«Sono nel palmo della mano di Dio»
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Lettere dal carcere

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Lettere dal carcere

About this book

A CURA DI SR. REMIGIE ANNA CESIKOVA.TRADUZIONE DI ANEZKA ZAKOVA. "Madre Vojtecha" non era solo una “suora amorevole”, ma anche una guerriera impavida e una coraggiosa testimone della fede. Quando in carcere cercavano di costringerla a lavorare la domenica seppe opporsi fermamente anche contro i soprusi dei potenti. Al momento del rilascio di prigione scrisse la sua annotazione nel protocollo denunciando coraggiosamente le restrizioni, allora in atto nel nostro paese, dei diritti di libertà religiosa. In virtù di tutto ciò ne, non solo per religiose e religiosi, ma per tutti i credenti di oggi, per la Chiesa di adesso, un vero modello di fede da elevare su un piedistallo affinché possa risplendere e diffondere la propria luce in lungo e in largo. I credenti come lei sono la gloria della Chiesa, sono i suoi martiri bianchi» (dalla prefazione del Cardinal miloslav vlk). Il 21 gennaio 2013 sono trascorsi 25 anni dalla morte della serva di Dio Madre Vojtecha Hasmandova, avvenuta a Znojmo-Hardiste, e il 25 marzo 2014 è stato ricordato il centenario della sua nascita a Huštenovive, presso Velehrad. Il deciso “sì” alla chiamata alla santità è il leit-motiv della sua vita fin dalla più giovane età. Alla santità esortava anche le sorelle della propria comunità e tutti coloro con i quali entrava in contatto. Visse un duro periodo di incarcerazione, in seguito, poco dopo la conclusione del Concilio vaticano II, ebbe inizio il suo servizio alla congregazione come madre superiora generale, funzione che ricoprì fino all’anno del centocinquantesimo anniversario della presenza delle sorelle borromee in Repubblica Ceca. Il 28 novembre 1996, a circa nove anni dalla sua morte, il vescovo di Brno, Monsignor Vojtech Cikrle, ha aperto il processo della sua beatificazione e canonizzazione.

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Il 1955

IL 1955

Pardubice, 30 gennaio 1955 [1]

