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Guida alla lettura del bilancio di esercizio
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Un testo divulgativo e facile che fornisce gli elementi di base per leggere ed interpretare il bilancio di esercizio delle imprese. Prezioso per chi sia digiuno di nozioni ragionieristiche sia per chi le abbia arrugginite. Utilmente suddiviso in una parte esplicativa su come si forma e come si legge un bilancio di esercizio e in una parte alfabetica che fornisce il significato di innumerevoli voci del linguaggio dell'economia aziendale e del bilancio.
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Information
Topic
CommerceSubtopic
ComptabilitéGlossario dei termini ricorrenti nel bilancio di esercizio
ABSORPTION COSTING
Sistema di contabilità industriale detto “a costo pieno” o “full costing”. (vedere “Contabilità Industriale”)
ACCANTONAMENTO (Provision)
Operazione contabile mediante la quale, prima o dopo la determinazione dell’utile di esercizio, si destina, si accantona, una somma che altrimenti concorrerebbe a formare l’utile netto.
Sono accantonamenti tutti quelli che, alla fine dell’esercizio, vengono effettuati per la costituzione o l’alimentazione dei vari Fondi e Riserve (vedere le voci).
Contabilmente essi, nel rendiconto dell’esercizio, figurano nella sezione di sinistra (dare, costi, perdite, spese) del mastrino del Conto Economico per l’importo relativo all’esercizio e figurano nella sezione di destra (avere, passivo) dello Stato Patrimoniale per l’importo cumulato nell’esercizio e in quelli precedenti.
In tal modo dallo Stato Patrimoniale rileviamo tutti gli accantonamenti che ha fatto l’azienda fino al momento cui si riferisce lo stato patrimoniale stesso e non ancora utilizzati, mentre nel Conto Economico rileviamo gli accantonamenti che ha fatto l’azienda nell’ultimo esercizio.
La determinazione dell’entità degli accantonamenti costituisce una delle più difficili operazioni degli amministratori alla fine dell’esercizio ed uno degli strumenti per l’attuazione della politica di bilancio (vedere la voce).
Se gli accantonamenti sono fatti per cifre inferiori a quanto ragionevolmente si dovrebbe, l’utile netto dell’esercizio risulta superiore alla realtà; viceversa, se gli accantonamenti sono fatti per cifre superiori alle ragionevoli necessità, l’utile dell’esercizio risulta inferiore alla realtà. Nel primo caso si verifica il così detto “annacquamento” (vedere la voce) dello stato patrimoniale; nel secondo caso si ha luogo alla formazione delle così dette “riserve occulte” (vedere la voce “Riserva”).
ACCOUNTS PAYABLE
(vedere “Debiti verso fornitori”)
ACCOUNTS RECEIVABLE
(vedere “Crediti verso clienti”)
ACCRUAL BASIS
(vedere “Competenza”)
ACCRUED INCOME
(vedere “Rateo attivo”)
ACCRUED LIABILITY
(vedere “Rateo passivo”)
ACCUMULATED DEPRECIATION
(vedere “Fondo ammortamento”)
ACCUMULAZIONE IMPROPRIA (Earned surplus, Retained earnings)
Utili non distribuiti da un’azienda per mettere in grado gli azionisti di evitare imposte sul reddito personale.
Tali utili, in quanto conseguiti, non distribuiti e nemmeno occultati con particolari tecniche di accantonamento, appaiono sotto la voce “Utili non ripartiti” nella sezione di destra dello Stato Patrimoniale, tra i Conti di Capitale (vedere la voce).
ACID TEST
(vedere “Analisi di bilancio”)
AFFILIATA (Subsidiary Company)
Società il cui capitale è posseduto in forma maggioritaria da un’altra società, detta casa-madre o capo-gruppo (vedere la voce).
La lettura del bilancio di un’affiliata ha scarso significato se non viene effettuata nel contesto di tutte le società del gruppo di cui fa parte. In genere, infatti, i bilanci di società facenti parte di un gruppo (vedere la voce “Gruppo aziendale”) vengono compilati innanzi tutto obbedendo alla politica di bilancio (vedere la voce “Politiche di bilancio”) che ha scelto la capo-gruppo. In certi casi, inoltre, non è solo questione di politiche di bilancio ma di vere e proprie politiche aziendali dalle quali dipende tutta la gestione dell’affiliata; in questi casi la lettura del bilancio dell’affiliata è ancora più difficile e richiede approfondimenti che vanno al di là del rendiconto di esercizio. Si pensi, per esempio, ad una capogruppo che commercializzi i prodotti di un’affiliata; è evidente come la determinazione dei prezzi dei prodotti che l’affiliata cede alla capogruppo, determinazione fatta da quest’ultima, condizioni l’entità dell’utile di esercizio dell’una e dell’altra società.
Nel caso di gruppi aziendali si ricorre allora alla lettura, più che di bilanci singoli, di bilanci consolidati (vedere la voce “Consolidato, Bilancio”).
ALLOCATION OF COSTS
Imputazione dei costi (vedere “Contabilità industriale”).
AMMORTAMENTO (Depreciation)
Nel linguaggio dei bilanci indica la tecnica attraverso la quale viene ripartito su più esercizi un costo pluriennale, un costo la cui utilità riguarda più esercizi.
Se un’azienda industriale acquista oggi una pressa e la paga 100, non può addossare tutto questo costo all’esercizio corrente perché la pressa verrà utilizzata per più anni. Si farà allora in modo di addossare a questo esercizio non il costo di 100 ma una quota di tale costo, nella misura che si ritiene competa a questo esercizio.
