Roma e i Georgiani
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Roma e i Georgiani

Le relazioni diplomatiche tra la Georgia e la Santa Sede (1992-2017)

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Roma e i Georgiani

Le relazioni diplomatiche tra la Georgia e la Santa Sede (1992-2017)

About this book

"Il volume collettivo Roma e i georgiani è dedicato al XXV anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Georgia. Il materiale presentato ripercorre una storia plurisecolare di relazioni tra Roma e la Georgia che, pur nella eterogeneità del percorso, data almeno dal II secolo a.C fino ad oggi. [...] Nella percezione dei georgiani, storicamente Roma è apparsa sotto vari profili. Il volume comprende episodi della lunga storia delle relazioni tra Roma e il popolo georgiano che vede la storia di Roma attraverso due prismi: l'impero romano e la cattedra episcopale di Roma, collante religioso-culturale della civiltà occidentale. Il volume mira a portare alla conoscenza di un vasto pubblico temi specifici emersi nelle relazioni tra l'impero romano o il patriarcato romano e il popolo georgiano durante i secoli" (dalla Premessa di Tamar Grdzelidze).

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X. Le missioni della Santa Sede nel regno di Georgia. Una ricognizione di Gaga Shurgaia

« È la Georgia [...] la più fruttuosa missione dell’Asia, tutta da me sino nell’India vista,
perché è paese di christiani [...] in molti luoghi sottoposta ad assoluti principi christiani,
onde libertà grandissima si gode [...]».
Bernardo Maria da Napoli



Le relazioni culturali della Georgia con la Santa Sede, parte integrante dei suoi rapporti politico-diplomatici e culturali con gli Stati europei, sono diventate oggetto di esame scientifico a partire dalle fondamentali monografie di Mixeil Tamarašvili (1858-1911), noto in Occidente come Michele Tamarati [1] . Ulteriori ricerche, fra le quali quelle condotte da Ilia T’abaγua, Carlos Alonso [2] , Francesco Andreu, Bežan Giorgaʒe, Patrizia Licini [3] , Luis Gil Fernández, Givi Žordania, Davit Gamezardašvili [4] , Murman Papashvili e Nodar Gabašvili [5] hanno consentito di approfondire la conoscenza della storia di questi rapporti e della storia georgiana in generale. Il presente scritto si avvale di tali ricerche per rievocare le tappe salienti delle relazioni confessionali e lato sensu culturali tra il regno di Georgia e la Santa Sede [6] .




[1] Tamarašvili, Ist’oria; Idem, P’asuxad somxis mc’erlebs, romelnic uarhq’open kartvel k’atolik’obas ( ist’oriuli gamok’vleva) [=] Ricerche storiche in risposta agli scrittori armeni che negano l’esistenza dei georgiani cattolici, Tbilisi 1904; Idem, Église.
[2] C. Alonso, Misiones de la Orden de san Agustín en Georgia ( 1628-1639), in «Analecta Augustiniana» 28 (1965), pp. 219-280; Idem, Documentación inédita sobre las misiones de los Teatinos en Georgia, 1-2, in «RegDei» 52 (1996), pp. 25-117; 53 (1997), pp. 119-209.
[3] P. Licini, La Georgia del sec. XVII vista dall’Archivio generale di s. Andrea della Valle, in «RegDei» 51 (1995), pp. 221-237.
[4] G. Žordania, D. Gamezardašvili, Rimsko-katolicˇeskaja missia i Gruzija [ La missione romano-cattolica e la Georgia], 1, Tbilisi 1994.
[5] N. Gabašvili, La Georgia e Roma, Duemila anni di dialogo, a cura di L. Branca, Città del Vaticano 2003.
[6] Altri studi di questi autori saranno richiamati in seguito.

1. Regno unitario
Gli studiosi fanno risalire già al VII secolo le prime relazioni, attestate da documenti di carattere teologico e liturgico [1] .
Più tardi, dopo l’arrivo nel 1230 dei primi missionari [2] , lo Stato della Chiesa, nell’ambito della sua politica mediorientale al tempo delle crociate, cerca l’appoggio del potente regno georgiano [3] . Dalla corrispondenza tra il pontefice Onorio III (1216-1227) ed il re di Georgia, Laša Giorgi (1213-1222), si evince che il sovrano georgiano sarebbe stato il principale alleato di Andrea II d’Ungheria (1205-1235) in vista di una crociata [4] . Difficoltà interne nei due Stati ne impedirono l’attuazione, ma il contatto creò le condizioni per conferire al monastero della Santa Croce dei Georgiani in Gerusalemme lo status sanctus et inviolabilis, privilegio di cui godevano soltanto altri due cenobi: Santa Melania dei Greci e San Saba [5] . Le relazioni proseguirono e sono attestate dalla corrispondenza tra lo stesso Onorio III e la regina Rusudan (1223-1245) al tempo dell’invasione mongola nella Georgia orientale [6] .
Successivamente, i contatti intercorsi tra papa Gregorio IX (1227-1241), Rusudan e suo figlio re Davit VI Narin (1245-1293), permisero l’invio di missionari e la fondazione di un convento di domenicani a Tbilisi negli anni Quaranta. Nelle lettere scambiate tra di loro si parla per la prima volta di una possibile unione della Chiesa ortodossa di Georgia con quella romano-cattolica [7] . I rapporti tra i due Stati cominciano a configurarsi su un doppio binario, quello per così dire “missionario” e quello “politico”.
Ad esempio, le istruzioni inviate da Innocenzo IV (1243-1254) ai suoi missionari includono un’esortazione, composta il 15 luglio 1245 a Rieti, al patriarca georgiano a tornare nel seno della Chiesa indivisa [8] . Altri documenti testimoniano di una attività dei missionari francescani e domenicani nel 1247, 1258, 1265 e 1278, nonché di cinque conventi cattolici, due dei quali a Tbilisi e uno ad Axalcixe [9] . Nella stessa prospettiva si iscrivono tre missive di papa Niccolò IV (1288-1292): due al re Demet’re II (1271-1289) e una al katholikos-patriarca Abraham I (1282-anni ’10 del XIV sec.). Il pontefice esortava il katholikos-patriarca ad una condotta cristiana, all’unità della Chiesa e alla cura pastorale, affinché il popolo continuasse a combattere senza arrendersi e desse ascolto al Vicarius Christi. La seconda lettera indirizzata a Demet’re II, nel frattempo deceduto, fu recapitata a suo figlio Davit VIII (1293-1311) per il tramite di Guglielmo di Chierio e Matteo di Chieti, cui era pure affidata ogni questione di fede. Scriveva il pontefice:

