Sebbene Suzanne stesse cucendo davanti alla finestra per avere più luce, ormai il cielo si era troppo rannuvolato per continuare il lavoro. L’Inghilterra era molto più a nord di dove aveva vissuto in passato, e in pieno inverno le giornate erano corte e spesso grigie o piovose. Sarebbe stata costretta ad acquistare altre candele per finire le modifiche entro la fine della settimana.
Mise da parte il vestito e si alzò per sgranchirsi. Forse sarebbe andata a fare due passi. Il clima era rigido e la sua vecchia cappa a malapena adeguata, ma le piaceva moltissimo avere la libertà di uscire all’aperto ogni volta che lo desiderava.
Dei passi pesanti rimbombarono sulle scale fuori dalla stanza e Suzanne riconobbe il dignitoso approccio del suo padrone di casa, il signor Potter. L’uomo bussò alla porta e annunciò: — Madame Duval, c’è un tizio che dice di essere vostro cugino, il colonnello Duval. È di sotto in soggiorno. Avete un cugino colonnello?
Suzanne aprì la porta, sorpresa. Dopo gli ultimi, turbolenti anni, non aveva idea di quali parenti potessero essere ancora vivi. — Può darsi, ma per essere sicura devo vederlo. Presumo che abbia un’aria rispettabile, o non lo avreste fatto entrare.
— Ha l’aria di un militare. Non che questo lo renda un santo. Scenderò di sotto con voi, nel caso vogliate che lo mandi via.
Suzanne lo ringraziò con un cenno del capo. Il signor Potter era molto protettivo nei confronti delle inquiline della sua pensione. Era una delle ragioni per cui lei aveva scelto di abitare lì.
Si tolse i guanti senza dita che indossava per tenere calde le mani quando cuciva, si ravviò distrattamente i capelli castani e raddrizzò sulle spalle lo scialle di lana, lieta che il proprio aspetto esteriore non fosse più una questione di vita o di morte. Quindi seguì il padrone di casa lungo le scale.
Quando aprì la porta del soggiorno, la luce fioca rivelò un uomo di spalle con le mani unite dietro la schiena, che osservava dalla finestra il desolato quartiere circostante. Snello e muscoloso, aveva in effetti il fisico e il portamento di un soldato. I capelli neri ondulati avevano bisogno di un taglio e quando si voltò ad accoglierla mostrò un’eleganza familiare. Il suo sguardo penetrante incrociò quello di Suzanne e lei rimase pietrificata dall’emozione. Jean-Louis!
Ma suo marito era morto; aveva assistito lei stessa alla sua morte violenta. Inoltre, Jean-Louis aveva il doppio della sua età quando si erano sposati, e quell’uomo era più giovane.
Quando notò gli occhi di un grigio chiaro si ricordò di un cugino di secondo grado di suo marito. All’epoca Simon Duval era un ragazzo, più vecchio di lei di appena un paio d’anni, ma assomigliava in modo impressionante a suo marito. Il tempo aveva reso evidenti delle sottili differenze nei lineamenti, ed era un po’ più alto e largo di spalle di Jean-Louis.
Suzanne si accorse di aver trattenuto il fiato e inspirò a fondo. — Ben trovato, Simon. O devo chiamarvi monsieur le comte?
— Dunque siete proprio voi… mia cugina Suzanne — disse il suo ospite, leggermente stupito. — Il cognome è abbastanza comune e Hawkins non mi aveva detto che eravate la contessa di Chambron. Ma io non sono conte. Sono solo un lontano cugino felice di vedere che siete viva.
Parlava inglese senza traccia d’accento francese e Suzanne si rammentò che sua madre era nata in Inghilterra. — Benché non mi consideri più una contessa, voi potreste essere il conte di Chambron se alcuni membri della famiglia del mio defunto marito sono morti. — Suzanne gli tese la mano. — Il signor Potter mi ha detto che siete colonnello. Di quale esercito? Inglese, francese monarchico o grande armata imperiale?
— Dell’esercito inglese, ma mi sono congedato di recente. — Simon Duval abbozzò un vago sorriso e si chinò a farle il baciamano, un gesto tipicamente francese. — Sono lieto di trovarvi in buona salute e più bella che mai. Avevo sentito dire che eravate morta.
