La montagna dentro
Hervé Barmasse
- 240 pages
- Italian
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La montagna dentro
Hervé Barmasse
About This Book
«Appendo l'amaca. Sotto di me il vuoto, sopra di me le stelle. Guardo le luci della vallata e mi sento in pace. Non vorrei essere in nessun altro posto.»
Tempo fa ho detto che l'alpinismo era fallito, ma oggi dico no, non è vero, perché ci sono giovani come Hervé Barmasse. Hervé è capace di trovare l'avventura sulle Alpi e non solo in Himalaya o in Patagonia. Giovani come lui difendono i valori veri dell'alpinismo tradizionale. Tempo fa ho detto che ci sarebbero mancati giovani che fanno cultura dell'alpinismo, ma oggi dico no, ci sono ancora. Reinhold Messner
È soprattutto sulle montagne di casa, sulle Alpi, che Barmasse dimostra la bellezza della sua filosofia alpinistica, la determinazione delle sue solitarie sul Cervino, l'apertura di nuove vie. Matteo Bartocci, "il manifesto"
Barmasse intreccia racconti della sua vita con quelli della montagna. Emerge in queste pagine l'immagine di un grande alpinista che ha saputo mantenersi umile nonostante il successo, di un uomo cresciuto all'ombra del Cervino, che ha sempre guardato e scalato con grande rispetto. Cristina Zerbi, "Meridiani Montagne"
Frequently asked questions
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Immagini
Nessuno avrebbe mai pensato che sarei diventato un alpinista.
Quando arrivare alla base delle montagne era altrettanto difficile che scalarle.
è stata anche la casa dei Barmasse; dal bisnonno alla quarta generazione,
che io rappresento, una famiglia di guide.
Da allora ho iniziato a guardare le montagne con gli occhi dello scalatore
e non più con quelli dello sciatore.
mi avrebbe detto Massimo.
In questo tratto, involontariamente, ho aperto la variante che oggi costituisce
la difficoltà maggiore della via che ho seguito, la “Direttissima”.
che abbiamo raggiunto con Matteo Bernasconi e Giovanni Ongaro
dopo aver aperto la via Caffè Cortado.
L’immensa lavagna di granito del Cerro Piergiorgio,
alta quasi 1000 metri.
Durante l’apertura della via nuova al Cerro Piergiorgio.
Aiuto Giovanni Ongaro a scendere dal canale
che porta alla base del Cerro Piergiorgio.
Le mani raccolte al petto e la sofferenza disegnata sul volto.
È un momento drammatico e allo stesso tempo di grande fratellanza.
Questo scatto in cui ritraggo Simone Moro al tramonto
del primo giorno sul Beka Brakai Chhok precede un bivacco
all’addiaccio che entrambi ricorderemo per sempre.
A breve, una scialuppa ci verrà a recuperare in quell’oceano di piccoli iceberg.
È la fine della nostra traversata dello Hielo Continental Sur.