La prudenza in Aristotele
eBook - ePub

La prudenza in Aristotele

  1. English
  2. ePUB (mobile friendly)
  3. Available on iOS & Android
eBook - ePub

La prudenza in Aristotele

About this book

Prefazione di Enrico Berti e traduzione di Faber Fabbris
Con un'intervista inedita all'autore
La Prudence chez Aristote è uno dei più importanti contributi della letteraturaaristotelica del XX secolo, e indubbiamente fra quelli che hannosuscitato vasto dibattito sull'opera dello Stagirita. Se Aristotele ha presentel'intellettualismo etico di matrice socratica (evocato nell'incipitdell'Etica Nicomachea), si spinge anche molto al di là. Fra i punti più salientidell'opera di Aubenque, c'è l'interpretazione dell'etica aristotelicain termini di "intellettualismo esistenziale" l'incertezza, l'incompiutezzadel mondo sublunare, rendono decisivo l'intervento della phróne¯sisindividuale (il termine è tradotto dall'autore con prudenza, sulla scortadella terminologia ciceroniana). La virtù scaturisce quindi dal ruolo edalla scelta dell'uomo rispetto alle condizioni varie e mutevoli del reale, piuttosto che dalla definizione ideale (platonica) del comportamentovirtuoso. Indagando i rapporti tra metafisica, cosmologia ed etica aristoteliche, Aubenque fornisce una chiave di lettura rinnovata e convincentedella riflessione morale dello Stagirita.

Frequently asked questions

Yes, you can cancel anytime from the Subscription tab in your account settings on the Perlego website. Your subscription will stay active until the end of your current billing period. Learn how to cancel your subscription.
At the moment all of our mobile-responsive ePub books are available to download via the app. Most of our PDFs are also available to download and we're working on making the final remaining ones downloadable now. Learn more here.
Perlego offers two plans: Essential and Complete
  • Essential is ideal for learners and professionals who enjoy exploring a wide range of subjects. Access the Essential Library with 800,000+ trusted titles and best-sellers across business, personal growth, and the humanities. Includes unlimited reading time and Standard Read Aloud voice.
  • Complete: Perfect for advanced learners and researchers needing full, unrestricted access. Unlock 1.4M+ books across hundreds of subjects, including academic and specialized titles. The Complete Plan also includes advanced features like Premium Read Aloud and Research Assistant.
Both plans are available with monthly, semester, or annual billing cycles.
We are an online textbook subscription service, where you can get access to an entire online library for less than the price of a single book per month. With over 1 million books across 1000+ topics, we’ve got you covered! Learn more here.
Look out for the read-aloud symbol on your next book to see if you can listen to it. The read-aloud tool reads text aloud for you, highlighting the text as it is being read. You can pause it, speed it up and slow it down. Learn more here.
Yes! You can use the Perlego app on both iOS or Android devices to read anytime, anywhere — even offline. Perfect for commutes or when you’re on the go.
Please note we cannot support devices running on iOS 13 and Android 7 or earlier. Learn more about using the app.
Yes, you can access La prudenza in Aristotele by Enrico Berti, Pierre Aubenque, Faber Fabbris in PDF and/or ePUB format, as well as other popular books in Philosophy & Ethics & Moral Philosophy. We have over one million books available in our catalogue for you to explore.