Miei carissimi,
pace a voi – persone di buona volontà – e sia con voi fino agli ultimi istanti del periodo natalizio la pienezza della gioia che di sicuro anche voi avete vissuto e a cui avete dato ciò che ne è la vera essenza, la fonte della letizia e della pace. (Penso molto alla parte maschile della famiglia, anche a Zdeněk, il cui posto è per me subito accanto a Bolenka). È stata anche la mia grande consolazione, pensare a voi in quei luoghi, e sentivo la vostra vicinanza non solo al mio cuore, ma anche al cuore di Dio. Ogni giorno prego tanto per voi e credetemi, sono fiera e grata di avervi. So che anche voi non provate vergogna per causa mia. E qui, ad una persona nelle mie condizioni, è possibile di nuovo e sempre donare al Signore ogni istante di una tale vita, soprattutto sapendo di invocare così su di voi la benedizione divina, e non solo chiedere la vostra salute fisica, ma anche rafforzare nello spirito coloro che si ama, e perfino tutti quanti hanno più bisogno del nostro aiuto, della nostra compassione e del nostro amore.
Quando penso alle vostre sofferenze, ai cari bambini di Gusteček che ora sono ammalati e a tutti gli altri, mi sento così impotente pur nella mia gratitudine, eppure credo che il mio aiuto è efficace e continuo a impegnarmi in esso. Prego che la dolce Madre di Dio apra su di voi il suo manto materno, perché ognuno di voi sia suo protetto, che custodisca il vincolo dell’amore che ci unisce, ci istruisca nella fedeltà, nel rispetto reciproco, nell'autenticità, affinché siamo aiutanti gli uni degli altri e inviati di Dio.
So che è passato molto tempo dal Natale, ma comunque ritorno alle amate feste. Ero con voi durante la messa di mezzanotte, davanti al presepe, e, Daniel, con te recitavo il nostro Confiteor. Spesso vengo da te in questo modo, di sicuro tu senti quanto bisogno ho di te, quanto sento la tua mancanza [2] . Per questo a te va a piene mani la mia quotidiana gratitudine.
Il vostro saluto natalizio ha intensificato l’atmosfera familiare (grazie!). Peccato però, Emilka, che la seconda lettera non sia arrivata neanche in seguito! Ma la vostra visita è sempre nei miei pensieri e tuttora non riesco a capacitarmi che sia stata qui anche la mia piccola Leonka [3] . Subito dopo la vostra visita ho ricevuto il vostro pacchetto. Grazie! Era tutto in ottimo stato, non si è guastato niente. La prossima volta però sarà meglio che lo mandiate per posta. Quest’anno nessun pacco è stato rimandato al mittente – finora – e abbiamo ricevuto tutte le lettere e anche le cartoline – la mia era della cara Líba di Paseky. Quanto mi ha fatto piacere!! Avevo appunto pensato così tanto a lei. Certamente anche Romanka e Celestýna [4] le sono spesso vicine, in spirito. E la cartolina di zio Jaroslav mi ha fatto vivere un’esplosione di gioia. Così ho percepito il vostro calore umano e vi assicuro che, dal punto di vista materiale, ho avuto tutto quanto potessi desiderare. Da questo lato non abbiate alcun pensiero, nessuna preoccupazione. Qui stiamo bene e compiere la volontà di Dio riempie di pace e dona all'anima serenità e felicità. Il saluto di zio Roman mi ha fatto un immenso piacere. Ditegli di prendersi cura della propria salute, che voglio ancora incontrarlo e che non vedo l’ora di baciare le sue care mani.
Come sta Eliška [5] sulle Beskydy? Ringrazio per il biglietto. Ogni giorno le invio molteplici benedizioni. E ai bambini per gli onomastici: a Fanuška Nadělová – in ritardo, ma meglio tardi che mai –, spero che sia già tra le alture. Ai Krejsa: un mare di auguri. Fanynka cara, a te per il 18 febbraio: che Dio possa trovarti santa! Ti auguro tanta salute, ma anche che sempre nella tua vita vinca la volontà di Dio [6] . Sarebbe bello se tu potessi ancora venire un giorno, ma solo a patto che ciò non si ripercuota sulla tua salute. Salutami Krista e Klementa. Spero che la tua Bohuška guarisca presto dall’influenza. L’importante è che ora non ha più la febbre. Gusteček, come stanno Miruška e la cognata? Non le dimentico. A Bolenka e a Zdeněk auguro per la loro vita familiare un amore costante e la benedizione divina. Come si trova Jarek al servizio militare? Senz’altro Ru˚ženka lo consola nella nostalgia. Tanti saluti agli Hrňa, in particolare a Liduška. I tuoi figli mi danno molte soddisfazioni, Vojtěch, e spero che tu sia anche consapevole di quanto siamo responsabili nel guidare i giovani. Dio benedica te e la tua famiglia. Penso sempre a loro con la stessa intensità. Mi sono spaventata però per Benjamínek. Ma spero che sia stato un malessere momentaneo e che ora sia tutto apposto. Certo però, non si è mai troppo attenti, e loro sono spesso ammalati. Talvolta questa è la mia angoscia più grande, la mia paura costante per loro, e per questo aspetto sempre con tale ansia le vostre lettere e, prima di averle finite di leggere, tremo fino al momento in cui mi posso dire: stanno bene! Per il resto so che i bambini vanno bene a scuola, che cercano di rendere contenti i genitori. Li accarezzo tutti e bacio ciascuno.
Calorosi saluti a Vlastimila e alla sua mamma, assicurate loro che sono felice. Che lavoro fa ora? Saluto Oskar e Vitouš, i cari di Trankvila, Fanda Soumar [7] e i suoi genitori, ricordo continuamente Eli e tutte le ragazze. Ringrazio Dagmar per le preghiere: ricambio. Come sta la mamma? Tanti auguri ancora ad Anežka di Slaný e a tutti quelli che hanno festeggiato o festeggeranno l’onomastico. Vi ringrazio per tutto e aspetto con gioia il vostro saluto e la vostra visita. Vi bacia e vi benedice,
la vostra Vojtěcha