La sua mano era calda e forte. Suzanne la lasciò andare a malincuore. — Adulate come un francese, Simon — ribatté, ricambiando il sorriso. — Non sono più un’ingenua giovane sposa e ho rischiato di morire in molte occasioni. Ma sono sopravvissuta.
Il padrone di casa, che era rimasto sulla soglia, si schiarì la voce. — Madame Duval, immagino che voi e vostro cugino abbiate parecchie cose da dirvi, dunque vi servirò un tè.
— Siete gentile, signor Potter. Lo gradirei molto. — Rimasti soli, Suzanne aggiunse una piccola palettata di carbone alle braci del camino. — Davvero, abbiamo molto da raccontarci, cugino. Sono passati almeno dodici o tredici anni.
Simon era stato uno dei tanti invitati alle sue nozze con il conte di Chambron. All’epoca lei aveva solo quindici anni; era invaghita dell’incantevole Jean-Louis ed emozionata per quel matrimonio così prestigioso. Poiché Simon aveva all’incirca la sua età, i due avevano stretto un’allegra e giocosa amicizia nelle due settimane precedenti la cerimonia. Ma tutto questo ormai apparteneva a un lontano passato.
Suzanne prese posto sulla sedia alla destra del camino. — Come mi avete trovata?
— Grazie al capitano Hawkins. — Simon si sedette sulla sedia di fronte. — Lui e io condividemmo una pericolosa avventura in Portogallo, qualche anno fa. Di recente ci siamo incontrati per caso e, chiacchierando, ho saputo che era tornato di recente da Costantinopoli e che voi eravate una delle sue passeggere.
Suzanne si fece tesa. — Vi ha raccontato in quali circostanze mi aveva conosciuta?
In tono gentile, Simon rispose: — Mi ha detto che eravate prigioniera nell’harem di un funzionario turco molto influente e altrettanto corrotto, e che il vostro aiuto era stato prezioso nel salvataggio di due donne inglesi, compresa la giovane lady che adesso è sua moglie.
Questi erano i fatti in sintesi. Suzanne sperava che Hawkins non fosse entrato in dettagli. — E in cambio lui mi ha soccorsa e riportata qui.
— Il capitano mi ha detto che si era offerto di scortarvi in Francia, ma che avete preferito unirvi a dei parenti espatriati a Soho. — La stava scrutando con attenzione. Suzanne intuiva che cosa stesse pensando. A Londra, Soho era il quartiere dove vivevano i ricchi esuli francesi. I più poveri si barcamenavano nel malfamato quartiere di St Pancras.
Rispondendo alla domanda inespressa di Simon, Suzanne spiegò: — Dopo l’abdicazione di Napoleone, i miei cugini sono tornati in Francia per rivendicare i loro possedimenti. Non sono rimasta sorpresa quando ho scoperto che non erano più qui. Ma non importa. Preferisco cavarmela da sola in Inghilterra piuttosto che ritornare in Francia. Laggiù non c’è più niente per me.
Simon fece correre lo sguardo nel piccolo salotto, pulito ma antiquato. — Perdonate la domanda, ma come vi guadagnate da vivere?
— Facendo la cucitrice e la sarta. Presto avrò una posizione stabile presso una modista. E voi?
Simon ebbe un momento di imbarazzo. — Per mia fortuna mia madre proveniva da una famiglia di facoltosi commercianti inglesi e i suoi beni sono sempre rimasti su questa sponda della Manica.
— Vostra madre e la sua famiglia sono stati previdenti. — Suzanne inclinò la testa di lato. — Siete venuto solo a cercare una lontana parente? Vi state forse annoiando ora che vi siete congedato dall’esercito?
— Non parlerei di noia, anche se al momento sono alquanto ozioso — ammise Simon. — Ma non appena Hawkins vi ha menzionata, ho desiderato vedere se eravate davvero la Suzanne Duval che conoscevo e, nel caso, controllare come ve la stavate cavando.
Il signor Potter tornò con il tè. Il vassoio era di peltro ammaccato e il beccuccio della teiera di ceramica leggermente sbeccato, ma lui presentò il rinfresco con il sussiego di un maggiordomo ducale. C’era anche un piatto con qualche biscotto di pasta frolla.
