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Scuola-università-professioni: un pecorso
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Information
Topic
EconomiaSubtopic
Economia del lavoro1.
Forme professionali
Negli ultimi anni in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea è aumentato considerevolmente il numero dei lavoratori e lavoratrici che in forma autonoma o come dipendenti sono inseriti nel mondo delle professioni. Il lavoro professionale rappresenta una delle parti più dinamiche del lavoro indipendente e di quello dipendente, sia nelle forme più tradizionali che in quelle di recente sviluppo.
Nell’attuale scenario nazionale le professioni fanno parte dell’universo del lavoro autonomo, cioè delle attività svolte al di fuori del tradizionale lavoro dipendente, a volte in alternativa ad esso, a volte in modo complementare anche se, come vedremo, molti professionisti operano in realtà come lavoratori subordinati.

Sono definibili come «professionisti riconosciuti» quei lavoratori autonomi che per esercitare la loro professione devono essere iscritti agli albi professionali delle rispettive categorie di appartenenza. Per iscriversi a un albo è necessario innanzitutto conseguire l’abilitazione professionale che consente l’esercizio dell’attività, previo conseguimento del titolo di studio richiesto (diploma di media superiore o laurea).
I liberi professionisti hanno generalmente contratti di prestazione d’opera intellettuale (regolati dall’art. 2229 del codice civile e successivi), basati sul particolare legame bidirezionale e fiduciario che si instaura con il cliente e che richiede una prestazione di alto contenuto tecnico-scientifico, anche in ragione di compiti «riservati» e di garanzia agiti per conto dello Stato.
Tabella 1 – Dettaglio del numero degli iscritti ai rispettivi ordini professionali (2009-2010)
Agenti di cambio | 28 |
Agronomi e forestali | 20.993 |
Agrotecnici | 14.712 |
Architetti | 142.035 |
Assistenti sociali | 37.460 |
Attuari | 874 |
Avvocati | 198.041 |
Biologi | 30.671 |
Chimici | 9.978 |
Commercialisti ed esperti contabili | 112.414 |
Consulenti del lavoro | 27.572 |
Doganalisti | 2.250 |
Farmacisti | 79.069 |
Geologi | 15.369 |
Geometri | 111.145 |
Giornalisti | 106.990 |
Infermieri | 379.213 |
Ingegneri | 213.399 |
Medici e odontoiatri | 397.456 |
Notai | 4.545 |
Ostetriche | 16.000 |
Periti agrari | 17.671 |
Periti industriali | 45.427 |
Psicologi | 73.535 |
Tecnici radiologi | 23.492 |
Veterinari | 27.891 |
Totale | 2.108.230 |
Fonte: Elaborazioni CRESME su dati forniti dagli ordini professionali (i tecnologi alimentari non hanno fornito dati)
Si tratta di professioni che, laddove operino al di fuori del lavoro subordinato, producono reddito di lavoro autonomo e non d’impresa. Di recente la normativa italiana ha introdotto la possibilità di costituire le società tra professionisti.
Gli ordini con il maggior numero d’iscritti sono quelli attinenti alle professionalità sanitarie che, considerando anche le professioni affini relative all’area sociale (assistenti sociali, psicologi), sfiorano quasi la metà del totale degli iscritti ai vari ordini e collegi.
Altri sei ordini hanno una consistenza superiore o vicina ai 100 mila iscritti: si tratta degli ingegneri, degli avvocati, degli architetti e dei geometri, giornalisti e commercialisti.
Esistono pure ordini con pochi aderenti: decine, come gli agenti di cambio, o centinaia come gli attuari e i consulenti industriali.
Il totale degli iscritti a ordini e collegi, nell’anno 2009, era di 2.006.015 professionisti mentre nel 2010 si è arrivati a 2.108.230 iscritti (+ 102.215). Se paragoniamo questi dati con quelli diffusi dal CENSIS, sempre su dati forniti dagli ordini professionali, rispetto al 2008 (1.968.764) abbiamo un aumento di 139.000 iscritti agli ordini in tre anni.
Va evidenziato, peraltro, che non c’è corrispondenza tra iscritti agli ordini e liberi professionisti attivi: alcune stime parlano di 1.100.000 professionisti attivi. Possono essere iscritti agli ordini anche i soggetti non attivi nel mercato del lavoro e inoltre devono essere iscritti agli ordini anche molti lavoratori dipendenti.
Gli ordini sono coordinati tra loro all’interno del CUP (Coordinamento Unitario Professioni) e del PAT (Patto tra i professionisti di area tecnica).

