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Una parola ancora
Informazioni su questo libro
A cosa invita la poesia, se non alla ricerca di una parola essenziale, capace di orientarci nell'epoca dell'afasia e dello sproloquio? Forse solo procedendo dai margini e osservando il mondo da dietro le quinte, è ancora possibile seguire le residue tracce di gesti autentici, la bellezza insita nella vita ordinaria, la purezza delle cose. E provare a nominare tali momenti, tali rivelazioni. Recuperando il tono satirico, basso continuo di questo nuovo viaggio poetico, Franco Marcoaldi orchestra un personale controcanto alla dilagante bêtise contemporanea con il richiamo al mondo vegetale e animale. Al cosmo e alla luce. Confermando come la parola poetica resti un punto fermo a salvaguardia del soffio vitale di tutti e di ciascuno. Franco Marcoaldi, poeta e scrittore, vive e lavora sulla laguna di Orbetello.
Domande frequenti
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Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Copyright
- UNA PAROLA ANCORA
- Se al mondo ci fossero soltanto
- Troppo, troppo veloce andava
- Dice il proverbio che il silenzio
- Qui è tutto un mercato
- Sbuffano enormi cavalloni
- Come ogni domenica, non vado
- Trasferimenti esistenziali
- È angoscia, non paura
- Squillano i lucidi ottoni della banda
- Attesa incontro ascolto gratuità
- E l’animale – creatura
- Dicono che Mercurio si è
- Non voglio certo cancellare
- Davanti a casa c’è un immenso
- Felici i giorni quando
- Il male è inscritto nell’impronta
- Dov’è finita la mia amata sentinella?
- La Città Eterna? Una gigantesca
- Barlumi di aurore d’autunno
- Gatto tigrato imbucato
- Se vuoi raggiungere qualche
- Uno, due, tre. Col becco aperto
- Non è una novità. Da sempre
- Fermati uomo. Fai una sosta
- La recita
- La Storia è un’ossessione tutta
- Non c’è balcone qui, non c’è
- Emulando Emily
- Soprusi, malafede, impunità
- Angeli e diavoli
- Con la loro scomparsa, i nostri
- Non ci vuole Sherlock Holmes per intuire
- Mancando l’accordo sull’esistenza
- Una parola ancora: scritta
- Anche in un’epoca che certo non induce
- Il falco, l’istrice, la serpe
- L’inattualità del pescatore
- Aspetto trepidante l’avvio
- Ce la faremo, infine, a liberarci
- Sorpresa immobiliare
- La quercia pensosa, il cipresso
- Non batterà mai piú il mio cuore
- Tutti che partono, tutti
- Un nuovo inizio per ricominciare?
- Saper fare una cosa: cucire
- Scordatomi di me, s’è alleggerito
- Lavora il naso, giorno e notte
- Non avendo niente da dire
- Confusioni naturali
- Assopirsi in mezzo all’aria inquieta
- Spighe malefiche
- Aspettavamo con spavento
- È stata lunga questa estate?
- All’alba il braccio si distende
- Curioso: stai sempre a far di conto
- La cercai dappertutto: sopra
- Nel circo di una volta c’era una rete
- Vorrei vedere ancora un quadro
- Il trenino elettrico gira
- Resta per tutti una domanda
- Fino a cinquant’anni ha girato
- Inseguire l’ignoto, l’imago
- Fattene una ragione. Il mondo
- Una parola. Una parola ancora
- Cede la logora corda del bucato
- C’è un altro mare in mezzo al mare
- Non mi ricordo chi l’ha detto
- Dietro la grazia si nasconde
- E allora dormi, dormi, dormi
- Sodalizi strettissimi, fiammate
- Stattene buona buona, stella
- Vuoi sapere come stanno le cose?
- Piú passa il tempo, piú si fanno
- E quel ciuchino che di lontano
- Paralizzati da una canicola
- La cosa piú assurda della vita
- La rana fa la rana
- Da quando la disperazione
- Tre amori in uno
- Cammino un po’ nel bosco
- Morta mia madre, è scomparsa
- Ora e per sempre. Per sempre
- Il pomodoro colto nell’orto
- Italia mia
- Ci sarà pure una ragione
- Com’è facile volerti bene
- Se tieni gli occhi vigili
- Un’arroganza travestita da vigore
- Ape che chiama ape, fiore che chiama
- Solo la musica prefigura
- Se fosse tutta vera gioia
- Magari è tutto un colossale
- E la Bestia che ti porti dentro?
- Il leccio inumidito dalla pioggia
- Dapprima era il corpo a governare
- Se ci colpisce una disgrazia
- Al cane
- E poi, alla fine, cosa resta?
- È assodato: una sola rondine
- Stazione di Orbetello
- Ciò che rischiara, inquieta
- C’è chi ha inventato la ruota
- Si specchiano le stelle dentro
- Andarsene o restare? Dicono
- Oggi ho piantato in mezzo al campo
- Per un silenzio amaro e tetro
- Impalpabile, modesto
- La voce afona, la mente spenta
- Gli investimenti in Borsa
- Ormai da tempo, nella mia vita
- Qualcuno ha rovesciato il calamaio
- Nuotare nuotare nuotare
- E se invece di sperperare
- Di colpo, zac, manca la luce
- Cosa ci dice il canto della pioggia?
- Tolto il superfluo, resta una parola
- Vuoi tagliare il nodo gordiano?
- Per nutrire al meglio piante
- Ci provo, non è che non ci provo
- La vera, inconfessabile parola
- E se tutto finisse con la risata
- La luce spinge al commercio
- Una parola ancora? Per farne
- Il luogo che conosco
- Piuma su piuma, sillaba
- Fasi lunari
- Chi intenda prendersi cura
- Che giri strani fa la mente, quando
- Infedele a chiunque, mai
- Come fanno, non lo so
- Non è che stiamo diventando tutti
- Un mare di verde
- L’unica cosa buona dell’assoluto
- … E finalmente una parola-gesto
- È notte. Sono a letto. Al buio
- Incede sovrana la luce. Fiamma
- Nota
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