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Ancestrale
Informazioni su questo libro
Le prime prove letterarie di Goliarda Sapienza, versi spogli e intimi che parlano di vita, di dolore, di ricerca della felicità. Una poesia asciutta, a tratti aspra, che non ama gli aggettivi e che predilige verbi all'infinito, quasi a rendere eterni emozioni e sentimenti, questa è la poesia di Goliarda Sapienza. Una poesia dolorosa che entra in contatto con ogni parte di sé, svela drammi personali, non tace sofferenze, ambiguità, bugie, contraddizioni, paure, desideri proprio come è anche la sua prosa. Ancestrale, fotografando pezzi di realtà liberata da ogni orpello, ci restituisce la visione di una donna libera oltre il suo tempo, senza filtri, nuda e coraggiosa nella sua essenziale bellezza. Completa il volume il Ritratto di Goliarda Sapienza.
Domande frequenti
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Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Copyright
- «Ancestrale» ritrovato di Angelo Pellegrino
- Ancestrale
- «Separare congiungere»
- A mia madre
- «Vedi non ho parole eppure resto»
- «È predisposto»
- «Il monte il mare»
- «Non sottrarsi ma accoglierla»
- «Ascolta non c’è parola per questo»
- «I fiori crescono»
- «Se sapessi il tuo viso, se potessi»
- «Ancora un’ora due»
- «Non posso chiudere gli occhi. Abbacinata»
- «La luna che s’ingravida del Monte»
- «Un giorno dubitai»
- «Non questo era previsto»
- «Non potrai piú uscire»
- Secondo una fotografia di mio padre adolescente
- «Un altro giorno s’annega all’orizzonte»
- «Ventre vuoto»
- «Mi muore il giorno»
- «Sebbene l’odio oggi piú che mai»
- «La luna tralcio a tralcio rotolava»
- «Ancora la memoria m’ha destata»
- «A te che hai gli occhi
- «Ancora una volta»
- «Non sapevo che il buio»
- «Alle radici sabbiose»
- «Non ho potuto e in piedi»
- «La paura ha una faccia grande di luna»
- «Cosa aspetti sull’uscio»
- «Un’ombra cade ansante sui cuscini»
- «Ora giochiamo»
- «È vero non abbiamo»
- «Ti lascerò andare»
- «Si schiudono le porte»
- Distacco
- «È compiuto. È concluso. È terminato»
- «Contemplando i tuoi tratti mi trovai»
- «Un’altra notte ritorna un’altra attesa»
- «Un traguardo di morte all’altro capo»
- «Un volo e in un attimo la stanza»
- «Quante volte richiuso»
- «M’uccidi ma il mio viso»
- «Là dove il sangue s’aggruma»
- A Nica morta nel bombardamento di Catania dell’aprile 1942
- «Un passo dopo l’altro»
- «Dietro di noi la notte schiude»
- «Tu mi volgi le spalle»
- «Ti vidi ridere sola»
- «Desiderio perduto»
- «La morte ti ha vinto»
- «La mia porta è segnata»
- «Mi volsi e nella notte»
- «Non ricordo l’inizio del discorso»
- «Non andare rimani»
- «Non scherzare di notte fuori dall’uscio»
- «L’estate andiamo»
- «Come potrò resistere alla notte»
- «Al delitto avvinghiata»
- «Guardati dal ferro»
- «Scavo fra le tue labbra»
- «Cadendo sulla soglia della tua porta»
- «Abbiamo un termine»
- «Porto in me morta una pena»
- «Finirò di fuggire solo quando»
- «Serrare i pugni»
- «Col fuoco e l’antimonio»
- Secondo una fotografia di mio padre giovane
- «La muffa del silenzio germina ombre»
- «Insonne la gardenia distillava»
- «Risalire devi il fiume»
- «Scialli neri parati contro il sole»
- «Pioggia d’odio dal cielo»
- Aggeo
- Aggeo 2
- Franca
- Letizia
- Nica a undici anni dalla sua morte
- Piera
- Pilú
- Pilú 2»
- A T. M.
- Tonello
- «Oggetti d’ombra le tue occhiaie»
- Messaggio
- A Montale giovane
- «All’alba mi sono ritrovata»
- Avvertimento
- «C’è una partita»
- Infanzia
- Infanzia 2
- «Fare disfare ancora rifare»
- «È primavera. La talpa»
- «Ho camminato sul ciglio»
- «Ho mangiato senza sale né pane»
- «Ho forzato il tuo sguardo e ora sento»
- Un’altra fiaba
- «Inerzia muove il mio sangue»
- «Invano dalla pelle screpolata»
- «Io ti dico parole e tu non vuoi»
- Inizio d’amore
- Notte siciliana
- «La sera ripensa il giorno»
- «Le mie labbra fioriscono al tuo fiato»
- Fiaba
- «L’orma è grande»
- «Con lunghi capelli e dita fini»
- «Mi pesa il giorno e lo specchio»
- «Nella sera il tuo seno fra le foglie»
- «Niente può risvegliarti dal letargo»
- «Non abbiamo parole né sentieri»
- «Non c’è niente che possa rallentare»
- «Non fatemi tornare»
- «Non posso piú raccogliere il tuo seme»
- Perorazione
- «Ora so tu mi vuoi»
- «Piangendo ci incontrammo fra le barche»
- «Quando hai chiuso la porta un’altra s’apre»
- «Resta vicino a me ti prego»
- «Ritorna a me che seppi il tuo calore»
- «Sapere che tu esisti»
- «A te che passi»
- «Chi squassa la porta inchiodata»
- Il filo di mezzogiorno
- «Si ascolta»
- «Perquisiscono rapidi le stanze»
- «Tu hai mani di uomo pesanti»
- «T’ho rubato»
- «Con la gioia»
- A mio padre
- «Vorrei all’ombra del tuo»
- Siciliane
- Ritratto di Goliarda Sapienza di Angelo Pellegrino
- Postfazione di Maria Grazia Calandrone
- Della stessa autrice