Pardubice, 28 marzo 1955 [8]

Miei carissimi, la pace e l’amore di Dio siano con voi e la gioia pasquale inondi le vostre anime, riempia i vostri cuori. Sarò anche ‘stavolta con voi. Intoneremo il glorioso “Alleluia” e il “Regina coeli” e insieme saremo ricchi della pace e del tesoro del periodo pasquale. Anche qui aspetto con gioia queste feste, che anche per noi non perdono il loro profondo significato. E credo che sarà bellissimo, come sempre, e in ogni cosa. Si impara infatti a conoscere la gioia del dolore, la serenità del fragore, la pace della lotta, la risurrezione di ciò che è imperfetto – e per l’anima è sempre accessibile la via per spiccare il volo, se solo essa lo sapesse e volesse sempre fare, se solo essa stessa non si ostacolasse e appesantisse da sola. Sono con voi e ad ognuno auguro la pace di Cristo, abbraccio e bacio ciascuno di voi. Che il gioioso “Alleluia” risuoni nella vostra anima anche quando gli occhi vorrebbero piangere. Noi cristiani infatti abbiamo sempre il motivo per gioire.
Non vedo l’ora di rivedervi e spero che allora il tempo sarà migliore dell’ultima volta. Quanto mi dispiaceva per voi! È strano. Penso di essere già solida come una rupe nel mio equilibrio, e mi basta uno sguardo alle vostre difficoltà o al vostro dolore, o mi basta rivedere dopo tanto tempo uno dei miei cari… e la rupe è ridotta a un cumulo di macerie, non è così? È un po’ la malattia di tutti noi ormai. Attendo con impazienza ogni riga scritta da voi. Emilka, Daniel, siete vivi? È già il quarto mese di silenzio da parte vostra. Meno male, Emilka, che mi hai avvisata prima. Ma è comunque un periodo molto lungo! All'inizio di marzo vi ho inviato a Vyškov il permesso per un mandarmi un pacco. So quanto siete felici ogni volta che avete questo permesso. L’avete ricevuto? (Circa due righe sono cancellate in modo da risultare illeggibili). Grazie per gli indumenti e per le scarpe. Vi ringrazio già in anticipo per tutto e perdonatemi la mia ansia. È solo a causa del mio amore e della grande preoccupazione per voi e per la vostra salute. Ed Emilka è davvero fragilina: ecco perché a volte ho persino paura per lei. Gusteček, come sta la cognata? Mi addolora molto la malattia di Miruška, [9] tanto più perché non vi è speranza di guarigione. Che Dio ti renda forte, mio caro, credimi: ti penso ogni giorno. Spero che dai Vojtěšek, dai Barát, dagli Němec, dagli Hrňa e a casa di Vojtěch siano tutti in buona salute. Un migliaio di auguri e saluti. Auguri a Leonka per l’onomastico!
Grazie a Lída per la lettera. Ogni sua riga mi allieta e so che anche lei mai mi dimentica. Che Eliška si curi il mal di testa; abbiamo riso di cuore per quella sua nostalgia. Di sicuro i bambini stanno facendo molti progressi. Ciò è una tale fonte di consolazione. Seguo con lo spirito tutto ciò che fanno e chiedo solo la benedizione di Dio per loro: che in tutto sia al primo posto l’unica cosa “di cui c’è bisogno”! Un saluto ai cari di Trankvila, a Krista e compagnia, allo zio Oskar, [10] ai Krejsa, a Dagmar, a Věroslava (tanti auguri!) a tutti quanti. Daniel sta bene? Vi bacio tutti e penso sempre a voi.