— Grazie, signor Potter! — esclamò Suzanne con calore. — Voi e vostra moglie vi siete superati.
— Piacere nostro, milady. — L’uomo chinò il capo e si congedò.
— Milady? — chiese Simon mentre lei versava il tè nelle tazze. — Sa che siete un’aristocratica?
— È solo educato e gentile, anche se forse la vostra presenza lo ha stimolato a fare di meglio. — Suzanne bevve un sorso di tè, poi gli offrì i biscotti di pastafrolla.
— Mi domando se all’interno della comunità francese troverò dei vecchi amici o delle vecchie conoscenze. I nostri connazionali emigrati vi hanno accolta bene?
Suzanne fece una smorfia. — I nobili esuli di Soho non vogliono avere niente a che fare con una donna che ha fatto la sgualdrina in un harem turco.
Simon trasalì. — Mi auguro che nessuno abbia detto una cosa così orribile!
— Le dame aristocratiche sì. E i loro mariti hanno tentato di molestarmi in qualche stanza deserta — ribatté Suzanne in tono piccato. — Così ho deciso che sarei stata più al sicuro tra gli esuli di umili origini qui a St Pancras.
Simon soffocò un’imprecazione. — Meritate di meglio, Suzanne!
Lei emise un sospiro. — Se c’è una cosa che ho imparato è che nessuno “merita” nulla di più del diritto di lottare per la sopravvivenza. Preferisco stare qui a modificare abiti in una stanzetta fredda che vivere nel lusso di harem turco chiedendomi quale sarà la mia ultima notte. Perciò ritengo di cavarmela benissimo. — Alzò la tazza. — Volete brindare alla mia sopravvivenza, Simon?
— Posso fare di più — rispose lui, con sguardo intenso. — Sposatemi, Suzanne.
2
Suzanne posò la tazza con tale rapidità che il tè traboccò dall’orlo. — Santo cielo, Simon! Sembrate sano di mente, ma è chiaro che vi ho mal giudicato.
Simon sorrise, beandosi della cadenza musicale del suo accento francese, della grazia della sua figura minuta e perfettamente proporzionata, della brillantezza della sua folta capigliatura color del tabacco. — Sono stupito quanto voi della mia proposta impulsiva. Eppure, sento che è giusta.
— Perché? — Suzanne inclinò il capo, con gli incantevoli occhi verdi colmi di curiosità. — Perché chiederlo e perché sentite che è giusto?
— Per anni il mio unico obiettivo è stato quello di spodestare Napoleone — disse lentamente. — Lui e il suo regime mi sono costati gran parte della mia famiglia e la ragazza che amavo. Ora se n’è andato, spero per sempre. Che cosa fa un militare quando le guerre sono finite?
— Che cosa fanno quelli come noi, sopravvissuti a tanti orrori? — domandò Suzanne a bassa voce.
Quella domanda lo aveva tormentato per mesi. — Cercano la pace. Riaprirò la mia casa in città, a lungo trascurata. Riporrò nell’armadio l’uniforme. Coltiverò fiori in un giardino. Prenderò moglie. — Simon osservò il bel viso di Suzanne. Sotto molti aspetti era un’estranea, ma a livello più profondo gli era familiare. — Siete sopravvissuta a gravi perdite e a profondi sconvolgimenti; ora non desiderate forse le mie stesse cose?
Suzanne si alzò e attraversò la stanza. Dalla finestra osservò la strada con aria assente. — Voi e io ci conoscemmo anni fa durante la Pace di Amiens. La ragazza ingenua e ottimista che ero allora pensava che le guerre fossero finite e che si potesse sperare in un futuro radioso. Poi tutto si dissolse ancora una volta nella violenza e nel caos. Forse la vostra proposta nasce dal desiderio di catturare di nuovo quei giorni di pace e ottimismo, ma se ne sono andati per sempre.
— Quel tempo è passato — ammi...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- DUE SPIE PERFETTE
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 11
- 12
- 13
- 14
- 15
- 16
- 17
- 18
- 19
- 20
- 21
- 22
- 23
- 24
- 25
- 26
- 27
- 28
- 29
- 30
- 31
- 32
- 33
- 34
- 35
- 36
- 37
- 38
- 39
- 40
- 41
- 42
- 43
- Epilogo
- Copyright