
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Vorrei farla finita, ma sempre mangiare toppokki
Informazioni su questo libro
L'ossessione per il proprio corpo e per come appare, l'impiego nel settore editoriale che, dopo pochi mesi, si rivela troppo competitivo, il rapporto problematico con cibo e alcol che compensano un senso di vuoto e inadeguatezza: Baek Sehee non riesce a liberarsi della sua depressione, e per questo una volta a settimana incontra uno psichiatra che le offre gli strumenti per procedere lungo la via della guarigione. Una notte, Baek precipita in un'ennesima crisi depressiva che la spinge al limite del suo malessere esistenziale e, non molto tempo dopo, la fine torna a farsi così vicina da sembrare inevitabile: la donna ha un grave incidente in macchina, a cui però sopravvive quasi indenne. Quest'episodio segna inaspettatamente un nuovo inizio, un cambio di prospettiva, e apre uno spiraglio alla gratitudine nei confronti della vita: Baek si rende conto di non desiderare la morte, e questo le permette di adottare uno sguardo diverso su sé stessa e su ciò che la circonda. Da quel giorno, non senza ricadute e difficoltà , comincia a muoversi in un'altra direzione, per accettare il cambiamento e smettere di odiarsi.
Dopo il successo di Vorrei farla finita, ma anche mangiare toppokki, Baek Sehee torna con un dialogo intenso e profondo, che mostra la possibilità di trovare sollievo a un dolore invisibile. Amati e consigliati dal leader dei BTS, i memoir di Baek Sehee descrivono con lucidità i risvolti di una malattia tra le più subdole e dolorose offrendo al tempo stesso l'esperienza di chi alla fine è riuscito a uscirne.
Domande frequenti
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Copyright
- Vorrei farla finita, ma sempre mangiare toppokki
- Per iniziare. Affrontando ferite che neanch’io conoscevo
- Tredicesima settimana. Cosa c’è di male nel voler essere amati?
- Assorbo solo parole che mi feriscono
- Quattordicesima settimana. Il peso: l’ossessione da cui non riesco a distaccarmi
- È solo un corpo come un altro
- Quindicesima settimana. L’abitudine di vedere me stessa attraverso lo sguardo degli altri
- Non voglio essere lasciata indietro ma voglio liberarmi
- Sedicesima settimana. Avevo bisogno di una ferita che potessi vedere con i miei occhi
- Il desiderio di essere me e al contempo di non esserlo
- Diciassettesima settimana. Perché temo la vita quanto la morte
- Quest’abitudine chiamata letargia
- Diciottesima settimana. Il fatto che ci sia qualcuno che desideri la mia gioia
- Il giorno in cui le cose che davo per scontate mi sono apparse nuove
- Diciannovesima settimana. Un dialogo tra me e me
- Il fatto che la dimensione del dolore sia relativa
- Ventesima settimana. Ampliare quel terreno neutrale che è in me
- Sto migliorando
- Ventunesima settimana. Gli altri non hanno mai vissuto nei miei panni
- Il desiderio di provare me stessa
- Ventiduesima settimana. Essere me stessa, nell’ipocrisia e nella sinceritÃ
- Gentilezza addestrata
- Ventitreesima settimana. Ce l’ho o no, la spina dorsale?
- Continuo a dimenticare le basi
- Ventiquattresima settimana. Pensiero flessibile e il coraggio di essere me stessa
- Cercando le istruzioni adatte alla mia vita
- Venticinquesima settimana. Vedere le parti di me che brillano
- Il fatto di dover riconoscere il mio cambiamento
- Ventiseiesima settimana. Perché, in ogni caso, la vita continua
- Continuare a vivere abbracciando le mie cicatrici
- Ora non mi odio più