
- 360 pagine
- Italian
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Informazioni su questo libro
«Cent'anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che l'aveva messo al mondo».
Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo su Mussolini. Una figura di cui la maggioranza degli italiani si è fatta un'idea sbagliata: uno statista che fino al '38 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l'alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra.
Cazzullo ricorda che prima del '38 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli. Aveva conquistato il potere con la violenza - non solo manganelli e olio di ricino ma bombe e mitragliatrici -, facendo centinaia di vittime.
Fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascinati nelle vie di Torino. Aveva imposto una cappa di piombo: Tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia - 40 mila morti tra i civili -, in Etiopia - dall'iprite al massacro dei monaci cristiani -, in Spagna. Aveva usato gli italiani come cavie per cure sbagliate contro la malaria e per vaccini letali. Era stato crudele con tanti: a cominciare da Ida Dalser e dal loro figlio Benitino.
La guerra non fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull'altro e di una razza sull'altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini. Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l'antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani.
Domande frequenti
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Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Mussolini il capobanda
- Uno. «Toglietemeli di torno». Storia di Ida Dalser e di Benitino
- Due. Il terrorista. Bombe e olio di ricino: i delitti delle camicie nere
- Tre. Il pokerista. Cronaca della marcia su Roma
- Quattro. La vendetta fascista. Legato al camion e trascinato per la città
- Cinque. Vittime. Storia di Giacomo Matteotti, don Giovanni Minzoni, Giovanni Amendola, Antonio Gramsci, Carlo e Nello Rosselli
- Sei. La cappa di piombo. Vita agra sotto il Duce
- Sette. Il repressore. Botte, galera, confino e polizia segreta
- Otto. Il criminale di guerra. Le stragi fasciste in Libia, Etiopia, Spagna
- Nove. Il razzista. Le leggi contro gli ebrei
- Dieci. Guerra criminale contro il popolo italiano. Congelati e abbandonati in Francia, Grecia, Russia
- Undici. Il truce. Le atrocità di Salò
- Dodici. Il mito del Duce buono
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