1. I testi

In diversi passaggi della sua opera, Aristotele utilizza il termine phrónēsis per indicare il sapere immutabile dell’essere immutabile, in opposizione all’opinione o alla sensazione, mutevoli come i loro oggetti; lo Stagirita si mantiene in ciò fedele al costume platonico. Nel libro Μ della Metafisica ricorda che è proprio per salvare questo sapere che Platone ha ammesso la teoria delle Idee: poiché –dice– dopo aver ammesso con Eraclito che il sensibile è in perpetuo movimento, bisogna necessariamente ammettere che esistano altre cose oltre alle sensibili, se si vuole che esista scienza e sapere di qualcosa, ἐπιστήµη τινὸς καὶ φρόνησις [1] . Nel De Caelo ,riconosce agli Eleati di aver scoperto per primi la verità per la quale «senza l’esistenza di nature immobili, non può esserci conoscenza o sapere », γνῶσις ἢ φρόνησις [2] .Una formula analoga si incontra nella Fisica , nella quale Aristotele chiaramente riprende, in questo caso senza riferimenti ai suoi predecessori, la tesi dell’incompatibilità del sapere e del movimento: ne trae la conseguenza che l’intelletto (διάνοια) «conosce e sa», ἐπίστασθαι καὶ φρονεῖν, non per genesi, ma «grazie alla quiete e al riposo»; e che un individuo «diventa sapiente e conoscente», φρόνιµον καὶ ἐπιστῆµον, «per il ritorno dell’anima alla calma, dopo l’agitazione che possiede per natura» [3] . Infine, nei Topici , Aristotele ricorre ad una associazione di termini simile per ricordare che gli esercizi dialettici non sono inutili «ai fini della conoscenza e del sapere filosofico», πρός τε γνῶσιν καὶ τὴν κατὰ φιλοσοφίαν φρόνησιν [4] . In questi quattro passaggi Aristotele usa i termini φρονεῖν e φρόνησης, sistematicamente associati a ἐπιστήµη o a γνῶσις, per designare la forma più alta del sapere: la scienza dell’immutabile, del soprasensibile, in una parola il sapere autentico, filosofico. Anche se Aristotele non attribuisce a questo sapere lo stesso contenuto di Platone, e anche se (diversamente dal suo maestro) crede possibile raggiungere nell’ambito della fisica stessa l’esigenza scientifica di stabilità, è indubbio che la phrónēsis designa in questi testi aristotelici un tipo di sapere conforme all’ideale platonico della scienza; è chiaro anche che questa phrónēsis non differisce dal concetto che Aristotele descrive ampiamente all’inizio della Metafisica , e che appare sotto altro nome, quello di sophía . Ne sia prova il fatto che per caratterizzare la sophía , e mostrare ch’essa è la scienza prima, architettonica, che non esiste in funzione di altro, ma che è essa stessa il proprio fine, egli non esiti a qualificarla di φρόνησις [5] .
Nell’ Etica Nicomachea lo stesso termine phrónēsis designa invece un concetto ben diverso. Non si tratta più di una scienza [6] , ma di una virtù. Certo, si tratta di una virtù dianoetica [7] , ma anche nell’ambito della dià-noia non è la virtù che riguarda le cose più elevate. Aristotele introduce, in effetti, una suddivisione all’interno della parte razionale dell’anima: con la prima di queste parti l’uomo considera le cose che non possono essere altro da quello che sono; con l’altra, conosce le cose contingenti. Se quest’ultima è chiamata da Aristotele calcolatrice (λογιστικὸν) [8] o ancora opinativa (δοξαστικὸν) [9] , non ci sorprenderà che la prima venga definita scientifica (ἐπιστηµονικὸν) [10] . Più inatteso che la phrónēsis, altrove assimilata alla più alta delle scienze, non solo non sia più considerata una scienza, ma neppure la virtù della parte scientifica dell’anima razionale: la phrónēsis designa infatti la virtù propria della parte calcolatrice o opinativa dell’anima [11] . Esiste anche un altro spostamento semantico non meno sorprendente: se all’inizio della Metafisica la phrónēsis serviva a definirne il sapere disinteressato e libero, costituente un fine in sé, in contrapposizione all’arte, che nasce invece dalla necessità e mira alla soddisfazione di un bisogno, la phrónēsis dell’ Etica Nicomachea è appannaggio degli uomini che orientano il proprio sapere verso la ricerca dei «beni umani» (ἀνθρώπινα ἀγαθὰ) [12] e che sono in grado quindi di riconoscere «i loro interessi» (τὰ συµφέροντα ἐαυτοῖς) [13] . Insomma, la phrónēsis, assimilata nella Metafisica alla sophía, è ora ad essa contrapposta: la sapienza riguarda il necessario, ignora ciò che nasce e perisce [14] , è dunque immutabile come il suo oggetto [15] . La phrónēsis riguarda il contingente [16] , varia a seconda degli individui e delle circostanze [17] . Mentre la sapienza è altrove presentata come una forma di sapere che sorpassa la condizione umana [18] , la phrónēsis scende ad un rango inferiore a causa del suo carattere umano, troppo umano. «È assurdo pensare che la prudenza sia la forma più elevata del sapere, poiché l’uomo non è quanto di più eccellente esista nell’universo» [19] . Ma in realtà «esistono altri esseri molto più divini dell’uomo: ad esempio, per limitarci a quelli più manifesti, i corpi dai quali è composto l’universo» [20] .
Questa virtù, di carattere intellettuale, è concepita in modo da evocare più i meriti di un sapere opportuno ed efficace che quelli della contemplazione; è una rep...

Table of contents

  1. Copertina
  2. La prudenza in Aristotele
  3. Indice dei contenuti
  4. Prefazione
  5. Nota alla traduzione
  6. Introduzione
  7. Parte prima: IL PROBLEMA
  8. 1. I testi
  9. 2. La tesi di Werner Jaeger
  10. 3. Critica della tesi di Werner Jaeger
  11. I. La storia delle idee
  12. II. Le fonti
  13. III. L'interpretazione
  14. Parte seconda: L’INTERPRETAZIONE
  15. Capitolo I. L’uomo della prudenza
  16. 1. Definizione ed esistenza
  17. 2. La norma
  18. 3. Il tipo
  19. Capitolo II. Cosmologia della prudenza
  20. 1. La contingenza
  21. I. Prudenza e contingenza
  22. II. Dal caso divino ai fallimenti della Provvidenza
  23. 1. Etica Eudemia
  24. 2. Fisica
  25. 3. Caso e vita umana secondo l’Etica Nicomachea
  26. 4. Il tema dell’ “impotenza” di Dio, e sua ambivalenza
  27. III. Prudenza e libertà
  28. 2. Il tempo opportuno (καιρὸς)
  29. Capitolo III. Antropologia della prudenza
  30. 1. La deliberazione (βούλευσις)
  31. 2. La scelta (προαίρεσις)
  32. 3. Prudenza e giudizio (γνώμη)
  33. Parte terza e conclusione: LA FONTE TRAGICA
  34. APPENDICE I. L’amicizia in Aristotele
  35. APPENDICE II. La “phrónēsis” negli Stoici
  36. APPENDICE III. La prudenza di Kant
  37. Bibliografia
  38. Intervista a Pierre Aubenque