
- 224 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Caro mondo
Informazioni su questo libro
« La pace è la materia prima del meraviglioso diario di Bana Alabed »
Internazionale « Una storia di amore e di coraggio dove regnano violenza e terrore, la testimonianza di una bambina siriana che ha sofferto l'indicibile »
J.K. Rowling « Bana Alabed è diventata uno dei simboli della vita delle migliaia di civili intrappolati tra le rovine ad Aleppo »
la Repubblica « Bana Alabed, una bambina intelligente e sensibile, che ha saputo cogliere e trasmettere con dolorosa accuratezza tutta la confusione e la paura di essere bambini travolti e sopraffatti da un conflitto »
Il Sole24Ore Bana Alabed ha solo sette anni quando, in una luminosa giornata di sole, sente un boato spaventoso. È una bomba caduta su Aleppo, la prima delle tante che ridurranno la città in cenere e la popolazione allo stremo. Bana non sa neppure cosa significhi la parola «bomba», ma da quel giorno non può più andare a scuola perché è stata distrutta; invece di sedersi al tavolo di cucina per cenare con la famiglia, si deve nascondere sotto di esso, mentre tutto, intorno a lei, trema; non gioca più per strada, ma si ritrova a scavare tra le macerie insieme con gli adulti, alla ricerca di cose e persone scomparse.
Vivace e intelligente, Bana si convince che il mondo non possa ignorare quello che sta succedendo in Siria e, con l'aiuto della madre, scrive un messaggio su Twitter: «Ho bisogno della pace». Poi, di giorno in giorno, racconta quello che sta vivendo, mostra la distruzione e il dolore. In breve tempo la sostengono in centinaia di migliaia e lei, con tutto il candore e la sincerità dei bambini, parla a tutti: da Putin a Obama, da Trump al presidente siriano Bashar Assad.
Diventata il simbolo dell'innocenza di ogni bambino davanti agli orrori della guerra, Bana racconta per la prima volta in questo libro tutta la sua storia. Lanciando con forza il suo messaggio di speranza, per sé e per tutte le vittime della violenza che meritano una vita migliore.
Domande frequenti
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Informazioni
Indice dei contenuti
- Presentazione
- Frontespizio
- Pagina del Copyright
- Nota dell’autrice
- Sono nata sorridendo
- Volevo vivere in Siria per sempre
- Niente ci aiutava a dimenticare che baba non era lì con noi
- «State bene? State bene? State bene?»
- Sapevamo tutti che cosa fare quando sentivamo le bombe
- Dovevamo cercare di dimenticare la guerra ed essere normali
- «E se sono morti?»
- «Smettetela di spararci!»
- Non c’era più nessun posto sicuro
- Odiavo la guerra
- Pregavo ancora per una sorellina
- «È venuto il momento di andarsene.»
- «Non piangere, Bon Bon, ci rivedremo presto.»
- Ci mancava solo baba
- Il suo nome significa «luce»
- Quando hai nostalgia, ti senti meglio se vai a casa
- Non volevo che il mio fratellino dovesse avere paura
- Forse potremmo imparare come far cessare la guerra
- «Com’è andata la tua giornata, piccola mia?»
- La speranza è quando ti sembra che il mondo sia bellissimo
- Solo bombe, bombe, bombe
- Com’è morire?
- Non avrei mai più giocato con lei
- «Non riesco a credere che possano essere così crudeli.»
- Facevamo i turni per aiutarci ad avere speranza
- Pregai che il piano funzionasse
- E ti sembra quasi vero
- Ogni giorno c’era sempre meno di tutto
- Magari qualcuno avrebbe fatto qualcosa prima che fosse troppo tardi
- Avevo paura che la gente non ci credesse
- #StandwithAleppo
- «Ultimo avvertimento»
- Come se fossi morta, ma non lo ero
- La nostra casa non c’era più
- Cosa sarebbe successo se l’esercito ci avesse trovato?
- Non mi ero mai sentita così male
- Forse il mio cuore era malato
- Non avevamo nessun posto dove andare
- «È Allah il migliore dei guardiani.»
- Non avevamo nessun posto dove scappare
- Non potete immaginare come eravamo felici di sentire questa notizia
- Dovevo prendere uno di quegli autobus
- Quasi non potevo crederci
- Siamo al sicuro, adesso
- Questo è il mio desiderio
- Indice
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