Sei parole sui fumetti
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Sei parole sui fumetti

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Scriveva Umberto Eco che "il fumetto è un prodotto industriale, commissionato dall'alto" e che "funziona secondo tutte le meccaniche della persuasione occulta", supponendo nel "fruitore un atteggiamento di evasione che stimola immediatamente le velleità paternalistiche dei committenti". Per noi il fumetto è esperienza dell'infanzia e dell'adolescenza, moltiplicatore delle conoscenze e dei miti. Attraverso le pagine di Ferdinando Leonzio riscopriamo il fumetto delle origini attraverso il mondo dei collezionisti. "Questo librino sostiene la battaglia di Davide contro Golia, rendendo palpabile anche grazie a quali armi si è aggiudicato la vittoria. Per averlo chiaro, basta scorrerne le pagine": dalla Prefazione di Gianni Brunoro.

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Information

Publisher
Zerobook
Year
2018
Print ISBN
9788867111404
eBook ISBN
9788867111398

Fumetti che passione!

La data di nascita ufficiale del fumetto italiano, quella comunemente accolta dagli studiosi, è il 27 dicembre 1908, quando venne pubblicato il primo numero del Corriere dei Piccoli, in cui, fra l’altro, appariva il primo personaggio di un autore italiano, Bilbolbul di Attilio Mussino.
Si ebbero così la prima testata e il primo character interamente italiani, con una differenza, però, rispetto all’America, ritenuta terra d’origine dei comics: mancavano le spire come di fumo che escono dalla bocca dei personaggi, i fumetti appunto, sostituiti da didascalie in rima, curiosamente ritenute da tutti pedagogicamente più educative. Bisognerà aspettare il 1932, con l’apparizione in edicola del settimanale illustrato Jumbo, perché i personaggi disegnati si esprimano nella maniera a loro più congeniale, cioè con i balloons, come già avveniva in America.
Ma è il 1934 l’anno della svolta per la diffusione del fumetto in Italia. Grazie all’editore fiorentino Mario Nerbini nell’ottobre di quell’anno esce, infatti, in formato giornale l’avventuroso, che pubblica i più famosi personaggi americani, ora non più comici (da cui “comics”) come agli inizi, ma in maggior numero avventurosi, che hanno segnato il periodo d’oro del fumetto: Gordon di Alex Raymond, Mandrake di Lee Falk e Phil Davis, Phantom (in Italia L’Uomo Mascherato) di Falk e Moore, Cino e Franco di Lyman Young, ecc. All’Avventuroso si affiancheranno l’ Audace di Lotario vecchi con Tarzan e Brick Bradford, Topolino di Arnoldo Mondadori, con le più classiche avventure del topo disneyano, che nel 1949 sarà pubblicato nel formato “libretto”, così come noi oggi lo conosciamo. E poi l’Intrepido, Il Monello, Il Vittorioso…
Tutte queste pubblicazioni avevano una peculiarità, rispetto ai fumetti americani, che erano distribuiti assieme ai quotidiani e quindi si rivolgevano a lettori anche adulti. Esse erano dichiaratamente destinate a un pubblico di bambini o di adolescenti. Questo fatto dominerà per molti anni il fumetto italiano, messo al bando dai pregiudizi della cultura ufficiale, che lo bollerà come sottocultura, idonea semmai al divertimento di bambini e incolti, quando addirittura non lo riterrà deleterio per la formazione dei giovani.
Il regime fascista finirà col vietare l’importazione di fumetti americani, favorendo così involontariamente la formazione di una scuola fumettistica italiana, che darà vita a personaggi molto popolari come Furio, Virus e il più famoso Dick Fulmine; ma dopo il periodo bellico, in cui vivacchiano poche e smagrite pubblicazioni, caratterizzate dall’abbandono delle anglosassoni nuvolette per il ritorno alle italiane didascalie, l’interesse per l fumetto esploderà in maniera incontenibile.
I più anziani ricorderanno le edicole di Lentini (Arena in via XX settembre, Castro in piazza Umberto I, Sambasile in via Conte Alaimo), ridondanti di albi dalle splendide copertine multicolori, il trionfale ritorno dei personaggi americani dell’anteguerra e la gaia invasione di una moltitudine di testate italiane, come Raff pugno d’acciao, Ragar e Mistero, Amok il gigante mascherato, Kansas Kid, Zambo,...

Table of contents

  1. Prefazione di Gianni Brunoro
  2. Introduzione
  3. Lo strano caso di Meo Porcello
  4. Fumetti che passione!
  5. Il fumetto nella Lentini del dopoguerra
  6. Sono passati due anni, e non mi sembra vero
  7. Bratislava, la Slovacchia e il fumetto
  8. I fumetti
  9. Nota di edizione
  10. Note