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Segnali di fumo
About this book
"Segnali di fumo" di Pina La Villa. Letture, accadimenti collettivi e quotidiani. Appunti quasi quotidiani, recensioni, notazioni su quel che è accaduto tra il 2001 e il 2006 attraverso i testi pubblicati nella rubrica "Segnali di fumo". Piccoli indizi, segnali dalle città invisibili. La tenerezza dello sguardo. - Con una nota introduttiva di Maria Attanasio.
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Information
Segnali di Fumo del 2004
Gennaio 2004: La duchessa Sanseverina
"Qualche volta, fare la carogna è l'unica cosa che resta a una donna"
5 gennaio 2004
Ieri sera in Tv il film L'ultima eclisse. Frase chiave: "qualche volta, fare la carogna è l'unica cosa che resta a una donna".
7 gennaio 2004
Stendhal, La Certosa di Parma. Si, la vera protagonista del libro è la duchessa Sanseverina. E' lei che riesce a sbrogliare tutte le matasse, ad approntare le strategie vincenti all'interno di una corte dispotica, piena di tranelli. Ma i suoi piani vengono sempre vanificati dall'ingenuità e irruenza del nipote Fabrizio e dalla cortigianeria del suo amante, il pur potente primo ministro conte Mosca. La centralità della figura della Sanseverina non poteva reggere in un libro pubblicato nel 1839, in piena epoca romantica. Perché la Sanseverina è uno spirito ancora illuminato (realista, brillante e vincente nella conversazione, abile stratega, spregiudicata) e Fabrizio è il prototipo dell'eroe romantico, anzi ne è già una caricatura.(Vedere soprattutto la parte finale, la storia d'amore con Clelia Conti).
Fabrizio in chiesa, prega. Ha appena ucciso l'attore Giletti, che lo ha attaccato per gelosia: "Chiedeva perdono a Dio per molte cose; ma, fatto notevole, non pensò neppure ad annoverare tra i suoi peccati il progetto di diventare arcivescovo, per la semplice ragione che il conte Mosca era primo ministro e giudicava quel posto e i suoi svariati privilegi convenienti al nipote della duchessa. Fabrizio l'aveva desiderato senza eccessivo slancio, è vero, però ci aveva pensato spesso, proprio come avrebbe fatto per un posto di ministro o di generale. Non gli era mai passato per la testa che la sua coscienza potesse avere voce in capitolo nel progetto della duchessa: e questo è un esempio concreto della strana forma di religione imparata da Fabrizio presso i gesuiti di Milano. E' una religione che toglie il coraggio di pensare alle cose che non rientrano nelle abitudini, e vede nell'esame di coscienza il più grave di tutti i peccati, perché rappresenta un passo avanti verso il protestantesimo. Per sapere di cosa si è colpevoli bisogna chiederlo al prete, oppure leggere la lista dei peccati così come appare nei libri intitolati Preparazione al sacramento della Penitenza . Fabrizio sapeva a memoria la lista dei peccati redatta in latino; l'aveva imparata all'Accademia ecclesiastica di Napoli. Mentre la recitava, arrivato alla voce "delitto", si era accusato davanti a Dio di aver ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Aveva rapidamente elencato, ma senza farci attenzione, i diversi articoli relativi al peccato di simonia (procurarsi attraverso il denaro le dignità ecclesiastiche). Se gli avessero chiesto di dare cento luigi per diventare primo gran vicario dell'arcivescovo di Parma, avrebbe respinto la proposta con sdegno; ma, pur non mancando di intelligenza né di logica, non gli venne mai in mente che impiegare a suo vantaggio l'autorità del conte Mosca fosse una simonia. E qui trionfa l'educazione gesuitica: abituare la gente a non fare attenzione a cose più chiare della luce del sole."
Gennaio 2004: Taibo II
Il gran tour, il regime, gli scioperi, I Promessi Sposi, i doppi turni...
7 gennaio 2004
Ricomincia la scuola: la prima settimana alla succursale e la seconda doppi turni (cioè mattina e pomeriggio a scuola).
8 gennaio 2004
Nel settecento e nell'ottocento gli intellettuali europei non potevano non avere nella loro formazione un viaggio in Italia e in particolare in Sicilia.E ne ricavavano diari di viaggio, ispirazione per i loro romanzi e per le loro opere (disegni, quadri). Splendido, a questo proposito,il "Viaggio in Italia" di Goethe. "Viaggio in Sicilia verso Librino" è il nuovo nome del gran tour, organizzato da Antonio Presti. In questi giorni verrà in Sicilia lo scrittore Paco Ignacio Taibo II, autore di romanzi noir con un investigatore sfigato, Belascoarà n, e della biografia di Che Guevara "Senza perdere la tenerezza". Ho fatto leggere in questi giorni ai miei alunni brani di un'intervista a Taibo II. Ovviamente "scandalizzati" e divertiti dal seguente: "Un buon romanzo dura più di un orgasmo, abbastanza più di un lungo film, ed ha il pregio di farti vedere il mondo con gli occhi di un altro".
