Nell’arco di appena un decennio dalla propria nascita, l’Euro ha dovuto affrontare il banco di prova di numerose crisi internazionali. A partire dall’11 settembre 2001 abbiamo assistito a molteplici eventi geopolitici che hanno fortemente condizionato l’andamento dell’economia mondiale.
Allo stesso tempo, la globalizzazione ha compiuto un ulteriore passo in avanti, aprendo le frontiere di molte economie emergenti e ponendo nuove sfide alle economie europee. Possiamo citare, a titolo d’esempio, l’entrata della Cina nel World Trade Organization nel mese di dicembre del 2001.
Da questo momento si verificherà una crescita senza sosta delle esportazioni cinesi, tali da cambiare profondamente la struttura dei commerci mondiali e così pervasiva da spostare l’asse dell’equilibrio economico planetario, avvicinandolo all’oriente.
Ogni singola nazione aderente all’Euro ha dovuto affrontare un periodo di profondo cambiamento, senza le pratiche consolidate e l’esperienza acquisita in precedenza attraverso la gestione della propria moneta nazionale.
Grecia
A partire dal 2010, la Grecia ha visto un’acuirsi drammatico della crisi economica globale. La conseguenza è stato un forte danneggiamento dell’economia. L’impossibilità di svalutare la Dracma, la precedente moneta nazionale, ha reso di fatto inerme lo stato greco davanti al crollo della domanda interna, mentre la speculazione internazionale mandava fuori mercato le emissioni di debito pubblico elleniche.
Le soluzioni adottate per tamponare la situazione sono state di stampo liberista (diminuzione dei salari per aumentare la competitività paese, riduzione della spesa pubblica e privatizzazioni), ma la spirale negativa intrapresa dall’economia greca ha reso difficile il ritorno alla normalità.
Irlanda
L’Irlanda ha beneficiato per molti anni di una rapida e prospera crescita economica, tanto da aver assunto l’appellativo di tigre celtica. Una grossa fetta dell’economia irlandese fonda il proprio business sul settore della finanza, interessato in precedenza da una forte deregolamentazione. Nel 2010 si è verificata nel paese una grave crisi bancaria, e solo l’intervento della BCE e del fondo di stabilità europeo ha potuto stabilizzare l’economia.
In cambio, l’Irlanda ha dovuto applicare numerose riforme al proprio sistema economico e sociale, con un forte taglio della spesa pubblica.
Portogallo
Il decennio dell’introduzione della moneta unica europea ha visto il Portogallo caratterizzarsi per una crescita economica molto bassa, unita all’aumento del tasso di disoccupazione e alla generale debolezza dell’economia. Questi fattori hanno portato molte agenzie di rating ad abbassare il proprio giudizio di merito sul debito pubblico portoghese.
Nell’aprile del 2011 il Portogallo ha ufficialmente richiesto l’aiuto del FMI e del Fondo di stabilità europeo per stabilizzare la propria economia.
Spagna
La crisi economica in Spagna ha colpito duramente il mercato del lavoro e la spesa pubblica, in una na...