Con gratitudine, la vostra Vojtěcha



Pardubice, 24 aprile 1955 [11]

Miei carissimi,
la pace e l’amore di Dio siano con voi! Il Venerdì Santo mi ha portato la vostra cara lettera e subito dopo il saluto dei bambini e di Olina. Un grande grazie per tutto! Solo di Daniel ho sentito molto la mancanza; sarà possibile la prossima volta, vero? So che non c’era tempo, poiché volevate mettere a tacere i vostri seri timori. Siete davvero molti buoni, che il Signore ve ne renda merito! Ora sono serena, so che avete scritto e ho la speranza che tutto mi verrà recapitato. Riuscite ad immaginare quanto gioia io provi? Una lettera, una visita, queste sono feste nella nostra vita, significa fare un salto verso di voi, significa vivere con voi, carissimi.
Solo ieri, il giorno del mio onomastico, mi ha sconvolta il messaggio con la notizia della malattia di Fanynka. È anche per me un grande dolore. Sono lieta che sarà portata dal dottor Krener. È da tutti riconosciuto come un esperto in materia. Ovviamente pregherò che Dio lo assista durante l’intervento, affinché vada tutto bene per Fanynka. Che voi altri godiate di buona salute!
Vi sono grata per tutto quello che fate per me e per i vostri tanti sacrifici: come sarei felice di potervi ricambiare in tutto. Ma per ora do quel che ho: solo le mie mani, vuote eppure così piene di preghiere, ogni giorno. E almeno siate sereni nei vostri animi per quel che riguarda me: sto davvero bene, sono tranquilla e del tutto serena nel compiere la volontà di Dio. So che tutto quel che mi accade è esattamente la cosa migliore per la mia anima, e ciò mi riempie di felicità. Non abbiate timori per la mia salute! Ricevo una buona alimentazione e porzioni tali da non riuscire quasi a finirle. Non mi manca niente. Il 31 marzo ho ricevuto il vostro gradito, abbondante pacco. Che gioia! Mi sono subito detta che i dolci sembrano fatti da Bolenka. Grazie, cara, non vedo l’ora di vedere il tuo bambino, poi scrivimi. Tynuška, i tuoi doni mi riempiono sempre di ammirazione – ...

Table of contents

  1. Copertina
  2. «SONO NEL PALMO DELLA MANO DI DIO»
  3. INDICE
  4. Prefazione del Cardinal Miloslaw Vlk
  5. Introduzione di S.M. Remigie Anna Češìkovà SCB
  6. «Sono nel palmo della mano di Dio». Lettere dal carcere
  7. Prachatice
  8. Il Carcere
  9. Nel carcere giudiziario a České Budějovice e a Písek
  10. Lettere dal carcere giudiziario
  11. L’interrogatorio sulla sua attività contro lo Stato
  12. Le lettere dopo l’interrogatorio
  13. Trasferita dal luogo d’interrogatorio al carcere
  14. L’accusa
  15. L’unica lettera da Písek
  16. Reato di alto tradimento
  17. A Pardubice
  18. Verdetto confermato
  19. Il 1954
  20. Il 1955
  21. Il 1956
  22. Appello per la libertà religiosa in carcere
  23. Sotto provvedimento disciplinare
  24. Trasferita al Pankrác
  25. Le lettere da Praga
  26. Un appello alla coscienza
  27. Il 1957 nel carcere Pankrác
  28. Correzione
  29. Lettere ambigue
  30. Una scrittrice instancabile
  31. Altre lettere ambigue non recapitate
  32. Contatti rinnovati
  33. Indegna di ricevere l’amnistia
  34. Per rimediare alle molte lettere perse
  35. Nel 1958 sempre da Praga
  36. Un periodo pieno di ricordi
  37. Destinatari non permessi
  38. Visitando in spirito la comunità
  39. Ritorno a Pardubice al termine del provvedimento punitivo
  40. Il 1959
  41. Amnistia per Suor Vojtěcha
  42. Libertà
  43. A Vidnava
  44. Conclusione
  45. Madre Vojtěcha nello specchio delle sue lettere dal carcere