Contabilmente ciò avviene mediante l’iscrizione di 100 in dare di un conto intitolato “Macchinari e impianti” in modo che la pressa venga catalogata nei cespiti patrimoniali (vedere la voce) e contemporanea iscrizione di 100 in avere di un conto “Debiti verso fornitori” in modo che venga registrata la fattura che ci ha mandato chi ci ha fornito la pressa.
Alla chiusura dei conti per fare il bilancio di esercizio valutiamo che sia giusto attribuire a questo esercizio che stiamo per chiudere una quota di 10 dei 100 spesi complessivamente e diciamo che l’ammortamento della pressa per quest’anno è 10: questo ammortamento viene iscritto pertanto tra i costi, in dare del conto economico e, in contropartita, va ad alimentare il così detto Fondo di ammortamento (vedere la voce), cioè una partita contabile in cui accumuliamo di anno in anno gli ammortamenti annuali per tenerne conto.
Nello Stato Patrimoniale del bilancio, secondo una tradizione italiana, si manteneva il valore di 100 nell’attivo come valore dei Macchinari e impianti e lo si rettificava esponendo nel passivo il Fondo di ammortamento via via alimentato. Secondo la normativa attuale, che ha fatto propria la tradizione anglo-sassone, la voce dell’attivo viene invece nettizzata dell’importo del Fondo di ammortamento.
Circa il modo di determinare l’ammortamento da addossare ai vari esercizi, il più banale potrebbe essere quello di prevedere la durata utile del bene da ammortizzare in anni e dividere il valore di acquisto del bene per questo numero di anni. Salvo voler trattare l’alimentazione del Fondo di ammortamento non tanto come mera operazione contabile di ripartizione di un costo ma ispirandosi a politiche di accantonamento (vedere la voce): da questo punto di vista, per esempio, potrebbe interessare alzare l’entità dell’ammortamento negli esercizi in cui si è guadagnato tanto e abbassarla negli esercizi magri, in modo da mantenere stabili i redditi degli esercizi.
Altra pratica degna di essere ricordata quella dell’ammortamento accelerato o anticipato (declining balance depreciation), tendente a far sopportare in maggior misura ai primi esercizi il costo pluriennale: con questa pratica si privilegiano gli esercizi futuri, che potranno utilizzare il bene con minori costi o, quanto meno, nel caso il bene non sia più utilizzabile come all’inizio, saranno sollevati dal rischio di obsolescenza (vedere la voce) del bene stesso.
Tutte queste possibili pratiche amministrative non è detto vengano condivise dal fisco, il quale, sugli ammortamenti, salvo l’ammissione, qua e là, di ammortamenti anticipati allo scopo di agevolare gli investimenti, prevede, per ciascuna categoria di beni strumentali tabelle in cui è prevista una percentuale annua massima di ammortamento.
Da qui uno dei principali motivi di discrepanza tra il così detto Bilancio reale e il così detto Bilancio fiscale; se un’azienda decide che una macchina deve essere ammortizzata in cinque anni perché prevede ragionevolmente che dopo questo periodo non sia più utilizzabile, mentre il fisco prevede che questa macchina debba essere ammortizzata in dieci anni, è giocoforza che vengano applicati due diversi criteri, l’uno aziendale, l’altro fiscale, che generano due diversi bilanci e due diversi utili di esercizio.
ANALISI DELL’EQUILIBRIO
(vedere “Breakeven point”)
ANALISI DI BILANCIO
L’analisi di bilancio costituisce una parte (o un supporto) dell’analisi finanziaria in senso lato. Essa si fonda sullo studio dei conti presentati annualmente dalle aziende che, opportunamente classificati ed elaborati, consentono una migliore conoscenza dell’azienda esaminata e raffronti con altre aziende.
Il punto di partenza dell’analisi è rappresentato dai documenti ufficiali delle aziende (situazione patrimoniale, conto economico e relazioni), integrati, per le società, dai verbali assembleari e da tutte le informazioni fornite dall’azienda nel corso dell’anno oltre che da qualsiasi altra notizia di fonte esterna valutata attendibile ed utilizzabile nel lavoro di analisi.
Una volta che tutto il materiale è stato raccolto ha inizio il lavoro di riordino e di classificazione per la creazione di serie storiche di dati e la loro comparazione. In linea generale i dati così riordinati consentono l’elaborazione di indici significativi che verranno poi utilizzati dall’analista.
Strumenti dell’analisi di bilancio
L’analisi di bilancio può riguardare l’aspetto previsionale o consuntivo e gli strumenti utilizzati sono i quozienti di bilancio e l’analisi dei flussi di fondi.
L’analisi mediante quozienti (ratios analysis) è una tecnica che consente di rappresentare sinteticamente la situazione economica, finanziaria e patrimoniale di un’azienda e di effettuare previsioni mediante la costruzione di andamenti storici e la loro estrapolazione.
L’analisi dei flussi consente di individuare le variazioni delle fonti di finanziamento e degli impieghi, in un certo periodo di tempo.
Per quest’ultimo tipo di analisi rimando al paragrafo “Possibili analisi sui prospetti riclassificati” della Prima parte.
L’analisi per quozienti si avvale di strumenti del tipo qui descritto.
Principali rapporti o indici (ratios) utilizzati nell’analisi
Per il signifi...
Table of contents
- Guida alla lettura del Bilancio di esercizio
- Il bilancio di esercizio, come si crea e come si legge
- Glossario dei termini ricorrenti nel bilancio di esercizio