sic te ac Regnum tuum tibique subditos ad negotium ipsum et pro ipso disponas et prepares, ut illud tuo et aliorum Regum et principum fidei orthodoxe cultorum adiutum presidiis et auxiliis circumfulctum ad desideratum effectum [...] [10] .

Il movimento missionario, attivo nel 1307-1313 e teso all’unione della Chiesa di Georgia con quella romano-cattolica [11] , si intensificò sotto Giorgi V il Magnifico (1314-1346) che aveva riportato il regno all’antico splendore. Sfruttando la propria fama internazionale e assicurando nel 1316-1317 al sulta­no mamelucco Na¯s.ir Muh.ammad (1293-1341) il proprio sostegno politico e militare, egli ottenne per i georgiani il libero accesso al Santo Se­polcro e il di­ritto di entrare liberamente a Gerusalemme, cavalcando a cavalcioni (ciò che non era consentito ai non-musulmani) e con le ban­diere spiegate, privilegio unico se visto alla luce dell’intolleranza religiosa dei mamelucchi e alle umilianti imposizioni cui erano sottoposti i cristiani ad opera dello stesso Na¯s.ir [12] . In una lettera del 15 ottobre 1321, dopo un lungo ed articolato preambolo sul primato della sede romana, papa Giovanni XXII (1316-1334) chiedeva a Giorgi V di accogliere i frati minori, al fine di intraprendere i necessari negoziati rivolti ad una piena integrazione della Georgia nel seno apostolico della Santa Romana Chiesa [13] .
Non si conosce la risposta, ma è chiaro che l’unione delle due Chiese non rientrava tra le principali preoccupazioni del sovrano, impegnato in una straordinaria riedificazione statale in una complessa situazione geopolitica [14] . L’iniziativa fu presa dal pontefice stesso. Considerata l’importanza della Georgia, con la bolla Rex regum altissimus del 1328, egli trasferì l’eparchia cattolica da Smirne a Tbilisi [15] e con due missive distinte esortò i fedeli e il clero della diocesi ad accogliere con benevolenza il loro primo vescovo, il domenican...

Table of contents

  1. Copertina
  2. Roma e i Georgiani
  3. Indice dei contenuti
  4. Gli autori
  5. Premessa di Tamar Grdzelidze
  6. I. La Georgia e la Santa Sede: relazioni bilaterali di Tamar Grdzelidze
  7. II. Le importazioni romane nel regno di Kartli (Iberia) di Temur Bibiluri
  8. III. Storia della Monetazione Romana in Georgia di Tedo Dundua
  9. IV. Le relazioni tra Roma ed il Regno di Iberia-Colchide di Grani Kavtaria
  10. V. I Georgiani nella geografia della età romana di Patrizia Licini de Romagnoli
  11. VI. Roma e i georgiani nel contesto del pellegrinaggio cristiano (IV-XI ss.) di Eka Tchkoidze
  12. VII. Georgia e Roma s’incontrano sul Monte Athos di Michel Van Parys
  13. VIII. L’idea di Roma nella Georgia medievale di Bezhan Javakhia
  14. IX. Le relazioni tra i re e i gerarchi della Chiesa di Georgia e la Chiesa di Roma di Zurab Kiknadze
  15. X. Le missioni della Santa Sede nel regno di Georgia. Una ricognizione di Gaga Shurgaia
  16. XI. Pietro Della Valle: Fondatore della Missione dei Padri Teatini in Georgia di Murman Papashvili
  17. XII. Le missioni cattoliche di Georgia nel periodo di Russificazione di Nino Doborjginidze
  18. XIII. Michel Tamarašvili - Storico della Chiesa Cattolica in Georgia, vissuto a Roma di Merab Ghaghanidze
  19. XIV. La Chiesa Cattolica in Georgia nel XX secolo di Nugzar Bardavelidze
  20. Indice dei nomi
  21. Indice dei luoghi