10 gennaio 2004
Regime: mentre scoppia il caso della trasmissione di Deaglio L'elmo di scipio, arrivano le sanzioni per Raiot: dieci giorni di sospensione per il curatore del programma e provvedimento disciplinare per il direttore della terza rete. Richiesta di risarcimenti milionari (in euro) da parte di Dell'Utri nella denuncia per diffamazione a Dario Fo e Franca Rame per lo spettacolo L'anonimo bicefalo. Non sarà regime ma la persecuzione degli avversari politici, con strumenti aggiornati, c'è.
12 gennaio 2004
A scuola di pomeriggio: i contorni dei visi dei ragazzi sfuggono nel cortile della scuola. Il tramonto è stupendo, con la luce arancione che riscalda le vecchie mura dell'edificio.
13 gennaio 2004
Scioperi a Milano: un editoriale di Giorgio Bocca su Repubblica di oggi. Preoccupazioni fondatissime sullo scontro sociale in atto e analisi delle cause e dei perché.
All'epoca non esisteva il diritto di sciopero, ma anche Lucia Mondella e Renzo Tramaglino si ribellavano, nel '600 ricostruito da Francesca Archibugi nel film per la Tv "Renzo e Lucia". I ragazzi oppressi dai Promessi Sposi a scuola lo potranno finalmente rileggere come giustamente si legge un classico, pensando al presente. Perché è questo il senso dell'operazione della regista: tradurre il linguaggio del libro, per i "lettori" (di film e di libri) di oggi. Ecco perché il film inizia molto prima del matrimonio negato di Renzo e Lucia. Nella prima parte del film: Lucia è finalmente una ragazza inquieta, fiera e coraggiosa. Renzo un ragazzo generoso che è - e sceglie di mettersi - dalla parte di contadini che subiscono la violenza e l'ingiustizia. Più complessa e inedita, ma penso in fondo credibile, la figura di Don Rodrigo, uomo bellissimo e innamorato, che ha suscitato qualche tentazione in Lucia... (stasera la seconda parte del film, Laura Morante è la signora di Monza...)
Gennaio 2004: viaggiatori in Sicilia
A proposito del "Viaggio in Sicilia verso Librino", alcune suggestioni da Goethe e altri viaggiatori.
Dal "Viaggio in Italia" di Goethe riprendo alcune descrizioni relative alla Sicilia e in particolare a Palermo.
"Non ho intrapreso questo viaggio meraviglioso per illudermi su me stesso, ma per imparare dagli oggetti a conoscermi".
Verso la Sicilia: In traversata, giovedi 29 marzo 1787
"Stavolta non soffiava, come l'ultima volta che partì il postale, un fresco e benigno vento di nord-est, bensì, all'opposto, il caldo e ostilissimo sud-ovest; sperimentammo così quanto il navigante sia soggetto al capriccio del clima e del vento. [Il bastimento]: Di costruzione americana, ben veleggiato, munito all'interno di eleganti cabine e di cuccette separate; cortese e gioviale la comitiva dei viaggiatori, cantanti d'opera e ballerini scritturati a Palermo". Domenica 1° aprile 1787 Burrasca violenta alle tre del mattino. Nel sonno e nel dormiveglia io portai innanzi il progetto del dramma, mentre una grande agitazione regnava sul ponte[…] Allo spuntar del giorno si calmò la tempesta, e il cielo si rasserenò. Ora avevamo Ustica decisamente a sinistra. Ci mostrarono una grossa tartaruga che nuotava in distanza; coi cannocchiali potevamo distinguerla, come un punto in movimento. Verso mezzogiorno fu ben visibile la costa siciliana, con i suoi promontori e le insenature […] Al pomeriggio eravamo già più presso a riva; la costa occidentale, dal promontorio Lilibeo a Capo gallo, era tutta perfettamente visibile, nel cielo sgombro e nello splendido sole. Una frotta di delfini scortava il vascello ai due lati della prora, precedendolo costantemente. Era un'allegria vedere come a volte nuotavano in linea retta, coperti dalla trasparenza dell'onda, a volte spiccavano balzi sopra i flutti, dandosi slancio con le pinne del dorso e del ventre e con i fianchi dalle smaglianti tinte verde e oro […] Io facevo ogni tanto una scappata sopra coperta, senza però lasciarmi distogliere dai miei intenti poetici, e mi sentivo ormai sufficientemente padrone dell'intero dramma. Nel cielo annuvolato splendeva chiara la luna e il riflesso sul mare era infinitamente bello. Palermo, lunedi 2 aprile 1787 Alle tre del pomeriggio, con sforzo e fatica, entrammo finalmente nel porto, dove ci si presentò il più ridente dei panorami. Mi sentivo del tutto rimesso, e il mio godimento fu grande. La città situata ai piedi di alte montagne, guarda verso