
- 178 pagine
- Italian
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Informazioni su questo libro
Il volume ricostruisce il rapporto tra uno dei maggiori storici del pensiero politico italiano, Nicola Matteucci, esponente di primo piano della nostra tradizione liberale, e l'opera di Antonio Gramsci. Matteucci pubblicò nel 1951 Antonio Gramsci e la filosofia della prassi, una monografia che rimase per lungo tempo il contributo più perspicuo, sebbene poco diffuso, intorno al profilo teorico del grande intellettuale comunista. Il libro tenta di mettere in evidenza come quel primo studio avesse colto i fattori tematici fondamentali del programma di ricerca sulla filosofia della prassi svolto nei Quaderni, raccogliendoli attorno alle due grandi questioni dell'"autonomia del marxismo" e della "traducibilità dei linguaggi". Dal 1951 in poi Matteucci avvertì la posizione gramsciana come la più sfidante, nel campo marxista, nei confronti della liberaldemocrazia. Indagare l'ulteriore sviluppo di tale confronto significa ripercorrere molti aspetti della vicenda ideologica nazionale.
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