Le professioni regolamentate o soggette a regolamentazione pubblica senza che sia costituito un ordine e/o collegio specifico sono numerose. Di seguito indichiamo le più rilevanti numericamente e gli uffici competenti per il riconoscimento dei titoli professionali conseguiti nei paesi dell’Unione Europea:
• promotori finanziari - CONSOB (Commissione Nazionale Società e Borsa);
• operatori turistici (accompagnatori turistici; animatori turistici; guide turistiche; interpreti turistici; guide alpine o speleologiche; aspiranti guide alpine o portatori; guide naturalistiche; istruttori di sci; istruttori nautici; organizzatori congressuali) - Dipartimento del Turismo e Regioni;
• consulenti in proprietà industriale, mediatori al commercio, periti ed esperti - Ministero delle Attività Produttive;
• esperti di pianificazione territoriale - Ministero Infrastrutture e Trasporti;
• docenti nelle scuole statali materne, elementari, secondarie e negli istituti artistici (inclusi Conservatori, Accademie di Belle Arti, ISIA) - Ministero Istruzione, Università e Ricerca;
• professioni sanitarie. In Italia l’esercizio delle professioni della salute, in quanto materia costituzionalmente tutelata per la delicatezza dell’intervento sulla persona, è riservato ai soggetti che hanno conseguito un titolo abilitante tramite il superamento di un esame di Stato. Insieme all’obbligo d’iscrizione ad albi professionali, è lo strumento che lo Stato ha messo in atto per tutelare la salute dei cittadini grazie ad una formazione unica di livello nazionale (della quale garantisce i livelli minimi di qualità e quantità sul territorio nazionale). Le professioni sanitarie sono 22 riconducibili alle classi di laurea infermieristica, ostetrica, della riabilitazione, tecnico-sanitaria e della prevenzione, ricomprese nel d.m. Sanità 29 marzo 2001 e regolamentate dagli specifici profili professionali caratterizzanti e approvati dal Ministero della Salute con decreti ministeriali: legge 42/1999 che ne definisce i criteri di esercizio professionale, autonomia e conseguente responsabilità, legge 251/2000 che ne prevede la titolarità e la specializzazione, legge 1/2002, legge 43/2006 che delega il governo ad istituirne i relativi ordini;
• massofisioterapista, professione sanitaria che è confluita in termini di equivalenza/equipollenza in base alla legge 42/1099 nell’unica figura sanitaria contemplata che è il fisioterapista;
• istruttori di guida (ufficiali di coperta; ufficiali di macchina); insegnanti di teoria nautica - Ministero Infrastrutture e Trasporti;
• professioni dello sport - Ufficio per lo Sport, Ministero per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili;
• ricercatori in università o altri enti pubblici di ricerca - Ministero Istruzione, Università e Ricerca.
Uno dei fenomeni più rilevanti in questo segmento professionale sono gli operatori sanitari, regolamentati da specifiche disposizioni legislative sanitarie, che esercitano la professione presso strutture pubbliche e/o private o come liberi professionisti.
Le 22 professioni sanitarie regolamentate di cui alla legge 42/1999 sono in attesa di essere «ordinate» come previsto dalla legge 43/2006; infatti, soltanto alcune sono state definitivamente normate attraverso la costituzione dei rispettivi collegi, le altre sono invece costituite in associazioni volontarie riconosciute quali «maggiormente rappresentative» in base a specifici decreti del Ministero della Salute, ultimo quello del 22 settembre 2012 ancora in fase di ultimazione di istruttoria.
La questione dell’assetto professionale in sanità presenta un’ulteriore peculiarità: la stragrande maggioranza degli addetti (oltre 800.000) appartengono a 10 professioni della salute regolamentate con albi, ordini e collegi (medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari, ostetriche e tecnici sanitari di radiologia medica e la new entry degli psicologi) mentre una minoranza di circa 140.000 addetti appartenente a ben 17 professioni sanitarie, pur regolamentate e disciplinate nell’esercizio professionale, è priva di albo e ordine professionale (fisioterapisti, tecnici di laboratorio, tecnici della prevenzione, dietisti, podologi, tecnici ortopedici, educatori professionali, terapisti occupazionali, terapisti...
Table of contents
- Copertina
- Colophon
- Indice
- Prefazione: di Elena Lattuada
- Parte prima: Le professioni in italia: fotografia dell’universo
- Premessa
- 1. Forme professionali
- 2. Le modalità di lavoro
- Parte seconda: I percorsi verso le professioni
- 3. Dalla scuola superiore alle professioni
- 4. Dall’università alle professioni
- Parte terza: Il lavoro non subordinato: regole e diritti
- 5. Le differenze fra lavoro subordinato e autonomo
- 6. Forme contrattuali
- 7. Stage, tirocini e pratica professionale
- Parte quarta: Le tutele sociali
- 8. Le tutele sociali
- Parte quinta: Fisco e partita iva
- 9. Fisco e partita iva
- Il sistema delle tutele e dei servizi cgil
- Note