nord; su di essa, conforme all'ora del giorno, splendeva il sole, al cui riverbero tutte le facciate in ombra delle case ci apparivano chiare. A destra il Monte Pellegrino con la sua elegante linea in piena luce, a sinistra la lunga distesa della costa, rotta da baie, penisolette, promontori. Nuovo fascino aggiungevano al quadro certi slanciati alberi dal delicato color verde, le cui cime, illuminate di luce riflessa, ondeggiavano come grandi sciami di lucciole vegetali davanti alle case buie. Una chiara vaporosità inazzurriva tutte le ombre. Non cedemmo all'impazienza di scendere a terra, ma rimanemmo sul ponte finché non ci cacciarono; dove avremmo potuto, altrimenti, sperare un simile punto di vista, un momento così esaltante? Per la bizzarra porta fatta di due enormi pilastri [Pitré dirà che si tratta della porta della Legna, oggi non localizzabile] - e che non può essere chiusa in alto perché nel giorno della celebre festa vi passa il gigantesco carro di S. Rosalia - entrammo in città , e subito ci guidarono verso una grande locanda posta a mano manca. L'albergatore, un simpatico vecchio abituato da tempo a vedere forestieri d'ogni paese, ci condusse a una spaziosa camera, col balcone che dava sulla rada, sul monte di S. Rosalia [Monte Pellegrino] e sul mare; di lì potemmo scorgere la nostra nave e valutare il nostro precedente osservatorio. Soddisfattissimi della posizione di quella camera, quasi non notammo nel fondo una grande alcova rialzata a nascosta da corinaggi, entro la quale, sotto un pomposo baldacchino di seta, si allargava un letto smisurato, assolutamente in armonia col resto della mobilia massiccia e vecchiotta. Al vedere un appartamento così sontuoso ci sentimmo un po' in imbarazzo, e secondo l'uso chiedemmo di stabilire le condizioni. Nessun bisogno di condizioni, replicò il vecchio: quello che gli premeva era che ci trovassimo a nostro agio; potevamo pure servirci dell'anticamera immediatamente attigua, fresca, aerata e rallegrata da diversi balconi. Di lì si godeva un'infinità di vedute, che ci studiammo di ritrarre a una a una in disegni e in pitture; davvero illimitata era la messe che lì si offriva all'artista. Verso sera il chiaro di luna ci attrasse di bel nuovo sulla rada, e ci trattenne ancora a lungo sul balcone quando fummo tornati. La luminosità era stupefacente, grandiose la bellezza e la quiete. Palermo, martedì 3 aprile 1787 Nostra prima cura fu quella di studiare bene la città , assai facile da osservarsi superficialmente ma difficile da conoscere; facile perché una strada lunga alcune miglia l'attraversa dalla porta inferiore a quella superiore, ossia dalla marina sino al monte, ed è a sua volta incrociata da un'altra pressappoco a metà , dimodoché ciò che si trova su queste due linee è comodamente visibile; la città interna, al contrario, disorienta lo straniero, che può dirigersi in tale labirinto solo con l'aiuto d'una guida . Al crepuscolo dedicammo la nostra attenzione alla fila di carrozze conm le quali i notabili compiono la loro famosa passeggiata a mare fuori cinta,per godere l'aria fresca, far conversazione e darsi a ogni sorta di corteggiamenti. Due ore prima di notte era spuntata la luna piena,diffondendo sulla sera un incanto indicibile. L'orientamento verso nord di Palermo produce un singolarissimo rapporto della città e della riva con le luci del cielo, non lasciandone mai scorgere il riflesso nei flutti. Così fu che anche oggi, quantunque la giornata fosse del più bel sereno, il mare ci apparve di un color azzurro cupo, severo e opprimente, mentre a Napoli, da mezzodì in poi, esso brilla sempre più sereno, più ridente, più vasto[…]
Palermo, 3 aprile 1787
Com'essa ci abbia accolti, non ho parole bastanti a dirlo: con fresche verzure di gelsi, oleandri sempre verdi, spalliere di limoni ecc. In un giardino pubblico c'erano grandi aiuole di ranuncoli e di anemoni. L'aria era mite, tiepida, profumata, il vento molle. Dietro un promontorio si vedeva sorgere la luna che si specchiava nel mare; dolcissima sensazione, dopo essere stati sballottati per quattro giorni e quattro notti dalle onde! (Da...
Table of contents
- Nota editoriale
- Nota introduttiva, di Maria Attanasio
- Segnali di Fumo del 2001
- Segnali di Fumo del 2002
- Segnali di Fumo del 2003
- Segnali di Fumo del 2004
- Segnali di Fumo del 2005
- Segnali di Fumo del 2006
